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Arbeit Macht Frei - Reportage Auschwitz-Birkenau di Marty McFly commento di gym81 |
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i miei più vivi complimenti
sei riuscito a portarmi dentro il reportage sia con le foto che i racconti
facendo venire la pelle d'oca.
Foto tecnicamente iniccepibili ed equilibrate, bianco e nero fantastico che non sembra nemmeno digitale.
bravo bravo bravo
OT: Alla faccia di chi dice che le camere a gas non son mai esistite!
Ciao GImmi |
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Arbeit Macht Frei - Reportage Auschwitz-Birkenau di Marty McFly commento di Marty McFly |
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Alex_84, alesse, MARCORONTE, Riccardo Bonetti, belgarath e marcoz71, grazie mille anche a voi.
Sono contento di aver contribuito nel mio piccolo a raccontare e a non far dimenticare ciò l'essere umano è stato capace di organizzare e mettere in pratica non troppi anni fa... |
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Arbeit Macht Frei - Reportage Auschwitz-Birkenau di Marty McFly commento di MARCORONTE |
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Caro Davide,
mi ero ripromesso di rubare parte del mio poco tempo libero proprio per visionare la tua documentazione ..... devo dirti che - pur conoscendo storia e luoghi - sono comunque rimasto "stordito" per la bellezza delle tue foto e per ciò che descrivi ....
Non conoscevo questo lato della tua persona e il risultato di ciò che vedo rende merito anche ai tuoi ricercati studi quotidiani.
Ti ringrazio con il cuore.
Marco |
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Arbeit Macht Frei - Reportage Auschwitz-Birkenau di Marty McFly commento di Marty McFly |
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Clara Ravaglia: Sono contento che la mia "testimonianza" sul posto abbia reso un po' l'idea di quello che si può provare visitandolo personalmente. Sono sempre stato particolarmente sensibile alla vicende dell'Olocausto, non so bene il perché, ma è così da anni. Le foto di Antonjazz le conosco bene, mi erano piaciute sin dall'inizio quando le pubblicò e infatti ho chiesto qualche consiglio fotografico anche a lui prima di partire.
paolo1555, Fr@ncy e Mr.500mm, grazie mille anche a voi.
marcoz71: In effetti il meteo mi ha graziato, non è stata una settimana particolarmente fredda e la neve non era tanta. A Birkenau tra neve e fango avevo i piedi zuppi fin sopra le caviglie. I B&W li ho fatti con LightRoom 2.2, sono partito dai settaggi consigliati da lui (per le tonalità) e poi ho agito su curve, contrasto, esposizione, recupero alte luci, ombre e mezzitoni. |
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Arbeit Macht Frei - Reportage Auschwitz-Birkenau di Marty McFly commento di paolo1555 |
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Complimenti l' atmosfera che hai creato con il bianco e nero e le citazioni sotto le foto mi hanno rapito.....
Un esperienza indimenticabile riportata in maniera egregia non si può fare a meno di fermarsi a riflettere su ciò che l' uomo è stato capace di fare. |
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Arbeit Macht Frei - Reportage Auschwitz-Birkenau di Marty McFly commento di Clara Ravaglia |
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Sono felice che tu abbia potuto fare questo viaggio che desideravi.
Lo ripeto un'altra volta:
dopo aver visto Shoah, di Claude Lanzmann, ( ho avuto la preziosa occasione di assistere a tutte le 9 e più ore di proiezione anni fa a Verona, con l'autore, ora scomparso, presente ) sono diventata ancora più sensibile davanti a questo argomento, che considero emblematico delle sofferenze, che sembrano impossibili, a cui un essere umano può trovarsi sottoposto.
Negli ultimi due anni abbiamo potuto vedere qui sul forum i lavori sentiti di Antonjazz ( ma non solo) , differenti dalla tua testimonianza, generalmente a colori, ma che voglio ricordare.
Il tuo reportage è esaustivo, asciutto ma non scarno, classico nella resa del bianco e nero, la cui pulizia fa, a mio personale parere, spiccare ancor di più la terribile realtà del luogo ripreso, in prefetto equilibrio fra testimonianza pacata e doveroso coinvolgimento emotivo.
I miei sentiti complimenti per immagini rigorose che non dimenticherò.
