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Commenti da Mario Zacchi
Commenti alle foto che gli utenti sottomettono alla critica
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Commenti
'''
''' di opeio commento di Mario Zacchi

Bella l' assonanza. Bella anche la foto, nel senso che, cosa rara nelle tue, c' è anche una cifra estetica classicamente intesa che non guasta. Secondo me l' hai sovraesposta. Abbasserei parecchio il gamma (tipo a 0,5) perché ne guadagna molto.
Bussolengo
Bussolengo di Santiago81 commento di Mario Zacchi

Mica tanto: è molto diversa. E non solo perché lì hai tre soggetti e qui uno, quello è un giardino e questo no.
Difficile conciliazione
Difficile conciliazione di essedi commento di Mario Zacchi

Bella situazione. Sto pensando se non sarebbe stata anche meglio dopo un passo a destra.
a Vicoforte
a Vicoforte di opisso commento di Mario Zacchi

Non basta aumentare il contrasto. Nel piccolo, veloce ritocco, per esempio, ho prima bruciato l' area di mezzi toni alle spalle di tuo figlio (l' ombra sul selciato). Poi ho scurito un po' le tre arcate bianche in fondo perché sono troppo chiare. Ho poi schermato leggermente tuo figlio. A questo punto, sì, contrasto (curve PS contrasto massimo - ma si può fare anche a mano). Poi qualche bruciatura sul fianco destro (l' edificio) e minimamente su prato. Wink
Bussolengo
Bussolengo di Santiago81 commento di Mario Zacchi

E' perfetta
La Primavera a Milano (Il glicine)
La Primavera a Milano (Il glicine) di Daniela Loconte commento di Mario Zacchi

Gettare la spugna, cioè smettere di fotografare? Per così poco? A meno che tu non intenda dire: lascio questo ambiente dove penso di non essere capita, mi sembra una drammatizzazione eccessiva. Senza riferirmi assolutamente a questo tread in particolare, frequentemente le foto nei forum sono commentate a partire: 1) dai propri gusti; 3) da debiti di “amicizia" social-intesa 3) dalla capacità di chi le ha scattate di creare intorno a sé consenso a prescindere che sia basato sulla buona qualità delle foto proposte piuttosto che sulla buona capacità aggregativa che esprime.

Sui gusti c’ è poco da dire: c’ è chi li ha buoni e chi meno buoni; ma già in questa sacrosanta affermazione c’ è il vizio della parzialità perché buono e cattivo sono sempre una codifica che risente della media e del tempo. L’ amicizia è una bella; l' indulgenza verso gli amici è una cosa per certi versi naturale, ma quando arriva ad ignorare i palesi difetti dell‘ amico non gli rende un servizio. Sul consenso, be’ … anche i migliori artisti devono saper fare marketing. E’ che qui (e ambiti simili) certe volte si sfiora il ridicolo, ma da dentro il ridicolo, cioè nel miglior caso ci avvicina all’ uscita da esso; perché negli altri casi ci si è dentro completamente, proprio al centro: tanto marketing e poco prodotto.

Casomai avessi realmente in animo di non fotografare più, fossi in te continuerei tranquillamente a farlo, consapevole che qualcuno a volte le apprezzerà, sperabilmente in maniera onesta e non condiscendete, e qualcuno no e in questo caso l’ onestà è più probabile: è chi dice brava troppo facilmente che è meglio prendere con qualche cautela. Ma continuare soprattutto consapevole che tante volte accade (e accade a tutti) di essere troppo innamorati delle nostre creazioni: una cosa molto umana e anche in certa misura necessaria. Solo che non sempre sono efficaci per chi le guarda tanto quanto noi le sentiamo essere. Quindi prima di sentirci incompresi meglio valutare se non siamo in quel momento troppo innamorati per vedere il vero volto del nostro amato.

