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s.t. di Steele commento di Pio Baistrocchi |
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Ho commentato pochi minuti fa uno scatto simile di Ignaro,qui però la presenza decisa del PP a fuoco,la leggera decentratura del soggetto e lo stacco che riesce a dare sul resto rendono l'interpretazione molto diversa.
Un saluto. |
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Allarme nucleare! di Steele commento di Steele |
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Webmin ha scritto: | Buona la resa della trasposizione in bianco e nero: qualche perplessità la nutro in verità sul taglio troppo risicato in alto rispetto la campanella.
Ciao  |
ciao e grazie!
forse meglio questa? |
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Allarme nucleare! di Steele commento di Webmin |
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Buona la resa della trasposizione in bianco e nero: qualche perplessità la nutro in verità sul taglio troppo risicato in alto rispetto la campanella.
Ciao  |
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Any English? di Steele commento di Steele |
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onaizit8 ha scritto: | Colpisce lo sfondo oltre la rete che si di quartieri mezzi abbandonati.
Ma dove l'hai scattata. Ciao Tiziano |
ciao Tiziano!
l'ho scattata a NY nel Lower east side.
bye
h |
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Any English? di Steele commento di onaizit8 |
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Colpisce lo sfondo oltre la rete che si di quartieri mezzi abbandonati.
Ma dove l'hai scattata. Ciao Tiziano |
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Harlem 4 Obama di Steele commento di holden |
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herbert.steele ha scritto: | ci siamo? |
Per me sì.
solamente smorzerei un po' le etichette bianche in basso a destra. |
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Povero Teddy Bear di Steele commento di Steele |
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e per curiosità la storia del Teddy Bear:
...si ritiene che l'espressione venga da un episodio accaduto al Presidente degli Stati Uniti Theodore Roosevelt, soprannominato "Teddy", che aveva l'hobby della caccia grossa. Nel 1902, durante una battuta di caccia all'orso lungo il fiume Mississippi, Roosevelt si rifiutò di sparare a un cucciolo di orso bruno della Louisiana. Il cucciolo era stato braccato dai cani e legato a un albero dagli assistenti del presidente, pronto per essere ucciso. Roosevelt si indignò, dicendo che sparare a un orso in quelle condizioni non sarebbe stato sportivo, e ordinò che l'animale fosse liberato. La scelta di Roosevelt fu particolarmente apprezzata perché in quella battuta di caccia (come pare accadesse spesso al presidente) egli non riuscì poi ad abbattere nessun orso, tornandosene a casa senza alcun trofeo.
La notizia giunse ai quotidiani, che soprannominarono l'orso "Teddy Bear". Il giorno successivo (il 16 novembre), il disegnatore satirico Clifford K. Berryman pubblicò sulla prima pagina del Washington Post una vignetta che mostrava Roosevelt nell'atto di volgere le spalle all'orsetto legato con un gesto di rifiuto. La didascalia "drawing the line in Mississippi" ("stabilire un confine sul Mississippi") metteva in relazione l'accaduto con una disputa territoriale in corso all'epoca fra Louisiana e lo stato del Mississippi.
I lettori si innamorarono dell'orsetto della vignetta, e in seguito Berryman inserì immagini di orsetti in molti dei suoi disegni. Gradualmente, gli orsetti di Berryman divennero sempre più "piccoli, rotondi e carini", contribuendo a creare lo stereotipo dell'orsacchiotto. Il 29 dicembre, lo stesso Roosevelt scrisse a Berryman dicendo "abbiamo trovato tutti molto gradevoli i suoi disegni di orsetti". |
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