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Commenti da Ugolino Conte
Commenti alle foto che gli utenti sottomettono alla critica
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Commenti
Car Shots Night 77
Car Shots Night 77 di bobo3361 commento di Ugolino Conte

Mi è poco chiaro il valore espressivo di alcune scelte:

- il valore espressivo del BN (ok continuiamo pure ad usarlo, ma poi non sorprendiamoci se un lampione o un cartellone è visivamente più attraente - nel senso letterale del termine - della protagonista dello scatto)

- il valore espressivo di una ripresa dall'auto (con specchietto incluso), lontana e distaccata dalla scena

- il valore espressivo di una ragazza/donna fotografata di spalle senza un movimento, un gesto, un momento particolarmente significativo in sè.

Semplici domande per cercare di allontanare l'ipotesi che si sia trattato semplicemente di una foto scattata al volo dall'auto, così' come se ne fanno tante, un po' per gioco, un po' per noia, un po' perchè ci si ritrova con una fotocamera in abitacolo.
B/W
B/W di DocAl commento di Ugolino Conte

DocAl ha scritto:
Grazie per le tue osservazioni, faro' tesoro anche del tuo parere. Non mi e' chiaro il discorso dei piedi e della testa, ti sarei grato a beneficio anche di altri per una spiegazione piu' dettagliata.


Il riferimento è al piede scuro del fotogramma, base di partenza per strutturare uno scatto in BN che guida il percorso visivo verso il centro. Qui la distribuzione dei toni è diametralmente opposta e la parte bassa, chiara e monocorde risulta superflua. Una rifilata in basso aiuterebbe, non aggiunge molto alla composizione e al, contrario, la indebolisce. Tra l'altro trovo che il taglio (quasi) quadrato aggiunge staticità alla staticità del contenuto. Un formato 3:2 la renderebbe, nei limiti, un po' più 'vivace'.
La vedova
La vedova di ROBCOL_MA commento di Ugolino Conte

Non sarà tecnicamente perfetta, ma, una volta tanto, è evidente il buon rapporto instaurato con il soggetto (circostanza per nulla scontata in un certo genere di street).

Non è uno scatto rubato, è uno scatto diretto, cristallino nel suo rapporto con chi sta al di là della fotocamera. Per questo coinvolge chi la osserva che non ne resta escluso. Qualcosa in più dal BN si riesce ancora a tirar fuori (ombre un po' più aperte, una scurita nell'angolo in alto a sx).

Per il resto, lascia perdere i titoli che chiamano l'osservatore a seguirti nell'articolato 'rebus' 4:3 (che non si riferisce, in questo caso, all'omonimo formato fotografico). Bastano le espressioni qui a fare la foto.
B/W
B/W di DocAl commento di Ugolino Conte

Domanda impertinente, ma, spero stimolante:

Perchè un osservatore dovrebbe soffermarsi ad osservare questo scatto? Smile

Quale valore in più dà la tua abilità di fotoamatore/fotografo a quel pezzetto di realtà che chiunque, passando in quel punto in quel momento avrebbe visto così come la presenti tu.

E' distante (in tutti i sensi), è statitica, non c'è un'espressione rilevante, non c'è un gesto, ma soprattutto, sono due soggetti apparentemene annoiati, in attesa, stanno ingannando il tempo. Si rischia di annoiarsi anche da questo lato, di aspettare per trovare qualcosa che non c'è.

Attenzione, perchè non sono persone su di una panchina il soggetto ripetuto e inespressivo. Sono queste due persone su questa panchina. Cambia momento, cambia gesto, cambia inquadratura e qualcosa in più vien fuori.

Bruttino anche il BN, visto dove hai scelto di posizionare le principali masse scure (il piede è al posto della testa e viceversa).
4970
4970 di Pio Baistrocchi commento di Ugolino Conte

Simpatico tentativo di creare una microstoria a tinte surreali, mettendo in connessione le uniche due figure antropomorfe presenti nel fotogramma che si osservano tra loro ai margini del frame. Qui quanto di buono (e di meno buono) c'è è imputabile esclusivamente alla scelta dell'inquadratura, a cosa si include e a cosa si esclude. Apprezzabile lo spunto indubbiamente.

