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Architettura minimalista - 2 - di mauro zanotto commento di mau76 |
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bella. pochi elementi disposti ordinatamente. bello il contrasto cromatico che sottolinea il centro d'interesse dello scatto e ottima la leggera vignettatura che trattiene lo sguardo all'interno. |
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Architettuta minimalista di mauro zanotto commento di mauro zanotto |
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Si, grazie a tutti...per quanto riguarda il ritaglio quadrato mi sembra che perdi di forza a livello compositivo, sara' perchè l'ho vista e scatta cosi'....ma quadrata non mi convince: opinione personale....!! |
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Architettuta minimalista di mauro zanotto commento di Massimo Tolardo |
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E' un genere che mi attrae parecchio.
Straordinaria nella sua semplicità, avevo provato ad allegare la versione quadrata a partire dalla destra ma non ci sono riuscito. Prova ad immaginarla.
Ciao |
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Architettuta minimalista di mauro zanotto commento di ZioMauri29 |
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Ciao Mauro..
che dire.. davvero perfetta.
Essenziale, minimale, minimalista. Senza fronzolo alcuno.
Diretta, precisissima, pulitissima.
Geometricamente ineccepibile. La stessa cosa per la gestione delle forme e dei volumi.
Davvero notevole.
Per la serie "Less is more". |
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Paesaggio quotidiano. di mauro zanotto commento di Diego73 |
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Bella sequenza.Il punto di osservazione sempre immutato fa vivere benissimo in prima persona la sequenza proposta,si diventa osservatori e passeggeri allo stesso tempo vivendo le situazioni fotografate. |
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Paesaggio quotidiano. di mauro zanotto commento di Diego73 |
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Bella sequenza.Il punto di osservazione sempre immutato fa vivere benissimo in prima persona la sequenza proposta,si diventa osservatori e passeggeri allo stesso tempo vivendo le situazioni fotografate. |
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The time.... di mauro zanotto commento di Massimo Passalacqua |
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Un ritratto molto intenso, grazie alla perfetta gestione di una luce dura e contrastata e contemporaneamente intima e misteriosa.
Molto bello il bianco e nero e appropriata la messa a fuoco, con la massima nitidezza sul lato rivolto alla fotocamera ed il gradevole sfumare sul profilo più lontano.
Funzionale anche il taglio stretto.
Molto bravo!
Ciao.
massimo |
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Paesaggio quotidiano. di mauro zanotto commento di mauro zanotto |
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Ueda ha scritto: | Devo dirti che non lo vedo molto funzionale, a leggerlo in senso orario, cioè dal fotogramma in alto a sinistra per finire in quello in basso, sempre a sinistra, non ci vedo una storia con una logica narrativa chiara e convincente, quattro flash di paesaggi urbani (stradali), come giustamente dici, ma come street&life il lavoro rimane difficilissimo da interpretare,
o meglio, per rappresentare l'aspetto life di un percorso che fai ogni giorno bastava una singola foto….cosi vedo dei flashback quotidiani che non riescono, a me osservatore, farmi capire da dove parti, cosa vivi nel percorso e dove finisci il viaggio, fantastica l'idea del cavalletto e del telecomando…perché allora non strutturarla come una storyboard? Una sequenza d'immagini fotografiche che sviluppano una breve storia lineare.
Il numero minimo delle immagini per un reportage dovrebbero essere fra le 7 e le 9, tanto per disporre di strutture maneggevoli, ne troppo sintetiche (come queste 4) né troppo prolisse
Augusto Pieroni insegna che il principio generatore di una storyboard è quello del cinema: si prepara un numero di scene che, una volta montate in sequenza daranno il senso lineare e continuativo di un racconto, nel tuo caso il tema, claustrofobico, caotico e di routine della strada è interessante, un peccato non sfruttarlo al meglio.
La storia può avere, continua ancora Pieroni, il tema che si preferisce: realistico o fittizio, ma deve essere in grado di mostrare, attraverso la transizione dall'una fotografia all'altra, la consequenzialità logica del racconto, per verosimile o inverosimile che sia. Insomma non importa che sia una storiella, basti abbia un suo sviluppo logico.
Il mio consiglio è quello di lavorarci su, perchè il tuo lavoro presenta un leit-motiv per nulla banale.. |
Sicuramente una nota da tener conto, riordinare un po' le idee per dare un'ulteriore sviluppo merita un po' di attenzione: tempo permettendo potrei ampliarlo, anche se avevo gia' fatto un pensiero in merito.... |
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Paesaggio quotidiano. di mauro zanotto commento di Surrogate |
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Bellissima idea.
Forse leggermente scure quindi non risalta molto il particolare dello specchietto che poteva aggiungere un "più" alla foto ma comunque complimenti |
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Paesaggio quotidiano. di mauro zanotto commento di Ueda |
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Devo dirti che non lo vedo molto funzionale, a leggerlo in senso orario, cioè dal fotogramma in alto a sinistra per finire in quello in basso, sempre a sinistra, non ci vedo una storia con una logica narrativa chiara e convincente, quattro flash di paesaggi urbani (stradali), come giustamente dici, ma come street&life il lavoro rimane difficilissimo da interpretare,
o meglio, per rappresentare l'aspetto life di un percorso che fai ogni giorno bastava una singola foto….cosi vedo dei flashback quotidiani che non riescono, a me osservatore, farmi capire da dove parti, cosa vivi nel percorso e dove finisci il viaggio, fantastica l'idea del cavalletto e del telecomando…perché allora non strutturarla come una storyboard? Una sequenza d'immagini fotografiche che sviluppano una breve storia lineare.
Il numero minimo delle immagini per un reportage dovrebbero essere fra le 7 e le 9, tanto per disporre di strutture maneggevoli, ne troppo sintetiche (come queste 4) né troppo prolisse.
Augusto Pieroni insegna che il principio generatore di una storyboard è quello del cinema: si prepara un numero di scene che, una volta montate in sequenza daranno il senso lineare e continuativo di un racconto, nel tuo caso il tema, claustrofobico, caotico e di routine della strada è interessante, un peccato non sfruttarlo al meglio.
La storia può avere, continua ancora Pieroni, il tema che si preferisce: realistico o fittizio, ma deve essere in grado di mostrare, attraverso la transizione dall'una fotografia all'altra, la consequenzialità logica del racconto, per verosimile o inverosimile che sia. Insomma non importa che sia una storiella, basti abbia un suo sviluppo logico.
Il mio consiglio è quello di lavorarci su, perchè il tuo lavoro presenta un leit-motiv per nulla banale.. |
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