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Arbeit Macht Frei - Reportage Auschwitz-Birkenau di Marty McFly commento di Paolo Dalprato |
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davvero un ottimo reportage, la foto che mi tocca di più è quella della camera a gas del crematorio I, in quell'immagine con le parole che l'accompagnano c'è tutta la distanza dall'essere umani di chi ha costruito queste cose.
La memoria è fondamentale, sono d'accordo con malinamelina....
ti faccio i miei complimenti |
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Arbeit Macht Frei - Reportage Auschwitz-Birkenau di Marty McFly commento di saxman |
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Sono rimasto a bocca aperta!
Ottimo lavoro fotografico ma ancor di più ottima la sensazione che hai saputo creare nel ripercorrere quei momenti atroci ed indicibili.
Per qualche minuto si rivive l'angoscia di quella povera gente che disgraziatamente si è trovata lì... anche se la nostra angoscia sarà sempre una percentuale infinitesimale rispetto alla loro.
Complimenti hai fatto un lavoro impeccabile ed ammirevole!! |
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Arbeit Macht Frei - Reportage Auschwitz-Birkenau di Marty McFly commento di AlexKC |
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Davide ti faccio i miei complimenti. In Off-Topic si è parlato spesso del tuo eventuale viaggio, che poi è diventato reale. Il taglio è prettamente documentaristico e come dice benissimo Malinamelina sarà anche questo che rimarrà quando tra qualche anno tutti quelli che ci sono purtroppo stati non potranno raccontarlo più.
Il reportage, che ha già di suo un notevole impatto emotivo è ancor più caricato dal B/N che hai scelto, a mio modo di vedere perfetto per questa occasione.
Ti faccio anche una domanda tecnica visto che siamo qui per questo: hai usato in diverse foto un filtro graduato? Se è così è una scelta che condivido solo in parte perché nella parte alta di molte foto c'è una zona più scura facilmente individuabile. Ma questo non inficia assolutamente il risultato finale.
Bravo!
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Arbeit Macht Frei - Reportage Auschwitz-Birkenau di Marty McFly commento di malinamelina |
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Ottima documentazione, completa, accurata.
L'anno scorso ho avuto modo di incontrare Slomo Venezia, che a 21 anni fece parte proprio di quel gruppo di "sonder", inceneritori, di cui parli. Quando tutti i sopravvissuti saranno morti, spetterà a chi, come te, ha fatto queste foto e ha scritto queste parole il dovere umano di continuare a parlare di questa immensa barbarie. Grazie. |
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Arbeit Macht Frei - Reportage Auschwitz-Birkenau di Marty McFly commento di Marty McFly |
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Campo di steminio a Oswiecim (in tedesco Auschwitz), in Polonia.
24 gennaio 2009
Arbeit Macht Frei - "Il Lavoro rende Liberi"
Questa frase sul cancello dell'ingresso di Auschwitz, probabilmente voluta da Rudolf Hoss (primo dei comandanti di Auschwitz), prometteva la libertà ai prigionieri in cambio di lavoro. Una clamorosa beffa nazista di cui si rendevano subito conto i detenuti appena entravano nel campo e vedevano le condizioni in cui erano costretti ad aspettare la morte...
Provo a raccontare fotograficamente quello che ho visto sabato 24 gennaio 2009 nella mia prima visita ad Auschwitz e a Birkenau. Era un viaggio che desideravo da anni ma per vari motivi ho sempre rimandato. Ho sentito molto la mancanza del grandangolo ed è per questo motivo (e per altri) che conto di ritornarci.
Ho aggiunto una breve didascalia ad ogni foto in modo da spiegarne un po' il significato. Magari possono servire per chi avesse intenzione di visitare questi luoghi come punto di partenza per approfindire le proprie informazioni in merito.
