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Commenti
Vintage - Summer's almost gone
Vintage - Summer's almost gone di pamar commento di pamar

Suggerimenti e critiche sempre ben accetti
st
st di elis bolis commento di pamar

Un’immagine di un bosco, con un taglio incentrato sui fusti delle piante, escludendo le chiome, ed includendo parte del sottobosco. Un’immagine ben fatta, un immagine come ce se ne vedono molte. Da quanto detto sembrerebbe che penso che è comunissima e che vista una volta non abbia nulla di diverso dalla miriade di immagini che si vedono in giro. Eppure questa ha delle caratteristiche che la valorizzano e la rendono speciale. La costruzione è buonissima, con un albero in posizione centrale che si discosta dagli altri per il suo essere più avanzato. Esso fa da punto di riferimento visivo e sottolinea aspetti quali la profondità della scena ed é punto di ingrasso alla figura. Direi fondamentale accortezza perché quest’immagine non gioca sulla omogeneità dei tronchi schiacciando la prospettiva per renderli tutti paritari, ma invece raffigura la profondità e, come detto, la presenza di un fusto in ingresso sottolinea ed evidenzia tale aspetto. Ma al di la di tutti gli aspetti compositivi quello che trovo veramente buono è l’ingresso della luce da destra. essa indubbiamente è molto molto piacevole e conferisce una bela tonalità e poi, cosa ancora piu’ importante, essendo un fascio laterale (e non frontale) “disegna” le forme e conferisce tridimensionalità e profondità agli oggetti coinvolti. Bella prova.

Marco
Rainbow on the countryside
Rainbow on the countryside di cheroz commento di pamar

L’arcobaleno è un fenomeno naturale che viene immancabilmente notato e suscita sorpresa e una certa meraviglia. Questo perché non è comunissimo e non si manifesta in automatico dopo una pioggia ma richiede per apparire precise e particolari condizioni. Inoltre la sua durata e visibilità non è lunghissima e, nondimeno spesso non si manifesta, se non per poco tempo, con una soddisfacente incisione e sviluppo spaziale. Ne consegue che trovarne uno ottimale, in una zona paesaggistica buona ed avere il tempo di fotografare la scena in modo armonico non è affatto cosa semplice e da tutti. Sovente si viene colti dalla fretta e dalla voglia di fare e ne derivano scatti mediocri, perché, tutti presi dal momento, ci si concentra solo sull’arco colorato trascurando tutto il contorno. Ecco allora spuntare fotografie con un bell’arcobaleno ma su paesaggi storti, pieni di oggetti fastidiosi, costruzione da mani nei capelli ecc.
Questo scatto invece è una smentita di quanto ho detto. arcobaleno perfetto e scena perfetta. Ben costruito ed armonioso. Non serve dilungarmi in una descrizione, basta guardare la fotografia per rendersi conto della cosa. Inoltre, che non guasta, l’albero centrale (centrale come posizione ma anche come peso” nella composizione) gode di un’illuminazione capace di modellarlo ed evidenziarlo.

Marco
Tramonto sul sagrato
Tramonto sul sagrato di Michelangelo Ambrosini commento di pamar

L’idea è buona , la scena valida ma (per me) come realizzazione ha delle pecche. In un controluce gli oggetti sono forme nere e perdono dettagli. Quanto caratterizza e rende distinguibili le forme è il loro profilo che deve essere integro senza sovrapposizioni con altri oggetti…..altrimenti si smarrisce la forma stessa. Nel tuo scatto spesso le forme, per sovrapposizioni non hanno i contorni definiti e…si perdono.

Marco
Spazi Montani
Spazi Montani di Tia commento di pamar

un’immagine notevole. Per costruzione, framing, semplicità e toni. Vedendola, nell’immediato, non ci ho trovato nulla che avrei cambiato. Allora, visto che in fondo sono un rompi b…., mi sono detto “adesso la passo al microscopio fino a quando non ci trovo qualche difettuccio”. E guarda e pensa e prova…..vuoi la verità ? Nulla. perfetta cosi’ come è. Pongo solo l’accento su un connotato; non parlo di colori, disposizione degli elementi, atmosfera ecc. perché sono molto buoni. Il connotato principe è l’albero ed il suo colore. Unico elemento diverso dal bianco dominante. ancora e centro palese della scena; piccolo ma indispensabile nella sua “diversità”.

