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Casina delle Civette - HDR di Andreadem commento di Andreadem |
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grazie del consiglio, effettivamente me ne sono reso conto anche io ma solo dopo averla già caricata su p4u ..vorrà dire che inizio ad avere l'occhio critico
Stasera metterò quella con un contrasto più elevato! |
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Casina delle Civette - HDR di Andreadem commento di EOSman |
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Ehh...la conosco bene! Siamo paesani!!!
Un HDR efficace e non stravolgente come spesso si è abituati a vedere. la trovo una buona foto. Avrei dato un pizzico in più di maschera di contrasto, diciamo quel tantino in più per far emergere le texture delle tegole del tetto e delle sommità della casetta, che in questi edifici meritano molta attenzione per la loro estrema bellezza.
Ciao,
Felix.
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Casina delle Civette - HDR di Andreadem commento di Andreadem |
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Casina delle Civette a Villa Torlonia (Roma), hdr
a Casina delle Civette, dimora del principe Giovanni Torlonia jr. fino al 1938, anno della sua morte, è il risultato di una serie di trasformazioni e aggiunte apportate alla ottocentesca Capanna Svizzera che, collocata ai bordi del parco e nascosta da una collinetta artificiale, costituiva in origine un luogo di evasione rispetto all'ufficialità della residenza principale. Ideata nel 1840 da Giuseppe Jappelli su commissione del principe Alessandro Torlonia, si presentava come un manufatto rustico con paramenti esterni a bugne di tufo ed interno dipinto a tempera ad imitazione di rocce e tavolati di legno. I due edifici di cui consta oggi il complesso architettonico, il villino principale e la dipendenza, collegati tra loro da una piccola galleria in legno e da un passaggio sotterraneo, nulla o quasi hanno a che fare con il romantico rifugio di sapore alpestre ideato nell'Ottocento dallo Jappelli, se non per le strutture murarie dei due corpi di fabbrica principali disposti ad "L", per l'impronta volutamente rustica, per l'uso dei diversi materiali costruttivi lasciati a vista e per la copertura a falde inclinate.
Infatti, già dal 1908, la Capanna Svizzera cominciò a subire una progressiva e radicale trasformazione per volere del nipote di Alessandro, Giovanni Torlonia jr., assumendo l’aspetto e la denominazione di "Villaggio Medioevale"; i lavori furono diretti dall'architetto Enrico Gennari e il piccolo edificio divenne una raffinata residenza con grandi finestre, loggette, porticati, torrette, con decorazioni a maioliche e vetrate colorate.
Dal 1916 l'edificio cominciò ad essere denominato "Villino delle Civette" per la presenza della vetrata con due civette stilizzate tra tralci d’edera, eseguita da Duilio Cambellotti già nel 1914, e per il ricorrere quasi ossessivo del tema della civetta nelle decorazioni e nel mobilio, voluto dal principe Giovanni, uomo scontroso e amante dei simboli esoterici.
Nel 1917 l’architetto Vincenzo Fasolo aggiunse le strutture del fronte meridionale della Casina, elaborando un fantasioso apparato decorativo in stile Liberty.
L'impronta di Fasolo è riscontrabile nella scelta dei volumi che si aggregano e che si intersecano prendendo corpo in una grande varietà di materiali e particolari decorativi. Elemento unificante delle molteplici soluzioni architettoniche è la tonalità grigia del manto di finitura delle coperture, per il quale venne utilizzato la lavagna in lastre sottili, variamente sagomate, contrapposta alla vivace cromia delle tegole in cotto smaltato.
Gli spazi interni, disposti su due livelli, sono tutti particolarmente curati nelle opere di finitura; decorazioni pittoriche, stucchi, mosaici, maioliche policrome, legni intarsiati, ferri battuti, stoffe parietali, sculture in marmo mostrano la particolare attenzione del principe per il comfort abitativo.