Per la foto noto (mi pare di notare) un’ intonazione minima che amalgama l’ arco, il glicine e il cielo e che è adatta allo scopo dichiarato.
In campagna ...
In campagna ... di maxrocca commento di Mario Zacchi

Per me ti è uscita una buona fotografia, di quelle che si potrebbero, a ragione, inquadrare nel filone cosiddetto introspettivo. Non in quella parte accomodante e piaciona che ama sentirsi e dirsi introspettiva, ma che, a guardar bene, è piuttosto un concentrato di stilemi barocchi e condiscendenti. Piuttosto a quella parte che se ne frega apertamente e consapevolmente di compiacere il gusto dominate del pubblico perché esiste per l' urgenza di dare voce alle proprie sensazioni, qualunque siano e comune siano formalmente espresse. Un "terreno molto scivoloso", dove cose davvero interessanti si mescolano con facilità a tanto ciarpame orrendo e insignificante. Scivoloso, ma anche fertile, dove può uscire qualcosa di indipendente perché frutto di un pensiero libero da legami con ciò che si attende lo spettatore omologato. Accade rare volte, questo va detto, ma certo ci sono delle possibilità forse maggiori di quante non ce ne siano a fare la fila per un posto al sole insieme ad una miriade di fotoscattatori, tutti ammassati sul previsto e prevedibile.

Fin qui la parte buona che la presenza di un comento di Opeio, un introspettivo dichiarato, conferma. La parte meno buona è che guardando la tua galleria, ora che scrivo questo commento, non emerge proprio niente, se non questa foto, che faccia pensare che tu abbia al momento questo tipo di visione. Le tue foto ad oggi sono, "detto nel senso migliore del termine", piuttosto dilettantesche. Questo porta a pensare che questo scatto sia un po' casuale, ancorché ben motivato, cioè frutto di una percezione che hai avuto e sei riuscito a tradurre in foto. Un aspetto rilevante, ma che per farsi importante dovrebbe poi potersi riscontrare ed inquadrare in una produzione di una certa ampiezza. Diversamente se ne confermerebbe la casualità.

In sostanza, semmai ti sentissi incline a questo tipo di fotografia (almeno adesso che una l' hai fatta e se ti ha dato soddisfazione) potresti, penso, lasciare da parte foterelle di altro genere, e provare su questa strada. Ma dovrebbe essere un scelta interiore, di pensiero e libera. Altrimenti finiresti per andare ad ingrossare il folto gruppo di chi scambia il proprio io con i mi piace.

NOTA TECNICA: premesso che i monitor danno luogo a riproduzioni parecchio diverse tra loro della medesima immagine, nel complesso mi pare eccessivamente cupa. Un minimo di vita al verde e un minimo di separazione in più nei valori bassi per evitare la sensazione di pasticcio penso ci vogliano.
a Vicoforte
a Vicoforte di opisso commento di Mario Zacchi

E' una bella fotina. Un po' più di personalità?
s.t
s.t di rampi commento di Mario Zacchi

Tutta la zona bassa, compatta e sinuosa, è molto bella; ma in alto che c' è troppo "sporco" e questo, per me, la rovina un po'. Si vede bene la differenza tra le due immagini provando a toglierlo. Ma è chiaramente un lavoro di post pesante che bisogna ritenere lecito fare. E comunque magari a te piace così.
Milano,DSC4204
Milano,DSC4204 di marco.rilli commento di Mario Zacchi

ecchessipuòdire? Very Happy
proprio bella
del perché sono negato
del perché sono negato di opisso commento di Mario Zacchi

Wink
del perché sono negato
del perché sono negato di opisso commento di Mario Zacchi

Premesso che come ho detto la tua per me resta apprezzabile, è bello e istruttivo vedere le due foto perché, senza aggiungere parola, a me pare parlino del diverso approccio di chi le ha scattate, posto di fronte alla medesima medesima situazione.

Tenendole in mano insieme, nella prima foto sembra trasparire una certa urgenza di scattare, come quando si vede qualcosa di potenzialmente fuggevole che non ci si vuole far scappare. Nella seconda sembra invece trasparire un approccio più ragionato, tranquillo. Verrebbe da dire lento, cosa che in realtà non sarà stata, immagino, dal momento che questi scatti una certa rapidità di scelta e di azione la richiedono.

Un' altra cosa interessante è la diversa incidenza dello sfondo che nella prima, come si è detto, pure se non ha impedito un discreto risultato, resta piuttosto invasivo. Nella seconda chiaramente no, anzi: la statua è stata messa contro uno sfondo uniforme che la stacca perfettamente, mentre la signora, oltre che valorizzata dall’ ottica che la ingrandisce e protende verso di noi, ha addirittura una sorta di corona in testa (la pianta dietro) che sottolinea il punto saliente.

Poi chiaramente c' è la luce che era esattamente la stessa per entrambi e che nella seconda foto è stata sfruttata decisamente meglio, tenendola a favore. In pratica, agli stessi elementi, alla stessa realtà, attraverso scelte formali di fotografia sono stati imposti ordini diversi con risultati piuttosto diversi come efficacia.

