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C'è un uomo che cammina nella nebbia di pamar commento di pamar |
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Fotografia scattata con una delle mie adorate nonnette. Una rolleiflex T degli anni '60 (ho anche una Rolleiflex 2,8 F del 1968). Pellicola (6x6)120 Kodak Portra 400. Scansione con Creo iQsmart3. formato 6x6 originale, nessun ritaglio ecc.
Marco |
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S.T. di pamar commento di pamar |
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Marco, Giovanni, Arnaldo grazie dei commenti e per essere passati.
Marco |
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che faticaccia di damianop commento di pamar |
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Bella, molto bella. Ottima scelta il B&N. Rende lo scatto essenziale e tutto giocato su forme, luci, ombre ed esalta, sottolineandole e mettendole in evidenza le direttrici sulle quali si regge l'immagine. La salita nevosa, in diagonale verso la sinistra. La superficie bianchissima che sale verso destra in primo piano. Queste due direttrici separate, nella loro bianchezza uniforme, dal crinale della salita che, essendo in ombra, forma una zona triangolare ben piu' scura, capace di dividere e rendere evidenti le due direttrici diagonali. direttrici che "disegnano" il luogo e sottolineano la faticosa ascesa. Poi il mare di nubi che si staglia orizzontalmente e conduce fino allo sfondo. Sfondo senza dimensioni, senza un limite visibile che si perde in un grigio man mano più indefinito e non percepibile. E poi le tre figure umane, immerse in un mare di bianco e capaci di essere presenti ed evidenti grazie alla loro colorazione quasi completamente nera; forme e contorni che spiccano sulla neve bianchissima. Forme, bianchi, grigi e neri. Niente colori, inutili in una foto come questa. Ottimo scatto.
Marco |
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S.T. orizz. di pamar commento di pamar |
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Come la http://www.photo4u.it/viewcomment.php?pic_id=771432
ma orizzontale e trattamento diverso. |
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Marcellina_FabbricaOro_Gomez di GiovanniQ commento di pamar |
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In ambito architettonico e giudicando solo la correttezza direi che è una foto sbagliata......eppure è questo suo essere non formalmente corretta che la trasforma in uno scatto non banale ma sopra le righe. l'edificio cosi' reso sembra in bilico per travolgere la persona ai suoi piedi. Buona la scelta del B&N, niente colori (che non avrebbero aggiunto nulla di essenziale) ed attenzione su masse, forme e situazione.
Notevole.
Marco |
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chiuso... di 1962 commento di pamar |
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Ma come è? Immagine speculare? No è un riflesso...no uno specchio, no un montaggio...anzi ci sono proprio due cartelli.....???
Bel rompicapo ed avvincente e non banale, esaltato dalle geometrie e linearità del soggetto.
Notevole.
Marco |
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2527 di ant64 commento di pamar |
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Notevole idea e realizzazione. Ottimale come costruzione, disposizione degli elementi e tutto il resto. Contiene alcune chicche. Come ha sottolineato vittorione, spicca la figura umana che è posta proprio a colmare lo spazio vuoto fra le tre auto. E poi dopo attira l'attenzione per il suo atteggiamento: che cosa fa con le mani in alto? Fotografa? Le mani fanno da scudo per guardare attraverso i vetri?.....ma è troppo lontano da essi.
Bellissimo il paesaggio urbano riflesso nella parete specchiata dell'edificio, ma per me il vero soggetto e punto di interesse è la persona presente.
molto bella.
Marco |
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S.T. di pamar commento di pamar |
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Suggerimenti e critiche sempre ben accetti |
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St di littlefà commento di pamar |
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Quando io guardo le fotografie postate e decido di commentarla lo faccio solo per come sono e se mi viene da dire qualcosa a riguardo. Non controllo mai chi è l’autore quando le faccio scorrere e le guardo la prima vota. Lo faccio solo dopo avere deciso di scrivere un commento. Questo scatto l’ho ricondotto a te Fabiana senza sapere di chi fosse. Rientra nel tuo “stile” (che termine infelice…), nel tuo modus operandi circa la sua costruzione e la scelta compositiva ed i toni. Rispecchia la tua delicatezza nel voler comunicare la bellezza della tua terra e, in parallelo, sensazioni di tranquillità ed armonia. Non vorrei ripetere sempre le stesse cose già dette, ma anche in questo esempio posso notare la buona pulizia compositiva ed in parallelo la scelta di avvalersi di tinte soffuse e non squillanti, date anche dall’ora dello scatto. l’ora dello scatto divide la scena in due zone ben distinte: la destra luminosa e chiara e la sinistra ben piu’ scura e formano un bel gradiente luminoso da un lato all’altro, con agli estremi due zone opposte una chiarissima l’altra molto scura. Io personalmente in questo scatto ci vedo tre zone, anzi tre elementi che sono fulcro di interesse e punti focali. Sono: 1) l’onda che forma un disegno curvo nel margine inferiore destro 2) la persona in alto sulla sinistra 3) il sole lucente a destra in alto. Questi tre elementi attirano lo sguardo e formano (se li uniamo virtualmente) un triangolo che riempie e costruisce la scena; addirittura la linea che congiunge persona ed onda curva non è solo virtuale ma ben concretamente presente ed è costituita dalla linea dell’acqua sulla spiaggia. Ecco, (mi permetto) se fosse mia, taglierei tutta la parte a sinistra, all’incirca a qualche centimetro dalla figura umana. Questo perché la zona estrema sinistra non mi pare fondamentale e perché la scena ne guadagnerebbe in equilibrio con i tre vertici del triangolo maggiormente equidistanti dai bordi del frame e parimenti i tre punti focali “racchiuderebbero la totalità della scena. comunque complimenti per lo scatto.