Ciao
Clara |
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Arbeit Macht Frei - Reportage Auschwitz-Birkenau di Marty McFly commento di Marty McFly |
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jus, robyc69, fish80, NEROAVORIO, Matt.3, andreaboni e wilduck, grazie per i complimenti, mi fanno molto piacere, vuol dire che ho fatto qualcosa che può servire in futuro ad altri utenti del forum o anche a semplici visitatori
malinamelina: In effetti ho voluto inserire delle didascalie esplicative proprio per documentare sintenticamente quello che l'utente vede attraverso le fotografie, per provare ad immaginare quello che è successo nel 1940-1945 in quei luoghi. Anche Spielberg, istituendo la Shoah Foundation ha sottolineato il fatto che presto i testimoni viventi dell'Olocausto non ci saranno più ed è importante che la tecnologia aiuti a mantenere sempre viva la memoria di quanto accaduto perché l'essere umano col tempo tende a dimenticare e questo è molto pericoloso.
AlexKC: C'hai visto lungo, ho usato un filro graduato (in post-produzione) più o meno "pesante" in tutte le foto per guidare meglio l'attenzione dello spettatore su alcuni punti o alcune zone delle fotografie. Il bianco e nero, anche se scontato in questo tipo di foto (se ne vedono a migliaia su Auschwitz in B&N) l'ho voluto utilizzare lo stesso perché l'idea che tutti abbiamo di quel periodo è senza colore e forse utilizzandolo sarebbero state meno "riconoscibili".
saxman: Hai perfettamente ragione. Anche sapendo molte cose e visitandolo non ci si può minimamente immedesimare nelle situazioni successe. Io per esempio ben nutrito, riparato dal freddo con roba tecnica degli anni moderni, con i cancelli aperti e libero di muovermi come volevo non ho potuto nemmeno avvicinarmi, ovviamente, alle sensazioni che poteva provare un detenuto rinchiuso in quell'inferno ingiustamente (e già questo a livello psicologico credo sia devastante) subendo la fame, il freddo polacco, le umiliazioni, le torture in nome di un odio raziale immotivato (c'è chi dice che è successo tutto per motivi economici ma io non posso crederci, c'è per forza dell'altro).
Historicus: Per un maniaco dell'ordine e della "pulizia" come me i tuoi complimenti sono ben graditi
paul_bk: Come ho detto prima anche stando da soli all'interno della camera a gas e sapendo cosa e come succedeva non si può avere la percezione della realtà di quei momenti. Nel film "Il bambino col pigiama a righe", uscito di recente, c'è una scena in cui si "vive" cinematograficamente una gasazione. Beh, sarà che su questo argomento sono troppo sensibile ma vi giuro che quella scena mette la pelle d'oca e i brividi, è raccapricciante come è realizzata (e anche qui me la sono vista comodamente su una poltroda di un cinema quindi niente di paragonabile alla realtà).
fabius: Sono contento di aver contribuito a fa conoscere qualche dettaglio in più su quanto accaduto con questo reportage.
Andrea Feliziani: Lo scopo della pubblicazione di questo reportage in effetti era più documentaristico che altro. Sò di non aver fatto dei capolavori a livello di composizione, tecnica fotografica e tecnica di post-produzione però se ho contribuito a documentare e a far ricordare agli utenti del forum qualcosa in più sul complesso concentrazionario di Auschwitz e Birkenau sono contentissimo così
Giordano85: Il blocco 10 credo sia la sintesi del concetto che si sente spesso parlando del periodo nazista: "Quello che l'uomo ha fatto all'uomo...". Come è stato detto a Norimberga forse è stata sopravvalutata la civiltà. Quello che è successo nel blocco 10 deve servire da monito per la comunità scientifica mondiale. Esseri disumani che si fregiavano del titolo di "medico" hanno fatto del giuramento di Ippocrite carta straccia con le loro pratiche, in nome della superiorità della razza ariana e con giustificazione dell'eugenetica.
lilian: Credo che raccontare sia con parole che con testi e fotografie sia l'unico modo per mantenere viva la memoria, anche se i fatti ci cronaca di questi giorni mi fanno capire che il germe dell'odio verso il diverso è sempre vivo e fa parte della biologia umana, purtroppo... |
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