Tra le tante decorazioni la presenza delle vetrate è così prevalente da costituire la cifra distintiva dell'edificio: le vetrate vengono tutte installate tra il 1908 e il 1930 e costituiscono un "unicum" nel panorama artistico internazionale, prodotte tutte dal laboratorio di Cesare Picchiarini su disegni di Duilio Cambellotti, UmbertoBottazzi, Vittorio Grassi e Paolo Paschetto.
La distruzione dell'edificio iniziò nel 1944, con l'occupazione delle truppe anglo-americane, durata oltre tre anni.
Quando nel 1978 il Comune di Roma acquisì la Villa, sia gli edifici sia il parco erano in condizioni disastrose.
L'incendio del 1991 ha aggravato le condizioni di degrado della Casina, unitamente a furti e vandalismi. L'immagine odierna della Casina delle Civette è il risultato di un lungo, paziente e meticoloso lavoro di restauro, eseguito dal 1992 al 1997, che, con quanto ancora conservato e sulla base delle numerose fonti documentarie, ha permesso la restituzione alla città di uno dei più singolari e interessanti manufatti dei primi anni del secolo scorso.
Dati di scatto:
Camera Nikon D80
Exposure 0.008 sec (1/125)
Aperture f/6.3
Focal Length 18 mm
ISO Speed 100
Suggerimenti e critiche sempre ben accetti  |
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San Pietro di Andreadem commento di Luigi T. |
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mah... favorendo la parte sx (la basilica) comunque non la prenderesti del tutto perché il colonnato ne ostruisce una parte.
Ritornando alla questione del gradangolo, mi riferivo ovviamente al cambiare l'ottica. |
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Castel Sant'Angelo di Andreadem commento di Andreadem |
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se invece avessi voluto mantenere la luna più dettagliata, avrei dovuto fare una doppia esposizione..e fin qui ci siamo vero? ... ma non saprei poi come procedere  |
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San Pietro di Andreadem commento di Andreadem |
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Grazie
Beh..il soggetto in realtà voleva essere San Pietro, ma includendo la fontana nell'inquadratura (ho scattato a 18mm, più largo non potevo andare..)
Mi faccio un auotoconsiderazione...e se invece avessi spostato il punto di ripresa togliendo un po a destra (anche per quella luce nel colonnato) per favorire la parte sinistra, e allo stesso tempo decentrare la fontana?
Un occhio esperto potrebbe togliermi il dubbio... in ogni caso credo di ritornare a breve sperando di trovare la fontana in funzione e di applicare i vostri consigli  |
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San Pietro di Andreadem commento di Luigi T. |
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Se il soggetto principale era la fontana, direi che va bene
La gestione delle luci è corretta... un po' di grana nei toni scuri ma sicuramente è dovuta alla compressione jpg (anche perché gli iso così bassi non danno questi problemi).
Se volevi riprendere un panorama più ampio sarebbe servito un gradangolo o un fish-eye, ma penso tu già lo sappia.
continua così  |
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Castel Sant'Angelo di Andreadem commento di Andreadem |
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Suggerimenti e critiche sempre ben accetti
Dati di scatto:
Camera Nikon D80
Exposure 5
Aperture f/10.0
Focal Length 22 mm
ISO Speed 100 |
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San Pietro di Andreadem commento di Andreadem |
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Non è tra i miei primi scatti, ma non ritenendomi un fotografo esperto, e avendo tanto bisogno di critiche costruttive e consigli la metto in questa sezione
A parte la fontana, che purtroppo era spenta (anche se abitando a Roma non mi pesa troppo ritornare in futuro), come giudicate questo scatto?
i dati:
Nikon D80 - Nikon 18-135 F 3.5 - 5.6
30sec F16 ISO 100 |
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Cucciolo di Andreadem commento di edgar |
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Un simpatico ccucciolo ripreso in un atteggiamento un po' timido. Concordo con il giudizio già espresso, circa l'esposizione eccessiva di almeno uno stop (abbondante) che ha causato il fatto che il bianco del mantello è un bianco piatto con tutti i dettagli bruciati. In questo modo il mantello non è apprezzabile nel suo bianco splendore
Inoltre anche la nitidezza è un po' scarsa e non gratifica molto il ritratto.