Come diceva il saggio, le cose in alto hanno più peso visivo di quelle in basso, e trattandosi di una cosa che nel caso specifico è una scritta (nella gerarchia degli oggetti percepiti occupa una posto di primo piano subito dopo alle suddette figure antropomorfe) la sua capacità di stemperare il filone narrativo principale è abbastanza marcata. Senza scritta meglio, anche se può sembrare ugualmente pertinente.
Camogli
Camogli di opisso commento di Ugolino Conte

Realizzata troppo approssimativa e, quindi, con evidenti problemi tecnici, ma, prima ancora, narrativi. L'ampia zona sovraesposta inghiotte letteralmente (quelli che dovrebbero essere) i soggetti principali, lo spettatore è distante, la scena ha il sapore della foto scattata al volo mentre si è in auto.
drinking
drinking di elilu commento di Ugolino Conte

ellapeppa dell'hdr

cartoon Smile

E poi, l'hai presa con un passo 'odioso'

chiamiamolo passo della gru ... va .. Smile

o aperto, se vuoi dare l'idea del movimento
o chiuso, se vuoi dare l'idea della staticità

(guarda quello dell'omino dietro quanto è bello - ma nel posto sbagliato)
il fotografo e l'amata
il fotografo e l'amata di marzai commento di Ugolino Conte

Marzai sembra aver imparato a dosare la post produzione nella street nel corso degli anni ..

.. promettente Smile

Qui però la zona dell'omino piegato la vedo un po' troppo scuretta e la fotocamera che suggerisce effettivamente che si tratta di un fotografo un po' poco leggibile.
Couples
Couples di bobo3361 commento di Ugolino Conte

Scatto da vetrina/settimana per me Smile
San Malò......spiaggia
San Malò......spiaggia di ext13 commento di Ugolino Conte

Lo sfondo è fantastico, più del primo piano.

Onirico con gli omini a petto nudo affogati in quella che sembra essere un fitta nebbiolina e anche sufficientemente isolati uno dall'altro.

A vederlo così netto prima, si poteva costruire uno scatto solo su quello.

Omini dietro vivi a colori, morti in bn. De gustibus.

Smile
Curve...
Curve... di gianjackal commento di Ugolino Conte

Hai avuto una buona intuizione, di quelle che si hanno con una mente 'deformata' (in senso buono) per la street. Di questo ti va dato atto e questo lascia ben sperare sugli scatti futuri.
Il risultato però non è soddisfacente. La foto ha bisogno di un titolo per funzionare al meglio e anche col titolo l'elemento ricorrente emerge non così prepotentemente come dovrebbe fare.

Prendendo spunto dalla seconda foto di Hansen, si riletta sul perchè si tratta di uno scatto riuscito (che funziona, non a caso senza alcun titolo, come del resto tutte le foto presenti nel solito iN-PUBLiC).

Nel secondo scatto di Hansen l'autore è andato diretto al concetto di linea. Non c'è altro nel fotogramma se non il concetto ripetuto di linea. Per altro intendo qualsiasi altro segno grafico che spezza la continuità. E' essenziale, diretto, pulito, estremamente grafico, senza alcun elemento che svia dal concetto di base. A voler sottilizzare, se Hansen fosse stato più intransigente con se stesso, forse avrebbe trovato la curva del parafango già troppo ... curva, ma son dettagli che possono passare in secondo piano quando si arriva al vero centro di interesse che è l'illusione ottica creata dal riflesso bianco che avvolge l'auto e crea uno spazio 'impossibile' di escheriana memoria. Il cofano di un'auto è di per sè al di sopra del suolo, ma la segnaletica che delimita il parcheggio è di per sè sul suolo. Eppure, l'illusione è creata. L'auto è al livello del suolo. Scatto di genere di alto livello, sarà chiaro, perchè combina intuizione, reinterpretazione del reale, senza trascurare la piacevolezza grafica.

