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Commenti da pamar
Commenti alle foto che gli utenti sottomettono alla critica
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Commenti
Mirror - dittico 03
Mirror - dittico 03 di pamar commento di pamar

Ciao a tutti e grazie per il passaggio e le parole.
Non sarà una fotografia singola ma un portfolio di diverse immagini. Ho iniziato da qualche tempo il lavoro che in linea teorica è tutto pianificato nel suo sviluppo. Per ora sono ad 1/3 del lavoro. Ho postato altri due scatti qui sul forum, uno già postato in passato
https://www.photo4u.it/viewcomment.php?t=719289

Dove spendo qualche parola sul portfolio

Ed uno che metterò in critica prossimamente

Grazie

Marco
Dittico/Specchio
Dittico/Specchio di pamar commento di pamar

DamianoPignatti ha scritto:
ampia questa tua ricerca , mi piace, continua così.


Ciao e grazie per il passaggio e per avere “riesumato” questa fotografia. L’avevo postata diverso tempo fa ma era passata inosservata. L’avevo postata per sondare il terreno sul lavoro in fase di realizzazione (e sinceramente ero rimasto un poco deluso dalla mancanza di riscontri). Si perché si tratta di un tassello di un lavoro che sto realizzando (con le difficoltà del periodo) e che avevo pensato mesi fa. A dire il vero è un lavoro che per essere capito meglio deve essere visto nella sua interezza (penso) perché penso i singoli scatti da soli lasciano il tempo che trovano.

Marco
Mirror - dittico 03
Mirror - dittico 03 di pamar commento di pamar

Suggerimenti e critiche sempre ben accetti
E' primavera!
E' primavera! di Flavia Daneo commento di pamar

Ciascuno sceglie i connotati basilari delle proprie foto. Dai toni alla composizione alla costruzione ecc. Fatto salvo errori dettati dall’inesperienza o padronanza del mezzo o non conoscenze (e non mi sembra proprio il caso dell’autrice), ogni elemento che compone uno scatto è dettato da scelte autoriali. Che poi tali scelte siano condivise o meno da chi osserva lo scatto è una cosa che ci può stare ed è a volte dettata da differenti gusti estetici. L’importante è che ogni dettaglio sia voluto e il motivo sia palese all’autore e consapevole. Io, come fruitore di questa immagine, trovo che la composizione, con il vegetale tagliato, sia un fattore negativo in un’immagine sorretta da una buona idea e da una piacevole illuminazione. Direi che io ci avrei visto i soffioni della pianta nella loro interezza o comunque con un taglio diverso, più armonico e non come quello adottato che mi fa pensare che sia stato fatto quasi a caso e “manchi qualcosa”. Quali sono le tue motivazioni ?

Marco
Val D'Orcia
Val D'Orcia di rampi commento di pamar

Io vado controcorrente rispetto agli amici che mi hanno preceduto. Sono convinto che in scene come la suddetta, con una via fiancheggiata da alberi lineari la simmetria della scena sia da preferire. Eccezione la presenza dal lato non-simmetrico di un elemento basilare e fulcro di interesse. Cosa che in questa scena non ravviso.

Marco
Lockdown
Lockdown di petegiu commento di pamar

Quanto sta accadendo in questo periodo conferisce un sentimento fortissimo a questa immagine. Ci parla dell’oggi, degli obblighi attuali e delle varie situazioni e spaccati di vita che si vengono a creare. Questo conferisce a certe immagini una marcia in più che probabilmente non avrebbero avuto in un altro contesto. Allora ho voluto analizzare questa fotografia cercando di “vederla” solo dal lato tecnico, senza farmi condizionare da vicissitudini, sentimenti e vissuto attuale. tante immagini che si vedono attualmente vivono solo su base emotiva e sgambettano una certa pochezza realizzativa. Questa no. Questa è costruita molto ma molto bene. Vi è un’ottima base tecnica, compositiva ed è composta da pochi elementi che dicono tutto quanto serve. Una base vincente sulla quale si innestano sentimenti, pensieri e storie di oggi. Veramente ottima.

Marco
S.t.
S.t. di Flavia Daneo commento di pamar

Che dire, se questi sono i frutti della quarantena allora la permanenza a casa ha due fini: evitare il diffondersi dei contagi e creare scatti indubbiamente affascinanti.

Marco
Quando tutto questo sarà un ricordo?
Quando tutto questo sarà un ricordo? di petegiu commento di pamar

Trovo sia efficace. Il fatto che non sia riconoscibile o visibile limpidamente il viso ad opera dei riflessi sul vetro secondo me è efficace. L’importante è che si capisca che ö un viso con una mascherina. Questo anonimato rende essenziale ed efficace il messaggio. La persona diventa l’emblema della gente che affronta il problema e diventa rappresentativa della gente. Ciascuno può farne parte, visto che è una persona, non quella persona precisa.

