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| verde urbano di Graziano Racchelli commento di Mario Zacchi |
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Urbanisti da mal di stomaco. Non per le costruzioni in sé, ma per dove sono inserite (guardo le costruzioni a lato) che le fanno apparire come oggetti marziani. A me la presenza della signora non dispiace perché (magari per una certa autosuggestione) la posa mi appare da interdetta e siccome io condivido questo stato d' animo ...  |
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| ... di robocop commento di Mario Zacchi |
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| Perché quadrata? A guardarla fa pensare che la schiera dei volti prosegua e che a lasciarla rettangolare ne guadagni. Efficace il taglio dei piedi. |
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| Fine della stagione... di Claudia Costantino commento di Mario Zacchi |
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| Filone non nuovo, ma foto gradevole, con quel bel taglio di luce diagonale che riempie e vitalizza la scena. Personalmente la trovo un po' dispersiva sui lati, dove hai incluso qualche elemento che si vede poco e quel poco penalizza un po' il suo essere fondamentalmente rarefatta, essenziale, quasi simbolica. Chiaramente è un punto di vista. |
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| ..I.. di chicco70 commento di Mario Zacchi |
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| Do per scontato che non ci sia trucco, vale a dire due foto sapientemente e coerentemente cucite insieme. Abbi pazienza, ma truccare è uno sport che piace e quindi, con foto così ridotte in dimensione e qualità, in presenza di qualche possibilità che si possa (volendo) esser ricorsi ad artefatti, preferisco esser prudente. Dicevo, dando per scontato che lo scatto sia genuino, è ben fatto. Ricorda un po' certe composizioni di Friedlander in cui si formano sullo stesso piano e con straordinaria coerenza visiva, più realtà diverse, eppure dialoganti. |
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| Aquilone di Claudia Costantino commento di Mario Zacchi |
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| Di solito i bagnini non hanno gli ombrelloni con tubo da infilare direttamente a terra, ma ne hanno di quelli con basamento. Pare di quel tipo anche questo (notare il rigonfiamento in basso che serve per infilare nel tubo sporgente dal basamento stesso). Se non ho sbagliato, il basamento dov'è? Non faceva gioco alla foto? Magari pure, ma in street non si alterano le foto in post. Sempre se non ho sbagliato ... |
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| linee cadenti di sanmoi commento di Mario Zacchi |
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So cosa sono e, come ho detto, capisco la curiosità. Ma io parlo della foto come oggetto da guardare che ha una propria esistenza autonoma, un qualcosa che la rende buona per essere appesa al muro oppure gettata nel cestino, tanto per cogliere i due estremi della faccenda. Di foto se ne scattano tante e condividono di più: una sorta di bulimia i cui è ingenuo non cogliere che l' aspetto economico (il click non costa più nulla ed è alla portata di tutti, ovunque) fa la sua grandissima parte. Come si sa, quantità e qualità il più delle volte si guardano con sospetto. Ma questo è solo una constatazione, non altro.
Sono nello staff proprio per dire, almeno qualche volta, queste cose. Per il resto ci sono gli amici. |
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| s.t. di ant64 commento di Mario Zacchi |
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| I fiori sotto non ci stanno proprio. Per il resto direi che, consapevolmente o no, hai colto nel segno, al punto che, ad una prima occhiata, sarà anche per quel "rosa carne", la figura pare umana e sorpresa. Del resto è così la statua, è così che lo scultore la fatta. Ma tu hai aggiunto un di più che è quella cornice in metallo che è il surrogato di una porta socchiusa, di una finestra e quindi sottende qualcuno che guarda di nascosto. Il fatto che la composizione sia apparentemente incerta (e magari tu la cercavi migliore e avresti perso il risultato trovandola) sottolinea la fugacità del "momento". In sostanza, "hai fatto la foto", non hai scattato la foto ad una statua. |
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| linee cadenti di sanmoi commento di Mario Zacchi |
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Capisco la curiosità che può suscitare il palazzo deformato, ma non credo che foto così siano da fare, a meno che il click non costi proprio nulla, come quando, chessò, uno è molto fortunato e possiede una fotocamera digitale, sai quelle senza rullino dentro? Una la guarda e dice: foto scattata mentre cammina per la strada. Basta. Tanto per farti una critica fotografica, sia chiaro: fotografa pure quel che ti pare.  |
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| ... di maxilloss commento di Mario Zacchi |
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| L' oblò sopra mi dice poco, così come l' insieme che graficamente è si gradevole, ma nel complesso mi pare un po' ovvio per quanto inusuale. Mi ha colpito invece l' allusione/illusione macchinina: il divieto di accesso ruota posteriore, la direzione obbligatoria l' avantreno, il pannello rifrangente lo chassis. |
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| La Vieille Charité di Framebuster commento di Mario Zacchi |
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| Personalmente i 16:9 li lascerei agli schermi. Mi pare che la prospettiva apra un po' verso l' alto e mi dà uno strano senso di, se pur leggera, deformazione. Mi piace la nuvola sulla destra: conferisce un' aura divina (anche se magari non è un tempio). peccato che a sinistra il cielo sia decisamente meno significativo. Bella l' ombra netta sul terreno. |
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| st di Webmin commento di Mario Zacchi |
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| A me appare lievemente filippoamassellanesco. Penso al modo di d' inquadrare irriverente e alla capacità di trascendere il semplice contenuto esplicito. Magari sbaglio, ma non riesco a non guardarlo così e in questo senso mi resta ancora un po' compassato. Ma lo trovo comunque fortemente atletico rispetto alle tue foto "di una volta". Quindi una buona prova, per me. Auguri se continui, perché per me è un bel modo di fotografare. |
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| GuggenheiM di Absaroke commento di Mario Zacchi |
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| L' opera è elegante, la foto pure. Il video è ingannevole, quindi prendila con le pinze: è probabile che ci guadagni con un po' di contrasto in più. Attrezzi a disposizione permettendo, personalmente avrei visto di buon occhio più respiro in alto. Tutto nella foto sospinge verso il cielo; ma è l' intera opera di Gehry un trionfo di forme e leggerezza che si protendono in alto. Quale migliore interpretazione, quindi, quella che esalta questa caratteristica? Ma trattandosi di un' architettura assai estesa, una foto è ben poco per darne conto. La tua, stante le due personali osservazioni appena fatte, la vedo meglio come un tassello nel racconto visivo che se ne può dare. Aggiungo che, potendo, sarebbe opportuno osservare l museo da mattina a sera per pesarne bene la reazione alla luce, con tutte quelle placche riflettenti, oltreché tutti quei giochi booleani. Per chi ha occasione, invece, una visita è il meglio che si possa fare: entrare in un opera d' arte che contiene altre opere d' arte è un' esperienza sensoriale che una foto fatica a dare. |
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