|  | Commenti |
---|
 |
| |  |
st di mukkapazza commento di mukkapazza |
|
Grazie Nicola del passaggio.
Non è un "giustificativo", perché in questo caso non penso che le teste tagliate siano un difetto della foto ... certo, è comunque un titolo "postumo" ... non ho scattato pensando a questo titolo
Ciao
Roberto |
| |  |
st di mukkapazza commento di Klizio |
|
La foto mi piace per la silhouettatura totale, per il dialogo tra i runners e la statua e per lo spazio vuoto della piazza, che rende sempre un' idea marziale.
Mi piace molto meno il titolo, che veicola troppo la lettura, lasciandomi come la sensazione di un giustificativo aggiunto al taglio della testa dei due runners.
Ma è, appunto, solo una sensazione personale.
Mi piace.
Ben tornato
Ciao |
| |  |
st di mukkapazza commento di mukkapazza |
|
Un saluto a tutti, sono da un po' fuori dal giro del forum ...
in particolare a Buonaluce, questa è della tua terra!
Ciao
roberto |
| |  |
| |  |
| |  |
S.t. di mukkapazza commento di Buonaluce |
|
porc...putt...zoz... ....un microsecondo prima e segavi il ciclista in due perfette metà.
dai, monta in bici che la rifacciamo !  |
| |  |
S.t. di mukkapazza commento di mukkapazza |
|
AarnMunro ha scritto: |
La scena è fantastica...e lui è quasi a metà.
...Ritardo di scatto o dito intorpidito? |
Boh, la fretta forse, è uno scatto estemporaneo
Grazie del passaggio, ache a Nicola e Leoconte
Ciao
Roberto |
| |  |
| |  |
| |  |
| |  |
Vague city di mukkapazza commento di mukkapazza |
|
Scusate per la latitanza e i mancati ringraziamenti per i messaggi precedenti, ma sono stato quattro giorni all'estero e ho avuto qualche problema con il web.
@ Buonaluce: Remo Remotti ci vedeva lungo è aveva visto con grande anticipo dove stava andando questa città ... le sue parole sono un coltello che affonda in una piaga sempre più aperta
@Bruno1986: hai colto esattamente il mio messaggio, ti ringrazio particolarmente
@pinolo: sì, anche per me ce ne sono di più buone e meno buone ...
@Ocean21: non saprei, il mosso è dovuto solo al movimento in fase di ripresa, non ci sono artefatti in post (che ovviamente, invece, conta diversi artefatti per quanto riguarda colore, contrasto, ecc. ... of course!)
Grazie a tutti e a presto
Roberto |
| |  |
Vague city di mukkapazza commento di Ocean21 |
|
In realtà le foto non sembrano riprese da un'automobile perché c'è come un movimento circolare in quasi tutte. L'effetto in ogni caso è molto buono e funzionale a quanto si vuole esprimere. |
| |  |
Vague city di mukkapazza commento di Antonio Mercadante |
|
L' idea mi piace e la realizzazione ha trovato in aluni casi un buon risultato, le mie preferite sono la 1 e la 9. In altri casi l' effetto lo trovo meno efficace come nella 2 e nella 8. Comunque un lavoro poco banale. Un caro saluto  |
| |  |
Vague city di mukkapazza commento di Bruno1986 |
|
La prima cosa che colpisce, guardando questi scatti, è l'efficacia dell'impatto visivo. La coraggiosa scelta di scattare in movimento ha regalato un'atmosfera molto suggestiva e una perfetta coesione formale.
Venendo al contenuto, devo dire che ho provato sensazioni diverse da quelle esternate, magnificamente, dal buon Filippo. E' come se la città si astraesse, fatta eccezione per la prima foto al Teatro di Marcello. I luoghi - lentamente -iniziano a perdere una connotazione riconoscibile e univoca. Gli scorci si moltiplicano in tante istantanee evanescenti. Momenti di vita che si susseguono rapidi, mentre la città sembra quasi svanire, divenendo cornice onnipresente ma invisibile.
In sostanza, forma e contenuto sembrano procedere di pari passo nel descrivere l'idea di una Vague City. A mio parere un esperimento ben riuscito!  |
| |  |
Vague city di mukkapazza commento di Buonaluce |
|
mi ero prefisso i tuoi stessi obiettivi fotografici (SPQR - trash immersion). ma tu sei più bravo e lo riconosco.
io volevo fotografare ma tu lo hai fatto : hai fotografato la Roma di Remo Remotti !
