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Commenti di gianni_toia
Commenti alle foto che gli utenti sottomettono alla critica
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Commenti
e.s.
e.s. di gianni_toia commento di gianni_toia

Suggerimenti e critiche sempre ben accetti
antonella
antonella di gianni_toia commento di vfdesign

mi piace... anche se ci potrebbe stare benissimo, dato anche il taglio globale, non ti perdono il taglio delle rose, in basso, e la non-correzione della cicatrice sul gomito.

p.s.: un po' tesa ed emozionata, la sposa.
antonella
antonella di gianni_toia commento di gianni_toia

Suggerimenti e critiche sempre ben accetti
T-Rebel Dagger
T-Rebel Dagger di gianni_toia commento di Habrahx

Non entro nel merito della foto, che definisco gradevole.
Mi hai però fatto sorridere facendomi ricordare un lontano 1970, in marina a Taranto, quando io e un altro mio amico anche lui appassionato di fotografia, facevamo questi esperimenti in Cala RT, con una torcia elettrica, una Miranda e una Fed4 (pellicola Ilford 4, mi pare)
Ciao, Giovanni
T-Rebel Dagger
T-Rebel Dagger di gianni_toia commento di gianni_toia

Suggerimenti e critiche sempre ben accetti
[U scarparu]
[U scarparu] di gianni_toia commento di gianni_toia

beh si, quella stanza era veramente piccolina e se avessi scelto come punto di ripresa le mani per vedere quello che faceva, tagliavo fuori tutto il resto... ho preferito questo per prendere anche il tutto il contesto,quindi non solo il gesto dello scarparo in sè, ma anche l'ambiente che lo circonda e che magari l'ho accompagna da una vita intera..grazie a tutti per essere passati! Smile
[U scarparu]
[U scarparu] di gianni_toia commento di teobonjour

eh sì, a vedere cosa sta facendo si capirebbe prima l'immagine, senza bisogno del titolo Smile

capisco anche la grandezza del posto che non rende proprio agevole muoversi Rolling Eyes
[U scarparu]
[U scarparu] di gianni_toia commento di Hero

Niente male, è un pò un peccato non riuscire a vedere cosa stia facendo di preciso "u scarparu" anche se è intuibile Smile
Forse attirano un pò troppo l'occhio le scritte sulla porta a dx, magari una smorzatina ai bianchi ci starebbe bene...

Ciao
[U scarparu]
[U scarparu] di gianni_toia commento di gianni_toia

Suggerimenti e critiche sempre ben accetti
[nella speranza]
[nella speranza] di gianni_toia commento di moebius64


L'italiano volgo studiando,
chiese l'alunno al professor canuto :
"qual tempo è questo??"
Rispose il professore sospirando :
"tempo perduto"...
[nella speranza]
[nella speranza] di gianni_toia commento di OrsoBubu

Per la verità anch'io temo questo tipo di foto per tutti i motivi che sono stati bene espressi fin qui e anch'io ho imparato a non farne più, sopratutto per la mia incapacità di distinguere una situazione di reale denuncia da una potenzialmente "voyeuristica" ... notare le virgolette prego Smile

Detto ciò al primo sguardo alla foto ho pensato:
"Adesso gli diranno che che non sono foto da fare... che non dicono niente... ecc ..." (fermo restando che in linea di massima come ho detto lo trovo giusto)

Ma la tempo stesso ho pensato:
"Però c'è qualcosa che mi piace, non so bene cosa ma mi dice qualcosa..."

poi come sono solito fare mi sono letto tutti i commenti, in massima parte condivisibili, fino a che sono arrivato a quello di Clara e lì ho capito:
"Ecco... preciso quello che ho visto/sentito io descritto con esattezza...." (da qui si capisce il perchè uno sia commentatore e qualche altro no Very Happy )

Insomma, voglio solo dare il mio contributo, non tecnico, alla lettura di questa foto.
[nella speranza]
[nella speranza] di gianni_toia commento di gianni_toia

gparrac ha scritto:
Clara Ravaglia ha scritto cose molto interessanti, come sempre.
Questo non vuol dire però che le condivida ...
Ma un dialogo è cosa diversa da un pollicione in su.
Sempre a mio avviso ...


.. beh un pollicione in su, può anche, e in questo caso significa che condivido le belle parole che la clara, con tanto di lode nell' esprimere il suo pensiero ha scritto.. non mi ci trovo bene a commentare o replicare le critiche, specialemnte quelle concettuali... ecco perchè a volte non replico le critiche.. tranquillo che se avessi una certa padronanza del linguaggio non avrei nessun problema a stare qui a replicare o dare vita a un sano e democratico confronto davanti a uno scatto qualunque.. non mi volere male!! Smile
[nella speranza]
[nella speranza] di gianni_toia commento di gparrac

Clara Ravaglia ha scritto:
(...)


