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backstage di milladesign commento di milladesign |
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Periodo di saggi di danza.
Data la quantità di scatti previsti, per la prima volta da quando utilizzo il digitale ho scattato in jpg un lavoro. E' stato stressante quasi come ai tempi delle diapositive, e considerando che in due spettacoli più le prove sono arrivato a circa 30 GB di jpg tra D700 e D800 ho deciso che se ricapiterà scatterò in raw e ridurrò il numero di scatti totali
Suggerimenti e critiche sempre ben accetti. |
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un caffè che spacca di milladesign commento di lodovico |
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milladesign ha scritto: | Questa realizzazione, ad essere onesto, ha un po' di problemi, sia di natura pratica sia derivanti da mie ingenuità che con il senno di poi ho riconosciuto e individuato.
Andiamo con ordine: il "taglio" del caffè in realtà ha una sfumatura più chiara, poco percettibile ma presente, che deriva dal riflesso di uno dei flash sulla sua superficie, ma non è sufficiente per dare la sensazione di una massa liquida, come giustamente noti tu. Per avere le sfumature corrette che fanno percepire il liquido, il caffè avrebbe bisogno di una sorgente di luce in trasparenza (ovviamente cosa non possibile con la tazzina di ceramica), oppure di una sorgente di luce posizionata in maniera corretta per illuminare il liquido e dargli vita pur senza essere posta dietro il liquido stesso. E questo è il primo errore commesso.
Aggiungi a questo il fatto che il taglio della tazzina è stato ottenuto incidentalmente e quindi pur essendo abbasta netto non è perfetto e soprattutto la sua superficie non è piana (leggi: stavo fotografando caffè normali, ma una tazzina è volata e si è rotta come la vedete, da li l'idea di giocare) per cui il materiale che ho usato per contenere il liquido non era esattamente planare e aveva una gran quantità di riflessi che ho eliminato rendendo ancora più uniforme il colore del liquido. In realtà l'effetto voluto lo si potrebbe aggiungere con ulteriore lavoro in post.
Altri due problemi legati all'ingenuità:
come è possibile che la mezza tazzina si svuoti solo da un rivoletto?
E la mezza tazzina vuota, come mai non è sporca di caffè?
Mi sono divertito, il risultato tutto sommato è carino, ma se la rifacessi farei molta più attenzione in fase di scatto. |
Grazie davvero Giorgio! Io non sarei in grado di ottenre neppure la metà del tuo risultato ma il tuo commento, con la rigorosa analisi degli errori e delle ingenuità, credo possa essere di aiuto e supporto per chi abbia interesse in questo campo.
Un saluto |
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un caffè che spacca di milladesign commento di milladesign |
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lodovico ha scritto: | sarebbe stato possibile avere il caffe nella metà tazzina un poco più sfumato? Non so, così ha l'apparenza di una unforme superfice scura. Quello versato è perfetto... quello da versare potrebbe unfiormarsi con qualche sfumatura?
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Questa realizzazione, ad essere onesto, ha un po' di problemi, sia di natura pratica sia derivanti da mie ingenuità che con il senno di poi ho riconosciuto e individuato.
Andiamo con ordine: il "taglio" del caffè in realtà ha una sfumatura più chiara, poco percettibile ma presente, che deriva dal riflesso di uno dei flash sulla sua superficie, ma non è sufficiente per dare la sensazione di una massa liquida, come giustamente noti tu. Per avere le sfumature corrette che fanno percepire il liquido, il caffè avrebbe bisogno di una sorgente di luce in trasparenza (ovviamente cosa non possibile con la tazzina di ceramica), oppure di una sorgente di luce posizionata in maniera corretta per illuminare il liquido e dargli vita pur senza essere posta dietro il liquido stesso. E questo è il primo errore commesso.
Aggiungi a questo il fatto che il taglio della tazzina è stato ottenuto incidentalmente e quindi pur essendo abbasta netto non è perfetto e soprattutto la sua superficie non è piana (leggi: stavo fotografando caffè normali, ma una tazzina è volata e si è rotta come la vedete, da li l'idea di giocare) per cui il materiale che ho usato per contenere il liquido non era esattamente planare e aveva una gran quantità di riflessi che ho eliminato rendendo ancora più uniforme il colore del liquido. In realtà l'effetto voluto lo si potrebbe aggiungere con ulteriore lavoro in post.
Altri due problemi legati all'ingenuità:
come è possibile che la mezza tazzina si svuoti solo da un rivoletto?
E la mezza tazzina vuota, come mai non è sporca di caffè?
Mi sono divertito, il risultato tutto sommato è carino, ma se la rifacessi farei molta più attenzione in fase di scatto. |
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un caffè che spacca di milladesign commento di lodovico |
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Ciao Giorgio, l'impatto è sicuramente notevole.
