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XX di DocAl commento di DocAl |
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Certo anch'io avrei preferito evitare la sovrapposizione, ma con il 35 mm le ero quasi addosso e tempo per inquadrare non ne avevo molto. Grazie anche a te per il tuo gentile commento |
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aspettando 2 gemelli di DocAl commento di Mr. Host |
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La postura del signore insieme alla sua espressione (un po' persa nei suoi pensieri), riesce a esaltare la scena,
scena poi contestualizzata al meglio: la stazione, l'uomo in attesa, i due passeggini..tutto funziona per raccontare una storia, dal mio punto di vista anche divertente..
Ben presa!
ciao  |
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XX di DocAl commento di robocop |
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a me piace, meglio se ci fosse stato uno stacco...
la trovo una buona foto perchè non si vede il viso del mendicante e quindi non si va nel personale, mi sembra più una denuncia verso la tipa davanti che invece sembrerebbe cercare di entrare più nel personale... |
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XX di DocAl commento di DocAl |
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Certo, non e' una posa. come spesso accade nelle street e' uno scatto catturato "al volo". |
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XX di DocAl commento di AlexFoto |
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Io penso che sarebbe preferibile lasciare perdere le definizioni di "malcostume fotografico" (1) e limitarsi all'aspetto tecnico.
Nella foto c'è dinamismo ed il taglio non mi pare male anche se non mi attira più di tanto.
1) Dato che parte di quanto indicato da Ando Gilardi risulta discutibile, considerando l'abbondante e largo uso fatto da altri elementi (media in primis), prima di mettere in croce la fotografia, così facilmente presa di mira. |
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XX di DocAl commento di DocAl |
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Se avessi escluso la mendicante la foto avrebbe perso completamente di significato. Se la mendicante in qualche modo fosse stata visibile in viso non avrei scattato, o almeno non avrei pubblicato l'immagine. Rispetto il decalogo e lo applico, ma evito in genere i radicalismi. D'altronde come ho gia' detto il forum e' ben moderato e se la mia foto e' da considerarsi eccessiva non ho nulla in contrario alla sua rimozione |
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XX di DocAl commento di Mister Solo |
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DocAl ha scritto: | Credo che questa immagine non sia fuori luogo. L'ho costruita cercando di fare in modo che della mendicante si vedesse solo la sagome e che il vero soggetto fosse il gesto maleducato della "fotografa". Una scena che secondo me merita una osservazione ed una denuncia. (...) |
Mah... secondo me è una "denuncia" poco efficace visto che la mendicante appare comunque nel tuo scatto più o meno come in quello della fotografa colpevole. |
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XX di DocAl commento di GiovanniQ |
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DocAl ha scritto: | Esattamente questo era l'intento, grazie |
adesso inquadro meglio il tuo scatto nell'ambito della foto di denuncia....
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XX di DocAl commento di DocAl |
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essedi ha scritto: | Bello il punto di ripresa anche se avrei cercato di lasciare uno stacco tra il fotografo e l'artista di strada,buono anche il bn.  |
Non era esattamente un artista di strada, ma grazie per il gentile commento |
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XX di DocAl commento di DocAl |
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gparrac ha scritto: | :Non credo si possa inquadrare questa fotografia nel diffuso filone della caccia allo sfigato ... la posizione critica nei confronti di questo tipo di phtographi (con il Ph) mi sembra evidente! |
Esattamente questo era l'intento, grazie |
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XX di DocAl commento di essedi |
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Bello il punto di ripresa anche se avrei cercato di lasciare uno stacco tra il fotografo e l'artista di strada,buono anche il bn.  |
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XX di DocAl commento di gparrac |
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GiovanniQ ha scritto: | Manca....
non fotografare chi fotografa chi non deve essere fotografato...
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Più o meno lo stesso discorso mi è stato fatto quando ho fotografato un branco di turisti intenti a fotografare il sarcofago che racciude(va) il reattore 4 del NPP di Chornobyl.
Quello che resta del reattore è diventato - intorno alla seconda metà del precedente decennio - una sorta di attrazione turistica ... Turisti amanti dell'estremo, che nulla sanno delle problematiche connesse all'episodio, lo stesso meccanismo che porta ad andare a vedere l'incidente, anche quando non c'è più la possibilità di portare aiuto.
Ho fatto fare ad un mio ospite il giro del porto di Genova ... sul battello il numero delle persone impegnate nel selfie con sullo sfondo il relitto della Costa Concordia ha sconcertato ambedue ... ed il percorso del battello era stato modificato proprio per passare lì vicino.
Io sono stato fra i primi occidentali ad andare a Chornobyl ... era il 2003, cominciavano a dare i primi permessi per la visita!
Ma praticamente quella volta non ho fotografato: ero troppo impegnato a fare domande tecniche alla persona del Chernobylinterfom che mi accompagnava per cercare di capire l'evoluzione della situazione.
Scontrandomi platealmente con un muro di gomma ... e non certo perché la mia interprete non era in grado di tradurre correttamente all'ineffabile funzionario ciò che chiedevo.