Nella foto postata, al contrario, il concetto di curva è diluita nel colore, nel paesaggio, ma soprattutto annientata dal concetto di linea che si staglia netta in verticale all'interno del frame. C'è un'assonanza di elementi sul piano visivo, ma ciascun elemento esiste isolato dall'altro, se si eccettua il richiamo tra la curva gialla e l'arcobaleno. Non c'è reinterpretazione del reale, non c'è valorizzazione degli elementi a disposizione. A far da collante è il titolo Se la foto può funzionare per qualcuno è perchè il titolo (la stampella del titolo sarebbe corretto dire) innesca il meccanismo 'ludico' della ricerca delle curve. Ecco, se si vuol continuare a seguire gli esempi di iN-PUBBLIC ( qualcosa negli anni è un po' cambiato) allora si prenda l'esempio della rimozione del titolo.

in my opinion, naturalmente.
Senza titolo
Senza titolo di allemme commento di Ugolino Conte

allemme ha scritto:


Ugolino, la discussione che proponi sul BN è sicuramente interessante, ma non credo che il problema della mia foto sia quello.

Avrei voluto che la foto girasse attorno alla ragazza al centro, ma non credo che se il suo vestito invece che scuro fosse stato chiaro, la mia foto sarebbe tanto migliore.



Il nero, il bianco e i toni intermedi non valgono mai di per se stessi, ma valgono in rapporto a quello che li circonda. Non è la tonalità del vestito in sè, ma il rapporto tra quel vestito e quel viso con gli altri elementi che hai scelto di includere ad essere importante. Rapporto di toni, rapporto di masse e incidenza degli sguardi. In quella zona è il braccio della ragazza che suona ad essere il punto più visibile, mentre il vestito scuro della figura dietro svolge semplicemente il ruolo di elemento di contrasto. Trattandosi di un punto poco rilevante sul piano narrativo, si cerca poi altro, si scivola con lo sguardo ancora a sx e diventa degno di nota il viso e lo sguardo della bambina che rimbalza a destra. Altro punto che attira l'attenzione, per massa e per tono, è il tamburo in primo piano. Nel frattempo, quello che doveva essere il soggetto della foto è diventato parte della scenografia. Quindi, si, la distribuzione dei toni del BN è rilevante eccome nella riuscita della foto, in questo caso.
:.:
:.: di Luigi Volpe commento di Ugolino Conte

Quiz:

Quale colore di sfondo della galleria rende più leggibile il centro di interesse della foto e perchè? (bianco, grigiuzzo chiaro, grigiuzzo, grigio scuro o nero?).

Smile

(ot: nsevinceggniente)

Per il resto, specchiata sull'asse delle x è meglio.
Rigore
Rigore di DocAl commento di Ugolino Conte

Non c'erano a monte le premesse per uno scatto esteticamente gradevole da quella posizione. Zona d'ombra nel centro della scena, zona di luce in alto a sx che, per quanto recuperata in post resta magnetica. L'accostamento era potenzialmente simpatico, mai il personaggio per primo, vista la posa dà l'idea di disinteressarsi alla palla, di fare altro e di esserci finito quasi per sbaglio in quella posizione, quindi l'intenzione finale è smorzata.
Senza titolo
Senza titolo di allemme commento di Ugolino Conte

Troppi elementi, troppi sguardi, troppi percorsi visivi che si intrecciano, senza far emergere l'aspetto rilevante, non aiutati da un BN che guida verso un centro di interesse chiaro. Interessante riflettere (riflessione aperta a tutti) su qual è l'elemento che attira maggiormente e, poi, chiedersi perchè è quell'elemento (o quegli elementi) ad attirare maggiormente. Si potrebbero trarre conclusioni utili sul bianco, sul nero, sugli sguardi e sulla direzione degli sguardi.
199
199 di il signor mario commento di Ugolino Conte

il signor mario ha scritto:
Qui secondo me si apre un discorso molto ampio, quello della "banalità" Del "già visto" relativo alla fotografia street o life, in quasi 100 anni è stato fotografato tutto, davvero tutto, sicuramente guardando negli HD fotoamatoriali di uomini pelati che guardano una vetrina ce ne saranno migliaia, di uomini pelati di mezz'età che guardano una vetrina di abiti da sposa poche centinaia, forse alcune decine, il problema è che qualsiasi soggetto prendi, qualsiasi situazione riprendi troverai centinaia di foto simili alla tua in giro, e la possibilità della facile condivisione degli scatti aumenta questa sensazione di "banale" di ripetitivo. L'errore sta a mio avviso nel considerare la fotografia di street un qualcosa in cui si trova sempre un soggetto nuovo, una situazione nuova in un mondo dove per forza di cose tutto è "finito", diciamo che la situazione in un certo senso è simile alla fotografia naturalistica: per quanto raro sia un animale c'è sempre qualcuno che lo ha fotografato prima di te e probabilmente meglio, le scoperte eccezionali sono appunto eccezionali e non usuali.