Citazione: | Vista dall'interno del lager dell'unico punto d'accesso e di uscita da Auschwitz. |
Citazione: | Corridoio tra il reticolato esterno e quello interno composti da filo spinato elettrificato (6000 Volts). |
Citazione: | Blocco 10, il blocco degli esperimenti medici effettuati sui prigionieri utilizzati come cavie in quanto ritenuti sub-umani. Molti "medici" vi lavorarono e tra loro i più famosi sono sicuramente Karl Clauberg che condusse esperimenti sulle donne per la ricerca sull'eugenetica (ovvero sul perfezionamento della specie umana) e Josef Mengele che effettuava esperimenti sui gemelli, finalizzati anche questi alla ricerca sull'eugenetica. Sempre in questo blocco venivano uccise le persone con iniziezioni di fenolo direttamente nel cuore. |
Citazione: | Muro della morte situato nel cortile tra il blocco 10 e il blocco 11. Qui avvenivano le esecuzioni e le torture che servivano da "monito" per chi aveva intenzione di infrangere le regole del campo. Il rettangolo grigio con alla base i fiori è realizzato in materiale assorbente (principalmente legno) in quanto serviva a non far rimbalzare i proiettili (le esecuzioni avvenivano quasi sempre per fucilazione col prigionierio nudo con la faccia rivolta verso il muro). |
Citazione: | Blocco 11, il cosiddetto "blocco della morte". Qui avvenivano i processi sommari che si concludevano al 99% con la condanna a morte dei prigionieri "disubbidienti". Al piano terra si trovano le stanze dove i prigionieri erano costretti a spogliarsi per essere "giustiziati" nel cortile che potevano vedere dalle finestre. Nei sotterranei c'erano le celle punitive (tra cui le terribili "standing cells") e quelle in cui furono sperimentati per la prima volta gli effetti del "Zyklon B". |
Citazione: | Reticolato esterno (doppio) composto da filo spinato elettrificato con 6000 Volts. Spesso i prigionieri per disperazione e per farla finita si gettavano contro questi reticolati morendo folgorati, sotto gli occhi divertiti delle SS che provavano una particolare e perversa soddisfazione quando ciò accadeva. |
Citazione: | Camera a gas del crematorio I. Qui venivano condotti i prigionieri innocenti con la scusa di una doccia. L'interno è veramente opprimente, i prigionieri si ritrovavano nudi, ammassati, aspettando qualcosa che non sapevano. Allo spegnimento delle luci si ritrovavano nel buio profondo e il panico si diffondeva all'istante. Dai fori sul soffitto le SS introducevano i cristalli di Zyklon B. La morte sopraggiungeva dopo circa 15 minuti ed i sintomi erano perdita di coscienza, convulsioni e senso di timore e smarrimento, il tutto al buio, senza nessuna via d'uscita e sotto gli occhi attenti dei medici nazisti che controllavano tutto il processo ed erano pronti ad intervenire se per caso qualche ufficiale delle SS inalava accidentalmente il gas. |
Citazione: | Contenitori di acido cianidrico o acido prussico detto Zyklon B ("Ciclone B") utilizzato per uccidere velocemente e massivamente grandi quantità di prigionieri. |
Citazione: | Fornaci del crematorio I. Tramite questi carrelli venivano "smaltiti" i cadaveri appena usciti dalla camera a gas che venivano così cremati. Le operazioni erano effettuate da altri prigionieri facenti parte di un gruppo chiamato Sonderkommando. Non è nemmeno immaginabile quindi, a livello psicologico, cosa potesse provare un prigioniero nel dover cremare un amico o un parente appena gasato nella stanza vicino, o anche semplicemente il sapere che presto avrebbe fatto lui stesso la medesima fine. |
Citazione: | Ingresso al campo di sterminio di Birkenau. Da qui entrava il treno con i carri bestiame pieni di prigionieri. Una volta entrati non era più possibile uscire vivi. Spesso si arrivava di notte, al freddo (durante l'inverno polacco le temperature di notte possono toccare anche i -25°C) e ad "accoglierli" c'erano ufficiali nazisti che strillavano in continuazione ordini in tedesco per iniziare fin da subito la demolizione psicologica e la deumanizazzione dei singoli individui che da quel momento sarebbero stati identificati solo con dei numeri. |
Citazione: | Esterno di una baracca (la numero 15) del settore femminile. |
Citazione: | Una delle numerosissime torrette interne al campo che serviva per istaurare nel prigioniero il senso di controllo assoluto in modo da prevenire e annullare qualsiasi focolaio di rivolta. |
Citazione: | Torretta del reticolato esterno. Anche in questo caso a causa del grande numero di torrette presenti lungo il perimetro esterno la sensazione è quella di essere controllati in ogni momento e in ogni punto all'interno del campo. |
Citazione: | Vecchio carro che veniva utilizzato per la distribuzione del pane tra i prigionieri. |
Citazione: | Interno di una baracca femminile in cui erano costrette a "dormire" le donne ammassate tra loro e in condizioni igieniche dannosissime. |
Citazione: | Interno di una latrina femminile. Si può notare sul muro la scritta in tedesco "Verhalte dich ruhig" ovvero "Stai tranquillo". Anche qui, come per la scritta sopra al cancello di Auschwitz, i tedeschi volevano "tranquillizzare" i prigionieri facendogli credere che tutto sarebbe andato bene se avessero rispettato le regole. |
