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(reportahge) Gente "strana"...Festa strana di andy-capp commento di andy-capp |
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ok, in effetti ci siamo.
Non ho usato flash. Si in effetti sono due dei soggetti che ho prediletto ma dai retta a me erano uno spasso catalizzavano l'attenzione. Mi sono anche concentrato sui musicisti, sulla gente che ballava, ma poi nella poca selezione che ho fatto quei due son spuntati fuori ed erano travolgenti Cmq si hai ragione. Ma io non ho mai pazienza per far selezione e mettere poche foto. Sono logorroico anche in fotografia sono di quelli che scatta, le converte e poi là non fa più nulla. Sono scatti di sabato, domenica li ho messi a posto e basta se dovessi riprenderli in mano mi sgomenterei
Grazie
Ciao Giacomo. |
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(reportahge) Gente "strana"...Festa strana di andy-capp commento di andy-capp |
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Manuel Naturalmente non sono d'accordo.
E' ovvio che mi fa piacere il tuo commento, anche se avrei preferito tu l'articolassi meglio.
Anche perché credo che i commenti servano a chiunque per capire e crescere. Non sono d'accordo sul curato sopra tutto. Sul ripetitivo magari è discutibile. Sono molti scatti per cui è probabile. Sai perchè non sono d'accordo sul non curato? Primo perchè non so cosa intendi di preciso. Se ti riferisci al BeN o alla post. oppure ai tagli. Io sono dell'idea che naturalmente rispettando i "normali" canoni il reportage debba essere "sporco" soprattutto in queste situazioni, quando hai a che fare con eventi e persone. Quello che ho cercato di trasmettere è la partecipazione, essere dentro la scena. Il più integrato possibile. Ho utilizzato un 28mm e basta in modo da dovermi avvicinare o allontanare ma sempre restando dentro. Se avessi avuto l'analogica a disposizione sicuramente avrei fatto una selezione più attenta. Avrei avuto anche un miglior BeN. Ma haimè è un improvvisata e soprattutto in occasioni così le mie Minolta sono buie. Non riesco a vedere la lancetta dell' esposimetro interno.
Cmq dai Manuel mi dai una mano a capire meglio il tuo pensiero?.
ciao giacomo. |
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(reportahge) Gente "strana"...Festa strana di andy-capp commento di andy-capp |
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Dati di scatto:
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Is there anybody out there? di frankieta commento di andy-capp |
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io quoto melina. Che solitamente è attenta.
Il BeN morbido non mi dispiace. Lo trovo però ripetitivo e privo di una tua personale lettura. Molto documentario "distratto" poco racconto ambientato. Ciò non è per forza un male ma a me piace più quando riesco a cogliere un forte intervento personale nella visione delle cose fotografate- |
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I lampioni di Parigi di FotoFaz commento di andy-capp |
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Addirittura scomodare Magritte lo trovo eccessivo.
Non è che mi colpisca particolarmente. I lampioni potrebbe essere un tema sviluppabile anche se già sfruttato a dovere se interpretato non da turista e non nei luoghi da cartolina. La Parigi vacanziera con le auto, i soliti scorci non aiuta a concentrarsi sui lampioni. Se non fosse stato per l'intento descritto nella presentazione a tutto avrei pensato purché i lampioni. Ci sono notturni, tramonti, monumenti, traffico. Tutto contestualizzato e non decontestualizzato, c'è il tutto e il niente. I lampioni sono si presenti ma non soggetto. Secondo me non basta aggiungere un titolo. In questo caso vedo un "predicar bene e un razzolar male" L'unica che parte con i piede giusto è la prima dove il lampione è solo. Il resto..
Per quanto riguarda "l'armonia" compositiva ho seri dubbi, manca di coerenza si parte con un taglio quadrato e con appunto il lampione unico e solo protagonista per poi approdare in un'improbabile BeN.
Distante dall'idea che ho del reportage.
