|
|  | | Commenti |
|---|
 |
| |  |
| |  |
| st_ME-RC di Salvatore Gallo commento di Mario Zacchi |
|
Molto bella. Belli ed eloquenti soprattutto i due diversi sorrisi, per me che ne ho visti tanti sui generis: uno più evangelico, più ispirato e l' altro più laico, più secolare (a prescindere dalla reale devozione). Belli e anche fotograficamente forti perché sottolineati dalla somiglianza accentuata di quelle che mi paiono essere due gemelle. Una somiglianza che fa di questo ritratto quasi flash su due momenti diversi della vita di una stessa persona. In questo senso (e se non ho sbagliato riguardo il fatto che siano gemelle) è una foto che gioca con il significato profondo dell' essere gemelli: si condivide l' aspetto fisico ma spesso, e comunque sempre nell' immaginario collettivo, pure l' intimo del pensiero, quasi come ci possa essere uno scambio costante tra le due persone che sono diverse, fanno cose diverse, vogliono cose diverse, ma se le guardi, ora una, ora l altra, ti sembra sempre di vedere solo un' istante di vita della stessa persona.
PS: Ma come hai fatto?! Non ti è venuta l' orticaria a sinistra ?! |
| |  |
| ... di gattapilar commento di Mario Zacchi |
|
Mi vien d dire che avresti dovuto aspettare e scattare con i ragazzi più a destra. Comunque è assai comica la posa del "pedone" sul cartello, vista in antitesi alla corsa dei ragazzi: sembra se la dia alla chetichella.  |
| |  |
| ''' di opeio commento di Mario Zacchi |
|
| Sembra quasi animata la busta. Forse un po' centrale (in verticale parlando). |
| |  |
| |  |
| Sentinelle di Alessandro Marzi commento di Mario Zacchi |
|
| Gli uccelli e il comportamento ci sono senza dubbio. Ma l' impronta chiaramente compositiva spinge a pensare che non fosse la natura l' oggetto dell' attenzione. |
| |  |
| |  |
| Antichi passi di essedi commento di Mario Zacchi |
|
Non vale giocare con il colore della cornice per creare il contrasto cormatico che manca alla foto per fare emergere la particolarità del blu  |
| |  |
| st di OLDMAN commento di Mario Zacchi |
|
| Credo che sia una bella situazione fotografica a prescindere dall' accaduto che l' ha generata (di cui non si sente necessità di conoscerlo e questo è bene) soprattutto per via di quel cane che trova nel contesto la sottolineatura comica e che al tempo stesso la esalta come situazione comica. Detto questo e premesso che con il senno di poi è facilissimo parlare, penso solo che sia dispersivo il taglio orizzontale (magari improvvisato per la fretta di scattare) e poco bella la post produzione. Allego mio punto di vista |
| |  |
| Parigi di Antonino Di Leo commento di Mario Zacchi |
|
| Classicissima, ma ben fatta. Il campo inserito per intero avrebbe catturato l' attenzione a discapito del resto. A scongiurare questo fatto (che avrebbe compromesso la foto) concorre bene il trattamento cromatico che ha avuto buon gioco sulla luce grigia della scena. |
| |  |
| st di compagno.sir commento di Mario Zacchi |
|
La cosa più curiosa (e che forse è il merito della foto) è lo spartitraffico che sembra galleggiare.
