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The escape artist di falcotto56 commento di falcotto56 |
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Ciao moebius64 e grazie tante per l'intervento. La curiosità è subito soddisfatta: Piazza Navona, appena dietro la fontana dei 4 fiumi. Per l'interazione, mi sembrava che ci fosse, a dire il vero anche da parte di altri commentatori, una simpatica interazione in particolare col bambino sulla sx che addirittura pare incosciamente mimare, con la felpa, i movimenti e lo sforzo dell'artista. A me fa sorridere pure lo sguardo scanzonato e scettico del ragazzo sulla destra. Ma forse è un po' poco, ritieni, per una buona foto di strada? Mi piacerebbe leggere la tua opinione in merito. Ancora grazie e a presto, Leonardo. |
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The escape artist di falcotto56 commento di moebius64 |
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Ciao,
Affinchè una foto ad un artista di strada sia efficace, deve quantomeno coinvolgere gli spettatori, in questa foto si apprezza il momento colto sia per l'espressione di sforzo del novello houdini sia per lo sguardo beffardo e scanzonato del ragazzo seduto, ma non c'è interazione con il pubblico.
Curiosità, dove l'hai scattata? |
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* * * * di falcotto56 commento di falcotto56 |
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Ciao caracol e grazie del passaggio. Sono perfettamente d'accordo con le tue prime due osservazioni, peraltro, puntualissime. Purtroppo, la concitazione dell'attimo e i due difetti di cui sopra affiefoliscono la leggibilità della scena che riporta, evidentemente, lo scarto di due vite: una comodamente seduta sulla "carrozzela" e l'altra scomodamente seduta sulla "carrozzela" (davanti al Pantheon!). I due termini sono perfettamente sinonimici e traslano, purtroppo, esistenze e destini pefettamente antitetici.
I giusti rilievi tecnici sull'istantanea non contribuiscono sufficientemente, ne deduco, a far emergere questa mia lettura. Ancora un grazie sincero per i tuoi interventi! Alla prossima! |
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Senza titolo di falcotto56 commento di falcotto56 |
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Ciao Claudio, prima d'ogni cosa un grazie per la tua analisi puntuale, precisa e attenta. Tra gli altri elementi, che hai posto in rilievo, a me aveva suscitato curiosità, e sono certo che anche tu l'abbia gìa notato, il fatto singolare che un intero gruppo di turisti rivolga, pressocché unanimemente, l'attenzione alla loro guida! Sfido a trovare la stessa convergente attenzione tra i gruppi, come dire, europei! Un caro saluto. Alla prossima! |
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Senza titolo di falcotto56 commento di Claudio R. |
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La particolarità di questa fotografia è che per la prima volta vedo una comunità di asiatici, ripresi all'interno del Vaticano (inteso come luogo turistico per loro) senza una fotocamera..e sono un bel gruppo!!
Poi il punto di ripresa, crea una prospettiva particolare, che anche se non può essere inclusa fra queste, link scovato da daniele56, un po' lo ricorda..la guida sembra tenere per mano il berretto del signore seduto, come a voler richiamare la sua attenzione.
Sul piano compositivo mi sembra ben eseguita
Non memorabile, ma meritevole di attenzione, se non altro, per come dicevo all'inizio, la mancanza di fotocamere e smartphone la rende un po' strana!! |
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Ombre nette di falcotto56 commento di Sisto Perina |
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ombre nette...che producono un interessante gioco grafico...in ottima evidenza con sfondo nero oppure da "affogare" in quel grigetto intermedio colto tra gli spazi
ciaoo |
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S. t. di falcotto56 commento di Claudio R. |
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Personalmente preferisco le foto lasciate nel loro formato originale e nei propri colori, anche se accetto senza discussioni le decisioni espressive degli autori.
In questo caso il formato quadrato scelto per presentarla riesce a essere più convincente dell'originale, perché ci avvicina con discrezione alla scena, mentre i colori..a mio vedere, hanno il potere di donare alla composizione quel sapore amaro della realtà e non si può dire (perlomeno in questo caso) che sia una distrazione per l sua lettura.. |
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S. t. di falcotto56 commento di Claudio R. |
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falcotto56 ha scritto: | Claudio, provo ad inviarti la foto a colori per avere, se non ti spiace, un tuo commento. Grazie ancora! |
Non la vedo
Per aggiungere un'allegato in questa discussione la foto deve essere ridimensionata sotto i 200 Kb e avere il lato più lungo non superiore a 800 px |
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S. t. di falcotto56 commento di falcotto56 |
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Claudio, provo ad inviarti la foto a colori per avere, se non ti spiace, un tuo commento. Grazie ancora! |
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S. t. di falcotto56 commento di falcotto56 |
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Ciao Claudio, ti ringrazio e non aggiungo una sola parola, peraltro inutile, alle tue, cosi' precise ed analitiche. Un complimento devo però, tra gli altri, fartelo: hai intuito quanto mi è costata questa immagine, la sofferenza che provavo nello scatto e la distanza dalla scena. Grazie di tutto. Le tue parole mi fanno sentire meno "colpevole" per essermi inserito furtivamente nel dolore vero. Che vuoi! Anche noi appassionati di foto, checché ne dicano "certi", abbiamo una sensibilità. Grazie e a presto!. |
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S. t. di falcotto56 commento di Claudio R. |
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La foto è fin troppo esplicita, rappresenta in modo indiscutibile questo periodo tormentato della nostra storia, il protagonista della foto non è più il vecchio clochard o la zingara che mostra la foto di sei figli per impietosire il passante,
no, qui abbiamo uno spaccato reale di disperazione e povertà, un'intera generazione sconfitta dai propri fratelli
e bisogna tornare indietro agli anni '50, alle foto di Gilardi che mostravano la tremenda situazione di molte famiglie italiane, per ritrovare una situazione cosi disastrosa qui da noi, perlomeno in queste enormi proporzioni..
L'uomo che chiede e l'uomo che, passando tira dritto senza fermarsi è un classico della fotografia di strada, ma questa scena a mio avviso, rappresenta (notando l'abbigliamento normale del signore seduto) una quotidianità che va molto più in là del singolo episodio, mostra l'italiano che chiede e lo Stato che non vuole dare, la foto non può mostrare le motivazioni dei due e si rimane senza un perché e anche questo rispecchia molto la situazione attuale, il non sapere il perché ci ritroviamo in questa situazione...
Non ho mai preso in considerazione dare lettura a una scena dove una persona è ripresa in una situazione difficile , però questa mi sembra un caso limite, la vedo come un'incidente stradale..la differenza che qui il dolore è sottopelle, quasi invisibile, muto, senza sangue e senza urla.
La chiesa fu rinominata a Santa Maria della Vittoria, per celebrare una temporanea vittoria delle truppe cattoliche durante la guerra dei trent'anni, mi sembra di buon auspicio..
Foto toccante, ripresa dalla giusta distanza, per rimanere imparziale nel raccontarla, forse non avrei tolto i colori, chissà tutto quel bianco, al limite della sovraesposizione, l'effetto che le donava. |
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