Cerca di essere più preciso nell'esposizione e in tutti i parametri di ripresa.
Ciao a presto.
EDgar |
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Cucciolo di Andreadem commento di 12|40 |
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Il cucciolo è delizioso e la composizione mi sembra ok.
Mi pare di notare il valore del bianco un po' alto e forse hai tenuto il diaframma troppo aperto perchè già le zampette non mi sembrano a fuoco. |
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Cucciolo di Andreadem commento di Andreadem |
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Cucciolo di pastore maremmano..ormai sarà diventato enorme
Suggerimenti e critiche sempre ben accetti |
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The Abbey di Andreadem commento di Andreadem |
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In realtà le critiche, se costruttive, sono sempre i migliori consigli.
Spero prima o poi di tornare in questo posto (anche x una bella giornata al mare) e applicare i vostri consigli
Comunque il voler includere l'albero nel fotogramma ha pregiudicato la posizione della diagonale della navata!
Un saluto! |
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The Abbey di Andreadem commento di edgar |
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L'immagine - dotata compelssivamente di gradevoli colori - è caratterizzata, per scelta dell'autore, da una inquadratura inusuale, ruotata e notevolmente stretta sulla torre.
Pare che l'autore affidi praticamente "in toto" la comunicatività dello scatto a tale inusuale inquadratura ruotata.
Il risultato però non è particolarmente efficace, per una serie di ragioni:
* L'inquadratura è molto stretta e non valorizza in modo efficace l'edificio, pur includendo una lunga fetta della sommità della navata; tale fetta occupa un notevole spazio, ma a causa della sua disposizione non "descrive" in modo realmente utile l'edificio, non riuscendo a far comprendere almeno a grandi linee come sono articolate le masse architettoniche.
* Solo in casi molto molto particolari la rotazione di una foto la rende migliore, qualsiasi accezione si voglia dare alla parola "migliore"; è un artificio a cui agli inizi dell'attività fotografica si è tentati di ricorrere, per "movimentare" un po' la composizione; ma dal punto di vista effettivo non migliora la composizione stessa, introduce solo un effetto di "distrazione" che confonde un po' le acque ma non produce risultato. In ogni caso non può mai da sola risolvere la foto, costituendone l'unico elemento chiave: al massimo - in quei pochi casi in cui ha senso - può essere un complemento ad altri e più importanti punti di forza dell'immagine stessa.
* Il cornicione della navata percorre tutta l'inquadratura da un lato all'altro (dal basso all'alto): purtroppo però non segue la diagonale, ma taglia in modo casuale il fotogramma; questo fatto non la valorizza, come sarebbe invece accaduto se avesse percorso la diagonale stessa (gli andamenti diagonali hanno un effetto positivamente dinamico nella composizione), ed è da considerarsi un errore, perchè dà la sensazione di una disposizione per nulla studiata con cura, ma semplicemente vittima dell'"ossessione" di voler a tutti i costi ruotare l'immagine.
Spero non te ne abbia a male se ho smontato il tuo lavoro; non è sadismo, ma solo il tentativo di essere utile con una serie di considerazioni sulla composizione fotografica e la gestione degli elementi.
Ciao a presto.
EDgar |
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The Abbey di Andreadem commento di neldot |
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Un taglio davvero inusuale, che riesce a rendere ironica un'immagine che per sua natura non lo sarebbe, con il battistero che sembra quasi far capolino timidamente da dietro al tetto della chiesa per sbirciare il fotografo.
Vedo un unico svantaggio, è una prospettiva poco adatta per illustrare un libro d'architettura!  |
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