Marco
fuori dagli schemi...
fuori dagli schemi... di 1962 commento di pamar

Si, vero. Penso di non essermi mai imbattuto in un titolo che meglio descrive e si adatta ad un’immagine fotografica. anzi, un’unica frase che è capace di descrivere perfettamente la scena raffigurata. Siamo di fronte ad una composizione costruita sgambettando tutte le accortezze che, solitamente, si leggono e si sentono raccomandate nei manuali/regole/corsi di fotografia. Una via di fuga fra i due filari di alberi che “deve” essere centrale per esaltare la simmetria della scena è invece posta a lato del fotogramma rettangolare. E non basta; non solo è laterale ma pure il filare sinistro di alberi è tagliato a metà dal bordo del fotogramma, in modo tale da mandare a farsi benedire la simmetria. manca quindi sia la simmetria dei costituenti che la simmetria spaziale. E poi, altro particolare “anomalo”, vi è un’apertura fra gli alberi a destra in primo piano che incornicia un alberello sullo sfondo. Forse questo particolare si potrebbe ricondurre alla regola dei terzi (tirato e di molto per i capelli). I colori sono gradevoli, si, e ben dosati…..ma basta questo a salvare lo scatto? Da subito si fa largo un senso di quasi fastidio da una fotografia del genere. O sbaglio ? Eppure…eppure…avendo la pazienza di soffermarsi solo pochi istanti su tale fotografia, poco a poco emerge una visione successiva che assimila le sue stranezze….no, stranezze non è la parola corretta, direi piuttosto particolarità. A mio avviso si tratta di uno scatto molto molto particolare ed affascinante, coinvolgente, con la particolarità di sgambettare gli schemi e le prassi e di “rimanere” e non essere dimenticato in fretta. Questo esempio, a mio avviso, ci fa capire una fondamentale, basilare verità: le regole ci sono, servono e bisogna tenerne conto ma possono benissimo essere accantonate se c’è un fine ed uno scopo nel farlo. tante volte io faccio una smorfia di fronte a giudizi su uno scatto che sembrano delle applicazioni automatizzate di una tabella di regole: “non rispetta la regola dei terzi”, “bello ma l’orizzonte centrale appiattisce la scena”, “non vi è aria in alto”….e via cosi’. Le regole ci sono e devono essere conosciute per, eventualmente, essere messe da parte. certo farlo a caso porta a risultati da cestinare. Conoscerle bene e metterle da parte con cognizione di causa è un’altra cosa. In questo esempio senza dubbio l’operazione è stata fatta con consapevolezza e piena volontà e sapendo cosa avere in cambio. Per me una buonissima operazione questo scatto.

Marco
st
st di -Max- commento di pamar

Una foto di una semplicità e linearità senza pari. Tre colori. Tre elementi . Geometrica e precisa. Scatti del genere incontrano quasi sempre il mio favore. Però oggi mi sento un poco critico, quindi ti dico in tutta sincerità anche secondo me cosa manca. Beninteso, cosa mancherebbe (uso di proposito il termine “mancherebbe” e non dico” manca”, perché è un mio giudizio personale). Mancherebbe qualcosa atto a spezzare l’estrema linearità della scena. Un qualcosa, per esempio, nel cielo, un oggetto qualunque sul muro…Ti dirò, secondo me manca la classica ciliegina sulla torta per rendere vivo e finito tale scatto. Sembra un poco che ci sia tutto quanto serve per contenere un quid che pero’….non c’è.

