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riposo di delfino60 commento di Ueda |
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Beh, la posa del soggetto strappa un sorriso
Bravo nel scattare subito, rischiando di tenere nell'inquadratura ai due lati degli elementi che fanno storcere un pò la bocca: il piede del lampione a sinistra e il busto dell'albero a destra, fanno pensare che c'erano margini per comporla meglio, senza cambiar focale bastava far qualche passo avanti o indietro per avere un'inquadratura più pulita...e sopratutto nella parte bassa, far poggiare il piede e il bastone sul bordo del fotogramma, non è mai una scelta compositiva vincente.
Ma il fatto di aver inquadrato la posa inusuale del soggetto è gia un buon punto di partenza.  |
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vicoli di peppecoox commento di Ueda |
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La moto banalizza una scena che d'istinto fa pensare a un passo di danza, poi c'è la luce, come descritto da Katia, che rende la scena poco incisiva.  |
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Dialogo di roberto1966 commento di Ueda |
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E' una foto che trovo di difficile lettura
è una buona ripresa questo si,
magari troppo centrale e con una conversione che mi ricorda fortemente gli infrared digitali, sarà quel verde/giallo delle foglie di difficile gestione nella conversione
Non trovo molto convincente l'espressione del ragazzo...magari tutto cambiava se il ragazzo era ripreso nell'evoluzione di qualche gesto atletico e l'adulto (buono cosi) che lo guardava sconsolato
Non lo sò Roberto, io la vedo debole come contenuto...ben felice se passa qualcuno a smentirmi...  |
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Cavallini di canna di billgatto commento di Ueda |
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Te lo dico subito, a livello compositivo e' molto difficile ignorare l'antiestetico taglio del cavallino in primo piano, ma mi rendo conto, come tutti, che i tempi brevissimi di scatto non permettevano grandoi manovre di inquadratura.
L'immagine è un panning continuo, tranne il profilo del bimbo...è l'evento che immediatamente colpisce e attrae.
Non male  |
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per strada di vixspr6 commento di Ueda |
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Il gesto atletico del ragazzo giustifica la foto.
Anche se poi vien voglia di indagare all'interno della scena... il punto di ripresa ad altezza dei ragazzi accentua l'impatto narrativo proprio perchè fornisce un punto di vista che sembra coincidere con la zona dove è rivolto lo sguardo della bimba.
L'inquadratura è un tantino troppo centrale sul protagonista (vedi il taglio della figura a destra) mentre a sinistra a parte la distorsione dell'edificio,non c'è molto...la distorsione si nota perché a destra non si percepisce.
Ma nell'insieme è un'istantanea gradevole  |
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Life di Ueda commento di Ueda |
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Alx, massimo e yumi grazie anche a voi
yumi il surgeon è patrimonio DOC di 4U  |
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18-02-2010 di Liliana R. commento di Ueda |
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Certo che dimostri di essere un'osservatrice molto attenta al mondo che ti circonda
questa è la seconda immagine che proponi datata 18/2, ma al contrario dell'altra dove si respirava un gran senso di solitudine, qui l'ordine e la collaborazione all'interno di un nucleo familiare è molto forte, i jeans rivoltati per non rovinare il colore e un peluche usato come tappo per il foro dello scarico dell'aria condizionata nel periodo invernale, da l'idea di un'organizzazione molto precisa, il parziale abbandono che nota lithos, faccio fatica a vederlo, forse il degrado è più legato a un pessimo amministratore del condominio (diamogli un pò di colpa dai ) il filo dell'antenna o della parabola in vista è più che altro è per evitare dei costi assurdi e tempi di lavoro lunghissimi all'interno dello stabile, ma sopratutto l'impossibilità di mettere d'accordo tutti i condomini.
La signora assume la figura di una sentinella, aspetta che il figlio e nipoti rientrino dal lavoro/scuola, la sua costante presenza infastidisce i vicini, le giovani coppie, la sensazione di essere osservati sempre dalla ''vecchia pettegola'' innervosisce, chi non ne ha una vicino casa? ...per poi scoprire, con dolcezza, che quella finestra è la sua televisione, Truffaut defini, parlando del lavoro di Cornell Woolrich La finestra sul cortile, un film sul cinema per il facile paragone tra le finestre e lo schermo cinematografico, come un grande fratello in diretta., (in altri tempi l'avrei definito un telegiornale locale).
Un'istantanea ben realizzata, la posa della mano che regge la testa dell'anziana signora, contribuisce a rendere la fotografia non solo somigliante al soggetto ritratto, ma più un'omaggio nei suoi confronti, nel suo ambiente, nella sua vita.