Clara Ravaglia ha scritto cose molto interessanti, come sempre.
Questo non vuol dire però che le condivida ...
Ma un dialogo è cosa diversa da un pollicione in su.
Sempre a mio avviso ...
[nella speranza]
[nella speranza] di gianni_toia commento di gianni_toia

Clara Ravaglia ha scritto:
Solitamente rifuggo, vigliaccamente forse, dalle opportunità di polemica e non mi piace discutere dei massimi sistemi sotto una immagine... ma sopratuttto temo il fraintendimento da tastiera....però stavolta mi sento di fare una eccezione: questa foto per tanti versi mi pare emblematica.
E' fuor da ogni dubbio, per il tipo di ripresa e per il tempo lungo che non congela i passanti, che i protagonisti non sono riconoscibili.
Per cui, è la situazione, scabrosa, indelicata, dolorosa che dir si voglia ad essere fotografata, e non i singoli soggetti che in questo caso la vivono davanti a noi.
Osservando invece strettamente la scena e cercando di capire l'intento del fotografo, non mi sento onestamente di vederci la strisciante sensazione di inconscio compiacimento che si può imputare a certe riprese, sempre in agguato. il mors tua vita mea qui non lo sento, e non credo che sia un tentativo di lavarsi la coscienza fotografando il disagio. Il mendicante in strada può essere un disagio più facilmente fotografabile di altri, ma ciò non toglie che lo si possa approcciare, senza malignità, con verità ed onestà personale.
E mi colpisce la netta prensenza della donna china sul selciato, crudelemente nitida rispetto al fuggevole trascorrere dei passanti. Dall'abbigliamento ( anche se non necessariamente l'abito fa il monaco, per carità) e data la location, forse loro non sono messi meglio di lei,
è una indifferenza fra paria.., in una guerra silenziosa fra poveri che si consuma in tante parti della nostre stesse città.
Pevertà vera o povertà simulata che sia, dato che in certi casi anche a questo si può pensare, sempre miserie frutto di situazioni che non vorremmo esistessero, povertà fisiche che sono invece anche maggiormente morali. E chi è responsabile di chi....
Questa foto non giudica per come la avverto io....semplicemente si fa portavoce.
E paradossalemnte il volto di lei si volge impecettibilmente a guardare a lato, il passo dei due è una occasione già persa, forse gli occhi già si fissano su una successiva opportunità .E al gesto emblematico della donna, che si fa portavoce di una sofferenza di cui non conosciamo i termini, per cui ancora più simbolica, quasi risponde solo il leggero torcersi, incurvarsi, della linee del selciato della via, indotte dalla focale stessa. ( un difetto che è come un miracoloso lapsus rivelatore, portavoce di una pietas invocata). Il disagio non è mai completamente alieno da noi, fotografato o no che sia.
Anche se in altri riferimenti e situazioni, il grande De Andre scriveva: Anche se voi si credete assolti, siete per sempre coinvolti....
Alle sue spalle un nero-grigio sporco e graffiato, e poche parole sbiadite che energono come fantasmi inutili su di una vecchia scritta oltre la vetrina.
Tutto passa,e spesso drammi immensi si consuamano nel già visto, nella nostra diffidenza indotta dalle circostanze, neop già visto.. e se c'è una speranza, un grido soffocato che esce da un'anima, talvolta è più muto di una tromba sfiatata nel deserto.

Ciao
Clara



Ok!
[nella speranza]
[nella speranza] di gianni_toia commento di gparrac

gianni_toia ha scritto:
beh che dire ... non condivido nulla di tutte queste critiche, accetterei giudizi o critiche nella foto in sè nella composizione nella luce e nel punto di ripresa, mi stanco subito a leggere tutti sti discorsi cosi lunghi e buttati sulla morale propria... (...)


Non posso che sentirmi amareggiato di fronte all'idea di voler ridurre la critica ad una fotografia al fatto puramente tecnico.
Sull'argomento in questione si possono avere idee diverse, tutte egualmente rispettabili ... ma sulle quali si può (a mio avviso si deve) discuterre.
Ed al confronto sulle idee mi troverai sempre disponibile.
Ma se i dialoghi ed i commenti dovranno essere solo di questo tipo

Citazione:
"... a questo punto mi si è avvicinato un vecchio, con la mano tesa ed un'espressione di profondo dolore sul viso: era magro, macilento, vestito di stracci, e mi guardava con uno sguardo implorante ..."
"E tu cosa gli hai dato?" chiede a questo punto l'amico.
"Considerando il viso in leggero controluce ... 1/125 di secondo a f /5,6!"

allora veramente può essere che io abbia sbagliato tutto ... ipotesi percorribile, lo ammetto.
Ma continuo a sentirmi più che fotografo un essere umano.
E con quest'ultima considerazione smetto di annoiarti. Smile
[nella speranza]
[nella speranza] di gianni_toia commento di Clara Ravaglia