Marco
Orizzonte
Orizzonte di Anna Marogna commento di pamar

Ciao,
dico la mia. Questa fotografia ha tutto fatto bene. Vi è senza dubbio un’atmosfera, che la pervade, data dalle condizioni climatiche accattivante e fascinosa. Molto precisa e lineare. Ottima senza dubbio. Dirò pero’ una cosa che, ne sono certo, verrà vista come particolare vincente da molti ma che io non reputo una caratteristica ottimale. Chiaramente si tratta di una mia impressione e non di una verità ineluttabile. Senza dubbio è un connotato voluto e ricercato perché richiede piena volontà da parte dell’autore. Mi riferisco alla sovrapposizione della linea dell’orizzonte con la sommità della balaustra. A mio avviso questo dettaglio “toglie” invece che valorizzare. Per me l’orizzonte doveva essere visibile, magari giocando in modo da dosare la distanza orizzonte/balaustra. Capisco che la sovrapposizione è qualcosa di voluto e cercato. Questione di pareri.

Marco
st
st di -Max- commento di pamar

Un’immagine molto pulita e lineare con un elemento forte e di immancabile attrattiva visiva. A questo contribuisce in modo fondamentale lo sfondo. Considerando che l’ombrello è multicolore emerge che: lo sfondo ha una colorazione spenta e per nulla vivace (antitesi cromatica soggetto – sfondo, molto forte). Lo sfondo è lineare con una divisione orizzontale data dai gradini ma pure dalle due strisce bianche. Tale linearità costruisce un’ulteriore differenziazione, questa geometrica, con la forma arrotondata dell’ombrello. Quindi due fattori di differenziazione scale/ombrello che ne sottolineano presenza e diversità: colori – forme.

Marco
Nel bosco B/N
Nel bosco B/N di pamar commento di pamar

Ho provato a stampare questo B&N su carta baryta satin (un supporto ottimale per il B&N) per vedere la resa dell’immagine su carta. Ne sono abbastanza soddisfatto. I neri risultano belli profondi e fanno “emergere” come desideravo la zona della pianta chiara centrale. Ne esce un’immagine per nulla descrittiva della scena ma fondamentalmente interpretativa. Impatto vs descrittiva.

Marco
Negozio
Negozio di Antonio Mercadante commento di pamar

Una fotografia a suo modo avvincente. Prima di tutto quello che mi ha colpito una volta aperta, è stato l’orientamento. Intendo dire la zona dalla quale è vista la scena. Io mi aspettavo la comune scena che raffigura l’interno di un locale visto dall’esterno, dalla strada. Invece in questo caso è il contrario e si vede l’esterno dall’interno del lo stabile. Niente di sconvolgente, beninteso, ma per mia abitudine e per quanto sono abituato a vedere in giro, è un certo sovvertimento dell’abitudinario. Già questo lo considero un punto basilare. Dopo essermi focalizzato ho trovato un ulteriore elemento che, nella sua apparente banalità, rende l’insieme particolare: la persona che guarda direttamente all’interno, quindi verso il fruitore della fotografia. Pensandoci un attimo la cosa è logica, è normale che un passante guardi un interno dal di fuori, tuttavia il fatto di guardare con un’aria quasi insistente ed interrogativa, pone un certo interrogativo che riguarda il cosa abbia attirato la sua attenzione. Domanda che rimane senza risposta perché quanto vediamo noi non è quanto vede la persona. A chi vede la fotografia rimangono elementi che riguardano l’esterno e la donna all’esterno ma nulla riguardo l’interno e cosa vi è li ed è capace di colpire il passante. sorgono allora una serie di domande circa il cosa racchiuda lo stabile, cosa sia e cosa nasconda (probabilmente non nasconde nulla ma ogni traccia o elemento dell’immagine conducono immancabilmente a questo interrogativo). Pochi indizi; adesivi sulla vetrata, una vetrinetta poco esplicativa a sinistra ed un condizionatore (?) a terra a destra…..L’interrogativo permane e non trova risposta. ogni elemento presente nell’immagine “costruisce” una sorta di trama ben precisa…domande ed interrogativi senza risposte certe, solo congetture. Non saprei se queste erano le intenzioni dell’autore nel fare questa immagine. Sono tuttavia sicuramente i pensieri che mi sono sorti spontaneamente. Concludo dicendo che trovo perfettamente fittanti costruzione e “storia” che emerge da questa fotografia (almeno, con la storia che io mi sono costruito, anzi che la scena mi ha spinto a costruirmi).

