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| Urban#6 di paolo cadeddu commento di Mario Zacchi |
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Per quel poco che si vede ai lati sembra l' ennesima costruzione urbanisticamente calata in maniera mostruosa e da questo punto di vista la trovo una discreta rappresentazione.
Più nel dettaglio, per me il taglio della base (la strada) è fortemente opinabile sia perché un mastodonte così mi pare chieda un punto di appoggio visivo sia perché tutti quei pali che spuntano dal bordo basso del fotogramma appaiono un po' strani senza il loro punto di appoggio. Anche il forte decentramento a me pare poco opportuno.
Non so quanto questi aspetti possano essere stati dettati da libera scelta e quindi eventualmente oggetto di critica oppure dettati da limiti dei mezzi a disposizione (ottica) e/o da limitate possibilità nella scelta di un valido punto di ripresa. |
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| Comunità di Daniela Loconte commento di Mario Zacchi |
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Qui hai gettato una sguardo frettoloso, lontano e poco empatico; nell' altra, pur essendoti tenuta a distanza, sei entrata ugualmente nel cuore della scena e del luogo raccontandoli in maniera molto più intensa ed esauriente. Non si tratta solo del momento colto che ha certo un suo potenziale narrativo iniziale e, quindi, una sua importanza; ma anche, direi soprattutto, di come formalmente questo momento si è fatto foto attraverso il tuo scatto.
Per esempio, guarda il piede del soggetto in primo piano a destra: è rivolto verso di te, cioè verso di noi che guardiamo. Il suo secondo piede e il suo corpo, il suo volto, sono rivolti verso il gruppo a sinistra. Quindi noi siamo introdotti dal primo piede e condotti a guardare a sinistra dal secondo, dal corpo e dal volto di questa persona che, tra l‘ altro, compie pure un gesto molto spontaneo, coinvolgente, coerente con il momento colto: tiene in mano qualcosa che sembra essere qualcosa da mangiare.
Nello spazio aperto tra la persona a destra e il gruppo a sinistra, quindi ben individuati da questa apertura, troviamo la signora in ciabatte seduta che fuma e il ragazzino alla sua destra. Entrambi guardano il gruppo a sinistra verso il quale siamo stati già introdotti dalla figura a destra. Come nostri estemporanei alter ego, la signora e il ragazzino dialogano con la nostra presenza di spettatori della scena, rafforzandola.
La foto è chiaramente istantanea: lo capiamo dalla modesta attenzione posta nel limitare i disturbi e dalla palpabile sensazione che la foto sia stata presa rapidamente. Ci metterei anche la sovraesposizione pure se non so se l’ hai ottenuta in post o in presa diretta. E’ un insieme che in altre situazioni potrebbe apparire come un difetto, mentre qui acquista un valore narrativo complementare ed è quindi funzionale a rappresentare in modo caldo e coinvolgente l‘ atmosfera del vicolo.
A quanto ho capito da quel che dici, fotografi da poco (o hai ricominciato da poco) quindi penso che la prima ti sia uscita bene più per caso che per ragionato e sistematico approccio, consapevole del risultato che avrebbe dato. Ecco perché mi pareva utile confrontare le due foto nate da situazioni in qualche modo paragonabili per capire cosa cercare alla prossima occasione per centrare un buon risultato (posto che sempre un’ automatismo deve diventare vedere, capire e scattare). |
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| Sosta obbligata.... di Clara Ravaglia commento di Mario Zacchi |
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| Vengono in mente le solitudini hopperiane. Le figure sono un po' lontane per potervi leggere un' espressione coerente con questa visione, quindi molto è lasciato alla suggestione di chi conosce quelle atmosfere. Penso che sia comunque la migliore tra le notturne che hai scattato finora. |
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| Fioritura di gianpilux commento di Mario Zacchi |
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| La foto è imperfetta (storta, poco spazio nel cielo, un po' impastata, almeno nel post, poco utile vedere le persone - o il murales - tra i rami a destra) ma la visione che proponi, compresa di elaborazione cromatica, è bella e interessante. A differenza di Clara, trovo funzionale l' esposizione. |
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| 20170501-6116. Valsanzibio. di nicola.milani commento di Mario Zacchi |
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| Bel soggetto. Un po' sfortunato il tono del furgone (nella foto) che praticamente appare come il cielo sopra. Hai preso anche un' inquadratura più ampia, allargata alla base degli oggetti esposti e al terreno? |
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| ... di Nico Nemore commento di Mario Zacchi |
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Il problema di fondo della fotografia bianconero non è tanto il mezzo che ha comunque un' importanza molto grande nella resa della gamma, quando la scena di partenza e la sua potenzialità espressiva una volta trasformata in una gamma di grigi: è questo che bisogna prima di tutto essere capaci di vedere per poi interpretare. Dopodiché ci sono foto per le quali la ricchezza della gamma è fondamentale (una foto come questa, per esempio, vuole molti grigi diversi); altre dove anche una gamma ristretta, se non addirittura proprio la gamma ristretta (certe foto di Giacomelli) è funzionale allo scopo.
