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| Untitled di Bruno1986 commento di Mario Zacchi |
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| Il documentario bianconero è un genere che mi piace molto e perciò apprezzo, in linea di massima, lo sguardo di questo scatto. Ciò che per me è opinabile è la gamma piatta di grigi e, stante la foto ormai scattata, il formato che a destra include elementi che se un lato certamente contribuiscono a descrivere il luogo, dal punto di vista compositivo sminuiscono il risultato. A babbo morto penso che un frame quadrato a sinistra valorizzi molto di più. |
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| ... di Claudia Costantino commento di Mario Zacchi |
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Gli uccellini mi dicono poco, il dittico anche meno, soprattutto se vuole rappresentare la sequenza.
Molto simpatico e a suo modo simbolico, invece, l' alberello che pare piantato nel perimetro di base del traliccio. |
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| st di Harma commento di Mario Zacchi |
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| Anche quando ci si rende conto che in alto ci sono due piedi che saltano la pozzanghera (forse in una vaga reminiscenza bressoniana) è la parte sottostante, complice anche il bianconero e quindi il grande chiaro (se non proprio il bianco) che circonda l' indistinta forma nel riflesso a tenere legato lo sguardo, ostacolando la lettura di una eventuale (per me inesistente) interazione con la parte superiore della foto. A meno di non volerla intendere come una sorta di astratto naturale. |
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| Silicon Valley di Emanuele Gasparetti commento di Mario Zacchi |
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| La seconda è una più dettagliata foto di un circuito elettronico. La prima mostra una sopraelevata che attraversa la città digitale. Magari non è riuscitissima, ma l'idea e il tentativo di trasfigurare la scena è interessante. |
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| ... di gattapilar commento di Mario Zacchi |
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Colpo d' occhio, velocità e precisione hanno legato le due figure nella foto accomunate, sì, dal cromatismo (rosse le stampelle; rossa la giacca della ragazza in secondo piano) ma in realtà legate soprattutto da un apparente comune stato d' animo: quella lieve malinconia cittadina che un po' tutti sperimentiamo quando inseguiamo i nostri pensieri mentre seguiamo le stra de verso le nostre mete quotidiane. E poi anche il semaforo: spettatore impassibile delle nostre vite di pedoni che attraversano le proprie strade e le proprie vite.
Direi che è una di quelle foto che non dice subito tutto e non lo dice a tutti. Per me, molto bella perché usa il cromatismo per parlarci di altro. |
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| s.t. di Laki85 commento di Mario Zacchi |
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Si vede che era impossibile farlo. Preciso, perché non vorrei che la mia fosse intesa come una critica alla tua capacità, che anzitutto l' hai ben vista e che la materia che avevi individuato per lo scatto e il trattamento della foto è di pregio e certo avrebbe meritato quel pizzico di fortuna con la scritta. Per chi ha voglia di rendersi conto dell 'effetto, basta cancellare la scritta: il realismo è notevole pur senza essere ingannevole.
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| Urban Life di mukkapazza commento di Mario Zacchi |
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| mukkapazza ha scritto: | | Comunque non avete capito il vero senso della foto, che è proprio il palo che il tipo aveva infilato in testa: io fotografo uno per strada con un palo in testa e a voi sembra niente?? |
eeesatto! bella
sai cos'è?! che a volte (per me) le foto a video sono postate troppo grandi e il video è troppo vicino agli occhi. Così si perde quel minimo di distanza necessaria a cogliere la scena nell'insieme, un po' come quando le guardi in una mostra. Ciò trova conferma in chi si dice deluso all' apertura, mentre era incuriosito dalla miniatura. Diverso è, invece, se la foto presenta qualcosa per il quale si dovrebbe essere "immersi" nella sua esposizione. In quel caso può far gioco la foto molto grande.
A parte questo, ma stai scaricando qui il tuo HD del meglio che hai fatto dall' ultima tua frequentazione ?  |
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| s.t. di Laki85 commento di Mario Zacchi |
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| Se non fosse per la scritta Dior (sul vetro) sarebbe proprio una bella foto. |
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| 18X24 ;/) di schyter commento di Mario Zacchi |
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Addirittura con un banco ... o sbaglio?