Marco
St
St di Creedence commento di pamar

Senza dubbio interessante. Luci che conferiscono tinte piacevoli ed efficaci. Momento serale ben caratterizzato così come la vuotezza dell’ambiente e degli spazi, ancora maggiormente rimarcati dalla presenza del cane solitario. Se proprio devo trovare una pecca devo rilevare una pecca del protagonista, ossia del cane. Esso risulta con il mantello sottoesposto che diviene una macchia nera e priva di volumi. Difficile renderlo meglio date le condizioni di illuminazione tenue dell’ambiente, vero, ma è un dettaglio che balza all’occhio perché riguarda il fulcro dell’immagine. Il solo essere vivente presente.

Marco
Pazienta
Pazienta di fabiopollio27 commento di pamar

Troppo forte. 10 e lode.

Marco
Pazienta
Pazienta di fabiopollio27 commento di pamar

Troppo forte. 10 e lode.

Marco
Il risveglio di Bergamo Alta
Il risveglio di Bergamo Alta di reddo commento di pamar

Senza dubbio molto bella. Pulizia, semplicità, costruzione. C’è tutto. Anche la disposizione degli edifici, resa come forme nere è ineccepibile, senza deleterie sovrapposizioni e con un punto centrale d’appoggio in primissimo piano. La scelta di rendere tutti gli edifici come forme completamente nere su uno sfondo nebbioso è vincente. Tuttavia la resa grafica non è buona. Non saprei se dipende (in parte) dalla riduzione per il web qui postata, ma ravviso in maniera piuttosto evidente artefatti nelle zone di contorno delle forme scure su sfondo chiaro (il famoso righino bianco), in particolare, ma non solo intorno alla statua e croce sui tetti. Sembrerebbe quasi che tu abbia dovuto chiudere maggiormente i neri degli edifici che originariamente non erano completamente “neri” non perdendo un certo chiarore ella nebbia (ipotizzo, magari mi sbaglio). Comunque, a parte queste puntualizzazioni uno scatto veramente buono.

Marco
Agglomerato urbano
Agglomerato urbano di pulchrum commento di pamar

Stretta, chiusa, sincopata. Se l’intento era di sottolineare la densità urbana ci sei riuscito in pieno. Non ci sono zone libere e vuote o vie di fuga ed i piani si susseguono ai piani senza intermezzi, quasi da sembrare che la scena sia formata da un unico piano e dove le distanze spaziali si intuiscono solo per le diverse proporzioni/dimensioni dei caseggiati. Senza dubbio molto efficace.

Marco
Piscinas
Piscinas di littlefà commento di pamar

Si tratta indubbiamente di una bella fotografia per quanto concerne inquadratura, framing, composizione ecc. Tuttavia, a mio parere, l’averla resa in B&N la sminuisce ed è probabilmente penalizzante. Sono convinto che una buona fotografia non lo sia in egual misura a colori ed in B&N. Sono due cose diverse. Tento di spiegare perché; beninteso, è una mia idea ed un mio pensiero. Fondamentalmente penso che la parte maggiormente influenzata negativamente sia la parte che dal primo piano si estende fino a quasi ¾ della scena, ossia la spiaggia sabbiosa. Il B&N ha, come caratteristica, di sottolineare le texture e forme. io in tale zona vedo un tono uniforme e quasi monotono, dove è servito spingere molto sui contrasti per “fare uscire” i dettagli. Di conseguenza ci vedo dei toni scuri troppo chiusi che fanno perdere molti dettagli. Ci vedo allora una distesa (fondamentalmente, non unicamente e sto esagerando le cose) con di base un’unica tonalità di grigi, inframmezzata da dettagli molto molto scuri (chiusi). Per mio gusto personale avrei visto meglio lasciare il colore della sabbia che, fondamentalmente è di tono uniforme ed avrebbe parimenti dato forma alle texture del terreno. Andando oltre trovo che lo sfondo (alture ecc) non stacchi efficacemente dai toni precedenti e che gli unici punti evidenti siano la rientranza d’acqua di mare (forse troppo esigua per essere di impatto) e la zona di cielo sulla destra. Insomma, concludendo penso che sarebbe stata meglio con i colori che avrebbero potuto “staccare” meglio le varie zone l’una dall’altra senza togliere quanto di positivo portata dal B&N. Colori utili che sono assenti nel B&N. E poi, detto fra noi, sono troppo belli i colori di questi paesaggi Sardi per rinunciarci…..