Ora, da assoluto profano del genere ti chiedo: sarebbe stato possibile avere il caffe nella metà tazzina un poco più sfumato? Non so, così ha l'apparenza di una unforme superfice scura. Quello versato è perfetto... quello da versare potrebbe unfiormarsi con qualche sfumatura?
Un saluto |
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un caffè che spacca di milladesign commento di milladesign |
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E' un lavoro a cavallo tra la sezione studio e la sezione artwork, ma per il tipo di interventi di postproduzione effettuati trovo corretto inserirlo qui.
L'immagine che vedete nasce da uno scatto unico di base che contiene tutti gli elementi presenti meno la schiuma adattata da uno scatto fatto ad una tazza diversa.
La postproduzione, oltre che per inserire la schiuma, è servita per l'ovvia pulizia da sporchini vari che sul set per quanto ci si impegni non mancano mai e, soprattutto, per far sì che il trucco ci sia ma non si veda
Suggerimenti e critiche sempre ben accetti |
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in their shoes di milladesign commento di littlefà |
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Un'immagine suggestiva Giorgio. Lo sfondo affascinante del villaggio di Naracauli , con il suo senso di vuoto e abbandono, che fa da cornice perfetta per le tante storie che possiamo immaginare vedendo queste scarpe,il loro aspetto vissuto,il loro esser state lasciate li.
Ottimo il pdr e la presentazione,tutto giocato sulla drammatizzazione della scena.Bella anche la dedica.Insomma una foto che merita..complimenti  |
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in their shoes di milladesign commento di milladesign |
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Vagando intorno ai resti di una laveria mineraria mi sono imbattuto in questo paio di scarpe abbandonate e piuttosto vissute. Erano li, dove le ho fotografate, mi sono limitato a scegliere l'inquadratura.
Trovarle, in un posto parecchio isolato, vicino a delle rovine che sono spesso meta turistica ma anche possibile ricovero di disperati mi ha fatto molto pensare.
Dedicata a tutti coloro che scappano.
Ingurtosu, 23 agosto 2018.
Commenti e critiche ovviamente sono benvenuti. |
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saluti dalla sardegna di milladesign commento di littlefà |
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Ma che belli i colori della nostra terra bentornato! Solitudine,pace..silenzio... e cellulare che tristezza! Direi una piacevolissima composizione essenziale,anche se il tuo soggetto è tanta tanta roba.
Mi permetto però di contraddirti sai... in generale la costa ovest,la costa verde offre più di un luogo dove puoi vivere il mare quasi in solitudine anche d'estate..piscinas senza dubbio,ma più di ogni altro luogo è a "Scivu" che respiri la Sardegna selvaggia e ovviamente se capiti in zona..magari fai un fischio  |
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saluti dalla sardegna di milladesign commento di milladesign |
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Giuseppe, Anna, Max, Giovanni e Nicola: grazie del passaggio e dei commenti.
Seggiola estremamente in sofferenza Giuseppe. Pensa che poco dopo aver scattato questa ha tirato fuori la borsa che si intravvede sotto la sedia e ha iniziato a mangiare, ma non me la sono sentita di fotografarlo ancora...
Anna, anche tu "a casa" per le vacanze? Può essere che ci sia un po' di distorsione, ultimamente sto notando che i profili di correzione di camera raw non sempre fanno il loro lavoro in maniera precisissima, in più l'effetto è sicuramente accentuato dall'andamento curvo della linea di battigia.
Come dicono giustamente Anna e Max, in Sardegna ci sono ancora luoghi che essendo meno vicini a grossi centri abitati ogni tanto (ma non sempre) offrono un po' di pace e consentono di avere un buon pezzo di spiaggia a separare dai vicini di ombrellone. Qui eravamo a Chia, primo pezzo della spiaggia di Campana, tardo pomeriggio di lunedì. Tra dieci giorni non sarà più così nemmeno qui, e l'unico tratto di costa per solitari probabilmente resterà la spiaggia di Piscinas a patto che soffi un maestrale bello impetuoso.
Giovanni, ti ringrazio per la lettura puntuale dell'immagine, mi fa molto piacere perchè hai riportato esattamente le mie intenzioni (e quelle di mia moglie che ha visto la scena e mi ha commissionato la foto).
Nicola, grazie! Sono arrivato martedì, e a questo giro dobbiamo cercare di organizzare qualcosa. C'era esattamente maestrale, non tanto ino, credo di essere tornato a casa con un kg di ciccia in meno grazie all'azione levigante della sabbia  |
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saluti dalla sardegna di milladesign commento di Klizio |
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Ben tornato a casa Giorgio !
Sembra di sentire il maestralino che arriva, con il mare increspato e i colori magnifici del nostro mare.
Quel cellulare è - e qui è il caso di dirlo - un pugno in pancia !
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