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Sorpresa di sergio6 commento di olpi |
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microcosmos ha scritto: | Condivido pure io il parere di Pier, ma capisco anche pienamente il fatto che al momento di scattare a soggetti così mobili, a volte non si ha il tempo di pensare ai settaggi... complessivamente trovo sia un'immagine molto buona...  |
condivido
piero  |
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Sorpresa di sergio6 commento di massimo albertoni |
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Condivido pure io il parere di Pier, ma capisco anche pienamente il fatto che al momento di scattare a soggetti così mobili, a volte non si ha il tempo di pensare ai settaggi... complessivamente trovo sia un'immagine molto buona...  |
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Sorpresa di sergio6 commento di Mr.T |
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condivido il pensiero di Pier.... e aggiungo che la vedo un pò morbida, secondo me un pizzico di Mdc in più gioverebbe!  |
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Sorpresa di sergio6 commento di sergio6 |
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Ti ringrazio del parere, proverò il taglio verticale.
Per la scelta del tempo di posa, a parte il fatto che non ci ho pensato, ma non ne avrei avuto il tempo, sono cose che si svolgono in attimi e mi rimane già difficile riuscire a fermarne alcuni, come le foto degli atterraggi delle libellule.
Ritornando al taglio, riconosco che è un mio limite importante il mancato uso del taglio verticale e mi deriva dal fatto che le foto, più che stamparle le guardo sul monitor che, per sua natura è landscape, per questo, a maggior ragione, ti ringrazio del suggerimento. |
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Sorpresa di sergio6 commento di pigi47 |
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Un mio piccolo parere.
Visto il dinamismo delle ali, avrei cercato di sfruttarlo, diminuendo il tempo a favore del diaframma. Se poi fosse stato scelto un taglio verticale l'effetto era completo. |
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L'inizio della riproduzione. di sergio6 commento di gparrac |
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bonomo ha scritto: | non capisco perchè parlate di diffrazione per un obiettivo macro usato a f 22. |
Su argomenti come questo credo di poter ancora parlare ...
Il fenomeno della diffrazione è legato solo al diametro fisico del diaframma ... che a sua volta è funzione della diagonale del fotogramma (oggi del sensore, ma non cambia molto) e della lunghezza focale.
Si intenda per lunghezza focale la distanza fra il punto nodale ed il piano su cui si forma l'immagine ... troppo facile farlo coincidere con il diaframma, anche se nelle focali fisse simmetriche è proprio così: il punto focale può essere anche fuori dall'ottica, dietro l'ultima lente o prima della prima ... negli zoom va a spasso un po' da tutte le parti!
Anche questa affermazione non è precisa, entra in gioco la lunghezza d'onda della luce e lo schema ottico: ancor più di diametro del diaframma occorre parlare di "pupilla di entrata" e "pupilla di uscita", in ottiche più o meno simmeriche tutto converge verso lo stesso valore, ma lo schema "teleobiettivo", anche nel caso del "teleobiettivo invertito" (preferisco questa definizione a quella di "retrofocus" le cose sono ben diverse!
Quindi parlare di "diffrazione" e collegare il discorso al valore f / non ha quasi senso: un banco ottico può lavorare tranquillamente a diaframmi molto chiusi, anche incredibilmente chiusi, senza problemi di diffrazione, mentre con un anche diaframma f /8 il fenomeno può essere avvertibile, se il sensore è di piccole dimensioni.
La diffrazione è legata alla natura ondulatoria della luce ... non c'è quindi nessuna speranza di risolvere il problema (si, forse solo sostituendo alla luce un fascio di elettroni ...).
L'argomento, già complicato parlando delle vecchie ottiche fisse con poche lenti, è diventato un vero ginepraio se si parla invece dei nuovi zoom, con escursioni focali sempre più estese e frutto di compromessi sempre più spinti, anche se la potenza dei calcolatori e la disponibilità di "vetri organici" da modellare con superfici asferiche consente cose mai viste, anche rinunciando ai vetri caricati con terre rare, ottimi ma più radiottivi di Chornobyl!