Marco
Dittico/Specchio
Dittico/Specchio di pamar commento di pamar

Suggerimenti e critiche sempre ben accetti
st
st di elis bolis commento di pamar

La scelta del formato quadrato non è sempre cosa facile. Tutto (molto…) dipende dal soggetto immortalato e da come è ritratto. Gran parte delle prassi che valgono per il formato rettangolare non si adattano così bene al quadrato. Regola dei terzi ecc. possono avere poco senso. Sembra spesso che quanto è contenuto nel fotogramma sia appunto…contenuto in esso, quasi chiuso e tenuto “sotto controllo”. Vengono esaltati aspetti quali la centralità, la concentricità degli elementi e la loro simmetria (non solo dx/sin ma anche alto/basso). A me il formato quadrato piace particolarmente, lo trovo affascinante e, in taluni casi, lo prediligo al 4:3…sempre che sia ben fatto. Questo esempio lo reputo riuscito e trovo che in un rettangolo lo scatto non avrebbe avuto la stessa efficacia. Oserei dire che la scena immortalata calza al formato quadrato come un guanto. Il soggetto, il cumulo di terra con le piante è compatto, risalta sul grigiore uniforme della scena, dove acqua e zona boschiva formano un tutt’uno, una zona uniforme per toni e colorazione. Quindi soggetto al centro e capace di spiccare su uno sfondo uniforme. Non avrei saputo trovare migliore alternativa al quadrato ed al posizionamento in questo caso.

Marco
Così parlò Zarathustra
Così parlò Zarathustra di Klizio commento di pamar

Questa, senza dubbio, è una fotografia di paesaggio (semplice paesaggio? Non direi…) che richiede una duplice lettura. Da un lato un approccio puramente basato sull’estetica e la bontà della resa “strutturale” dell’immagine. Poi un lato concettuale , un messaggio elaborato e trasmesso. I due aspetti, in una fotografia “riuscita” devono andare a braccetto: l’estetica deve essere fatta per veicolare nel modo più efficace possibile il connotato concettuale che “vuole” emergere. In questo caso direi che, per quanto sta a me, lo scopo è raggiunto. Dal punto di vista della “costruzione” dell’immagine troviamo una bella linearità e pulizia. Elementi in numero non eccessivo che creano un’ambientazione in grado di accogliere efficacemente il vero soggetto, quel porta manifesto (?) che racchiude uno spazio vuoto e rilucente. Elemento centrale e collocato nel centro per potere focalizzare lo sguardo inequivocabilmente. Se immagino l’elemento in altra posizione non ci troverei nessun valore aggiunto; è messo in quel punto e deve essere messo in quel punto. Le tinte del paesaggio sono perfettamente corrette e a mio avviso non avrebbero potuto essere migliori in altro modo. Contrapposizione cromatica di opposti. costruzione, tinte, atmosfera, tutto è focalizzato per focalizzare lo sguardo e l’attenzione sull’elemento principale che è immancabilmente “punctum” della scena ritratta. Da esso nascono tutta una serie di implicazioni e congetture concettuali circa la scena ritratta con quell’elemento misterioso nel suo essere li presente vera calamita e fulcro della scena.

Marco
People
People di carcat commento di pamar

Sembra una cosa abbastanza semplice scattare una buona fotografia in controluce spinto. In fondo tutto si riduce a semplici forme nere. Niente dettagli o particolari dei quali tenere conto affinché siano ben rappresentati; niente colori che possono andare o meno d’accordo fra loro; nel caso di persone niente espressioni strane ecc. Tutto piu’ semplice quindi. E invece no, perché viene a mancare qualcosa fondamentale: la tridimensionalità e la diversità fra le cose. Tutto si riduce a forme. Forme tutte piatte e tutte nere. L’unica cosa che le caratterizza è il loro “contorno”. Se tale contorno non è reso nella sua completezza ma si mischia e sovrappone ad altre forme allora si perde tutto. Basta pensare ad un adulto con di fronte un bambino; se sono illuminati distinguiamo le due persone. Se sono forme nere il bambino viene inglobato nella massa nera dell’adulto e neppure ci accorgiamo della sua presenza. Oppure pensiamo ad un branco di animali; se sono solo forme e si sovrappongono sfido chiunque a capire che animali sono.
Invece qui’ le forme sono pulite e rendono benissimo la scena senza risultati strani. Ottimo.

Marco
Elba
Elba di pamar commento di pamar

grazie a tutti, Flavia, Arnaldo, Angelo ed Antonio per il passaggio, le belle parole ed i rilievi.

Marco
st
st di ant64 commento di pamar

Una fotografia tutta giocata sull’indefinito e su domande senza risposta certa. Interrogativi che sorgono immancabilmente in chi osserva la scena. Chi è la protagonista? Cosa aspetta o cosa si accinge a fare? E’ forse indecisa o attende qualcosa o qualcuno? Il suo essere resa in modo non perfettamente definito e fermo, oltre a non potere cogliere il suo viso e la sua espressione, accentua tale sensazione di non definito. Vincente il suo essere quasi eterea e “mossa”, collocata in un ambiente architettonico reso perfettamente. Fermo, stabile, inamovibile e impeccabile geometricamente e strutturalmente. Questo accentua ancora di più l’aspetto carico di interrogativi che caratterizza la donna. Ottima scelta il B&N che leva i colori che sarebbero stati superflui in questo contesto.

Marco
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