Me ne andavo da quella Roma puttanona, borghese, fascistoide, da quella Roma del "volemose bene e annamo avanti", da quella Roma delle pizzerie, delle latterie, dei "Sali e Tabacchi", degli "Erbaggi e Frutta", quella Roma dei castagnacci, dei maritozzi con la panna, senza panna, dei mostaccioli e caramelle, dei supplì, dei lupini, delle mosciarelle...
Me ne andavo da quella Roma dei pizzicaroli, dei portieri, dei casini, delle approssimazioni, degli imbrogli, degli appuntamenti ai quali non si arriva mai puntuali, dei pagamenti che non vengono effettuati, quella Roma degli uffici postali e dell'anagrafe, quella Roma dei funzionari dei ministeri, degli impiegati, dei bancari, quella Roma dove le domande erano sempre già chiuse, dove ci voleva una raccomandazione... Me ne andavo da quella Roma dei pisciatoi, dei vespasiani, delle fontanelle, degli ex-voto, della Circolare Destra, della Circolare Sinistra, del Vaticano, delle mille chiese, delle cattedrali fuori le mura, dentro le mura, quella Roma delle suore, dei frati, dei preti, dei gatti...
Me ne andavo da quella Roma degli attici con la vista, la Roma di piazza Bologna, dei Parioli, di via Veneto, di via Gregoriana, quella dannunziana, quella barocca, quella eterna, quella imperiale, quella vecchia, quella stravecchia, quella turistica, quella di giorno, quella di notte, quella dell'orchestrina a piazza Esedra, la Roma fascista di Piacentini... Me ne andavo da quella Roma che ci invidiano tutti, la Romacaput mundi, del Colosseo, dei Fori Imperiali, di Piazza Venezia, dell'Altare della Patria, dell'Università di Roma, quella Roma sempre con il sole - estate e inverno - quella Roma che è meglio di Milano...
Me ne andavo da quella Roma dove la gente pisciava per le strade, quella Roma fetente, impiegatizia, dei mezzi litri, della coda alla vaccinara, quella Roma dei ricchi bottegai: quella Roma dei Gucci, dei Ianetti, dei Ventrella, dei Bulgari, dei Schostal, delle Sorelle Adamoli, di Carmignani, di Avenia, quella Roma dove non c'è lavoro, dove non c'è una lira, quella Roma del "core de Roma"... Me ne andavo da quella Roma del Monte di Pietà, della Banca Commerciale Italiana, di Campo de' Fiori, di piazza Navona, di piazza Farnese, quella Roma dei "che c'hai una sigaretta?", "imprestami cento lire", quella Roma del Coni, del Concorso Ippico, quella Roma del Foro che portava e porta ancora il nome di Mussolini, Me ne andavo da quella Roma dimmerda! Mamma Roma: Addio! |
| |  |
Vague city di mukkapazza commento di mukkapazza |
|
Non sono di Roma, ma abito da oltre vent'anni in questa città. La adoro, anche se oggi il senso di smarrimento di fronte al suo abbandono rischia spesso di prendere il sopravvento. Una cosa che mi ha sempre fatto soffrire è il ritmo frenetico che impone, ogni tanto mi sembra di perdere il contatto con essa, non riesco a guardarla, non riesco a sentirla, nella “pellicola” della mente le immagini si fanno sbiadite, qualche volta non rimangono che segni o simulacri.
La fotografia mi viene spesso in soccorso, la uso come pretesto per ritagliarmi del tempo e una modalità diversa di guardare il mondo; facendo foto mi fermo, riesco a vedere momenti, equilibri e particolari che non sempre riesco a cogliere nel trantran quotidiano, insomma la fotografia mi serve come "momento zen" per acquisire un po' di consapevolezza in più della realtà che tutti i giorni mi circondami. Questa volta ho provato ad usarla per fissare ciò che di tanti momenti quotidiani mi è rimasto o forse, meglio, ho perso.
Le foto di questa serie hanno tutte un elemento in comune: le ho fatte in movimento, alcune dal finestrino di un taxi, altre guidando la macchina (ssshhh …, non lo dite in giro), per me il segno più tangibile della nostra frenesia quotidiana e motivo di tanta perdita di contatto con il mondo.
Concetti forse banali, ma mi piace condividerli con voi, con una serie di scatti fatti durante momenti di "vita ordinaria”.
E' chiaro che se qualcuno pensa che siano solo delle foto mosse ... ne ha tutto il diritto!!
Ciao a tutti
Roberto |
| |  |
| |  |
| |  |
| | br> |