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Pàrese! di gbarte commento di Ueda |
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Lo scontorno effettuato per sfuocare la zona desaturata non è realizzato perfettamente...
dovrebbe esserci un plug-in di una software/house di cui purtroppo non ricordo il nome, che rimodella ogni singolo pixel della selezione, penso che riusciresti a trovare qualche versione trial con google, basta perderci un pò di tempo.
Mi sfugge il senso di presentare questi lavori in street,
metti più in evidenza la tua bravura di grafico, sottolineando con la fotografia certi aspetti della vita, dai la sensazione di suggerire più che mostrare le storie che vedi  |
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Gli attendenti di alxcoghe commento di Ueda |
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Per quanto riguarda la foto, puoi ben capire che sottolineo la lettura del bravissimosurgeon
per la tua domanda sulla compatta non sò risponderti...per certo sò che Bresson nel suo periodo d'oro usava una leica IIIf e un'obiettivo 50 f 2.8 che equivaleva a un contenitore per la pellicola è un pulsante di scatto, ti basta come risposta?  |
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paura di fluida commento di Ueda |
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Come particolare curioso di un'evento potrebbe starci, ma la sola didascalia a spiegare dove è stata scattata non la rende molto chiara, secondo me avrebbe più senso all'interno di un reportage che spieghi/racconti questa convention.
Come scatto singolo per farla funzionare ci voleva una spalla alla sinstra, una persona, un'oggetto, per far si che il tatuaggio alquanto inusuale prendesse forma  |
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L'ignoto di luca1969 commento di Ueda |
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La foto , secondo me , è sbagliata
Sbagliata è l'ombra alla destra, quella del fotografo o di una mamma o di chi ne fa le veci, che svolge giustamente il ruolo di prestare attenzione al bimbo, ma esteticamente aggiunge poco o nulla alla scena, può essere catalogato come elemento di disturbo (disturbo è quando un'elemento con un pò di attenzione può essere esclusa dalla scena)
Sbagliata l'intonazione, smorza completamente la dinamicità, l'irruenza che il protagonista ispira, data la sua età, creando un'effetto horror alla buona, parere soggettivo, ma dettato in parte dalle caratteristiche della street&life, che è quella di non alterare graficamente la scena ripresa.
Sbagliata la composizione, passi un piano americano che riprende una figura dalle ginocchia in su, usata molto nei film western per far rientrare nella scena le pistole dei protagonisti, passi un piano medio che riprende il soggetto dalla vita in sù, esaltando le particolarità della figura, ma riprendere il soggetto partendo dal sedere non è logico, sembra seduto sul bordo del fotogramma e va in contrasto con l'azione di entrare/vedere del bimbo.
Noto all'interno dello scatto una ipotetica data: 2007, beh ormai il bimbo avrà fatto un sacco di scoperte e tu avrai preso un sacco di esperienza in più con la tua fotocamera, prendi queste mie note come una chiacchierata fra amici  |
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aspettando la primavera di fabius commento di Ueda |
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Postandola in street&life la prima cosa che vien da chiedersi è se scattata a distanza di diversi minuti o ore il risultato cambiava poi di molto, non credo se non il colore dei figuranti ripresi.
Come storia si nutre più di un'aspetto estetico/compositivo che non su un'istante particolare (o decisivo)
Vengo colpito da quell'unica goccia, che ha quel potere di mettere in risalto quel muro trasparente che spesso esiste fra noi umani, sopratutto nelle città, dove viviamo un'esistenza sociale fuori dalla nostra cerchia familiare/lavorativa, fatta di solitudine e tristezza, dove ci muoviamo come dei zoombie, e quando poi la sera, chiudendo gl'occhi, non riusciamo a mettere a fuoco le persone incrociate nella giornata, abbiamo solo dei ricordi vaghi come ripresi da dietro un vetro sporco dalla pioggia...
Non è molto chiaro se l'immagine è scattata da un pulman o un'automobile, però gode di una certa stabilità, osservandola sul lato tecnico, sia l'esposizione che l'accoppiata tempi/diaframma mi sembrano ragionevoli, mi chiedevo magari se l'inquadratura spostata leggermente in basso a evitare quel triangolino chiaro in alto a sinistra, poteva risultare più armonico sul piano cromatico, ma quell'ombrellone fluorescente la fà un pò da padrona...  |
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Un sorso di tranquillità di luca1969 commento di Ueda |
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Peccato per la distanza abissale fra l'osservatore e quel bicchiere poggiato sulla staccionata, e per lo zaino, come giustamente sottolinea anche neldot,
che banalizza una foto potenzialmente buona.