Nasce però un paradosso: se la fotografia street in fondo non consente un controllo accurato della situazione e della tecnica e allo stesso tempo non è più in grado di "stupire" con qualcosa di nuovo (potrei riferirmi a Bruxelles, 1932 Bresson ad esempio) perché è stato già fatto spesso decine di anni fa potremmo affermare che la fotografia street è morta affogata nella sua banalità da cui non la solleva neanche la ricerca esasperata della perfezione tecnica come potrebbe accadere in macrofotografia (dove fra l'altro nessuno si sognerebbe di dire che l'ennesima foto di un licenide è banale perché ce ne sono già dozzine o perché la posa "è sempre quella")

Apprezzo il velato ed educato consiglio per il cestino e ti ringrazio del piacere di questa preziosa discussione sulla fotografia. .


Ma perchè questa rassegnazione? Sinceramente, non comprendo.

Non voglio indagare su quale è la finestra di osservazione sul mondo della fotografia contemporanea che porta ad affermare che tutto è stato già fatto e nulla di nuovo si può fare, ma le foto interessanti, per fortuna, ancora esistono, anche se statisticamente sono nulla, paragonato alla mole pattume che rimbalza quotidianamente in rete.

Per fortuna non esiste solo il 'cosa' fotografare, ma anche il 'come', il 'quando', il 'perchè' e, sempre per fortuna esistono combinazioni di oggetti, persone, ambienti, momenti, luci, archiettetture che definire infinite è riduttivo.

Certo, se, nel 2014 si continua a parlare ancora di Bresson, della fotografia Street in BN, di un approccio alla fotografia di strada spremuto ed esasperato sino all'inverosimile, sterotipato e ridotto a vuota forma, di strade per fare altro, sinceramente non ne vedo. E' conclamato, assodato, glorificato, universalmente celebrato questo genere di street e lo sarà in saecula seculorum in luoghi 'senza tempo' come sono quelli virtuali del web.

Nel frattempo, qualcosa di diverso esiste. Basta dare uno sguardo nel mondo reale. Cito spesso il Festival della fotografia di Arles e lo ricito, per suggerire di andare farci un giro, una visita tra le foto 'tridimensionali' non quelle postate nei forum. Qualcosa di interessante c'è sempre, senza fare ricerche troppo approfondite.

In caso di sconforto, delusione, noia, valgono sempre un paio di frasi di Mario Merz:

'io sono il ragazzo che andava nei campi, sperando di poter portare a casa un disegno dei campi senza dover imitare il paesaggio dell'ottocento e sono rimasto tale'

'essere eccessivi nell'arte è una delle neccessità dell'arte, essere normali nell'arte non significa nulla'

Tra il dire e il fare c'è un abisso, (tra l'altro parlare di 'arte' associata alla fotografia, oggi, mi fa sempre venire l'orticaria) ma tra il provarci e il non provarci c'è la stessa differenza che passa tra la speranza e la rassegnazione.
199
199 di il signor mario commento di Ugolino Conte

Mario, capiamoci preliminarmente:

vogliamo parlare, in generale, dell'utilizzo degli elementi dello scenario in una ripresa street o, meglio ancora, da reportage

o

vogliamo parlare, in particolare, dell'utilizzo degli elementi dello scenario fatto in questa foto

a me vanno bene entrambi gli argomenti, l'importante è trattarli separatamente.

...

