Commenti |
---|
|
|
|
|
Ritratto con cane di Mario Zacchi commento di Piergiulio |
|
Lo scatto se pur "simpatico" non evidenzia alcun coinvolgimento o partecipazione della modella..come del cane che sembra quasi soffrire lo scatto.
Un ritratto dovrebbe, a mio parere, trasmettere complicità o qualcosa..una modella non partecipa ma reclamizza qualcosa (qui non penso si volesse vendere il cane o qualcosa di diverso..)
Tralasciando la luce "dura" e la zampa tagliata..io riproverei.
piergiulio |
|
|
|
Ritratto con cane di Mario Zacchi commento di littlefà |
|
Un doppio ritratto curioso, ben realizzato. Mi piace la combinazione di espressioni catturate, con il misurato entusiasmo di lei e la malcelata voglia di essere altrove del cucciolone..strappa un sorriso. Peccato per la zampettina spuntata in basso.. ma nel complesso rimane simpatico e piacevole |
|
|
|
|
|
|
Cima Fanis Sud di Mario Zacchi commento di vivendart |
|
Sei riuscito a non rendere piatto uno scatto da una prospettiva alta.. L'uomo in tale contesto rende perfettamente l'immensità degli spazi.. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
senza titolo di Mario Zacchi commento di teresa zanetti |
|
C'è un filo conduttore che da August Sander conduce sino a Candida Hoefer (passando, naturalmente, per i Becher): l'esattezza.
Certo il banco ottico ti avrebbe permesso di ottenere tutto il dettaglio di cui questo scatto necessiterebbe.
Però la congerie di materiali racconta con precisione la bottega e chi ci lavora.
Se posso permettermi di fare un appunto: in scatti simili la precisione è di massima importanza, proprio perché, non essendo street, c'è tutto il tempo per gestire con attenzione ogni particolare.
Buon tutto
Tere
PS: Mi sarebbe piaciuto commentare il tuo primo scatto (quasi 2500 visioni e un titolo che ancora deve arrivare) ma, non ho capito come, non si può. |
|
|
|
senza titolo di Mario Zacchi commento di Alessandro Signore |
|
...in fotografia non è così scontato (né facile) riuscire a trasmette le proprie sensazioni ed emozioni a chi guarda le nostre immagini, proprio perché la fotografia è un linguaggio che non usa parole. Succede così, semplificando parecchio il discorso, che, per esempio, luoghi e situazioni a cui siamo legati per motivi a noi scontati, risultino magari insignificanti agli occhi di chi non conosce la nostra storia.
Dal punto di vista tecnico (e visto che qui più di 1024 px non sono tollerati... ), a patto di usare un "linguaggio" adeguato, ci si può aiutare con le serie di immagini, (io, data la mia manifesta incapacità, lo faccio sempre), utili ad unire più "frammenti" e dare vita ad una storia con più... dettagli! |
|
|
|
senza titolo di Mario Zacchi commento di Mario Zacchi |
|
I frammenti dicono poco e finiscono per essere debitori di significato di punti di vista altrui che sembrano essere la loro unica spiegazione. E’ esattamente questo il modo in cui, la maggior parte delle volte, guardiamo le foto. E’ per questo che cerchiamo, nelle foto, più o meno sempre le stesse cose. C’ è un problema di organicità del messaggio (che sta all' autore saper dare), prima ancora che di importanza che di solito si pesa meglio quando si ha un quadro più esauriente che quello offerto da un frammento. Poi c' è anche il problema del metro, discorso in parte già introdotto nelle prime righe. Ma non aggiungo altro in questo senso perché qui apparirei tutt' altro che imparziale.
Approfitto per ringraziare tutti. |
|
|
|
senza titolo di Mario Zacchi commento di Alessandro Signore |
|
Mario Zacchi ha scritto: | È una di quelle foto che sarebbero da scattare in grande formato per i numerosi dettagli della scena. |
Oddio, se i "dettagli" non forniscono un interesse immediatamente individuabile, non credo che aiuti nemmeno il grande formato: poi succede che si finisce a disquisire della resa tecnica del cellulare e non della foto in sè. |
|
|
|
cvc di Mario Zacchi commento di Mario Zacchi |
|
Hai inteso. Trovo che i manichini senza testa siano emblematici del momento; per questo li fotografo. Il cellulare è lo strumento fotografico democratico per eccellenza oggi; trovo perciò coerente usarlo per fare foto. La qualità, ma forse più il timbro che ha, in fin dei conti è un segno distintivo. Diciamo un segno dei tempi che resta (resterà) come firma.
Grazie a tutti. |
|
|
|
cvc di Mario Zacchi commento di opeio |
|
Mi fa pensare alla superficialità dell'uomo e della donna di oggi assenti dentro dei vestiti sgargianti cmq la scelta di usare il cellulare da alla foto un tocco in più visto che la qualità non é propio buona forse sono andato fuori cmq complimenti |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
senza titolo di Mario Zacchi commento di diego campanelli |
|
In effetti è la prima foto fatta con un cellulare che non sembra fatta con un cellulare
Citazione: | È una di quelle foto che sarebbero da scattare in grande formato per i numerosi dettagli della scena | capisco cosa intendi però una ripulita all'inquadratura gliela darei |
|
|
|
senza titolo di Mario Zacchi commento di S R |
|
Ammazza come vanno bene 'sti cellulari... son convinto che se nessuno dicesse con cosa ha scattato (togliendo anche gli exif) nessuno sospetterebbe niente...
Bella gamma tonale... |
|
|
|
|
|
|
senza titolo di Mario Zacchi commento di Sisto Perina |
|
Mario Zacchi ha scritto: | .. La presenza c' è una: nascosta dietro al cellulare |
dovevi scattare con la fotocamera frontale però... |
|
|
|
senza titolo di Mario Zacchi commento di Mario Zacchi |
|
Esposizione originale. Ho bilanciato appena il colore che tendeva leggermente al giallo. È una di quelle foto che sarebbero da scattare in grande formato per i numerosi dettagli della scena. La presenza c' è: nascosta dietro al cellulare |
|
|
br>