Grazie per la pubblicazione (anche al signor Ferrillo per aver prestato la foto)

PS: Se vedi Tropico fagliele vedere, così capisce quel che ho cercato di dire, evidentemente senza riuscire a spiegarmi a causa della mia incoerenza e della povertà dei miei ragionamenti. Voleva anche un esempio illustre: va che glielo abbiamo trovato!
Ma non dirgli che te l’ ho detto io altrimenti riattacca
Smile
s.t.
s.t. di pettysailor commento di Mario Zacchi

Bella.
Nei vicoli del villaggio
Nei vicoli del villaggio di Tropico commento di Mario Zacchi

Il paragone con Spilberg mi ha messo il buonumore Smile

Adesso sono serio e ti dico cosa penso (da schiappa). A parte quel che già ha detto Nerofumo, la cosa che a me salta all' occhio è che questa serie di foto è quasi tutta o pressoché quasi tutta frontale. Riprendere di fronte è istintivo perché è il modo più semplice per governare il caos della realtà e imbrigliarlo in maniera accettabile nel taglio che ne operi che è poi la fotografia. Proprio perché è istintivo si ritrova frequentemente in chi non sa ancora come se ne esce (come me per esempio) e non in chi è di un'altra che gestisce invece più sapientemente questo aspetto.

A meno che tu non abbia fatto una serie di foto sulle facciate, le porte, le finestre, le cancellate tipo quelle cose che poi ritrovi nelle sale d' attesa dell' estetista e nelle tavole calde, se inanelli una serie scatti sempre costantemente presi così “sei a rischio” di apparire ... poco sgamato. Che io (Nerofumo non so) traduco in: diventare poco interessante.

In queste foto c' è poi una luce perlopiù uniformemente diffusa (tranne in apertura dove va meglio ma senza entusiasmare). Al massimo si vede qualche lama che pare però caduta in maniera del tutto accidentale. La luce diffusa è sicuramente facile da fotografare perché non crea grandi problemi; ma per contro, tante volte non conferisce quel minimo sindacale di phatos che si chiede ad una foto là dove una luce migliore lo farebbe.

Se guardi anche solo le foto ultimamente pubblicate da Claudia Costantino (che mi è rimasta in mente per questo motivo) capisci che voglio dire. Ci sono foto migliori e foto meno migliori, diciamo così, ma anche nel secondo caso la luce è sempre di una certa consistenza e tiene in piedi anche queste ultime. Renditi conto che una foto non è la realtà: è un oggetto da guardare che ha una sua esistenza autonoma e come tale deve in qualche modo essere interessante per com’ è e non per com’ è la realtà che hai usato per produrre la foto stessa che quella realtà raffigura (Spilelperg docet).

In sintesi, se se ne sono guardate un po’ di foto (in generale) e non si vuole essere condiscendenti verso il fatto che con il colore di questi luoghi, con la loro, per noi, atipicità, con i volti sorridenti di chi sembra essersi fatto fotografare volentieri, con le situazioni o commoventi o suggestive o ... ecc. possono passare in secondo piano le debolezze dell’ approccio fotografico, a rigore penso si debba dirlo, esattamente come si dice del rumore, dei livelli, della nitidezza, ecc.

PS: non ho usato il termine turistico: merito un premio. Mandrillo
'''
''' di opeio commento di Mario Zacchi

Bisogna scaricarla e guardarla fuori dalla finestra di Ph4u. L' insieme mette in discussione la stabilità del formato quadrato. Il grande vuoto nero sembra uscire dal riquadro nel punto dove lambisce l' anello di metallo in basso e rientrare sul lato opposto. Una cosa intrigante è farla ruotare a cadenza di un secondo circa, come fossero tanti frame proiettati uno dopo l 'altro. Mi piace.
pdn87
pdn87 di opisso commento di Mario Zacchi

Hai capito lo sciatore ... Cool

Note di buon umore a parte, mi piace. Quindi, entro l 'anno, ti dirò perché Very Happy
Chiosco scultura (A. Roccamonte) #2
Chiosco scultura (A. Roccamonte) #2 di Laki85 commento di Mario Zacchi

Penso che dovresti usare meglio i filtri di conversione (giallo, blu, verde, ecc.) per rendere i secondo piano un po' più scuro e sottolineare così meglio la scultura. E' comunque uno sfondo poco adatto.
s.t. ????
s.t. ???? di pettysailor commento di Mario Zacchi

Credo ne sarebbe uscito un "ritratto" della statua. Secondo me sta bene così perché sfocando quel tanto che era inevitabile per tenere a fuoco il resto si è assicurato che che l' espressione in primo piano abbia effettivamente quel che di horror che magari (magari) vista nitida non avrebbe avuto allo stesso modo.