Marco |
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Tenebre di Magh commento di pamar |
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Immagini con questo soggetto se ne vedono molte, in giro e anche qui. Niente di nuovo allora? Può darsi, ma questa è "diversa" e speciale. Direi che è ben al di sopra della media (e di molto). A mio avviso per due fattori che insieme creano un'atmosfere molto affascinante e per nulla banale. Prima di tutto trovo vincente il taglio generale: un insieme di alberi inquadrati ponendo l'accento solo sui tronchi. Niente chioma e rami, niente parte superiore degli alberi. Anche il suolo si intravede ma non è evidente, quasi non ci fosse. Questo accorgimento pone l'accento sul susseguirsi di tronchi verticali senza elementi non essenziali. Viene esaltata la ripetitività e una bella pulizia della scena. Essi indicano la ripetitività del bosco ed il suo essere fitto fino al fondo della scena che si intuisce ma si perde quasi indefinito nella nebbia in lontananza. E poi trovo bellissime le tonalità. Un gradiente luminoso che cresce da sinistra a destra. Ottima poi la tonalità della scena, colori freddi e leggermente azzurrati che esaltano ed accentuano la sensazione di freddo che si sposa benissimo con la nebbia ed il clima uggioso. un esempio di come una sapiente "costruzione" formale e di tonalità renda un'atmosfera. Per me decisamente una gran bella fotografia.
Marco |
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Pioggia a Catinelle di Francesco Ercolano commento di pamar |
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Un polittico molto efficace e ben fatto. Non vi è una narrazione. Le quattro immagini dalle quali è formato non formano un racconto ma “illustrano” uno stato d’animo. Effettivamente si tratta di immagini che illustrano luoghi o scorci e dettagli. Non ci sono persone (tranne un individuo sfocato nella prima immagine). Tuttavia le quattro figure, accomunate dalla pioggia, raffigurano situazioni dove l’elemento umano è mentalmente presente. Luoghi e situazioni “costruite” ed usate dalle persone, non ci sarebbero senza di loro. Quindi, a mio giudizio, risultano ancora maggiormente efficaci perché richiamano l’idea delle persone che vivono quei luoghi ed usano quegli strumenti. Le fotografie sono permeate dalla presenza umana ma essa risulta generica, quasi un simbolo di una persona, non un individuo preciso e riconoscibile. Questo permette a ciascuno di identificarsi, essere in sintonia con le situazioni presentate: una stazione qualunque, un’Ape carica di bombole del gas, la vetrina natalizia di un negozio, un marciapiede qualunque. Tutti luoghi diversi fra loro ma che hanno un elemento di fondo che li unisce : il tempo atmosferico piovoso. Fonte di sensazioni e pensieri; veicolo per fare sorgere una sensazione comune e molto permeante. un esempio lampante dell’importanza del “come” per veicolare il “perché” e rendere un’opera fotografica capace di comunicare sensazioni, sentimenti e stati d’animo. Vedendo questo politico possiamo arrivare a dire, senza ombra di dubbio, che la costruzione grafica, la scelta dei soggetti, i toni delle colorazioni utilizzati accomunano e rendono lo scatto capace di veicolare un messaggio. Poi vi è l’elemento cardine che accomuna le quattro parti: il tempo piovoso. Questo è il “soggetto” comune e fondamentale, tuttavia esso risulta maggiormente efficace grazie agli elementi costruttivi e grafici sopra citati. Il tutto funge e da “via maestra” che conduce immancabilmente al cuore espressivo del lavoro.
Marco |
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La vigilia di Flavia Daneo commento di pamar |
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Flavia Daneo ha scritto: | Marco, ti ringrazio per la bellissima lettura, è un onore che prima o poi speravo davvero di avere in quanto sono una assidua lettrice dei tuoi attenti ed esaustivi commenti. Per quanto riguarda la posizione non posso che darti ragione, a dx sarebbe stata ottimale. Infatti ci avevo provato... Ma avrei dovuto includere, spostando l'inquadratura, un gruppo di militari del servizio d'ordine, e vista l'intimità della scena non mi pareva proprio il caso
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ciao Flavia.....con queste parole mi fai diventare rosso !!!!! Il piacere è solo mio nel descrivere una foto talmente "efficace".
