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| DarkCemetery di GiovanniQ commento di Mario Zacchi |
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| Di questa serie di scatti al cimitero (e al Foro Italico) per me ne hai di più interessanti. Qui non riesco a dimenticarmi che di avere di fronte statue; in altre sì. |
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| ... di ankelitonero commento di Mario Zacchi |
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| Eloquente. Mi viene la frase di rito: perché non a colori? Il bianconero sembra complicare la visione piuttosto che aiutarla. |
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| ''' di opeio commento di Mario Zacchi |
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| In tutta sincerità mi piacciono di più le foto che facevi qualche tempo fa. Questa, tra le ultime, è quella che più mi convince per il gioco delle dimensioni, lo specchio che si appoggia all' auto, l' inganno visivo. Col cuore, però, la parte più bella per me è quel che sta dietro che ha toni e luce intriganti per i miei gusti. |
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| down di gi.gus commento di Mario Zacchi |
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| Avresti dovuto farne subito un dittico anziché proporle separate perché insieme stuzzicano, si esaltano a vicenda. |
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| st di ant64 commento di Mario Zacchi |
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| Sulle prime prevale la nota umoristica. Però anche il gioco degli specchi d' acqua, delle increspature, della scala, della balaustra è apprezzabile. |
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| Madonna della Fontana ;/) di schyter commento di Mario Zacchi |
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| La resa è molto bella come accade in molte tue foto, dove il mezzo adottato (unito al fatto di saperlo usare) fa sicuramente la sua parte. Ma, come ho avuto occasione di scriverti in altre foto, secondo me la resa, da sola, non è più sufficiente perché uno scatto si posa dire interessante. Serve qualcosa in più. E qui, per me, c' è nel gioco delle dimensioni che fa apparire lillipuziana la chiesetta sotto l' albero. Una visione altrimenti impossibile nella realtà e, quindi, matrice si un risultato simpatico, accattivante. |
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| Mekong di Tropico commento di Mario Zacchi |
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Francamente commento ciò che m’ incuriosisce in qualche modo: sia positivamente che negativamente. Visto che non sono più colorato mi limito a questo. Tutto qui. Mi è rimasta (rimasta, ma in realtà l’ ho sempre avuta) l’ idea che un commento serva al di là delle foto/fotografo alle quali è direttamente rivolto e continuo su questa linea. Ecco perché mi dilungo. “Serva” non perché si tratti di una lezione (che non potrei certo tenere) ma perché è una discussione in cui punti di vista si confrontano. Per scrivere ho bisogno però che qualcosa avvii il motore, come quando devo inventare qualcosa.
Nel tuo tead mi ha sinceramente incuriosito il commento sui dettagli che, francamente, non c’ azzecca nulla. Con rispetto, sia chiaro, perché uno dice/scrive/pensa quel che vuole. In una foto che si pone l‘ obiettivo di raccontare la vita delle persone in un dato luogo mediante delle sostanziali istantanee (che perciò non si stamperanno alle abituali dimensione di Jeff Wall) avere un dettaglio fotografico che ti fa contare le foglie degli alberi non non sposta il valore della foto di un pixel. Poi ho aggiunto il resto.
Riguardo alcuni dei contrappunti che hai fatto alla mia ironica lista non esaustiva della modalità turistica ti rispondo sinteticamente: vero, ma è per questo che bisogna selezionare (modo elegante per dire cestinare).
Dire (e sapere) foto per foto cosa va e cosa no è sicuramente utile se si tratta di correggere (se vogliamo usare questo termine impegnativo per chi lo scrive ora) qualche aspetto specifico. Ma io ho parlato di visione, non di aspetti specifici, quindi prendere una foto alla volta mi pare del tutto inutile. Ma posso fare quel che personalmente ritengo più concreto per dare un’ idea. Se ti va, guarda le foto dei link qui sotto di alcune persone che ricordo e che fotografano in maniere completamente diverse tra loro. Fare le proprie considerazioni sull’ incisività del loro modo di vedere e sul perché questo modo non sia "turistico" mi pare più utile che dire a qualcuno spostati a destra o a sinistra.