L'osservatore che ripreso nell'atto di fotografare ben si presta a un fondale mozzafiato come questo...
la staccionata va a chiudere, in un modo poco estetico l'unione fra il lago e la terra, era consigliabile una ripresa più bassa, quel tanto da avere il margine del lago ben visibile.  |
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31-10-2009 di Liliana R. commento di Ueda |
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Chi fuma i sigari sà che il gesto del signore serve per tagliare con un morso la punta del sigaro per permettere al fumo di uscire con più libertà, ottima dentatura e notevole cattura del gesto....gesto che fa sorridere e si presta a una moltitudine di letture, (meravigliosa, da parte mia, lo sguardo della ragazza che osserva la lavorazione del sigaro, veramente forte!!!)
peccato per la confusione presente nella scena, per questo sono d'accordissimo con wilduck, sia la ragazza con il gelato, con il suo sguardo in camera e ripresa con una smorfia esteticamente non molto convincente e
sia la vetrina del tabaccaio a sinistra, dove quelle maschere in ceramica sono esposte in bella vista allontanano dalla scena principale.
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.... di maurir commento di Ueda |
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La trovo anch'io ben colta
sa molto di neorealismo cinematografico anni '50
Avrei anche provato a tagliare la testa del protagonista per eliminare un cielo povero d'interesse e per sottolineare l'atmosfera surreale che si presenta, con la sola differenza di colore della giacca/maglione delle due figure.
Ottima cattura  |
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s.t. di onaizit8 commento di Ueda |
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Noto la figura all'interno della scena, questo è certo, riflettevo solo sulla tua domanda.
Accertati che il contenuto non permette delle correnti di pensiero, è che sia univoco che la sua rappresentazione è fine a se stessa, mi domandavo a mia volta se oltre, oppure in sostituzione, quel tratto di neve pulita, poteva correggere o salvare (al fine di una critica) la non riuscita del passo dell'uomo. Anch'io sono convinto, come lo è surgeon e certamente onaizit, che il passo aperto è il risultato migliore, e non solo per dare la sensazione di movimento,
solo che a un'osservazione più accurata per rispondere alla tua domanda quella neve senza impronte assume un certo valore...
Premetto che la foto in se , secondo me, si annulla per lo sguardo non coinvolgente dei due protagonisti, ma quella neve mi sembrava un'ottima risposta alla tua domanda  |
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s.t. di onaizit8 commento di Ueda |
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Salvatore Carrozzini ha scritto: | Avrei una domanda per chi vuole rispondere: proprio perchè in questa azione non è importante stabilire il momento esatto ai fini del contenuto, non era meglio puntare alla posa che più trasmettere il senso dell'"andare" ? O se vogliamo dirla diversamente, non era meglio puntare a una posa più gradevole esteticamente. |
Mmmmh la particolarità che davanti ai due protagonisti la neve sia candida può essere un punto a favore per trasmettere al meglio (in sostituzione) di quel senso dell'andare?  |
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>ST< di marco64 commento di Ueda |
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La sto osservando con attenzione, ma da questa distanza, faccio finta di essere al tuo fianco, mentre scatti...devo dire che a fatica riesco a capirne il leit-motiv.
Non c'è un'analogia fra la ragazza al telefono mentre fuma e la figura in rilievo nel marmo alle sue spalle,
nè una lucida relazione con il secondo soggetto che si trova davanti al portone
mi ritrovo a contare i gradini, dopo aver attraversato la strada e il marciapiede...
molto lontana Marco
quei due archi ai lati tagliati non aggiungono molto, sia a livello narrativo che compositivo, non sono simmetriche e nel riflesso a sinistra, la fine del palazzo coincide con un grigio cielo.
La Nettar Zeiss è stata una fotocamera storica, e tecnicamente quello che mostri ne è la prova, forse la gamma dei grigi potrebbe essere agevolmente modificato a piacere, dipende molto dalle varie callibrature dei monitor, dal mio azzarderei un maggior contrasto, sopratutto nel pavimento in primo piano, dove i dettagli hanno una pessima definizione.  |
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Quarto Flegreo, d'amour di Pasquino commento di Ueda |
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Eseguita malissimo, il soggetto statico permetteva sia una luce migliore che una composizione più curata
decisamente, la terza foto presentata in questa sezione identica,mi vien da consigliarti di sceglierne le più significative e presentarle come reportage,
cosi perdonami, ma non capisco che consigli o opinione darti.  |
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fior fiore di dokkodo commento di Ueda |
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Per MAF s'intende la messa a fuoco..: http://www.photo4u.it/viewtopic.php?t=43340
d'accordo con Wildrocker, da rivedere un pò
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What a fuck you want? di alxcoghe commento di Ueda |
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Titolo molto forte che sembra fare il verso a certe inquadrature americane, molto hip hop, mi fa pensare a Colors , un film di Hopper, un poliziesco con in sottofondo dei spaccati di vita americana, le gang, la violenza, un linguaggio e sguardi da duri, sopratutto da parte delle ragazze, uno scatto che riesce a essere comunicativa e ben eseguita direi, con un sapiente utilizzo delle zone illuminate e di quelle in ombra...forse troppo centrale, rischi di rappresentare solo la donna, nell'attimo che si rivela.