Ottima  |
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Ostia 04 di alxcoghe commento di Ueda |
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alxcoghe ha scritto: | Poi mi son detto che il momento life era troppo importante per destinarla al cestino. |
Concordo, è uno di quei esempi dove l'errore formale è minimo, e val la pena di tenerla cosi...tanto per riprendere la discussione che si faceva sotto la foto di jar79, su questo mi sembra di trovare una certa coerenza di vedute...e la cosa mi rassicura un pò  |
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Montesilvano di bambampk commento di Ueda |
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Non funzionale
tre quarti dela foto presenta un cielo, con le classiche scie di aerei
la località ripresa si pone fra una silhouette e una sottoesposizione
un genere di foto dove è molto importante la luce (dovresti fare diverse prove distanziate di cinque o più minuti)
un cavaletto è indispensabile o un'appoggio di fortuna, per provare diverse esposizioni
e un diaframma f 8 o più per avere maggior dettagli
la scena è un pò anonima, perdonami il contorno di una serie di tetti al tramonto non ti permetterà mai di avere una descrizione del luogo...  |
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Life di Ueda commento di Ueda |
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Onorato come sempre di una lettura, grazie mille surgeon...
come sempre non avevo il controllo totale della scena, in questa più che mai, con la fotocamera in alto a braccia tese, le comparse recitavano un copione molto diverso da quello che stavo scrivendo io...se ne salvi anche una piccola parte per me è già un grande successo.
grazie  |
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Ostia 04 di alxcoghe commento di Ueda |
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Ciao Alx, sta diventando una piacevole abitudine ritrovarsi sotto una tua foto la domenica mattina
Secondo me potevi azzardare anche i colori, aiutava ad arredare la scena, che già di per se, descrive immediatamente il tempo in cui è stata scattata, quella che prima era una strada pricipale della cittadina, è ormai diventato una grande piazza, gioia e dolori per chi ci risiede, provare a chiedere ai negozianti o a chi ha un'ufficio in quel piccolo paradiso, se i benefici sono stati tali, o a chi per lavoro deve rifornire o fare manutenzione in quei locali, per tanti ragazzi che ridono (finalmente) ci sono tante altre persone che piangono (purtroppo).
La scena descrive anche questo, arredi urbani che una ventina d'anni fà potevi ammirare solo in qualche porto turistico sparso nelle zone più rinomate del mondo, ora le abbiamo sotto casa, le istantanee che facciamo somogliano sempre più a degli intinerari turistici, basta spostarsi di un paio di chilometri dal centro per rivedere una società basata sullo spurio e il dozzinale...
Una buona life, dove riprendi due genetazioni,
abissale la differenza fra i tre maschi e le tre ragazzine, pose dinamiche, solari, ottieni delle buone proporzioni, un'armonia che l'occhio capta e dalla quale il corpo e lo spirito inseparabili, attingono la gioia che mostrano.
Sul piano tecnico devo (ma solo perché osservandola attentamente, ormai lo memorizzato) farti notare l'albero che sbuca dalla testa del ragazzo in primo piano a destra.
Ottima foto  |
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... di jar79 commento di Ueda |
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Mister X ha scritto: |
Paradossalmente, se non esistesse il timbro clone e andassimo ancora a pellicola questa per me, solo per questo piccolo disturbo sarebbe stata una foto da non scattare . . . |
E hai ragione...
ma guarda che ora cambia solo il modo: si scatta si, e poi si cestina (se naturalmente la scena non rispetta quei requisiti estetici, che colpiscono al primo impatto), penso che la cosa non sia cosi diverso da prima, ma non sò dire se sia sbagliato o meno,
si rischia di ri-trovarsi una serie di scatti potenzialmente buone, ma rovinate da qualche elemento, alla fine magari si può scegliere di ritenere certi elementi di disturbo all'interno della scena parte integrante della location (o male minore) e godersi nel bene e nel male solo del contenuto.
Io sono un pò contrario al timbro clone, perché si può partire dall'eliminazione di una cicca per finire di togliere un'intera persona per rendere la scena più significativa e la composizione priva di elementi di disturbo, nel dubbio io sono dell'idea che il cestino sia la cura migliore.
La fotografia ''presa dal vivo'' è sempre stato un grido di battaglia della street...o almeno se parliamo di qualche cartaccia come in questo caso, in tante altre occasioni ti appoggio in pieno (nel cestinare la foto o non scattare affatto)  |
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s.t. di gi.gus commento di Ueda |
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E sicuramente una di quelle tipiche rappresentazioni life più coinvolgenti ed emozionali...
Dove al commerciante ormai anziano e ricco di esperienza si contrapone un giovane cliente, la posa insolita e irrispetosa delle braccia del ragazzo la dice lunga sulla sua timidezza e del rispetto/timore che prova per l'adulto...io torno sempre a confrontare delle buone immagini con dei flash cinematografici, al mio amato Tornatore e a un suo film cult: Nuovo cinema paradiso, sembra di vedere i primi approci fra Alfredo (il proiezionista) e il giovanissimo Salvatore...gran bella scena, la location esotica poi nella tua, contribuisce a renderla, non dico migliore, ma sicuramente più interessante, che di una ripresa fatta qui in Italia.