Il bianconero è molto bello. Il taglio in basso e, più in generale, la composizione, non mi entusiasmano e la cosa mi dispiace perché l' accostamento tra i due soggetti è notevole. |
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| st di Webmin commento di Mario Zacchi |
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| Molto simpatica la signora che con quel frizzante abito che fa l' improbabile verso all' altrettanto frizzante calice. Due osservazioni. Una è di quelle facili da fare dopo: se quella locandina incollata al muro in alto a destra è mortuaria, metterla tutta dentro sarebbe stato come mettere la ciliegina sulla torta. La seconda e il solito dubbio di questi casi: ma non sarebbe stato meglio lasciarla a colori visto il sottinteso? |
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| Incrocio di damianop commento di Mario Zacchi |
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| Le ho guardate un po' tutte quelle che hai scattato e pubblicato separatamente. Francamente, a me paiono le foto che si scattano mentre si svolge un' escursione, ma con un occhio più all' escursione che alla fotografia. Non ne ho trovata neanche una che si stacchi e che magari possa essere simbolica. Mancano la luce, i punti di ripresa forti, situazioni atmosferiche o umane particolari, ecc. Il puntino in mezzo alla neve = immensità deve essere proprio particolare per dare un effetto forte. Vedi questa che, pur non essendo di quelle incredibili, già fa tutt'altra impressione https://www.photo4u.it/viewcomment.php?p=5433012#5433012 . Diciamo che possono essere foto ricordo per te. Un suggerimento: cose così pubblicale in reportage (tutte insieme come serie intendo) e poi, se ti piace il genere, guarda autori come questo http://www.albertobregani.com/ |
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| ... di gattapilar commento di Mario Zacchi |
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Questa è una rivisitazione della duchampiana ruota di bicicletta
Magari avresti potuto ruotare/traslare leggermente più a destra, giusto per riequilibrare meglio gli elementi nel quadro. Ma è poca cosa.
Anche qui hai dimostrato un grande spirito di osservazione.
Brava brava |
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| Stairs di carcat commento di Mario Zacchi |
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| Visto che l' autore ci ha raccontato la genesi che è più o meno quella immaginata, ringraziando Daniele63 al quale ho furtivamente sottratto e stagliuzzato copia di una sua foto, aggiungo qualcosa alla discussione sulla forza dei tagli e della post produzione. Originale e poi taglio con conversione in bianconero (un po' debole perché la matrice non è ottimale per il risultato cercato). Nonostante la foto di partenza non sia granché e non ci siano persone ad animare il taglio, l' effetto, dal punto di vista di chi apprezza il genere, è comunque surreale e non male, soprattutto se pensi che non ho nemmeno dovuto fare click. Con ciò non insinuo nulla a proposito della foto del post. E' solo solo per corroborare quanto ho scritto prima a proposito di certa fotografia che sembra così "difficile" ma, a ben vedere, tanto difficile forse non è. |
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| ''' di opeio commento di Mario Zacchi |
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| Sarei portato a dire bravo, molto bella. Ma vorrei prima sapere se è foto di foto o foto di una scultura perché ciò che la rende bella è un po' quella vaporosità tipica di quelle stampe di Jodice. Per cui se hai fotografato un pezzo di una sua foto il discorso si complica |
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| Stairs di carcat commento di Mario Zacchi |
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| pamar ha scritto: | | ...é questo il bello di una discussione. |
Precisamente. Il format FORUM è bello perché è uno spazio dentro cui si discute. Il che equivale ad affermare che è bello "se" si discute. Vale la pena, quindi, ricordarci sempre che se diventa un luogo dove ci si scambiano convenevoli perde buona parte della sua bellezza e anche della la sua stessa ragion d' essere. E vale la pena ricordarci pure che se resta un luogo dove si discute e si approfondisce attira anche le persone più dotate che, più che la soddisfazione per un complimento, sono alla ricerca di stimoli per alimentare la crescita del proprio talento.
