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autobus di gattapilar commento di frank66 |
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robocop ha scritto: |
frank66 ma la chiarezza sarebbe quindi una specie di maschera di contrasto? |
Si, una specie di machera di contrasto, dove peró si selezioni un fattore molto basso (es 10%) ed un raggio alto (tipo 30-40 pixel). In pratica lavora aumentando il contrasto sui mezzi toni, piú che evidenziare i bordi. E´un effetto che trovo molto utile, ad esempio per fare risaltare maggiormente la struttura di una pavimentazione, o di una texture in generale, cosí come i riflessi dei vetri o nell'acqua. Da usare invece con parsimonia nei cieli (rischio di effetti artificiosi sulle nuvole) ma soprattutto nei ritratti, a meno che non si vogliano accentuare volutamente le irregolaritá della pelle, rughe, etc.
Mi fermo qui perché non sono un esperto ed ho paura che poi qualcuno mi cazzi, giustamente  |
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Venezia in controluce BN di mtusa commento di frank66 |
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Secondo me é un po' troppo scura. Visto che dove fa capolino il sole il bianco é comunque giá fuori scala, tanto vale schiarire un po' tutto il resto. |
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Monte Stivo di coccomaria commento di frank66 |
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coccomaria ha scritto: | La montagna è trentina DOC mentre il cielo è Messicano. |
Mi chiedo: ma c'é davvero bisogno di fare questo cose? Appiccicare il cielo di una foto su un'altra foto.... Questo tipo di intervento lo capisco quando il risultato debba essere un evidente artwork (genere che non pratico ma di cui riconosco la valenza, la difficoltá tecnica, oltre che l'enorme potenziale espressivo). Ma in questo caso, considerando che il risultato finale dovrebbe essere semplicemente ottenere un cielo piú interessante ma verosimile (in pratica un artwork invisibile), l'intervento mi suscita solo tristezza.
Tra l'altro invisibile non lo é proprio: parallelamente al profilo della montagna si vedono diversi artefatti e lungo il bordo del fotogramma in alto é rimasto un lembo di un grigio omogeneo (cielo originale?) |
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s.t. di cristiano75 commento di frank66 |
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cristiano75 ha scritto: |
Invece per il mosso!??! Secondo me rende di +... sbaglio?!? |
Il mosso rende ovviamente meglio la sensazione di movimento ....
Bisogna peró tenere conto anche del ruolo dello sfondo. Perché un conto é un soggetto mosso davanti ad uno sfondo prevalentemente omogeneo o neutro, altra cosa é lo stesso soggetto davanti ad uno sfondo molto strutturato graficamente e con elementi capaci di attirare di per sé l'attenzione (come in questo caso). Insomma, questo per dire che, nel secondo caso, si rischia che lo sfondo diventi protagonista della foto quanto e magari anche piú del soggetto in primo piano. |
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autobus di gattapilar commento di frank66 |
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Un classico ben riuscito. Proverei solo ad aumentare un po' il microcontrasto (per intendersi, in lightroom sarebbe il cursore "clarity" o "chiarezza") per fare uscire maggiormente il viso dell'uomo al centro dietro il finestrino, oltre che migliorare la resa dei materiali all'esterno dell'autobus (cornici dei finestrini, disegni in alto).
Se poi indicassi anche il luogo dello scatto, potresti anche soddisfare una legittima curiositá dell'osservatore  |
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Dulcissima mater di stateless commento di frank66 |
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Scatto estremamente significativo per contenuto, oltre che molto valido tecnicamente (gestione della luce in primis). Peccato solo per la chiusura del fotogramma a sx, che restituisce un senso di incompiuto.
Per me é un vero peccato che uno scatto cosí non venga accompagnato da una didascalia che indichi, se non altro, il luogo dello scatto, meglio ancora il contesto (volendo si potrebbe condensare tutto nel titolo). Non farlo significa ridurre il potenziale documentaristico della foto. |
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Verso l'infinito di marcogal69 commento di frank66 |
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marcogal69 ha scritto: | Non va bene il titolo?
Che titolo avresti dato?
Grazie ciao |
Per caritá, ognuno mette il titolo che crede. Il mio parere é che questo genere di titoli, diciamo "impegnativo", rischi di fare apparire qualsiasi foto inadeguata, insomma, non all'altezza delle aspettative che il titolo suggerisce. Il fatto che uno scatto riesca o meno ad evocare suggestioni all'osservatore é indipendente dal titolo; questo é il bello della fotografia. |
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Verso l'infinito di marcogal69 commento di frank66 |
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vittorioneroma2 ha scritto: | Non c'è niente da fare: non si resiste al fascino perverso della desaturazione parziale .