Nb: Nota di colore, mi sei tornato in mente vedendo soltanto adesso il nick. Sei quello che ha chiuso un mio reportage "compagni addio" bollandolo come politica. Avrei voluto lanciare la battuta: "per forza l'ha chiuso si chiama fotofaz che suona bene anche come fotofez (quel simpatico copricapo delle camice nere). Ovviamente ciò come detto all'inizio è una nota di colore che vuole stemperare ed essere scherzosa.
Ciao Giacomo. |
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Playground 5 di Andrea Comelato commento di andy-capp |
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Ciao Andrea, Stamani avevo voglia di commentare qualche foto. Sai che qui su Ph4u bazzico solo i reportages, un po' per una sorta di atteggiamento snob che mi fa pensare che l'unica forma compiuta di fotografia sia il racconto. Un po' perché tra le foto singole mi perdo e difficilmente riesco a fare un commento che sia degno di nota.
Sto ascoltando un vinile degl'anni '90 di un gruppo livornese che si chiama: "Ottavo Padiglione" dal nome del padiglione psichiatrico dell'ospedale livornese. Una sorta di rock tra il demenziale e il serio, un mix tra gli Skiantos e le sonorità punk italliche dei C.S.I ex CCCP.
C'è una canzone che si chiama "Gigi balla" e racconta di un orso del circo, uno di quei circhi di periferia dell'inizio '900 che ballava perché aveva un mal di denti. Metafora di quelle situazioni in cui la gente va a vedere il "diverso" con quella sorta di curiosità voyeristica.
Allora il circo di Gigi mi è venuto in mente guardando questi scatti.
Devo dire che i colori "acidi" non mi piacciono, come non mi piace l'inclinazione a 45°. Trovo che non aggiungano nulla al racconto. Quello però che mi piace tanto è la location. Un vecchio campo sportivo di periferia, un camion del circo. Da un senso di abbandono, ma ancor di più di precario. Per certi aspetti ricorda la Cernobil abbandonata. Ti ricordi le giostre? A me è venuto in mente un camion del circo di quando ero piccolo e i miei genitori mi portavano al mare a Torre del Lago. Era abbandonato in un prato. Per me era un mondo. Quel camion con ancora le chiavi nel quadro con l'erba alta che l'avvolgeva in parte. Per i bambini situazioni del genere diventano modo per creare storie, per vivere mondi e sogni. Io mi ricordo che dentro quel camion, al posto di guida mi sentivo un po come un novello esploratore che arrancando con il mio mezzo inventavo viaggi meravigliosi per montare il circo nei paesi più belli, tra valli, nelle spiagge. Tra gente festosa.
Poi si cresce. Il camion lo portano via, lo demoliscano. In quel prato nascono villette a schiera, e quei giochi da bambino diventano sogni.
Da adulto guardi certi oggetti con occhi diversi, un camion su un campo sportivo resta un camion del servizio affissioni, il campo sportivo motoso e pieno di buche solo quello è. La dimensione onirica, fantasiosa molto spesso è sostituita dalla realtà.
Guardando queste immagini, ma sopratutto il camion con la sua scritta mi sono voluto immaginare i manifesti colorati, il piccolo circo che affollava il campo sportivo. I bambini in fila per mano alle mamme. L'odore del Pop Corn e dello zucchero filato che lascia il posto a quell'odore forte di segatura e urina che c'è sempre all'interno del tendone. Poi ti svegli e il circo è ripartito e al suo posto trovi solo un camion magari lasciato lì perché in panne. Una gomma, il prato "stropicciato".
Sarebbe stato bello vedere dei bambini che si riappropriano degli spazi, che giocano a pallone.