Marco
Nel bosco B/N
Nel bosco B/N di pamar commento di pamar

Francesco Ercolano ha scritto:
Sul mio monitor la parte destra ha i neri troppo chiusi
La trovo molto bella.
La cornicetta non mi piace.
Spero non ti dispiaccia.
Un saluto,
Franco
Smile


Dispiacermi ? Per niente. Se posto è per avere opinioni altrui, anche negative. Mi piace e ci tengo a conoscere le opinioni di terzi che poi valuto da me.
Il nero a dx non dipende dal tuo monitor ma è ricercato, con l'intento di fare emergere solo il vegetale chiaro centrale (ho sottoesposto e vignettato) e lasciare il resto solo come siluette e/o sprazzi riconoscibili.
Grazie del commento.

Marco
Nel bosco B/N
Nel bosco B/N di pamar commento di pamar

Suggerimenti e critiche sempre ben accetti
Canto alla luna
Canto alla luna di rrrrossella commento di pamar

Certo che fra te e Max col suo spegnicandela ne avete di occhio e fantasia....sicuramente 1 Kg piu' di me Very Happy LOL Very Happy

Marco
voglia di neve
voglia di neve di elis bolis commento di pamar

Una fotografia che raffigura una distesa innevata. Anzi a guardare bene non si tratterebbe di una distesa ma di una porzione di neve non troppo grande, infatti si evidenziano una certa granulosità della neve altrimenti non percepibile da una ripresa a campo largo. Sorgerebbe a molti una considerazione circa la monotonia di una fotografia del genere. Infatti una delle prime “regole” delle immagini, anche e soprattutto se semplici, è la necessità di un punto di interesse capace di focalizzare l’attenzione. Qui non c’è un unico elemento forte. Tuttavia non è per nulla monotona. Prima di tutto non è piatta/lineare perché la superficie ü ondulata, poi è presente una bella trama e texture della neve esaltata dalla illuminazione; illuminazione che disegna anche un bel gioco d’ombre. Quindi non è sicuramente una fotografia piatta e monotona, vi sono infatti numerosi e vari connotati della neve stessa. Diciamo che è tutto fuorché piatta. Tuttavia, a mio gusto, vi sono moltissime varianti all’uniformità del manto nevoso, ma nessuna che riesce a focalizzare senza alcun dubbio lo sguardo. Non vi è una sorta di elemento “diverso” ma solamente varianti della stessa cosa. Un “qualcosa” di “altro” avrebbe avuto un peso maggiore ed un’attrattiva dell’attenzione maggiore. Probabilmente (e dico probabilmente, non è una certezza e potrebbe essere solo una mia convinzione) molte varianti dello stesso elemento hanno un peso minore rispetto ad un elemento diverso……che so, magari un rametto o una fogli sulla neve….
Intendiamoci, è comunque una foto molto valida che hai saputo e voluto rendere dinamica e non piatta pur giocata su un unico colore ed elemento. Una buonissima prova, ma a mio avviso manca un pizzichino per renderla top.

Marco
Spegnicandela
Spegnicandela di -Max- commento di pamar

Troppo forte. Complimenti per occhio ed inventiva, io non ci sarei mai arrivato.