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E neanche a quello dei titoli altisonanti... |
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lievitazione di ceccodavide commento di frank66 |
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gparrac ha scritto: |
Vorrei solo però precisare che non è questione di generazioni, pur vecchio come sono trovo veramente molto utili le possibilità offerte dal digitale per la correzione degli errori, incluse anche le dominanti cromatiche.
Se invece di utilizzare prevalentemente pellicola invertibile avessi potuto disporre - ai miei tempi - di una fotocamera digitale non avrei cestinato (con molta rabbia ...) tante diapositive, ma sono convinto che dopo aver effettuato le correzioni in modo così facile avrei reiterato gli errori all'infinito ...
Non credo sia solo un problema filosofico o un preconcetto considerare la sfocatura aggiunta in post produzione un rimedio quasi sempre peggiore del male: converrai con me che - per quanto bene realizzata - ad una osservazione appena un po' attenta si rivela chiaramente finta ...
Un saluto a tutti ... mi sembra davvero una discussione interessante! |
gparrac, sono perfettamente in linea su questo, così come sul tuo intervento precedente. Quando scrivo "non ne facciamo una questione generazionale o di filosofia" è solo per cercare di dare una veste diversa al discorso, ma i concetti rimangono quelli (la sfocatura in post è brutta perchè visibilmente finta, gli errori meglio prevenirli che curarli, etc...)
Ciao  |
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lievitazione di ceccodavide commento di frank66 |
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ceccodavide ha scritto: | Ragazzi oggi la fotografia si costruisce molto di più in post che al momento dello scatto. |
Dipende dall'approccio di ognuno di noi. Diciamo che il digitale offre molte più possibilità di intervenire sulla foto già scattata rispetto al mondo della pellicola. Sarebbe insensato demonizzare a priori questa opportunità che, in quanto tale, porta indubbi vantaggi. Parliamoci chiaro: seccante dover cestinare una DIA solo perchè l'inquadratura non è in bolla; un tale problema, nella fotografia digitale, può essere invece considerato quasi inesistente. Però mi preme sottolineare quello che sono convinto sia il rovescio della medaglia di questa opportunità e, più in generale, una delle insidie della fotografia digitale. Mi riferisco al rischio che la consapevolezza di poter manipolare ampiamente il proprio scatto in post riduca a poco a poco, direi subdolamente, le capacità tecniche, critiche ed espressive del fotografo in fase di ripresa. Il quale, a lungo andare, potrebbe incontrare maggiori difficoltà (o comunque non evolversi) nella capacità di indentificare un soggetto e nel sapere come trattarlo per ottimizarne la resa. Insomma, stando meno attenti in fase di ripresa si rischia di portare a casa scatti sempre più deboli, su cui sarà sempre più difficile intervenire per sopperire alle lacune (ammesso che sia tecnicamente possibile o che si sia in grado di farlo), con il risultato che la qualità generale del risultato finale si deteriorerà progressivamente.
Insomma, io non ne farei una questione generazionale ("oggi con il digitale" e "ieri con la pellicola") o di approccio filosofico (sfocare in post non è giusto); quale che sia il nostro flusso di lavoro, dobbiamo essere consapevoli che è sempre meglio partire da una base solida (scatto) se vogliamo che il risultato finale sia migliore. E' una semplice considerazione di buon senso applicabile a qualsiasi pratica o disciplina svolta dall'uomo. |
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lievitazione di ceccodavide commento di frank66 |
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Hai lasciato delle "chiazze" non sfocate.......Eviterei di cimentarmi in questi interventi pesanti in post, che rischiano di apparire evidenti e pacchiani anche quando sono eseguiti a regola d'arte, figuriamoci quando sono approssimativi come in questo caso.