Mi piace perché funziona e anche perché l' hai vista e non è di quelle che ti passa davanti e basta farci click sopra. Ho qualche minima riserva sul soggetto in secondo piano che è sì ignaro e fa il gioco della foto, ma chissà: forse pazientando molto ne potrebbero uscire anche di più adatti.

EDIT.

PS: una nota dichiaratamente polemica. Mi dispiace un po' che foto così passino facilmente con poca attenzione, mentre cose come questa (ad esempio) http://www.photo4u.it/viewcomment.php?pic_id=727406 che pur se ben fatta appartiene al genere fotofotocopia, si riempiono altrettanto facilmente di commenti.
che intendi?
che intendi? di silvionumerosette commento di Mario Zacchi

Se può interessarti un parere: evita di pilotare il tuo spettatore con questa pratica naif di mettere titoli palesemente ridondanti e altrettanto palesemente volti a fare da stampella alle foto. Soprattutto in foto singole che appartengono a questo genere. Lascia che sia chi guarda a farsi un' idea del messaggio e, qui (nel forum) a dirti cosa ci vede. In questo modo puoi eventualmente fare un parallelo tra quel che hai visto tu e quel che comunica in media la tua foto.

La figura che sembra essere matrice del tuo titolo copre parecchio le prime figure sulla destra della foto; ma è più una questione di pulizia che di efficacia. A babbo morto è facile dire che avresti potuto spostarti un po' sulla sinistra per evitare una sovrapposizione così marcata. Ma siccome, appunto, questo aspetto non influisce sull' efficacia, ma solo sulla pulizia, per me è un aspetto compositivo meno rilevante del fatto che tu abbia fatto rientrare questa figura nel quadro con tutta la testa e, in più, con uno spazio vuoto alla destra (della testa).

Questo, di aspetto compositivo che riguarda, in particolare, l' inquadratura, rende la foto meno efficacemente incentrata sul dialogo tra il protagonista con il cappotto (bel cappotto, scarpe orribili) e quello che lo ascolta dando l' impressione di non afferrare bene quel che dice (seguo il tuo titolo). Meglio serrare i ranghi: vedi taglio che chiaramente non rispetta il formato per evitare di assottigliare poi lo spazio in basso, ai piedi del gruppetto che è invece ottimale. E' un taglio funzionale a spiegare la differenza tra le due inquadrature.

Veniamo ai toni. Magari sarà una scelta, ma visto che pubblichi in Primi Scatti forse intendi ricevere pareri anche sullo stato fisico della foto e non solo sul resto. Nel bianconero, tagliare nettamente i neri e i bianchi significa avere poi una foto caratterizzata da un' abbondanza di mezzi toni. Una cosa che talvolta può avere un senso, ma che ha anche, come immediato e sicuro riflesso, quello di dar luogo ad una certa sensazione di piatto e di grigiore che non è detto sia funzionale alla foto. E se poi manca questa funzionalità, rende immotivatamente poco piacevole da vedere lo scatto, in particolare stampando, quindi togliendo la retroilluminazione prodotta dallo schermo ( che in parte attenua il problema).

Il taglio netto dei bianchi e dei neri si vede già ad occhio; ma, volendo, l' istogramma è uno strumento neutrale e preciso per capire quanto si è tagliato. Regolarlo recuperando completamente i bianchi e i neri non è sempre una soluzione coerente con gli scopi, quindi la valutazione va sempre fatta a gusto (possibilmente buon).
WTC
WTC di Alfredo Caridi commento di Mario Zacchi

Alfredo Caridi ha scritto:
La fotografia di architettura che i ispira a riprodurre quanto più possibile il realismo, è sostituita da una fotografia più concettuale e metaforica che possa esprimere ciò che il manufatto può comunicare.


Non per rimarcare la mia posizione spesso opposta a quella di Pj, ma sono d' accordo. E per questo mi auguro di non dover mai vivere in un posto e sotto un cielo così orrendi.

Scusa se ho quotato, cosa che perlopiù detesto, ma il trafiletto era fondamentale.
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