http://www.photo4u.it/viewcomment.php?pic_id=691290
http://www.filippomassellani.com/lost-in-japan/
http://www.photo4u.it/viewcomment.php?t=603928
http://www.photo4u.it/viewcomment.php?pic_id=381690
http://www.filippomassellani.com/my-earthquake
http://www.photo4u.it/album_personal.php?user_id=4776&sort_method=pic_time&sort_order=DESC&start=0 |
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| ... di teresa zanetti commento di Mario Zacchi |
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Se non si conosce il luogo ci s'interroga sulle reali dimensioni (anche grazie a quelle piccole forme in area chiara) e, da qui, sulla natura di ciò che si sta guardando. E' un buon risultato. Ti consiglio di eliminare le due macchie inutili a sinistra (una chiara, più grande e triangolare nel campo scuro; l' altra più piccola, scura, più in alto, sul campo più chiaro) per rendere al foto più pulita. Ed ora attendiamo l' evanescente commento sulle linee  |
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| Mekong di Tropico commento di Mario Zacchi |
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Vediamo se riusciamo a raggiungere il record dei commenti sotto una foto di Tropico (che si sta allenando per le Olimpiadi di replica con quoto …
Comincio facendo ammenda di un termine usato frettolosamente: approccio. “Risultato” è quello giusto ed è il senso che avevo in mente (in realtà qualcosa avevo già scritto nella seconda parte del commento – il sapore). Turistico, anzitutto, non è sempre sinonimo di scadente. Ci sono turisti che scattano anche discrete foto (ma è perché sono discreti fotografi - mi sembra che Clara viaggi molto, per esempio). Turistico non ha poi nulla a che vedere con il domicilio cui si fa ritorno dopo aver fatto click, chiaramente (ed essere del posto può rivelarsi un’ aggravante). Turistico è un modo. Sta per (lista non esaustiva):
. la luce era quella e il pullman non aspetta
. la motoretta stava proprio lì e il pullman, invece, stava già là
. i soggetti ripresi non fanno nulla di fotograficamente meritevole di attenzione o che completi la scena in maniera convincente; sembrano semplicemente essere lì ** (e il pullman, come suo solito …)
. i soggetti ripresi fanno qualcosa di meritevole e magari completerebbero efficacemente la scena, ma la foto (il fotografo) non ne fa sapientemente uso, non riesce ad amalgamare bene il tutto in un prodotto convincente (non tutti i turisti sono anche discreti fotografi …)
. la scelta del punto di ripresa, i piani di messa a fuoco (modalità manuale: questa sconosciuta) le inquadrature sono speso convenzionali
. sfogliando un po’ di pagine web (perché è lì che pubblicano i turisti) ritrovi foto del tutto simili (modo di vedere la cosa, soggetto, cura, luce, magari pure la motoretta dell‘ abitante e il pullman di quello che ha fatto click poco prima)
. in fin dei conti ero lì per far vacanza/viaggiare, non per fotografare
. non avevo la reflex ( questa è una delle migliori e, alla faccia del pudore, non è rara)
. ecc.
Se tutto questo lo vogliamo chiamare absenzia di giudizio da parte di scatta foto, ragazzi: Costa Crociere ha circa 4000 fotografi potenziali ad ogni traversata. La realtà, mi spiace, è altra: non troverete mai foto così in una galleria. Perché così, più o meno chiunque può arrivare a scattarle, pure io. Quindi, anche se queste fossero realmente buone, non varrebbero nulla perché ce ne sarebbero troppe in circolazione. E, infatti, chi si propone di emergere cerca di distinguersi cercando quel di più che renda, se non unico, almeno raro il proprio prodotto (a volte esagera, certo). Non che tutti quelli che scattano foto abbiano il proposito di emergere (si fa anche per divertimento). Ma è un fatto che, esprimendo un giudizio, per quanto parziale, cioè per dire buona o meno buona, ci si rifà pur sempre a chi nella materia fa/ha fatto scuola e metodo (e di solito non sono i croceristi) .
Se dobbiamo prendere sul serio quanto ha espresso Teresa (ma pure Quelo, Alfredo, ecc.) qualunque foto è meritevole perché, su questo non ci sono dubbi, ogni foto qualcosa dice. Fate la prova: cercate in casa la famosa scatola di scarpe con le stampe del papà e osservatele: ognuna ha un mondo da raccontare. Solo che a nessuno verrebbe in mente di esporle in galleria (e, fortunatamente, allora non c’ erano i social). Il più delle volte (da fotoamatori praticanti e magari un pelo più evoluti del papà in questione) le riteniamo care, ma non certo ricercate.
