|
|  | | Commenti |
|---|
 |
| baby cat B&N di pamar commento di pamar |
|
Grazie a tutti per il passaggio ed il commento.
Ho scelto il quadrato per accentrare il musetto del gattino (oltre lo sfocato).
| rrrrossella ha scritto: | Ciao Marco, che delizia questo micetto! La maf selettiva e l’uso del grandangolo accentuano la grandezza degli occhi in confronto al resto… e in questo senso a me non dispiace il taglio stretto che valorizza lo sguardo tenerissimo
Ciao!  |
Grazie Rossella delle parole. Vero che il musetto pare accentuato negli occhi da un grandangolo, ma dipende tutto dalla posa del gatto. Infatti ho usato una focale di 100 mm.
Marco |
| |  |
| |  |
| Three trees BN di pamar commento di pamar |
|
| fmongili ha scritto: | | Mi sembra che la nuova arrivata faccia bene il suo lavoro ovviamente guidata da chi sta dietro! |
Grazie mille.
Marco |
| |  |
| Three trees BN di pamar commento di pamar |
|
Fatta con il nuovo "giocattolino" che mi sono regalato. Fujifilm X-E4. Piccola, portatile efficace.
Marco Smile |
| |  |
| |  |
| Veins in BN di pamar commento di pamar |
|
Grazie a tutti amici per il passaggio e per le valutazioni espresse.
Marco |
| |  |
| Ombre di rrrrossella commento di pamar |
|
A volte, la fotografia, ha la capacità di rendere il reale in modalità diverse, trasposte, da come comunemente la vediamo. Sottrarre è il termine che mi viene in mente legato a tale connotato.
Si, sottrarre. Perché questo avviene (sovente) tramite sottrazioni di parte di quanto ci permette di inquadrare e riconoscere un oggetto. Sottrarre il contesto e gli spazi (che inquadrano il soggetto). Sottrarre la vista d’insieme, focalizzando l’inquadratura su un singolo dettaglio o mascherando l’ambientazione o l’interezza. Sottrarre il colore, facendo emergere prepotentemente forme e texture.
In questa fotografia possiamo vedere che sono state fondamentalmente utilizzate due modalità di sottrazione. Via i colori e via la contestualizzazione spaziale, grazie ad ombre profonde, date da un BN molto duro. Ne emerge un “qualcosa” che nell’immediatezza perde la sua identità (che emerge solo dopo la prima visione). Il soggetto si trasfigura e sottolinea forme e geometrie, prima di fare emergere la sua identità. Direi molto buona.
Marco |
| |  |
| St di Gennaro Morga commento di pamar |
|
Pulito, netto, geometrico e soprattutto surreale.
Se non è surrealismo questo....
Complimenti. Per me notevole, e molto....quasi ti invidio questa fotografia.
Marco |
| |  |
| Veins in BN di pamar commento di pamar |
|
A volte ritornano.....alla prossima. Quando ?????
Marco
P.S.
Mi mancate..... |
| |  |
| |  |
| Rosa di pamar commento di pamar |
|
| Suggerimenti e critiche sempre ben accetti |
| |  |
| Vela bianca di pamar commento di pamar |
|
| -Max- ha scritto: | He he, già.. a volte ritornano e quando lo fanno, lo fanno con stile.
Ciao Marco e ben ritrovato.
Molto bello questo quadretto parilato che racconta della solitudine di una barca inquadrata come in un mirino visivo.
Sembra sul radar di un osservatore con tanto di segnalatori di posizione sul quadrante.
Mi piace la metà frame di mare scuro e inchiostro e la barca coi bianchi che spiccano sul cielo grigio uniforme che non distrae. Quasi grafica come uno stemma o una sticker.
Per me buona  |
Ciao Max e grazie per il commento.....il solo.
Peccato. Avrei gradito più valutazioni. Non apprezzamenti ma critiche motivate
Marco |
| |  |
| PRU (Piccoli Racconti Urbani) di -Max- commento di pamar |
|
Ciao,
mi permetti ? Mi permetti una definizione (che pare) non immediatamente positiva di questo scatto?
Lo definisco "fastidioso". Se terminassi così sarebbe un aggettivo negativo. Ma tale non vuole essere. Con fastidioso intendo un qualcosa che esce dai limiti comuni del bello estetico. Bello estetico che se limitato solo a quello, spesso colpisce nell'immediato ma non lascia traccia. Qui' siamo ad un altro grado di immagine visiva. Con altro grado non intendo per forza "superiore". Intendo semplicemente "diverso". Diverso perché non presuppone unicamente la piacevolezza estetica. Sola piacevolezza estetica qui' non cé. Vi sono un insieme di elementi capaci di sgambettare i canoni comuni di bello. Dettagli "sbagliati", sia compositivamente che per quanto riguarda la resa estetica. Ma elementi capaci di colpire duro e lasciare il segno. E lasciare il segno non é cosa comune. L'ho definito fastidioso. Passami il termine contraddittorio di fastidioso in positivo. Fastidioso nel senso che induce delle riflessioni legate alla prassi fotografica. Non mi dilungo. Semplicemente lancio un sasso. Ottima idea (e coraggio nel postarlo).
