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Dettifoss, la cascata più grande d'Europa di Michelangelo Ambrosini commento di Michelangelo Ambrosini |
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Arpal ha scritto: | Tanta tanta acqua cade giù, uno spettacolo da gustarsi tra il rumore e lacqua vaporizzata che sale.
La scelta di questo pdr ben ci fa capire il muro che attende l'acqua nel salto.
Buona la conversione, con lo stacco del contrasto tra terra e acqua.
Bravo
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Grazie Arpal. Questo pdr sicuramente era il primo da provare, ma mi rimpiange non essere riuscito ad andare dall'altro lato per cogliere anche il lato romantico all'ora blu con le sfumatura post tramonto; ci volevano 70 km di strada per arrivare all'altro lato, ma nonostante l'organizzazione fatta prima del viaggio non avevo capito bene come arrivarci, un ottimo motivo per tornarci se mai lo farò. |
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Quando la natura congela l'attimo di Michelangelo Ambrosini commento di Michelangelo Ambrosini |
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Grazie a tutti per i commenti e il gradimento. Per quanto riguarda il taglio inizialmente avevo provato il 16/9 ma poi ho optato per questo perchè mi sembrava assecondare maggiormente la direzione del movimento sulla neve, conferendo maggiore profondità. Per quanto riguarda l'aumento dei bianchi avevo provato anche quello ma la luce del sole diventava troppo aggressiva sulla neve quindi ho optato per una soluzione più equilibrata. |
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... di Pietro Bevilacqua commento di Michelangelo Ambrosini |
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Bella questa conversione. Sono stato in Finlandia lo scorso marzo e in bianco e nero ne volevo convertire un paio ma non ero certo della resa con questo tipo di paesaggio, invece mi devo ricredere, hai dato un input anche a me. Questo era uno dei tanti laghi ghiacciati? TI trovavi in Lapponia? Se si quale parco? |
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Godafoss, la cascata degli dei di Michelangelo Ambrosini commento di Michelangelo Ambrosini |
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Altro scatto islandese ritrovato, che ricordo di aver fatto proprio per convertirlo in bn ma poi avevo dimenticato di sviluppare.
HD
https://www.flickr.com/photos/97454674@N07/27803230497/in/photostream/lightbox/
P.s.: Guardatelo in hd perchè mi sembra che la conversione lo abbia abbastanza degradato |
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Alba oceanica sul fiordo di Patreksfjordur di Michelangelo Ambrosini commento di Michelangelo Ambrosini |
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Patreksfjordur è uno dei fiordi islandesi più famosi e si affaccia sul versante occidentale dell' Oceano Atlantico. Per arrivarci mi sono fatto circa 200 km totali di guida su strada sterrata piena di crateri (chiamarle buche sarebbe un eufemismo) e ho alloggiato in un cottage a ridosso di questa spiaggia pieno di pecore islandesi. Ovviamente la sfortuna come sempre mi ha perseguitato e la giornata in cui sono arrivato è stata interamente caratterizzata dalla pioggia, non ha smesso neanche un minuto. Il giorno dopo, prima di partire sono uscito di buon mattino dal cottage e sono andato sulla spiaggia, i nuvoloni carichi di pioggia stavano lasciando il cielo e ho fatto sono riuscito a fare qualche scatto.