Scusa la franchezza  |
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---- di Luigi Volpe commento di frank66 |
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Bella luce (anche nella resa cromatica) e grafismi. Probabilmente la persona non aggiunge molto al risultato, anche in virtú che si trova nella parte in ombra. Ma neanche disturba  |
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Museo Must di Lecce di frankieta commento di frank66 |
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Sinceramente non vedo un particolare interesse in questa installazione artistica ( ), né nella sua documentazione fotografica. Non trovo particolarmente degno di nota neanche l'effetto di luce, che magari poteva essere nobilitato da una conversione in b/n. |
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senza titolo di Liliana R. commento di frank66 |
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Piergiulio ha scritto: | frank66 sei troppo simpatico..devo ammetterlo letta così..è meravigliosa;)))
Sia chiaro..e limpido io scherzo!Non mi sarei mai permesso di fare appunti se non fosse nello spirito del forum come lo intendo io..leggerezza , rispetto e
sorriso;))
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Ma come!!, io parlavo seriamente
A parte le battute, é possibile che la mia spiegazione non regga, peró giuro che, a differenza del solito, in questo caso non avverto l'orizzonte storto come un disturbo (e non lo dico per piaggeria verso Liliana).
Va be´, lasciando perdere la "lettura emotiva" diciamo che forse potrebbe essere perché non c'é nessun elemento verticale che lo interseca, quindi l'inclinazione passa magiormente inosservata.
Cosí ti convince di piú ??  |
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senza titolo di Liliana R. commento di frank66 |
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Liliana R. ha scritto: | Grazie Riccardo per le tue osservazioni. Detto tra noi, quando ho sottoposto le foto alla lettura di un bravo fotografo non ha mai
parlato di orizzonte.
E' evidente che piergiulio ha una certa predisposizione per le linee ma non c'è alcun problema in quanto non ho mai appeso le mie foto.
Grazie ad entrambi.  |
In questo caso l'orizzonte é piú o meno parallelo al bordo dell'imbarcazione; questo crea la sensazione che il movimento della barca sia in leggera salita, il che é coerente con la lettura "emotiva" della scena, cioé una barca che faticosamente cerca di staccarsi dalla riva sotto lo sforzo di due gracili bambini.
Questa almeno é la giustificazione che mi sono dato per spiegarmi perché in questo caso l'orizzonte in leggere pendenza non mi desse fastidio  |
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s.t. di inquieto commento di frank66 |
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Hai pensato se una ripresa meno ravvicinata potesse essere piú efficace? Non sempre "piú vicino é meglio". Dipende dal soggetto della foto. In questo caso mi sembra che il soggetto/motivo dello scatto non fosse tanto la descrizione in termini ritrattistici dell'uomo che dorme sulla panchina, ma piuttosto la scena di una piazza dove su una panchina sta dormendo una persona, con una simpatica postura. In questa ripresa non si vede, ma la piazza potrebbe essere vuota (abitata solo da piccioni) o affollata di gente; in entrambi i casi la relazione narrativa tra l'uomo che dorme e l'ambiente circostante sarebbe apparsa interessante (nel caso di una piazza vuota perché il soggetto sarebbe stato l'unica persona in scena, nel caso di una piazza affollata per il contrasto tra lo stato di assopimento del soggetto e l'attivitá della gente intorno). Una ripresa piú ampia non avrebbe quindi tolto forza al soggetto, ma al contrario l'avrebbe rafforzata.
E´possibile che nel caso specifico le condizioni al contorno sconsigliassero una diversa inquadratura (orrendi elementi di disturbo), nel qual caso le considerazioni fatte spero possano comunque essere utili come spunto di riflessione per casi analoghi  |
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Marocco di Pelobate commento di frank66 |
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Antonino Di Leo ha scritto: | ma son l'unico a trovare interessanti entrambi??? |
Prova a coprire il cielo e guardare solo la parte "terrestre". Che effetto ti fa? |
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in attesa di sole commento di frank66 |
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Sinceramente faccio fatica a leggere questa foto diversamente da uno "scatto ricordo familiare", per quanto tecnicamente sia bene eseguita (sicuramente sopra la media dei tipici scatti ricordo familiari). Principalmente perché non vi é evidenza di una ricerca formale e compositiva (il soggetto riempie tutto il fotogramma, l'inquadratura dall'alto schiaccia, non valorizzando l'espressione, la rete sullo sfondo disturba ed é troppa nitida). |
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Marocco di Pelobate commento di frank66 |
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Un bel cielo a cui non corrisponde purtroppo un altrettanto interessante paesaggio, o almeno un punto di interesse nella parte bassa che possa ancorare lo sguardo dell'osservatore. Tant'é che, immaginando un taglio panoramico che limiti al minimo la porzione di terra, mi sembra che la foto possa addirittura guadagnarci. |
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