Foto di cui si discute:

Visto che, sino ad ora, l'idea di base non è emersa con forza, allora ti chiedo: quale è stato l'input per realizzare la foto. In attesa di info, provo ad aggiungere dei dettagli sulle 'accortezze' a cui si è fatto riferimento in precedenza con alcuni esempi generali, non potendo rispondere alla tua domanda:

'Come avresti modificato gli elementi della vetrina?'

proprio perchè non conosco e non è emerso quello che è stato l'input iniziale

1) E' rilevante il rapporto uomo, manichini? (per tornare all'interpretazione di Lilliana) allora perchè non usare l'accortezza di un taglio orizzontale, piuttosto che portare lo spettatore ad esplorare il frame in verticale? (la metà superiore del frame è irrilevante partendo da queste premesse)

2) E' rilevante l'ambiente, la cornice della vetrina racchiusa nell'elemento architettonico e quindi il taglio verticale è giustificato? Allora perchè includere l'omino

3) E' rilevante cosa faceva l'uomo davanti alla vetrina? Allora perchè non riprendere una posa chiara e maggiormente eloquente

4) E' rilevante il rapporto uomo/architettura? allora perchè includere anche la vetrina stessa con forme 'antropomorfe' che introducono altre chiavi interpretative.

e così via ..

Il problema dello scatto è che l'elemento 'rilevante' non emerge.

L'elemento 'rilevante' - centro di interesse, se così è più chiaro, è quel qualcosa che tu poni all'attenzione dello spettatore dicendogli in maniera sottointesa: dedica attenzione al mio scatto perchè ho qualcosa da dirti, qualcosa di rilevante, degno di essere visto, degno di occupare qualche minuto del tuo tempo.

....

In termini generali sulla fotografia di strada e nel reportage:

E' lapalissiano che la strada non è uno studio di posa e che il controllo su luci, elementi della composizione, elementi rilevanti ed irrilevanti è decisamente differente.

Al tempo stesso, il mito dell'imperfezione connaturata alla street o al reportage è da sfatare in maniera netta.

Nessuno è infallibile, naturalmente, ma il più scrauso fotografo che scatta foto in strada abitualmente (per diletto o per lavoro) sa almeno fare due cose:

- Gestire al meglio gli elementi disponibili nello scenario per raggiungere lo scopo (comunicare il messaggio principale che naturalmente deve essere ben chiaro prima dello scatto)
- Cestinare le foto che non soddisfano i requisiti nonostante gli sforzi per raggiungere il primo obiettivo.

Ci sono, per esempio, ottime foto di reportage (intendo con reportage anche foto che circolano quotidianamente su riviste e giornali di cronaca 'spicciola' ) che hanno composizioni così così per limiti contingenti, che però passano in secondo piano perchè la 'rilevanza' del messaggio è chiara e cristallina.

Chi scatta in strada per lavoro punta sempre alla sostanza e a soddisfare le richieste del committente, la cura formale è bene accetta, ma le sbavature ci stanno se non manca la rilevanza del fatto e l'attitudine della composizione a documentarlo senza equivoci.

Un fotoamatore ha molti meno vincoli, molti meno obblighi di ottenere il risultato in tempi brevi, molte meno esigenze di scattare e condividere ad ogni costo. Se una foto non va, perchè la fortuna o l'abilità non sono sufficienti a confezionare al meglio il frame, semplicemente può permettersi il lusso di cestinarla.

Se la composizione è così così e il messaggio anche, allora perchè un osservatore dovrebbe dedicare quei minuti del suo tempo allo scatto? La promessa del fotografo non è stata mantenuta.
...
... di Mauroq commento di Ugolino Conte

Mauroq ha scritto:
Ciao caro, che ti devo dire, la pellicola e il b/n me li sogno la notte, ma ora non posso, grasso che cola se ancora non ho venduto anche la D200.
Vero per la presenza di ominidi, preferisco l'assenza ma non basta, occorre un po di serenità che mi permette di vedere, ora è una questione di stato mentale.

Grazie
Mauro


E no .. eccheccaxx

Ci sono miliardi di inutili fotoamatori bravi solo ad acquistare trilioni di lenti per produrre obbrobri condivisi in rete, tu DEVI andare avanti costi quel che costi e con il tuo linguaggio.

Prima o poi vengo a darti una strigliata 'live' Very Happy Diabolico
199
199 di il signor mario commento di Ugolino Conte

Liliana R. ha scritto:
dare il suo contributo in maniera continuativa ed a non fare incursioni sporadiche mettendo in discussione gli scritti di chi umilmente cerca di dare il suo apporto. .