Inusuale la presenza di quel paio di ciabatte, lasciate li senza una logica apparente (almeno per noi occidentali) vorrei vedere le reazioni dei clienti notarle davanti una bancarella italiana
Per me riuscita, funzionale proprio per quella relazione fra i due protagonisti.
Un buon lavoro  |
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stazione di artmediastudio commento di Ueda |
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Vedo che continui a postare queste tue riprese urbane nella sezione street&life, dovresti leggere i tutorial che ho in firma, capiresti che non è qui che puoi avere dei commenti mirati,
in questa composizione la presenza dell'uomo è completamente assente, uno scenario quasi apocalittico, se non una figura in fondo con un maglione bianco su sfondo nero, ma lo si vede solo con un'ingrandimento del 400%, decisamente debole e povera di contenuto, come life.
La scena in se la trovo poco curata, la prima linea bianca che apre la scena, in basso a destra, esce dal fotogramma prima del suo reale percorso, potevi spostare l'inquadratura più a destra, eliminando cosi, anche quel tabellone giallo che in questo modo tagli a metà... |
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108 di Ueda commento di Ueda |
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roberto1966 ha scritto: | una combinazione bambina in bianco e uomo che guarda e sorride .. |
se il tuo primo impatto va direttamente a quelle due figure prendo atto che non ti risulta molto riuscita, e te ne sono grato
No, non ho provato a eliminare l'uomo, il taglio quadrato non l'avevo proprio preso in considerazione.
Grazie del tuo punto di vista  |
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Dal set Holidays, Firenze 2010 di pex85 commento di Ueda |
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Per onestà, essendo di parte, non dovrei commentarla..
è un'approccio che adoro, ne ho colta una tempo fà (la 111), e penso di avere l'esperienza giusta per dirti che è un'ottima cattura.
La fotografia non ferma la vita, ma la sorprende nei suoi istanti più densi o, meglio, più lievi...senti il pianto del bimbo
Non si tratta infatti di cogliere scene sature di significato, gravide di messaggi.
La vita sfiora e passa. E per captarla, il fotografo deve sottomettersi a questa legge e fotografare di soppiatto (a la sauvette) secondo l'espressione usata da Cartier-Bresson.
E qui il fotografo mostra un tempismo perfetto...
Gran lavoro per me (ma ripeto sono di parte) quindi poco attendibile  |
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Milano - Povertà 2 di RobCal79 commento di Ueda |
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Il contenuto di questa foto mi lascia perplesso: la sua utilità per te e per me osservatore.
Mi spiego: io vedo una figura avvolta in una coperta di fronte al portone di un palazzo, la sua composizione taglia in modo poco ortodosso, sia il portone in alto che la figura in basso, fa pensare a uno scatto frettoloso, senza tanta cura...
tempi troppo lunghi, mossa come d'istinto vien da dire e con un'intonazione fuori dai canoni tradizionali, sembra che fai un'omaggio a qualche film d'autore...
Aggiungi in didascalia che il mosso l'hai ricercato...se ti dico che lo trovo poco funzionale,riesco a esserti d'aiuto? Il mosso secondo me è in contrasto con la staticità del soggetto, non la rende più dinamica, ne rende la scena onirica, la sua rappresentazione è fin troppo chiara.
E' un'immagine che non esalta e la povetà che descrive è discutibile, nella mia zona ultimamente hanno arrestato una gang di finti poveri, perché la povertà dev'essere abbinata a un'uomo che sta seduto con una coperta sopra? E cosa si può fare per loro?
L'andamento delle linee è fondamentale nella raffigurazioni, esattamente come l'illuminazione e la prospettiva, ma in questo caso la disciplina data dalla verticalità del portone lo vedo scollegato con la posizione del protagonista (e anche in questo caso il mosso diventa l'artefice del suo insuccesso come antitesi).
Non la vedo molto funzionale, parer mio ovviamente.  |
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carena (freccia) di lucylu commento di Ueda |
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Max35 ha scritto: |
ps : continua a fotografare cio' che vedi tu , senza farti influenzare troppo . |
eh, magari non le postare neanche cosi non vieni influenzata per niente,
....zo dici Max?  |
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fabbro in piazza di roberto1966 commento di Ueda |
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Il personaggio ripreso si colloca perfettamente entro il genere della narrazione lirica, per i toni morbidi dell'immagine, per la sfumatura dello sfondo, al di la delle necessità tecniche del momento di scattare, l'eleganza e la chiarezza dell'inquadratura, deninciano immediatamente una scelta espressiva da parte dell'autore.
Peccato che il cordoncino al collo con la scritta ''Biennale d'arte'' ricolloca l'immagine a una più semplice ripresa di un'istallazione fieristica, nel senso che il protagonista poteva essere ripreso in tutte le posizioni possibili, il che non cambia il valore della ripresa, ma perde quel valore life, quel sapore di cattura a caso,
un buon ritratto ambientato,
decisamente funzionale  |
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