L'uso del colore non è il mio forte lo sai io prediligo il BeN anche qui per una sorta di atteggiamento snob che vuole che il BeN sia la forma più nobile e senza filtri della fotografia. E per certi aspetti sai che è così. Per cui mal digerisco questi colori innaturali che cerco però di comprendere in quella visione onirica che che credo tu abbia voluto ricreare. Le nuvole che "scivolano" via ti hanno aiutato ad enfatizzare il luogo. Io credo che tu in questo "piccolo" racconto hai mancato un po' di rigore formale ricercando a tratti "voli pindarici" e inquadrature improbabili tralasciando l'aspetto narrativo. Quel camion che rimane presente ma distante, quasi impalpabile ma cmq non protagonista della storia. Hai avuto più voglia di raccontare il luogo che non la storia che ha in se. Quello che ho percepito io è il tuo vagare alla ricerca quasi obbligata di particolari o oggetti strani da "raccogliere" mentre hai perso di vista un probabile story board.
Se è un luogo che ti appartiene, che hai vicino casa quello che potrei consigliarti è di "viverlo", tornarci. Restare li in silenzio magari con l'ipod che suona e capire, osservare la vita che ha in se. Vedere se è solo abbandono o anche vita. magari provare a lavorare con il Ben.
E' il tuo primo reportage che vedo, non so se è il primo che fai, però si vede che sei andato li con le idee confuse alla ricerca mentre sarebbe stato opportuno andar li con in testa ciò che il posto vuole raccontarti.
Mi scuso se questo intervento è diventato lungo e tedioso ma ne ho approfittato per far due considerazione e per salutarti.
Ciao Giacomo. |
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************* di andy-capp commento di andy-capp |
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Grazie
Ho trovato un Cristo tra le macerie e mi ci sono "divertito" con il 70mm. Tutto qui Andrea. Non è uno studio. |
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************* di andy-capp commento di andy-capp |
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Buzzino allora sai tutto eh? Sto organizzando un evento!!! Si non vedo loro da fare due discorsi a bischero con te! ceme è andata con le ferie?ù
Grazie Ragazzi oh, ho visto che si son radunati un po di pisani eh?
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************* di andy-capp commento di andy-capp |
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Solo, tra le macerie del tempo.
Tra le urla e il fetore.
Solo tra il dolore degli uomini.
Solo gettato tra decomposizione,
tra mutazioni.
Solo, inesorabilmente solo.
Solo tra il silenzio assordante dell'interruttore del buio.
Solo,
Dio pagano,
Dio mutilato.
Uomo. |
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******** di andy-capp commento di andy-capp |
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che penda a sx è probabile dal tronde non ho mai fotografato con la bolla ne con il cavalletto Per quanto riguarda la compressione boh?! non so perchè,. Cmq continuo a dire che i paesaggi non sono il mio forte anche se in questo caso si tratta di una "contaminazione"- |
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Rimauska Sobota di Osea commento di andy-capp |
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I tagli sono buoni, anzi. Per essere il tuo primo reportage hai scelto un tema "facile" ma allo stesso tempo "povero" che non ti ha spinto poi tanto a ricercare una visione tua. Io credo che per fare un reportage ci sia bisogno di una storia a supporto e che non basti scattare in sequenza. Casomai potrebbe essere un piccolo portfolio. Hai occhio, sai cogliere inquadrature e momenti interessanti, io proverei a cimentarmi in un vero reportage e non a questi "esperimenti" da strada. Prova a pensare una storia, a cercarla. Il BeN lo trovo gradevole per la luce anche se sulle mani è tendenzialmente troppo grigio. Manca un po di contrasto. Un po troppo impastato.
Detto ciò però sono immagini che si guardano volentieri. |
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..per i tuoi larghi occhi.. di icaro88 commento di andy-capp |
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Un reportage solitamente è un racconto fotografico. Quindi questo non lo è. Un portfolio è l'insieme di foto che seguono una certa coerenza e tema. E qui ci siamo già di più. Non mi piacciono i crop fuori proporzione hanno l'aria di essere "studi" in post e a me piace fare le foto e non i tagli dopo. Non condivido l'inserimento in un reportage o portfolio di scatti in BeN con colore o viceversa. Tra l'altro un BeN un po approssimativo. Soggetto tutto sommato non male ma avrebbe meritato più attenzione e inquadrature meno improvviste. |
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