Marco |
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Da Miniera a set di fmongili commento di pamar |
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Mi piace. Molto. Premetto che personalmente ho un debole per questo genere di composizioni, questi polittici. La cosa fondamentale non è solo che il lavoro sia composto da immagini ottimali singolarmente...insomma, anche i singoli scatti devono essere ben fatti ma fondamentale è la loro "amalgama" una volta visti insieme. Sembra una banalità ma trovare i pezzi che andranno a comporre il risultato finale non è sempre semplice. Poi molto dipende dalla tipologia di polittico che si vuole creare. un lavoro concettuale o una illustrazione di un luogo o un evento. Spesso, nel caso di opere dal lato filosofico oppure concettuale il filo conduttore non è palese e potrebbe risultare ostico.
Comunque, bando alle ciance, questo lavoro come detto mi è piaciuto subito. Prima giudicandolo solamente dal lato estetico e poi analizzando il tutto come un insieme e dal lato descrittivo e anche dal punto di vista di quanto vuole dire e far capire/notare. dal punto di vista solo estetico i fotogrammi si amalgamano bene grazie alle tonalità chiare e al fatto di incentrare l'attenzione su un singolo elemento. Se analizziamo i fotogrammi che formano il polittico, essi sono in grado di narrare un singolo dettaglio. Tali particolari, insieme, danno i connotati del luogo e della storia rappresentata lasciando un certo alone di "incompiuto" e sospeso, come se le storie del luogo e dei suoi attori fossero ancora presenti e quasi tangibili. Sono vedute di dettagli, persone e cose che ci riportano al passato ma un passato che non pare completamente sepolto, come se in quei luoghi non tutto fosse chiuso ed abbia avuto una fine. allora la fotografia del relitto di aereo militare rimanda ad un qualcosa di vecchio ed in disuso. Ma poi arriva l'immagine degli uomini, con volti ed abbigliamento di un passato remoto...ma ancora quasi "vivi e presenti" nonostante tutto. E poi una visione della vecchia miniera ed un suo cunicolo, chiuso da un'inferriata; ma gli attrezzi sono ancora presenti, quasi pronti per essere utilizzati. E poi un vecchio strumento o condotto (?) in disuso, ma quasi pronto per entrare in azione, come fosse stato utilizzato il giorno prima, poi dimenticato, ma è pronto ad entrare in azione. Un singolo polittico formato da quattro diversi tasselli capace di aprire un'interpretazione ed una narrazione. Non esaustiva pero', ma fonte di domande e congetture. Trovo sia questo il dettaglio ottimale di questo lavoro. Penso che il polittico sia composto da un insieme di immagini essenziali e capaci di adattarsi l'una l'altra per aprire spiragli. Se proprio devo muovere un piccolo appunto forse l'immagine dell'aereo non è ottimale al massimo unita alla altre; tuttavia, come detto, svolge bene la funzione di tassello che rimarca l'abbandono del luogo, usato quasi come deposito di rottami e cose in disuso. Lontano da tutti e ideale anche per oggetti in disuso ma "particolari".
Marco |
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La vigilia di Flavia Daneo commento di pamar |
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Senza dubbio una scena affascinante. Un gruppo di persone che formano un insieme quasi indefinito. Fra queste spiccano due figure; lo fanno unicamente perché pervase di luce. Essere illuminate conferisce loro delle caratteristiche peculiari. Oltre al fatto di essere illuminati è anche particolare la tonalità della luce, calda e gialla. Questo fatto conferisce ulteriore particolarità ai due personaggi poiché gli altri colori che sono evidenti relativi ad altre persone sono i bianchi di alcuni indumenti. Quella particolare luce calda e brillante è unica. Anche la posizione delle due persone è buona perché sono poste in un punto che rispetta la regola dei terzi. Ma se dovessi variare qualcosa io personalmente li avrei posti nel punto equivalente a destra. questo unicamente in base alla direzione del loro sguardo (in particolare di uno dei due), in modo che esso fosse rivolto non in prossimità del bordo del frame ma verso la zona più ampia dell’inquadratura. Fatto salvo questo direi una foto efficace, interessante e bellissima.
Marco |
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passeggiando per la città di damianop commento di pamar |
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Ciao, trovo l’uso del mosso molto interessante come tecnica. Tuttavia, a mio avviso (e per il mio gusto personale), fatto in questo modo non risulta ottimale. provo a spiegare il perché. Penso che, a fianco di un soggetto o dettaglio o anche ambientazione mossa serva un elemento perfettamente stabile. Questo per fungere da sorta di riferimento visivo tale da essere elemento di paragone con quanto risulta mosso. In una immagine tutta mossa, in ogni sua parte emerge una sensazione visiva e di conseguenza concettuale di troppo indefinito che porta ad una sensazione di instabilità del fruitore stesso. Provo ad ipotizzare: avendo l’ambiente fermo ed i soggetti in movimento forse l’immagine sarebbe stata troppo “classica”; con i soggetti fermi e l’ambiente mosso sarebbe emerso qualcosa di (forse) nuovo ed intrigante. Come fare tecnicamente una cosa del genere? Non ne ho la piu’ pallida idea…..
Marco |
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