Marco |
| |  |
| |  |
| |  |
| |  |
| s.t. di Alessandro Marzi commento di pamar |
|
Sono stupito di come questo scatto non abbia ancora ricevuto una critica. Perché? In fondo vengono postati innumerevoli fotografie e capita spesso che molte passino inosservate. E poi che parlo io a fare visto che ultimamente non partecipo. Comunque, intendo dire che tale scatto si diversifica dalla consuetudine per il contenuto concettuale che presenta. Beninteso, non deve piacere o interessare per forza. Semplicemente è un qualcosa di diverso dalla prassi qui’ presente. Racchiude fondamentalmente un grande punto di domanda legato alle motivazioni della scena e a cosa comunica. Una maschera strappata dal viso? Ne scaturisce non un viso rivelato nelle sue sembianze ma ancora celato da un velo. Un essersi liberato da un impedimento, una maschera che nasconde…..ma un risultato che porta non alla liberazione ma ad un ulteriore vincolo. Un gesto verso una liberazione voluta ma solo voluta e non ottenuta. Ne scaturisce una disperazione, ben rappresentata dalla posa dell’uomo. Una dolorosa disperazione. Un corpo sferzato dal dolore. Tutto sottolineato da un bianco e nero crudo ed essenziale. Un doloroso rendersi conto e prendere coscienza che tutte le fatiche non hanno portato al risultato voluto e sperato. Una luce in fondo al tunnel , simbolo di meta raggiunta, ma tale meta all’improvviso si dilegua. Le mie sono solo congetture e forse non sono quelle dell’autore. Indubbiamente una prova interessante. Se posso permettermi, vale la pena di ampliare il lavoro, magari con un portfolio tematico.
Marco |
| |  |
| Affaccio di rrrrossella commento di pamar |
|
Domanda. Manca qualcosa in un’immagine tanto semplice? No, direi che c’è tutto q1uanto serve: parete, finestra, bambino. Altra domanda. Non è tutto troppo centrale? No, quello che conta è il bambino che si affaccia dalla finestrella. Perché metterlo lateralmente? Avrebbe apportato qualche sorta di guadagno estetico? No, non direi. Il bambino è unico elemento di interesse ed unico elemento nel fotogramma. Il suo guardare dalla finestrella è la sola azione. Deve e vuole essere centrale perché deve arrivare subito. Che bella questa fotografia; tre soli elementi: bimbo, finestrella, muro. Eppure da soli costruiscono ordito e trama della fotografia.
Marco |
| |  |
| #0291 di -Max- commento di pamar |
|
Un soggetto di una linearità e semplicità estrema. Un soggetto che, visto dal vero, non si pensa abbia attrattive fotografiche particolari. Invece questa è una dimostrazione lampante di come la fotografia sia capace di plasmare un oggetto e modellarlo per fare emergere alcuni connotati degni di nota. Nasce allora una sorta di illusione visiva e rende un’immagine indubbiamente affascinante. Bella prova e non banale perché bisogna essere capaci divedere e fare la cosa, che è semplice solo in apparenza.
Marco |
| |  |
| riflessi di elis bolis commento di pamar |
|
Translazione del reale. Io questa immagine la chiamerei così. Ed uso il termine immagine, non fotografia. Sono sottigliezze terminologiche, o meglio differenze legate all’uso comune dei termini. Solitamente fotografia significa riproduzione del reale in modo che sia una copia fedele. Immagine vuole significare “figura”, e può essere tutto, non tassativamente una copia della realtà. Un’immagine puo’ essere una foto ma anche un disegno o uno schizzo. Immagine puo’ essere la raffigurazione di un’idea o un concetto. Immagine non è tassativamente legata alla realtà. Questa fotografia per me è un’immagine. Una traslazione di una porzione di realtà delle cose. Una sua trasfigurazione. Trasfigurazione che parte da un oggetto realmente presente e ad esso fedele (non ci sono elaborazioni grafiche). Ma comunque una trasposizione del reale fatta con un uso sapiente del cogliere una parte del tutto ed una rinuncia al colore con parallela esaltazione e sottolineatura di forme, texture ed elementi non immediatamente percepibili. Concludendo una bellissima ed efficace opera.
Marco |
| | br> |