Non ho usato il termine banale, ma fatto riferimento all'espressione che hai scritto: "non banale". Hai aggiunto diverse altre osservazioni. Ne prendo un paio su cui penso di poter aggiungere qualcosa.
Le foto si tagliano? Sì, certo. C' è qualcosa di illecito? In linea di massima no. Però, fatta la tara di quelle che forzatamente devono essere ricavate così, se il buon risultato (o un miglior risultato) nasce anche da una reinquadratura successiva allo scatto e diversamente tale risultato sarebbe stato meno pregnante, questo deve spingere a domandarsi perlomeno se questo scatto è stato "visto" davvero così o se, invece, è nato in due tempi. Quel che guardi non cambia, ma cambia l' opinione che ti fai del suo valore se pensi che una foto debba essere il prodotto della tua visione nel momento in cui la scatti. Ti faccio un esempio personale così vado sul sicuro. Ho scattato questa foto con una medio formato (6x6) e un teleobiettivo dalla finestra di un albergo https://www.photo4u.it/viewtopicnews.php?t=364212 Ora non sono in gradio di reperire e scansionare nuovamente l' originale; ma ti posso assicurare che era di tutt'altra e minor forza. La forza del risultato che vedi è in buona parte merito del taglio. All' epoca ero ancora un po' in erba riguardo questi aspetti ( e anche riguardo l' uso dei titoli ) Il forum mi è stato utile in questa maturazione. Torno a dire che è un discorso generale che ha preso spunto dallo scatto di questo post e che "suppongo", basandomi sul quel che so, che l' originale di cui parliamo sia diverso da ciò che vediamo proposto. Ma potrei anche essere contraddetto dai fatti (magari la macchina scatta anche quadrato).
Non dico che sia semplice farla. Di sicuro si può dedurre che o ha richiesto una grande pazienza (attendere che due persone si trovassero in quei punti); oppure una buona dose di fortuna (passava di lì, ha visto le due persone che salivano ed è riuscito a scattare al momento buono). Quanto è stato difficile ottenere il risultato finale dipende da quanto ha dovuto poi (eventualmente) tagliare: non trovi? Se non ha tagliato niente allora sarà stato più difficile; più ha (eventualmente) lavorato di taglio e meno sarà stato difficile. Comunque sia andata, non cambia il fatto che questo tipo di risultato sia stato proposto tante volte e, quindi, risulta difficile vederla come una novità. Tuttalpiù, come un tentativo migliore di altri, questo magari sì.
La foto zen, grafica, semplice, rigorosa, a dispetto di ciò che può sembrare è quanto di più facile e intuitivo si possa immaginare proprio per il suo essere semplice anche da immaginare. Questo non significa che poi non si debba padroneggiare la tecnica per ottenere un risultato fisicamente apprezzabile ed avere una certa cura durante l'esecuzione. Ma la fotografia complessa, che gioca su più piani e livelli è altra cosa. |
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| Fashion maker di mukkapazza commento di Mario Zacchi |
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Con la doverosa premessa che non so cosa effettivamente sia passato per la mente di Roberto quando ha deciso di scattare la foto perché lo sa solo lui e noi possiamo solo fare delle supposizioni, più o meno fondate, a partire da quel che vediamo e dalla sua storia fotografica.