Citazione: | Visuale del campo dall'interno di un "letto" di una baracca femminile. Anche in questo caso l'umore del prigioniero era demolito dalla tristezza che si poteva avere da una simile visuale. L'incertezza per il futuro e la continua ansia per le condizioni dei familiari di cui non si avevano notizie aumentavano inoltre la depressione di ogni singolo prigioniero. |
Citazione: | Camera a vapore situata nell'edificio chiamato "Sauna" che serviva ad accogliere i nuovi arrivi. In queste camere venivano disinfestati i vestiti dei prigionieri per prevenire epidemie all'interno del campo che altrimenti sarebbero state pericolose anche per i tedeschi. |
Citazione: | Resti del crematorio II. Da qui si entrava e si scendeva sotto terra nella camera in cui venivano fatti spogliare i prigionieri per la "doccia". Lateralmente c'era la camera a gas e più avanti c'era il sistema di montacarichi che trasportava i cadaveri nei locali superiori per cremarli. I tedeschi prima di abbandonare il campo hanno fatto saltare i quattro crematori palesando la loro vigliaccheria e il fatto di essere perfettamente a conoscienza della gravità delle loro azioni. |
Citazione: | Interno di una baracca maschile con i "letti" a castello per i detenuti. |
Citazione: | Latrine comuni del blocco maschile. |
Citazione: | Porte d'uscita delle baracche maschili che si affacciano sul reticolato con le torrette di guardia che controllavano ogni minimo movimento dei prigionieri appena questi mettevano un piede fuori dalle baracche. |
Citazione: | Fine del binario che porta all'interno del campo di Birkenau. In lontananza si vede l'uscita che avrebbe preso il treno ormai vuoto. Una volta entrati a Birkenau l'unico modo per uscire era morire... |
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Ludovica -03- di Marty McFly commento di Massimo Passalacqua |
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Mi piace molto questo ritratto, compresa la scelta del taglio.
Lo sfondo forse è leggermente troppo presente, ma, a parte questo, nitidezza, cromatismo, composizione mi convingono in pieno.
Modella davvero splendida ed espressiva.
Ciao.
Massimo |
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Restauro Digitale di Marty McFly commento di Marty McFly |
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viavai ha scritto: | Marty McFly ha scritto: | ...solo per far sapere in qualche modo all'uomo della foto che dopo circa un secolo gira in una rete telematica  |
il tuo nick stesso, da "ritorno al futuro"... ben si lega al senso di recupero che ne hai fatto...
per chi avesse visto l"attimo fuggente", la tua foto mi ricorda moltissimo la scena in cui il prof porta gli alunni davanti alla bacheca dei trofei vinti.. alle foto delle facce dei ragazzi che "una volta erano come voi"... "eravamo come siete voi adesso.. cogliete l'attimo..."
la tua frase mi "profuma" di tutto questo....
di "riportare" in vita, anche solo per un attimo, un'intera esistenza che ci grida un messaggio...
il vestito buono, il giorno della festa, il farsi fotografare per avere una foto da tenere...
e il sapere che forse, prima o poi, qualcuno, da qualche parte, vedrà la nostra foto e, anche a distanza di centinaia di anni, riusciremo a raccontare una piccola emozione, la nostra piccola storia...
... uno dei tanti piccoli, grandi motivi per cui la nostra esistenza merita di essere vissuta
grazie Marty |
Hai riassunto esattamente quello che volevo "dire" con questo restauro e con il "riportare in vita" delle foto vecchie che trovo nei cassetti ogni tanto o che mi portano a far vedere...
Mi piace fermarmi su una foto di 100 anni fa', a pensare chi era quella persona, che faceva durente i pomeriggi, la sera, l'inverno, ecc... |
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Restauro Digitale di Marty McFly commento di viavai |
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Marty McFly ha scritto: | ...solo per far sapere in qualche modo all'uomo della foto che dopo circa un secolo gira in una rete telematica  |
il tuo nick stesso, da "ritorno al futuro"... ben si lega al senso di recupero che ne hai fatto...
per chi avesse visto l"attimo fuggente", la tua foto mi ricorda moltissimo la scena in cui il prof porta gli alunni davanti alla bacheca dei trofei vinti.. alle foto delle facce dei ragazzi che "una volta erano come voi"... "eravamo come siete voi adesso.. cogliete l'attimo..."
la tua frase mi "profuma" di tutto questo....
di "riportare" in vita, anche solo per un attimo, un'intera esistenza che ci grida un messaggio...
il vestito buono, il giorno della festa, il farsi fotografare per avere una foto da tenere...
e il sapere che forse, prima o poi, qualcuno, da qualche parte, vedrà la nostra foto e, anche a distanza di centinaia di anni, riusciremo a raccontare una piccola emozione, la nostra piccola storia...
... uno dei tanti piccoli, grandi motivi per cui la nostra esistenza merita di essere vissuta
grazie Marty |
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