Poi l'ho fatto (intendo le fotografie) ... ho pensato che valesse la pena portare a conoscenza di questa realtà, la tragedia che diventa divertimento ...
Ma in un certo senso quanto mi è stato fatto rilevare non è privo di logica, effettivamente facendo quella fotografia mi accodavo al malcostume, sia pure per confannarlo ...
Però in tale circostanza, come battuta, ci poteva anche stare ... qui veramente mi sembra di pessimo gusto.
Sopratutto quando di fronte ad un'immagine estremamente significativa di un malcostume fotografico il commento si limita a considerazioni tecniche ed estetiche.
Fra le bellezze della nostra civiltà c'è un fatto che non è molto noto: durante lo sterminio dei nativi americani era d'uso ricavare dallo scroto degli indiani uccisi delle borse per il tabacco.
Di fronte a questi oggetti di alto artigianato si può commentare solamente parlando della abilità del conciatore e del geniale riciclo della parte anatomica?
Io non credo ... io prima di essere un fotografo (rigorosamente senza Ph) sono un essere umano e Homo sum, humani nihil a me alienum puto ...
Non credo si possa inquadrare questa fotografia nel diffuso filone della caccia allo sfigato ... la posizione critica nei confronti di questo tipo di phtographi (con il Ph) mi sembra evidente!
Ma probabilmente sono io in errore, per questa ragione non interverrò più nella discussione.
Mi sembra evidente l'inutilità di farlo, così come sono evidenti i buoni motivi che consigliano di non farlo.
Ancora un saluto. |
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XX di DocAl commento di renzodid |
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Ciao gparrac,
grazie per la spiegazione, ora ho capito e condivido.
Un caro saluto.
Renzo |
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XX di DocAl commento di DocAl |
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Credo che questa immagine non sia fuori luogo. L'ho costruita cercando di fare in modo che della mendicante si vedesse solo la sagome e che il vero soggetto fosse il gesto maleducato della "fotografa". Una scena che secondo me merita una osservazione ed una denuncia. Non voglio offendere nessuno, pertanto se l'immagine non va bene chiedo allo staff che venga rimossa. |
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XX di DocAl commento di GiovanniQ |
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Manca....
non fotografare chi fotografa chi non deve essere fotografato...
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XX di DocAl commento di gparrac |
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renzodid ha scritto: | (...)non ho capito cosa vuoi dire per "malcostume fotografico" |
Con la consapevolezza di riproporre un discorso già fatto e ripetuto ed accettando il rischio delle solite polemiche al riguardo ...
Ando Gilardi ha scritto: | “NON FOTOGRAFARE…”
Non fotografare gli straccioni, i senza lavoro, gli affamati.
Non fotografare le prostitute, i mendicanti sui gradini delle chiese, i pensionati sulle panchine solitarie che aspettano la morte come un treno nella notte.
Non fotografare i neri umiliati, i giovani vittime della droga, gli alcolizzati che dormono i loro orribili sogni.
La società gli ha già preso tutto, non prendergli anche la fotografia.
Non fotografare chi ha lo manette ai polsi, quelli messi con le spalle al muro, quelli con le braccia alzate, perché non possono respingerti.
Non fotografare il suicida, l’omicida e la sua vittima.
Non fotografare l’imputato dietro le sbarre, chi entra o esce di prigione, il condannato che va verso il patibolo.
Non fotografare il carceriere, il giudice e nessuno che indossi una toga o una divisa. Hanno già sopportato la violenza, non aggiungere la tua. Loro debbono usare la violenza tu puoi farne a meno.
Non fotografare il malato di mente, il paralitico, i gobbi e gli storpi. Lascia in pace chi arranca con le stampelle e chi si ostina a salutare militarmente con l’eroico moncherino. Non ritrarre un uomo, solo perché la sua testa è troppo grossa, o troppo piccola, o in qualche modo deforme. Non perseguitare con il flash la ragazza sfigurata dall’incidente, la vecchia mascherata dalle rughe, l’attrice imbruttita dal tempo. Per loro gli specchi sono un incubo, non aggiungervi le tue fotografie.
Non fotografare la madre dell’assassino e nemmeno quella della vittima.
Non fotografare il figli di chi ha ucciso l’amante, e nemmeno gli orfani dell’amante. Non fotografare che subì ingiuria: la ragazza violentata, il bambino percosso. Le peggiori infamie fotografiche si commettono in nome del “diritto all’informazione”. Se è davvero l’umana solidarietà quella che ti conduce a visitare l’ospizio dei vecchi, il manicomio, il carcere, provalo lasciando a casa la macchina fotografica.
Come giudicheremmo un pittore in costume bohemienne seduto con pennelli, tavolozza e cavalletto a fare un bel quadro davanti alla gabbia del condannato all’ergastolo, all’impiccato che dondola, alla puttana che trema di freddo, a un corpo lacerato che affiora dalle rovine? Perché presumi che il costume da free-lance, una borsa di accessori, tre macchine appese al collo un flash sparato in faccia, possano giustificarti? |
Un saluto. |
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