Ma per la diffrazione no, non c'è progresso possibile, se non tornare a sensori almeno pari al vecchio 6x6.
Nel 1932 Ansel Adams fondò il gruppo F /64 ... il manifesto costitutivo è firmato da Ansel Adams, Imogen Cunningham, Willard Van Dyke, John Paul Edwards, Consuelo Kanaga, Sonya Noskowiak, Henry Swift e Edward Weston.
Bei nomi, vero?
Un articolo a mio avviso abbastanza ben scritto è qui
http://www.aristidetorrelli.it/Articoli/LaDiffrazione.htm
Ma anche si può leggere
http://it.wikipedia.org/wiki/Diffrazione_(fisica)
Ma non è certo il caso di addentrarci in calcoli matematici ...
Tieni però presente che proprio il fenomeno della diffrazione rappresentò uno dei (tanti) cavalli di battaglia di chi riteneva il formato 24x36 Leica troppo piccolo per ottenere fotografie accettabili, che nella storia degli ultimi anni molti tentativi di proporre formati ancora inferiori sono ben presto finiti nel dimenticatoio anche a causa della diffrazione ... e che adesso esistono sensori con dimensioni decisamente inferiori.
Spero di non aver detto troppe stupidate cercando di spiegare in modo semplice e conciso ... vado un po' a ricordi, la demenza senile avanza!
Per la fotografia nulla da dire, anche se apllicando un concetto di privacy al mondo degli insetti mi viene sempre un "Lasciamoli scopare in pace!", indipendentemente dalla diffrazione  |
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L'inizio della riproduzione. di sergio6 commento di sergio6 |
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Forse tutto sta nel tempo di scatto che è troppo lento per bloccare il leggero movimento delle farfalle, che, anche se lentamente, però un pò si muovevano.
E poi lo scatto è stato fatto a mano libera. |
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Sorpresa di sergio6 commento di sergio6 |
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alla fine l'ha avuta vinta la formica, perchè è avanzata e la libellula è andata via. |
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L'inizio della riproduzione. di sergio6 commento di bonomo |
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non capisco perchè parlate di diffrazione per un obiettivo macro usato a f 22
per spiegare la nitidezza della foto. Io sono un dentista e uso il 100 macro di canon quasi sempre a f 32 e con flash anulare e non ho problemi di nitidezza. La foto dell'arcata dentale da molare ad incisivo sono sempre nitide. secondo me il problema va ricercato forse nella qualità dell'obiettivo, nel micromosso ecc.
Non sono un esperto quindi parlo solo per esperienza. |
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L'inizio della riproduzione. di sergio6 commento di Massimo Tolardo |
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[quote="microcosmos"]In effetti scattare con diaframma chiuso ad f/22 porta quasi inevitabilmente a diffrazione e perdita conseguente di nitidezza sul soggetto...
Straordinario il momento colto, davvero una bella cattura.
Domandone per gli esperti: il problema della diffrazione a f/22 riguarda in generale tutti gli obiettivi?
Ciao
Massimo |
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L'inizio della riproduzione. di sergio6 commento di massimo albertoni |
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In effetti scattare con diaframma chiuso ad f/22 porta quasi inevitabilmente a diffrazione e perdita conseguente di nitidezza sul soggetto... per compo e saturazione ti è già stato detto, molto più naturali i colori nella seconda...  |
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L'inizio della riproduzione. di sergio6 commento di BIANCOENERO |
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Mr.T ha scritto: | Credo che quel diaframma a F22 non ti sia stato d'aiuto, potrebbe essere stata la diffrazione a rendere meno nitido lo scatto! Concordo con Matty per la composizione!  |
Analisi più che perfetta
Comunque una foto che non avevo mai visto
da parte mia un applauso a cinque mani  |
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L'inizio della riproduzione. di sergio6 commento di Mr.T |
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Credo che quel diaframma a F22 non ti sia stato d'aiuto, potrebbe essere stata la diffrazione a rendere meno nitido lo scatto! Concordo con Matty per la composizione!  |
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