Solitamente rifuggo, vigliaccamente forse, dalle opportunità di polemica e non mi piace discutere dei massimi sistemi sotto una immagine... ma sopratuttto temo il fraintendimento da tastiera....però stavolta mi sento di fare una eccezione: questa foto per tanti versi mi pare emblematica.
E' fuor da ogni dubbio, per il tipo di ripresa e per il tempo lungo che non congela i passanti, che i protagonisti non sono riconoscibili.
Per cui, è la situazione, scabrosa, indelicata, dolorosa che dir si voglia ad essere fotografata, e non i singoli soggetti che in questo caso la vivono davanti a noi.
Osservando invece strettamente la scena e cercando di capire l'intento del fotografo, non mi sento onestamente di vederci la strisciante sensazione di inconscio compiacimento che si può imputare a certe riprese, sempre in agguato. il mors tua vita mea qui non lo sento, e non credo che sia un tentativo di lavarsi la coscienza fotografando il disagio. Il mendicante in strada può essere un disagio più facilmente fotografabile di altri, ma ciò non toglie che lo si possa approcciare, senza malignità, con verità ed onestà personale.
E mi colpisce la netta prensenza della donna china sul selciato, crudelemente nitida rispetto al fuggevole trascorrere dei passanti. Dall'abbigliamento ( anche se non necessariamente l'abito fa il monaco, per carità) e data la location, forse loro non sono messi meglio di lei,
è una indifferenza fra paria.., in una guerra silenziosa fra poveri che si consuma in tante parti della nostre stesse città.
Pevertà vera o povertà simulata che sia, dato che in certi casi anche a questo si può pensare, sempre miserie frutto di situazioni che non vorremmo esistessero, povertà fisiche che sono invece anche maggiormente morali. E chi è responsabile di chi....
Questa foto non giudica per come la avverto io....semplicemente si fa portavoce.
E paradossalemnte il volto di lei si volge impecettibilmente a guardare a lato, il passo dei due è una occasione già persa, forse gli occhi già si fissano su una successiva opportunità .E al gesto emblematico della donna, che si fa portavoce di una sofferenza di cui non conosciamo i termini, per cui ancora più simbolica, quasi risponde solo il leggero torcersi, incurvarsi, della linee del selciato della via, indotte dalla focale stessa. ( un difetto che è come un miracoloso lapsus rivelatore, portavoce di una pietas invocata). Il disagio non è mai completamente alieno da noi, fotografato o no che sia.
Anche se in altri riferimenti e situazioni, il grande De Andre scriveva: Anche se voi si credete assolti, siete per sempre coinvolti....
Alle sue spalle un nero-grigio sporco e graffiato, e poche parole sbiadite che energono come fantasmi inutili su di una vecchia scritta oltre la vetrina.
Tutto passa,e spesso drammi immensi si consuamano nel già visto, nella nostra diffidenza indotta dalle circostanze, neop già visto.. e se c'è una speranza, un grido soffocato che esce da un'anima, talvolta è più muto di una tromba sfiatata nel deserto.

Ciao
Clara
[nella speranza]
[nella speranza] di gianni_toia commento di gianni_toia

beh che dire ... non condivido nulla di tutte queste critiche, accetterei giudizi o critiche nella foto in sè nella composizione nella luce e nel punto di ripresa, mi stanco subito a leggere tutti sti discorsi cosi lunghi e buttati sulla morale propria... lo postata perché mi piace, non aggiungo altro se non quello di ringraziarvi per essere passati! Ok!
[nella speranza]
[nella speranza] di gianni_toia commento di gparrac

Sono sempre in difficoltà a commentare fotografie simili.
Lasciar correre? Non è nel mio carattere ...
Un discorso serio sull'obbligo morale del fotografo a rispettare chi si trova in condizioni di emarginazione, salvo il caso in cui sia il soggetto ritratto a voler mettere sotto gli occhi di tutti la propria condizione o che dal fatto di essere fotografato tragga in qualche modo vantaggio?
Ci ho provato tante volte ... nella maggior parte dei casi si finisce ... ai coltelli!
Libertà di fotografare, nomi più o meno famosi spesi in modo più o meno opportuno, in relazione ad una similitudine solo formale ...
E la libertà di non essere importunati? Di essere, se lo si desidera, lasciati in pace?

Un solo dubbio: non è che il deprezzamento dell'Euro abbia provocato il calo dei Safari fotografici in Kenia e fatto aprire la caccia al mendicante qui in Italia?

Sono fotografie inutili, a mio avviso ... salvo il caso in cui non si riesca veramente a dire qualcosa, a far pensare.
Un esempio, a mio avviso, in una foto citata in precedenza.
Ma questo non mi sembra il caso della fotografia in esame: non c'è assolutamente nulla che non siamo (purtroppo) abituati a vedere.
A prescindere dalla situazione reale che spesso c'è sotto.
Un saluto.
[nella speranza]
[nella speranza] di gianni_toia commento di Alex70

Insomma, se vuoi fare lo scoop, attendi che il pappa la
venga a prendere e la riempia di calci quando la trova
con il bicchiere vuoto!
[nella speranza]
[nella speranza] di gianni_toia commento di moebius64

Ciao,
Stesse considerazioni espresse in questo post...

(Sono scatti che pure io ho fatto e che ho imparato a non ripetere)

Questo, invece, ha un senso completamente diverso, anche se apparentemente poco cambia, sta al fotografo carpire una situazione interessante o adeguarsi ad un facile clichè...

Ciao
Claudio
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