Ma forse tu hai scattato al colore blu azzurro ... |
| |  |
| Img 564 di essedi commento di Mario Zacchi |
|
| L' atmosfera immobile, l' aspetto piatto, la prospettiva esagerata dal grandangolo (che si nota nelle increspature convergenti) la luce, l' essenzialità degli elementi ed il loro apparire come fossero stati presi altrove e uniti qui, danno un piacevole sapore lievemente surreale. |
| |  |
| Trepuzzi 2014 di Antonino Di Leo commento di Mario Zacchi |
|
| L' idea dell' interno dell' abitazione dovrebbe essere animatore della foto e invece si perde, quanto meno, nell' appiattimento dell' esposizione, della luce eccessiva che pervade la scena. Luce che toglie poesia alla notte e mistero e curiosità per quello che si proietta da quell' uscio. |
| |  |
| |  |
| ... di sandrinosandrino commento di Mario Zacchi |
|
| Credo che istintivamente si vada a cercare una relazione tra il libro e quelle mani a tetto che gli fanno quasi cappello dal manifesto. Una relazione grafica, sul genere di quelle che generano una forma credibile, non necessariamente antropomorfa. L' idea più semplice che mi suggerisce l' insieme è la casetta stilizzata. Se si fosse concretizzata una tale relazione, tutto l' insieme avrebbe acquistato valore, ivi compreso la luce speciale e l' ombra bassa che la sottolinea. Come dire che quella situazione particolare di luce sarebbe stato motore di un qualcosa che in sé con la luce non avrebbe avuto una relazione diretta. Insomma una street intelligente e non semplicemente letterale. Purtroppo non è andata così e, sì: la luce è bella, il gesto è anche scenografico (e le mani del manifesto lo sottolineano comunque), ma forse non così tanto da reggere bene la foto, penso. |
| |  |
| Cremazione di Tropico commento di Mario Zacchi |
|
Sorvoliamo un momento sulle elucubrazioni oriente vs occidente e limitiamoci a quel che si vede e percepisce fisicamente, cioè visivamente nel caso di un' immagine, a partire dalla forza delle forme raffigurate. E' uno scatto a strutture architettoniche imponenti, illuminate. Per me è un po' approssimativo, dato che le punte sono tagliate e in questo non trovo un riscontro di utilità e sotto c' è un gran disordine: taglio che non valorizza le strutture, gruppuscolo di persone di cui non si intuisce un vero ruolo previsualizzato dal fotografo, ma che appare piuttosto come un' inevitabile presenza in uno scatto dal taglio turistico.
Passiamo all' interpretazione. Siamo d' accordo che una persona del luogo sa che cosa è quel braciere che per me potrebbe pure essere la fiamma olimpia spenta alla fine dei giochi. Ma il punto è che la tua foto lo vuole raccontare ad altri, non agli orientali. E qui casca l' asino, come si dice. Il titolo è certamente doveroso in foto così, allo scopo d' inquadrare di che si tratta. Ma poi chi guarda non riesce a non chiedersi perché anziché la cremazione sta guardando una foto da gita ai campanili di non si sa bene dove.
Centralità del fumo. Tu fai una gran confusione tra due cose ben distinte (oppure rispondi opportunisticamente): centralità di un qualcosa nel pensiero e centralità di quel qualcosa nella sua raffigurazione/rappresentazione.
Strutture formali nell' arte. Sei in errore: non sono "convenzioni", ma semmai "deduzioni" quelle sottostanno alla pratica mimetica. L' arte della rappresentazione affonda le radici nella copia dal vero, fin dalla preistoria. Quindi si tratta di mimetismo: si cerca di imitare la realtà per suggerirla. Per come è nata quindi si fonda necessariamente sulla percezione fisica che abbiamo come esseri umani, come razza umana (la cosa grande pesa più di quella piccola e così via). Altro discorso è la posizione culturale assunta definitivamente dalle avanguardie in poi, ma in realtà iniziata ben prima (impressionisti, van Gogh, Cezànne, ecc.) e che ha postulato (con successo) che l 'arte non può limitarsi solo a copiare l' esistente. Ma con "con questo modello di fotografia" non ha un tubo a che spartire. |
| |  |
| Museum of London di antonio aquino commento di Mario Zacchi |
|
E' piatta al punto da sembrare la foto di un' altra foto.
Realtà e rappresentazione si confondono perfettamente.
In una foto così non trovo un motivo per gli omini: sono di più. |
| |  |
| Milano,DSC8974 di marco.rilli commento di Mario Zacchi |
|
| E' perfetta la scelta del soggetto, del passo, è perfetto il bianconero sia come declinazione della gamma che come funzionalità. E' una street da manuale per fattura e, chiaramente, per ispirazione. Forse è quest' ultimo l' unico limite. Ma si supera piacevolmente. |
| |  |
| | br> |