Il colori ci agevolano nel cogliere gli elementi salienti dello scatto e, nel loro complesso, quindi non solo nei toni dell’azzurro-ciano, ma anche per come questi toni s’ inseriscono in un contesto cromatico che li valorizza, rendono la foto godibile anche esteticamente. Questo è sicuramente un grande pregio, ma il bello vero è speculare un po’ cinicamente (ma per fortuna Roberto ha avuto, sia per necessità di ottenere la foto voluta sia, magari, per buona creanza, l‘avvedutezza di tagliare il volto della signora in primo piano) sulla contrapposizione tra il sacco d’ immondizia e la sagoma della signora in età e “in-forme” anche non limitandosi al discorso forme, ma pensando pure a come noi (società del bello eterno e artificiale, intendo) mediamente consideriamo l‘essere grassi, informi e in età come motivo per essere visti come uno “scarto”, un rifiuto. In un certo senso, è una foto che riesce ad essere ironica e di denuncia allo stesso tempo. È importante, per me, questo aspetto perché scatti così segnano marcatamente la differenza che passa tra chi va alla ricerca di assonanze cromatiche (o altre simili cose) come motore della foto street, quindi come suo unico contenuto valido (e se uno è alle prime armi ci sta tranquillamente) e, invece, chi usa l‘assonanza cromatica (o altro simile) come strumento: come uno degli strumenti per costruire scatti che, quanto meno, sono multilivello. |
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| Stairs di carcat commento di Mario Zacchi |
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La tua riflessione mi ha stimolato una riflessione (tanto per parlare eh …).
Senza togliere nulla all’ impegno e al fatto di aver colto un buon momento (che in parte è capacità di osservare; in parte è un pizzico di fortuna che serve sempre – ma d'altronde essa aiuta gli audaci – in parte bisognerebbe vedere, credo, la foto originale, visto che questa macchina mi sembra crei scatti rettangolari, quindi questo dovrebbe essere un taglio, ben fatto, ma taglio – correggetemi se sbaglio che fa anche rima). Senza nulla togliere, a me pare che, più probabilmente, i molti apprezzamenti derivino dal fatto che si tratta di una foto grafica, di semplice lettura, senza retropensiero, unicamente basata sulla composizione di linee e di uno sfondo chiaro su cui campeggiano due macchie scure. Diciamo un abc del contrasto e della simmetria che molto facilmente soddisfa il gusto estetico di base più o meno comune a tutti. Definirla sopra le righe mi pare quanto meno azzardato: a me sembra perfettamente allineata e coperta come un soldatino nel gusto corrente e tutt’altro che provocante (ripeto: senza nulla togliere all’ impegno). Sarà perché non è la prima che passa di qua e che vedo fatta così a queste rampe (più o meno) ma personalmente non mi provoca alcun effetto wow né subito né dopo, anzi: mi domando come sia finita in home page. La domanda non è una critica all’operato dei votanti che conosco bene; è solo: chissà perché a gente che fotografa tanto, che guarda tanta fotografia anche di alto livello e magari va cercando nei meandri della mente pensieri complicati, piacciono poi a tal punto cose così. Il contenuto è semplicino; almeno probabilmente (quindi andrebbe verificato) dovrebbe essere un taglio ed essendo la sua validità tutta impostata sulla composizione e sul contrasto, se posso agire in post sull’ aspetto più fondante (la composizione o ricomposizione via taglio) questo deve pure incidere in qualche modo sul valore; ecc.
Il fatto che una cosa si faccia ricordare non è di per sé motivo sufficiente per dire che è o che non è. "Il ricordare qualcosa perché ci ha colpito” è un fatto mediato dalla nostra cultura e dal nostro vissuto. Un bimbo è estasiato davanti ad un volo di palloncini; un adulto, in genere, non più. Qui mi verrebbe istintivo riprendere le espressioni usate non banale e non comune per contrapporle al fatto che la foto è di chiara ed immediata lettura, cioè non ha nulla di recondito e il suo stilema, per chi frequenta forum fotografici, dove le “idee” tendono ad essere contagiose, in realtà, è un dejavù (come tante altre cose, beninteso). |
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| S.T. di giovanni schiavoni commento di Mario Zacchi |
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| Per quel che si può dedurre dal post, la foto è anche lavorata bene. Quel che mi vien istintivo di fronte a questi scatti è che fanno leva su stilemi piuttosto scontati, a facile consenso, a volte anche patetici. Per questo, anche se fatti qualitativamente bene, "a me" fanno suscitano sempre un' impressione negativa. Ogni tanto lo scrivo, per quel che vale. |
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