Aggiungo una cosa circa il brutto, il bello, ecc. C’era una volta un pittore che rivoluzionò l‘ arte e che, più o meno, diceva: a quattro anni dipingevo come Raffaello, poi ho impiegato una vita per imparare a dipingere come un bambino. Di fronte ai suoi quadri dipinti come fosse un bambino ci sta che uno gli riconosca una visione straordinaria e coraggiosa (peraltro poi riconosciutagli pressoché erga omnes) perché in contrapposizione a qualcosa che lui avrebbe saputo fare benissimo, ma non volle. Per analogia (non con il genio, solo con la situazione) se mostri di saper scattare sapientemente foto secondo le migliori pratiche fotografiche del genere (appropriarsi in qualche modo dell' intera collana di Michael Freeman: un vero must) e poi dici: tutto questo lo so fare, ma non mi basta, voglio andare oltre, desti interesse (almeno il mio, per quel che vale). Se invece mostri solo foto che sulla Costa Crociere altri 3999 potrebbero riuscire a fare, sarei prudente nel giudicarle con entusiasmo.
PS: Ho preferito Picasso piuttosto che Esopo, ma la sostanza è la medesima
Chiaramente posso sbagliare e comunque dico questo nell’ ambito del nostro gioco, quello che facciamo qui dentro, senza particolari pretese come tutti. Altrettanto chiaramente, il tutto lo dico con quel pizzico di ironia che al nostro contesto si confà.
(**) Attenzione: dire di voler riprendere la quotidianità senza interferire con essa non significa affatto ignorare (cioè non sapere come o non sapere usare cosa) come va costruita una scena perché “appaia quotidianità” (o qualsiasi altra cosa si voglia) in maniera pregnante. E’ la differenza che passa tra una bella storia e un bel romanzo che ce la sappia raccontare. |
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| Arte & Alienazione di Carlo Giufrè commento di Mario Zacchi |
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| E' un museo o sbaglio? Perchè "asservita" e non prestata, ad esempio? Sembra tu veda il design come una forma di ripiego della creatività, come un secondo arrivato. Non penso che Munari o Castiglioni condividerebbero. Comunque, se l' asservimento/alienazione è espresso dal telaio della finestra (?) la foto si può dire abbastanza narrativa. |
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| Stazione di Napoli - Piazza Garibaldi. di pepsorb commento di Mario Zacchi |
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| Più che l' architettura (ripresa così così ...) pare ti siano piaciute le lumachine, al punto da colorarle/lasciarle colorate e ingrigendo il resto. Se proprio vuoi desaturare tutto tranne qualcosa, ricordati poi di dare un tono di colore al grigio perché le parti si amalgamino. Così sembra sempre (non solo nella tua foto) di vedere qualcosa di colorato che è caduto sopra a qualcosa di completamente estraneo. |
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| Porto Ercole di daniel_san commento di Mario Zacchi |
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| Ha costruito manualisticamente la foto per esaltare la profondità della scena (elemento in primo piano, ecc. ecc.) ma poi hai schiacciato tutto nella conversione/trattamento del bianconero. Le sfumature, in una foto così (il genere intendo) sono importanti. Rapida prova, ma si può fare meglio con pazienza, filtri e maschera/brucia. |
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| s.t. di Arpal commento di Mario Zacchi |
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| I due soci (case e strada) graficamente non è che stiano granché bene insieme. |
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| San Siro Galoppo di I.K. commento di Mario Zacchi |
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| Geniale se è studiata; altrimenti è un buon colpo di fortuna la faccenda del fuoco. Faccenda non poco dirimente nel discorso della qualità dello scatto (belle espressioni a parte). Questo va detto. |
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| I palazzi di Leoconte commento di Mario Zacchi |
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Con buona fantasia e ad una certa distanza: alti palazzi ripresi dal basso e molta gente a passeggio in basso.
E dire che non ho letto il titolo (che avresti fatto bene a non mettere). |
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