Non trovo alcun punto del regolamento in cui si afferma che la partecipazione dell'iscritto al forum deve essere

'continuativa e non mediante 'incursioni sporadiche'

esistono obblighi in tal senso? se si non sono stati formalizzati.

Ho espresso un giudizio, nei limiti del tempo che ho a disposizione da dedicare ad un forum, che (purtroppo o per fortuna) è molto limitato.

Si tratta di considerazioni (utili o meno utili ognuno lo giudica) per stimolare il discorso che è sfociato, per l'ennesima volta, dal piano degli ARGOMENTI a considerazioni che nulla hanno a che fare sulla fotografia. E' l'impostazione atavicamente personalistica che del forum che fa spostare sempre l'attenzione dalle IDEE a CHI LE fa circolare.

Io attendo ancora degli argomenti oggettivi, che trovano riscontro sul piano visivo, in grado di smentire quello che ho affermato in precedenza.

Potrei rispondere a Mario in base alle sue controsservazioni, ma sarebbe bello che sugli ARGOMENTI intervenissero anche i partecipanti al topic per evitare il solito siparietto autore-commento-critica-risposta dell'autore alla critica. etc etc.

E comunque, Mario, leggere questa tua è sufficiente:

'Non c'è nessuna accortezza del fotografo? Ma ti rendi conto che gli elementi di cui parli sono fissi e stabiliti dal vetrinista e non dal fotografo (me) "

Disarmante, devastante per un fotografo . . . incommentabile direi considerato che l'unico potere che il fotografo ha sulla realtà è quello di scelta sul cosa includere e cosa escludere in una cornice di forma rettangolare o quadrata, in quale momento e con quale luce funzionale allo scopo (naturalmente, dando per scontato che il fotografo abbia ben chiaro nella mente lo scopo da raggiungere).

Da quando un fotografo 'subisce' la realtà che fotografa?
199
199 di il signor mario commento di Ugolino Conte

Secondo me:

- Non funziona perchè è il solito omino preso di spalle che dice, a noi spettatori, poco di quello che fa
- Non funziona perchè ci sono troppi elementi nella composizione
- Non funziona perchè tra gli elementi della composizione non si crea un legame chiaro, diretto, sensato
- Non funziona perchè non è sufficiente una composizione 'corretta' per creare uno scatto street riuscito
- Non funziona perchè non c'è un gesto, una posa, un'espressione, un'assonanza di forme, un elemento che genera movimento. E' staticità nella staticità.
- Non funziona perchè il bianco e nero, al solito, diventa il canone di stile della street, ma anche qui è disarticolato, è una frase spezzata, parole alla rinfusa: bianco su bianco, bianco a sx anche se motivo non c'è, una voragine nera al centro, perchè?

Poi, capisco che per buona creanza non si commenta gli altrui commenti, ma questa continua ricerca di legami e rapporti tra elementi che stanno solo nell'occhio (oggettivamente deformato) di chi segue (o insegue) un certo approccio alla street, visto dall'esterno, ha il sapore della parodia.

Liliana R. ha scritto:
Io vi vedo una assonanza di forme tra il capo pelato dell'uomo e la calottina che sostituisce il capo della modella che indossa l'abito da sposa ed inoltre due con il capo e due senza. Wink


scherziamo?

Non c'è alcun elemento della composizione, nessuna distribuzione dei toni del BN, nessuna accortezza del fotografo in fase di scatto in grado di rappresentare oggettivamente quanto affermato.

Basterebbe riflettere sulla posizione del manichino a sx o sull'effetto del filo di bianco sulla calottina a dx per stabilire che, oggettivamente, sono elementi messi fuori gioco, rispettivamente, da composizione e BN.

Dopo anni di voli pindarici sulle foto street, sarebbe opportuno tornare ad un approccio maggiormente basato su banalissimi principi di percezione visiva, anche, se non soprattutto, in un forum che, teoricamente, dovrebbe svolgere una funzione 'didattica' a beneficio di tutti.

Tutto quanto sopra, sempre secondo la mia personale visione delle cose.
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