La tua foto ha per me alcuni problemi iniziali che sono la gamma molto povera cui non è possibile porre rimedio a partire dalla conversione e che non è detto sia migliore n ell' originale dato il controluce. L' eccesso di ombra nella parte determinante della scena. L' area chiara del sole in alto a destra che entra malamente nella foto. La finestrella di luce in basso, sulla pavimentazione, che distrae l' occhio dal centro della foto.
Ti allego una veloce rielaborazione. E' chiaro che le sbavature da mascheratura e bruciatura manuali vanno evitate lavorando con calma (cosa che io non ho fatto). L'area delle colline andrebbe più chiara di come l' ho frettolosamente lavorata perché tutta in luce e perché la resa della profondità, come s' impara guardando la pittura, si ottiene mediante il digradare. Se fai caso, le colline appaiono ora troppo vicine al muro mentre dovrebbero apparire più lontane.
La mia opinione, per quel che vale, è che, in generale, devi lavorare molto a mano e a gusto (possibilmente buon) piuttosto che con eventuali automatismi software. |
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| ... di diego campanelli commento di Mario Zacchi |
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Bella! I guanti si confondono con le foglie quasi a raccontare di una simbiosi che ha portato l' omino ad esserne fagocitato. Potrebbe andare anche in sreet, direi. O li hai mesi tu?  |
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| ... di obmob commento di Mario Zacchi |
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| Molto bella: quel pescatore vale lo scatto. Recupera bianchi e neri, poi aumenta un po' i mezzi toni. |
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| Comunità di Daniela Loconte commento di Mario Zacchi |
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| Sarebbe interessante che la discussione si concentrasse sul confronto tra questa foto e la foto del 18 maggio http://www.photo4u.it/viewcomment.php?pic_id=732055 |
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| Street & life di Daniela Loconte commento di Mario Zacchi |
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| Hai tenuto un approccio da persona di passaggio che mi piace. E' una foto imperfetta, ma assai narrativa. Dice molto del luogo, delle persone, delle abitudini: la carbonella fatta per strada, la signora in ciabatte che fuma (molto bella) i secchi appesi dalle terrazze per recuperare la spesa o altre cose senza scendere in strada, ecc. Con l' apertura delle ombre l' hai resa simile ad una vecchia foto bianconero di altri anni e coerente con il messaggio. Completerei il lavoro schermando manualmente il signore a destra che resta troppo nero rispetto a tutto il resto e anche le gambe della signora seduta dietro di lui. Magari avresti potuto scattarne qualche altra per vedere se possibile limitare le sovrapposizioni che sono venute fuori qui. Magari l' hai anche fatto e questa è la migliore. |
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| Untitled di Gasperino_carbonaro commento di Mario Zacchi |
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| Le prime tre foto che hai allegato avrebbero potuto averle fatte anche la Fata Morgana o la Strega Nocciola che sarebbero piaciute a chiunque in possesso del minimo sindacale di gusto fotografico. Delle tre, le seconde due non hanno bisogno di spiegazioni e sono, per me, il più classico modo di vedere la steet. La prima è quella che preferisco: già solo la composizione è superlativa. |
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| °ç° di niente da capire commento di Mario Zacchi |
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| Vedo un bel soggetto, frutto di una buona visione fotografica che si perde nella ricerca di una foto d' architettura molto banale. La trovo, però, inquadrata in maniera in alto dispersiva. Tanto per spiegarmi, allego un possibile taglio. |
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