HD
https://www.flickr.com/photos/97454674@N07/42568865722/in/photostream/lightbox/ |
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Due minuti a Stokksness di Michelangelo Ambrosini commento di Michelangelo Ambrosini |
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Eh si l'umidità c'era e dopo pochissimi minuti la visibilità sarebbe scesa a pochissimi metri, poi posterò uno scatto di qualche secondo precedente alla pioggia fatto da altro pdr. Questo posto indubbiamente è uno dei mostri sacri per chi fa fotografia paesagistica, con la particolarità della spiaggia nera vulcanica che termina con questa mastodontica montagna che la domina, peccato che ci sono stato due volte e ho trovato sempre cattive condizioni meteo, tra ventaccio e pioggia. |
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Due minuti a Stokksness di Michelangelo Ambrosini commento di Michelangelo Ambrosini |
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Dopo aver sviluppato tutto (in grandi linee...) quello che più mi è piaciuto delle foto fatte nei miei 3 viaggi alle altre latitudini, mi sto riguardando i raw per vedere se ho tralasciato qualcosa che sarebbe valsa la pena sviluppare. Questo è uno scatto dello scorso settembre fatto a Stokksness, uno dei posti più fotografati dell'Islanda orientale. Ci sono stato in entrambi i viaggi in Islanda e sono stato sfortunato entrambe le volte: la prima vento a 200 km/h e la seconda pioggia tutta la giornata, senza staccare neanche un minuto. Allora la fortuna sono andato a cercarmela: la mattina prima di partire per un'altra destinazione mi sono alzato di buon mattino con la speranza di trovare qualche minuto di tregua dalla pioggia, mi sono messo in macchina e sono andato a Stokksness. Pochissimi minuti utili per fare qualche scatto a questo posto per me molto emozionante, dove la spiaggia nera di sabbia vulcanica termina sotto questa imponente montagna. Dopo pochissimi minuti da questo scatto ero già in macchina era cominciato a piovere e la montagna non si vedeva più, cose che succedono solo in Islanda, provare per credere.
HD
https://www.flickr.com/photos/97454674@N07/28746215628/in/photostream/lightbox/ |
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The phenom di Michelangelo Ambrosini commento di Michelangelo Ambrosini |
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Bruno Tortarolo ha scritto: | Ciao, è un fenomeno che si verifica assai raramente anche sul mediterraneo in inverni particolarmente rigidi.
Come sai il differenziale di temperatura tra acqua e aria è molto ampio come gli sbalzi di temperatura nello stesso elemento, alti per l'aria, bassi per l'acqua, quest'ultima ha un indice di evaporazione costante anche se ovviamente non lo si nota, quando la temperatura dell'aria scende repentinamente sotto zero, quella evaporazione per quanto possa essere contenuta si condensa immediatamente, più o meno è lo stesso fenomeno meteo che provoca la nebbia, essendo la terra più calda il fenomeno è più accentuato.
Qui in Liguria è accaduto, a mia memoria, non più di due tre volte negli ultimi 50 anni.
La foto è molto bella e meritava sicuramente l'esposizione a quelle temperature, peraltro non così proibitive. |
Grazie Bruno per la spiegazione, dal giorno della foto cercavo qualcuno che riuscisse a spiegarmi il fenomeno e finalmente l'ho capito.
L'evaporazione cominciava poco prima che scendesse la notte; ricordo che quando ho fatto questa foto c'era stata una bella giornata e le temperature erano state miti (per quella latitudine) nell'ordine di pochi gradi sotto lo zero, poi come sempre, appena scesa la notte le temperature scendevano in picchiata fino a raggiungere, nelle notti in cui fotografavo le aurore boreali, anche i -29.
Nonostante questo le temperature con l'abbigliamento giusto sono tranquillamente sopportabili, a me danno molto più fastidio i freddi umidi invernali nel nostro Mediterraneo che ti penetrano nelle ossa.
Per la realizzazione di questa foto è stato indispensabile il mio sigma 14mm f 1.8. |
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The phenom di Michelangelo Ambrosini commento di Michelangelo Ambrosini |
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Grazie a entrambi per i passaggi. Il fenomeno neanche io l'ho capito, sicuramente ci sarà una spiagazione scientifica ma io non me lo riesco a spiegare per mia ignoranza scientifica. Per quanto riguarda orione nello scatto originale c'è, ma non essendo il cielo interessante a parte che per la presenza di Orione ho deciso di tagliare sopra per dare più importanza alla parte sottostante che almeno per me era quella più interessante a causa dello strano fenomeno. |
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