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Quiberon, Bretagne di AleZan commento di Webmin |
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... quell'adesivo é assimilabile alla siepe di leopardiana memoria: in tal senso più che di paeaggio si può parlare di tratteggio di uno stato d'animo al cospetto della natura.
Mario |
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Quiberon, Bretagne di AleZan commento di Mauroq |
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Proprio come piace a me, il modo di vedere il paesaggio da un altro punto di vista, spero ce ne siano altre. |
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Installazione di Isaac Cordal a Nantes di AleZan commento di AleZan |
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Grazie mille.
Lo so, la testa è al limite dell'immagine. Ma l'inquadratura era quasi forzata, se volevo mantenere la diagonale. Altrimenti sarebbero entrati altri elementi di disturbo. |
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Installazione di Isaac Cordal a Nantes di AleZan commento di Claudio R. |
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Il punto di ripresa scelto per presentare l'istallazione è decisamente piacevole, i due protagonisti sembrano abituati a questa variazione del paesaggio, diventano a loro insaputa parte dello scenario,
un quadro ripreso con cura quasi scientifica.
Una gran bella foto! |
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Berlin, bitte leben (3 di 3) di AleZan commento di ilioyumbo |
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AleZan ha scritto: | Caro Ilio, grazie per il tuo intervento che trovo stimolante. Non credo che tu vada controcorrente, anzi penso che la tua opinione sia quella della maggioranza (di chi ha visto le foto e non le ha commentate).
Ti invito comunque a guardarti le altre due serie, senza la quali è difficile dare un giudizio complessivo sul lavoro.
Quando mi trovo in una situazione nuova (e lavoro solo per me) cerco di capire che cosa mi dice un certo posto, e cerco di adeguare i miei scatti ed il successivo trattamento delle immagini in modo coerente. Berlino mi sembrava giusto mostrarla con questi colori, tirando giù il cursore "nitidezza", abbassando il contrasto e alzando il punto di nero. Quindi "impastando" le immagini. La tendenza "ultranitida" del digitale, così desiderabile in certi casi, in altre situazioni mi dà la pelle d'oca...
Non mi interessa la foto "caratteristica", oppure il personaggio "tipico"... Non voglio scimiottare le riviste di viaggi o NG.
Mi piace più fissare qualche aspetto minore, qualcosa che passa inosservato. Qualcosa che nella sua semplicità e apparente ordinarietà finisce per rappresentare altro da sè. E quindi nelle mie intenzioni (riuscite?) serve a restituire il senso di un luogo.
Non invento nulla di nuovo. Mi pare che foto come queste si inseriscano in un filone ormai molto consolidato di fotografia che rappresenta il territorio (urbano soprattutto) in modo per così dire 'minimalista'. Potrei citarti una lunga lista di autori, alcuni dei quali stanno nei libri di storia della fotografia, con le loro foto di soggetti apparentemente insignificanti....
La fotografia fissa qualcosa in una porzione di spazio, in un momento nel tempo, donando per questo a quell'oggetto una speciale dignità. Questo è da sempre il gioco della fotografia. E tutti più o meno consapevolmente giochiamo a questo gioco.
In generale ti posso dire che è un modo di fotografare che impone un certo rigore formale. O almeno io la vedo così, altrimenti si va nell'arbitrio puro...
Per questa ragione in questa serie ho "stirato" e raddrizzato un sacco di linee cadenti in post-produzione, visto che non ho un banco ottico. Tanto che un amico, al contrario di quanto tu dici, mi ha criticato perchè trova le foto troppo "ortogonali".
Ti prego di credere che quelle "da raddrizzare" sono volutamente inclinate. E non lo sono in modo casuale.
Ciao |
Non faccio fatica crederti circa le "inclinazioni"(troppo "banali", troppo da principianti gli "errori" per non essere voluti), ti avevo pure già riconosciuto come da te voluto anche il colore. Ti credo sulla parola circa la "lista di autori, alcuni dei quali stanno nei libri di storia della fotografia" (dichiaro la mia quasi assoluta ignoranza in proposito!). Ti concedo (senza alcuna fatica questa volta!) la ricerca di "qualche aspetto minore,qualcosa che passa inosservato" (giustissimo, encomiabile e con me qui sfondi una porta aperta!). "Concesso" tutto ciò, però io resto delle mie idee come tu, giustamente, delle tue, circa definizione (e...linea d'orizzonte di qualche foto).Io alla nitidezza ci tengo e specie in foto come queste in larga maggioranza di soggetti "statici" e/o di situazioni non da "rubare" in cui quindi non c'è la "scusante" delle condizioni di scatto negative. E non c'entra il digitale (al quale sono arrivato non da tantissimo e con il quale ho un' esperienza largamente inferiore rispetto alla pellicola), mi son sempre piaciute le foto nitide e contrastate! Certo ora gli stessi risultati(o anche migliori, almeno da questo punto di vista) si ottengono con più facilità (almeno per il sottoscritto) di quanto si riuscisse in camera oscura...