Curioso come alle loro spalle si contano altre quattro coppie...
Non male  |
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Kairouan_1 di frank66 commento di Ueda |
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Il tuo punto di ripresa ti restituisce un'inquadratura con dei tagli imperfetti, non sò fino a che punto è voluto o frutto di uno scatto d'istinto,
ma la figura ha una giusta soluzione visiva, che da una forma e sostanza alla scena...scena che devo dire trovo molto semplice, elegante e funzionale.
Le chiavi a quella porta mi fa tornare in mente quanto ero piccolo, e a casa dei miei nonni, in paese, le chiavi rimanevano sempre in bella evidenza sulla porta, anche la notte...
Ha quel potere di evocare il posto dove hai scattato,
io della mia esperienza a Kairouan, ho solo un vago ricordo di una fabbrica di tappeti, dove ci fecero scendere dal pulman,in ritorno da Touzer, per assistere a una dimostrazione (vendita) di tappetti
Ottimo lavoro e aggiungo che è un piacere ri-vedere un tuo scatto.  |
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Yesterday, Tomorrow.. di Arkano commento di Ueda |
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Ciao Arkano
mi sfugge il senso della foto
il cosa, visto che riprendi le spalle di un'uomo
il dove perché manca l'ambiente e
il come visto il debole contrasto fra il fondale e il soggetto, i suoi capelli si fondono dietro senza un pur minimo stacco.  |
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El dormilon di alxcoghe commento di Ueda |
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L'esposizione errata sulla roccia comporta a una considerazione: se il bianco/nero sia alla fine funzionale o meno alla riuscita dello scatto...cercavo una relazione fra la maglia del soggetto e le pareti di quelle particolari panchine, che però non riesco a individuare
di suo, ha una luce teatrale che coinvolge (ed ecco la ragione perché cerco una somiglianza fra i vari elementi) che però svela anche la disturbante unione fra la parte solida nella metà inferiore a quella organica nel secondo superiore.
Un pò confusa, se devo dare una valutazione al singolo scatto.  |
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13-12-2008 di Liliana R. commento di Ueda |
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Contrariamente all'intervento di Marco, non me la sento di definirla vista e rivista, se naturalmente lui si riferisce all'accoppiata animato/inanimato...
io la trovo molto delicata nella sua composizione, colpisce (o risalta) a una veloce osservazione, come il protagonista sia l'unico a portare un copricapo, dal colore che già di suo attira l'attenzione fra una moltitudine di persone anonime e comuni.
Il protagonista guarda con attenzione le forme in movimento che lo circondano, stabilisce addiritura un contatto con una persona, intrigante il volto del soggetto a sinistra che si volta verso di lui a coglierne lo sguardo...persone trasfigurate dal tempo che passa, dal ritmo da sostenere...sarebbe interessante sapere le emozioni e le sensazioni che l'autrice provava mentre inquadrava, sarebbe interessante sentire il rumore, i suoni della metrò a cadenzare il movimento geometrico e caotico che i soggetti producono.
Scena poco nitida che strizza l’occhio a quelli autori impressionisti, aperti ad una dimensione emozionale che li rende molto personali,
il grandangolo distorce un pò la scena, che trovo un pò fastidioso, mi da una sensazione di confusione in più, che può, in certi versi, essere funzionale alla storia...alla fine cosa ricordo della prima volta che sono entrato in una metrò? Ricordo questa sensazione di frenetico caos, di irrealtà, di persone ritratte in modo quasi caricaturale.
Secondo me, ha tutti quegli elementi per essere ritenuta funzionale.
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BKT: Malo (VI) - Hesperia (TV) di d.kalle commento di Ueda |
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Quando dovevi sacrificare sotto per avere la rete del canestro intera?
Intrigante, come dice Sisto, l'azione ripresa e la doppia coppia di giocatori  |
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02.03.2010 d di Nonno commento di Ueda |
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L'albero dietro la testa del centuriore spunta dal fotogramma, l'arco in fondo che sottolinea il luogo e fa da spalla al protagonista è tagliata, composizione per nulla ottimale Nonno, l'idea di Liliana non è male, elimina un'elemento di disturbo, concentrando l'attenzione sul soggetto, acquista, con un taglio del genere , più significato anche l'arco, che risulta più presente.
La cattura è interessante, molto diluita dal grandangolo e dallo sguardo in camera dl ragazzo seduto qualche metro più in là, che fa svampare l'effetto candid della storia.  |
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