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la route cafè di marcopavani commento di caracol |
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Quoto, bella assai! Sembra che anche le chiome degli alberi cerchino di fermare i passanti.
Interessante la conversione, se ti va scrivi un po' come pasticci in pw
Avrei tagliato una striscia di bianco sopra. |
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la route cafè di marcopavani commento di andreaboni |
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Bella...molto.
Mi piace sia il taglio sia la composizione sia il lavoro di pw...
A proposito...come hai fatto???
andrea |
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la route cafè di marcopavani commento di marcopavani |
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Guinea forestale. Strada (o meglio, pista) tra Macenta e Kissidougou, detta LA ROUTE CAFE' per le numerose piantagioni e per l'odore particolare della tostatura che avviene su numerosi piccoli fuochi. E' una strada che attraversa una foresta molto fitta, frequentata da ragazzini dediti al banditismo, che fermano le macchine con barrage di corde intrecciate, e chiedono tangenti per lasciarti passare. Da qui la forma di chiedere tangenti (anche quelle enormi) dappertutto in Guinea: pagami un caffè! |
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Jerry Essan Masslo - 1989 - di marcopavani commento di Francesco Ercolano |
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Ciao Marco,
bellissima dedica...
Purtroppo molte persone hanno un concetto astratto di solidarietà e amore fraterno...
Sono davvero contento che in questo forum si riesca a parlare di fotografia, ma anche di emozioni e di tematiche importanti...
Dopotutto credo che un compito necessario della fotografia sia la denuncia, la descrizione degli avvenimenti, il ricordo...
E il ricordo dovrebbe servire a non farci commettere nuovamente dei vecchi errori...
Ma noi imperfetti esseri umani saremo mai capaci di imparare?
Spero con tutto il cuore di sì...
Un abbraccio,
Francesco
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Jerry Essan Masslo - 1989 - di marcopavani commento di marcopavani |
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Dedico questa mia fotografia a tutte le vittime del clima razzista che si diffonde in Italia, con aggressioni, pestaggi e quant'altro, clima pesantemente idiota e per questo ancor più pericoloso.
Diciannove anni fa, alla fine di agosto del 1989, a Villa Literno, nella notte tra il 24 e il 25 agosto, veniva ucciso Jerry Essan Masslo, un rifugiato politico sudafricano che si guadagnava da vivere come bracciante. Quattro giovani locali volevano rapinare i lavoratori africani della loro paga nel posto di fortuna dove dormivano. Jerry reagì e i ladri gli spararono. Si può credere, come emerse durante il processo, che effettivamente i ladri non avessero intenzione di uccidere. Assassinarono Jerry e ferirono altri due braccianti perché si spazientirono di fronte alla reazione di chi, dal loro punto di vista, non avrebbe dovuto reagire. Sarà loro apparso intollerabile il fatto che uno straniero, un nero, un bracciante si opponesse al loro volere, non riconoscesse il loro potere. |
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