Bè, insomma, tanto per fare una chiacchierata e poi...non è la prima volta, né sarà l'ultima, che mi trovo in disaccordo con gli "altri"! Ciao
P.S.Appena possibile andrò a vedere le altre due serie. |
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Berlin, bitte leben (3 di 3) di AleZan commento di AleZan |
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Caro Ilio, grazie per il tuo intervento che trovo stimolante. Non credo che tu vada controcorrente, anzi penso che la tua opinione sia quella della maggioranza (di chi ha visto le foto e non le ha commentate).
Ti invito comunque a guardarti le altre due serie, senza la quali è difficile dare un giudizio complessivo sul lavoro.
Quando mi trovo in una situazione nuova (e lavoro solo per me) cerco di capire che cosa mi dice un certo posto, e cerco di adeguare i miei scatti ed il successivo trattamento delle immagini in modo coerente. Berlino mi sembrava giusto mostrarla con questi colori, tirando giù il cursore "nitidezza", abbassando il contrasto e alzando il punto di nero. Quindi "impastando" le immagini. La tendenza "ultranitida" del digitale, così desiderabile in certi casi, in altre situazioni mi dà la pelle d'oca...
Non mi interessa la foto "caratteristica", oppure il personaggio "tipico"... Non voglio scimiottare le riviste di viaggi o NG.
Mi piace più fissare qualche aspetto minore, qualcosa che passa inosservato. Qualcosa che nella sua semplicità e apparente ordinarietà finisce per rappresentare altro da sè. E quindi nelle mie intenzioni (riuscite?) serve a restituire il senso di un luogo.
Non invento nulla di nuovo. Mi pare che foto come queste si inseriscano in un filone ormai molto consolidato di fotografia che rappresenta il territorio (urbano soprattutto) in modo per così dire 'minimalista'. Potrei citarti una lunga lista di autori, alcuni dei quali stanno nei libri di storia della fotografia, con le loro foto di soggetti apparentemente insignificanti....
La fotografia fissa qualcosa in una porzione di spazio, in un momento nel tempo, donando per questo a quell'oggetto una speciale dignità. Questo è da sempre il gioco della fotografia. E tutti più o meno consapevolmente giochiamo a questo gioco.
In generale ti posso dire che è un modo di fotografare che impone un certo rigore formale. O almeno io la vedo così, altrimenti si va nell'arbitrio puro...
Per questa ragione in questa serie ho "stirato" e raddrizzato un sacco di linee cadenti in post-produzione, visto che non ho un banco ottico. Tanto che un amico, al contrario di quanto tu dici, mi ha criticato perchè trova le foto troppo "ortogonali".
Ti prego di credere che quelle "da raddrizzare" sono volutamente inclinate. E non lo sono in modo casuale.
Ciao |
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Berlin, bitte leben (3 di 3) di AleZan commento di ilioyumbo |
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AleZan ha scritto: | Suggerimenti e critiche sempre ben accetti
Terza ed ultima serie.
Un sentito ringraziamento alla vostra pazienza sin qui....
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Scusami Alessandro, ma devo "necessariamente" e "decisamente" andare controcorrente! Necessariamente, perché se non esprimessi liberamente il mio parere, giusto o sbagliato che sia, mi sentirei in colpa essenzialmente verso me stesso. Decisamente, in quanto vedo che le tue foto sono state selezionate per la Vetrina di agosto. Ho guardato solo la la terza serie, mi è mancato il tempo per le altre due. A me pare che molte delle foto non siano particolarmente nitide ed alcune richiederebbero una raddrizzatina. Ciò influisce negativamente sul mio...indice di gradimento del reportage. Non mi entusiasma particolarmente il colore, ma mi sembra d'aver capito che si tratta di una tua scelta e quindi...legittima. Tutto questo senza entrare nel merito dell'interesse che può più o meno suscitare questo insieme di foto e che può essere soggettivo. Io trovo che parecchie delle foto siano poco "caratteristiche" e interessanti sia considerate nel contesto, che prese singolarmente. Scusami ancora, ma dovevo...dire!
Ma sono l'unico a pensarla così e...la maggioranza vince:wink: Ciao  |
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Berlin, bitte leben (3 di 3) di AleZan commento di Liliana R. |
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Un lavoro molto interessante che va visto e rivisto perchè quello che ad una prima lettura sfugge può essere apprezzato successivamente.
E' giusta l'idea di farne un piccolo libro ma occorre, secondo il mio modesto parere, che tu ne prenda le distanze per fare scelte oculate.
Con questo lavoro riconfermi le capacità che ho apprezzato nei lavori americani.
Complimenti. Liliana |
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Berlin, bitte leben (3 di 3) di AleZan commento di Massimo Tolardo |
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Tutte di altissimo livello, difficile stilare una classifica di gradimento.
Molto intrigante la post che mi rimanda ad un'atmosfera premuro.
Sicuramente da stampare e presentare in qualche maniera. |
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