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*/ di Bucis commento di maxval1820 |
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Anche a me la maf selettiva sembra davvero buona. Mi piace anche la composizione e la gestione del colore. Bella davvero. |
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street life di Bucis commento di Bucis |
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Grazie Sergio (1000 & + anche per la preferenza)
Grazie Antonio (ottimo il suggerimento) & Antonio, la vostra presenza qui.  |
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street life di Bucis commento di Antonio Mercadante |
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Ben colto, buono anche il b/w. Compositivamente avrei evitato lo spazio in alto in modo da dividere il frame in due. Un caro saluto  |
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street life di Bucis commento di essedi |
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Gran bella immagine.Il volto vero,vissuto,sguardo in macchina,tra i due di carta,inodori.Ottimi anche il bn ed i versi ad ulteriore sostegno di questo emozionante scatto che conservo tra i preferiti.  |
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street life di Bucis commento di Bucis |
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Vanno per il mondo
i pellegrini.
Mutili sono, gobbi,
affamati, malvestiti.
I loro occhi sono pieni di tramonto,
i loro cuori sono pieni di aurora.
Dietro di loro cantano i deserti,
balenano i lampi,
le stelle sorgono su di loro…
I.B. |
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*/ di Bucis commento di Bucis |
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pigi47 ha scritto: | Non male questa maf selettiva. |
Grazie Pierluigi, non è stato semplice; questo fiorellino misura 7/8 mm di diametro e, pur divertendomi a fare macro, non sono un esperto del genere.
Ciao, Fabrizio. |
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*/ di Bucis commento di Bucis |
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"in questo mondo
contempliamo i fiori;
sotto, l’inferno" |
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San Michele Arcangelo di Bucis commento di Piergiulio |
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Scatto ben bilanciato.
Avrei solo trattato il cielo facendo si non risultasse bruciato ed avrei aperto un pochino le ombre delle porte della chiesa.
Tutti appunticini ma che piano piano faranno la differenza.
Vai così..
piergiulio  |
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caput mundi di Bucis commento di Piergiulio |
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Trovo la cornice un po' invadente..lo scatto mi piace ma avrei ridotto prospetticamente la balconata rispetto all'architettura a cui sottrae mordente.
Comunque ben gestita la luce..vai così.
piergiulio |
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Meditate, che questo è stato di Bucis commento di Bruno Tortarolo |
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Se posso permettermi di dire vorrei esprimere sinteticamente il mio pensiero sull'assunto di Zacchi, affermare quello è un po' come voler giudicare l'animo di una persona per i capelli che porta o per i tatuaggi sulla sua pelle, nello stesso modo apprezzo la dignità che l'autore ha voluto restituire ad un luogo spaventosamente disumano.
Grazie |
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Meditate, che questo è stato di Bucis commento di Bucis |
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Mario Zacchi ha scritto: | Un po' troppo estetizzante la modalità fotografica che hai usato per essere la testimonianza di una tragedia così grande. |
Grazie Mario per il passaggio e per aver condiviso il tuo parere.
Lo comprendo ma per non lasciare spazio ad affrettate conclusioni voglio spiegare il perché di questa scelta.
Una tragedia così grande andava ricordata ed io l'ho fatto, nella convinzione piena che non possiamo dimenticare cedendo ad una nuova tragedia, l'oblio!
L' ho fatto in un modo inconsueto?
Forse per alcuni e tu fra questi, sì, ma con una scelta ponderata sia nel soggetto che nella presentazione.
Visitai Mauthausen qualche anno fa con la famiglia ed i miei figli, non per cercare la verità ma per farla loro conoscere.
La cosa che mi colpì subito fu la maestosità della fortezza che ne rappresenta il fulcro. Un edificio potente e ben costruito. Fatto dello stesso granito scavato nella cava sottostante che fu teatro di morte ai più. Una costruzione ordinata, ben disposta e rifinita. Un falso 'splendido scrigno' capace di distrarre e nascondere ciò che di peggiore la mente umana avesse partorito per annientare l'uomo nel suo corpo e nel suo spirito.
Entrando fui colpito subito dal modo ordinato e funzionale con cui era stato progettato, evidente segno di diabolica pianificazione, ma quello che ci/mi colse di più, oltre alla inevitabile commozione, fu il senso di vuoto, di assenza, alimentato da un rispettoso quanto fragoroso silenzio. Un vuoto spezzato in minima parte da lapidi e oggetti lasciati a testimonianza. Un vuoto che ti proietta subito con la mente a tentare di riempirlo e non solo di sfortunati fantasmi ma, soprattutto, di perché. Pur racchiudendo al suo interno sia camere a gas che crematori,
Mauthausen fu un campo "anomalo": di lavoro prima che di sterminio, o meglio, di efficiente sterminio per mezzo del lavoro. Un campo che concentrò non solo ebrei ma in misura maggiore oppositori politici, sindacalisti, dissidenti, preti scomodi, prigionieri di guerra, emarginati sociali, disabili di ogni razza, omosessuali, zingari, ossia tutte quelle persone considerate pericolose all'ideologia politica od all'ideologia di razza.
Ecco il perché di una cornice così confezionata, di un font così forzatamente inopportuno che, stridendo, racchiudono e presentano il sistematico vuoto di un dormitorio tragicamente in attesa di nuovi disperati fra una gasazione e l'altra fra una marcia della morte e l'altra. Forse solo ed ultimo luogo per vivere la propria dignità ed a cui affidare in custodia i più intimi pensieri.
Ecco il perché di una poesia che ricorda una tragedia che ha colpito soprattutto il popolo ebraico ma non solo.
Non è stata a superficialità o facile enfasi ma ho testimoniato la memoria a modo mio.
Grazie per l'attenzione e per lo spunto concesso. |
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Meditate, che questo è stato di Bucis commento di Bucis |
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“Prima vennero per gli ebrei
e io non dissi nulla perché
non ero ebreo.
Poi vennero per i comunisti
e io non dissi nulla perché
non ero comunista.
Poi vennero per i sindacalisti
e io non dissi nulla perché
non ero sindacalista.
Poi vennero a prendere me.
E non era rimasto più nessuno
che potesse dire qualcosa.”
M.N. |
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la gabbia dell'anima di Bucis commento di Bucis |
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@Ànnie Morgana
@Clara Ravaglia
Un grazie particolarmente convinto carissime.
Ho sempre avuto la convinzione che l'intersecazione e l'interazione delle diverse forme d'espressione artistica possa coinvolgere e guidare meglio il consumatore verso una fruizione più profonda e completa delle stesse, amplificandone le sensazioni ricevute. Poesia e musica si prestano molto ad accompagnare l'osservazione della fotografia. Ne stimolano la ricerca empatica, la comprensione, rendendo ancor più piacevole l'esperienza visiva.
E' vero allo stesso modo che la forza delle immagini, e di talune in particolare, è tale da poter parlare di sè e per sè anche senza la collaborazione di altri linguaggi ma ciò non significa affatto precluderci la possibilità di aprire ogni tanto le porte di una diversa "sensation room" a 360° e viverne il contenuto serenamente o tormentatamente, scoprendola piano piano come di noi la nostra anima.
...eh... CB! più genio o sregolatezza?
Un personaggio certamente sì! Col linguaggio del mondo ha saputo parlare al mondo del mondo stesso.
Maledettamente crudo e complicato, irriverente e dannato, al limite del lecito (ed anche oltre), non sempre condivisibile nelle idee o negli atteggiamenti ma capace di emozionare con una sensibilità piena, schietta, primitiva. |
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la gabbia dell'anima di Bucis commento di Clara Ravaglia |
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Ben resa e composta. un bel vedere.
Gabbie esteriori e gabbie interiori. difficili da abbattere, ma anche affasciananti. Realtà specchiate paesaggistiche che rimandano a mio parere benissimo a qeuste avventure che scandaglio di moti dell'animo. Oscurità boschive di sponda, dove acqua scorre e rinfresca, dove ul verde vivacizza le aree di oscurità. E trocchi come ostacoli, come sbarre... Belle spechaiture vibranti, ove i rami orizzontali quesi scompaiono,e le sbarre interiori, difficili da atraversare possono però anche svanire... e farsi invisibili.
Concordo con i commeni precedenti sulle contaminazioni fra discipline, pur senza dimenticare che qui è la fotografia che apre le danze.... di questo ballo che vorrei circolare....
Ciao
Clara  |
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la gabbia dell'anima di Bucis commento di Anna Marogna |
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Mi piace molto questo scatto come mi piace molto il difficile Bukowsky e mi piace questa vena letteraria e poetica che vedo sempre più spesso nei commenti.
Bruno BB ha detto bene di recente:
"sono convinto che si possa parlare di fotografia anche così perchè l'arte non ha confini se non quelli della conoscenza. "
Esplorare l'anima ed il suo riflesso attraverso un'immagine come questa è un piacere arricchito da una composizione efficace con la centralità che separa perfettamente gli 'stati d'animo'. Il colore è perfetto e le margherite risaltano, simbolo di semplicità ...perchè citando il tuo CB :« La verità profonda, per fare qualunque cosa, per scrivere, per dipingere (per fotografare), sta nella semplicità. La vita è profonda nella sua semplicità. »
buona serata , Anna |
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la gabbia dell'anima di Bucis commento di Bucis |
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“Attraversa l’anima
come una lama
e ne sonda i paesaggi
ora mesti, ora bui
dove corvi neri come pece
gracchiano così forte
da grattarti le pareti del cuore.
Percorre deliziosi giardini
decorati da candide margherite
e scaldati da un tiepido sole primaverile.
Ma quando la sua linfa
Giunta all’apice scoppia
il foglio si macchia.
Unico tampone per tale ferita…”
C.B. |
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scarabocchi di Bucis commento di rarifer |
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Ottima inquadratura e formato che la valorizza. Per i miei gusti personali avrei solo aggiunto un po' di brillantezza e contrasto in più. Molto simile a uno scatto presente nella mia galleria...  |
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