Marco
Il Confronto - 11
Il Confronto - 11 di redazione4u commento di pamar

Questo confronto è, a mio avviso, molto particolare e per nulla semplice da valutare. Un approccio frettoloso porterebbe portare a sottovalutare e sopravvalutare alcune caratteristiche che accomunano e/o diversificano gli scatti. Da subito la prima caratteristica che si nota è il B&N, un B&N abbastanza simile anche se la foto di Salvatore è più chiara e luminosa ma per la tipologia di ambientazione. Altra caratteristica simile è la tipologia di ambientazione che, sebbene non uguali ricalcano i connotati salienti: corridoio con sui lati scie più chiare date in un caso dalla tonalità delle pareti, nell’altro dalla presenza di vetrate. Soggetti in primo piano, frontali, fermi, con sguardo diretto verso la fotocamera. E probabilmente qui’ finiscono le similitudini. Partiamo dall’ambientazione; l’andare del corridoio presenta una sfocatura in entrambi i casi ma nella foto di Orma è molto molto graduale e quasi tenue mentre in quella di salvatore è netta fin da oltre il soggetto. Il fondo del corridoio non è visibile nella foto di Orma dove è totalmente coperto dal soggetto. Nell’altro scatto invece il soggetto non copre totalmente il fondo ma esso si intravede nel suo bianco luminoso; a dire il vero non si intuisce bene se è il vero fondo ma fondamentalmente si ha percezione del là del corridoio mentre nell’altra fotografia il proseguo/termine del corridoio si “immagina” ma è totalmente coperto. E veniamo ai personaggi; oltre alla palese differenza di sesso vi sono differenze profonde. L’uomo con un giubbotto e le mani in tasca ha un’aria piu’ calma, di attesa, quasi placida. La donna invece è connotata da un’aria di dolce aggressività, anzi forse è meglio dire che pare pronta e decisa sul da farsi. Lo testimonia anche il fatto che le braccia non siano a riposo o conserte ma che la destra sia visibile e si appoggi alla balaustra quasi pronta al movimento. Infatti, sebbene ferma e poggiata a riposo una mano è quasi sempre la prima parte del corpo che accenna al movimento nell’atto di spostamento del corpo. La mia fotografia favorita ? Belle entrambe seppur simili ma diverse. Analizzando gli scatti la foto con la donna presenta connotati da ritratto di moda: sfondo sfocato, soggetto ad hoc, forse il vestiario; inizialmente potrebbe passare per un mero ritratto ambientato, ma guardando a fondo un poco si perde tale impressione iniziale. Lo scatto di Orma non passa minimamente come semplice ritratto, vuoi per la focheggiatura, vuoi per l’atteggiamento del protagonista. Quindi come ambientazione scatti simili, come resa molto diversi. Se devo proprio sceglierne una direi quella di Salvatore….ma unicamente perché la protagonista è veramente una bellissima donna.

Marco
Résumé
Résumé di DamianoPignatti commento di pamar

Ciao Damiano,

si, come ho scritto sapevo che il tuo era un raggruppamento di fotografie con tematica comune e non un vero e proprio portfolio. Tuttavia ho voluto giudicarlo come tale, dandoti il mio personalissimo punto di vista per eventualmente formare in futuro (lo spero e caldeggio) un vero e proprio portfolio. Fra tutte le foto, come detto, che reputo ognuna eccellente, ne raggrupperei un insieme a tal proposito. Confermo quindi quanto detto prima e ribadisco che io punterei sulle fotografie a colori, perché sono maggiormente incisive; il connotato principe dove è immersa la testa della ragazza, ossia l’acqua, è maggiormente presente. In fondo il punto saliente (o meglio uno dei punti salienti) del lavoro è il raffigurare la ragazza in quel modo e senza dubbio una modalità nel farlo che esalta l’insieme, secondo me è preferibile.

Marco
Résumé
Résumé di DamianoPignatti commento di pamar

Ho visto questo tuo lavoro ed ho deciso di parlarne. Ho letto le tue parole circa la volontà di variare. Io tuttavia lo vado a commentare come portfolio che, di regola, deve avere una certa unità stilistica o quantomeno formale. Per tale motivo, io personalmente, escluderei tutte le fotografie in B&N o simili. Se devo dirla tutta la foto che veramente non ci vedo attinente per nulla è l’ultima: in B&N, senza ambientazione liquida e (cosa che balza maggiormente all’occhio) sfondo nero (unico scatto con sfondo scuro). In base al mio ragionamento escluderei anche la prima perché senza liquido. Capisco tuttavia che nelle tue intenzioni (correggimi se sbaglio) la prima ed ultima immagine, così diverse dal resto, anche per l’espressione della ragazza piu’ “normale” e meno sognante o estatica delle altre foto, volevano essere come due paletti di introduzione-fine al lavoro, una sorta di incipit e conclusione. Potrebbe essere una valida idea ma, a mio avviso, le metterei a colori e senza sfondo scuro (quella con sfondo nero, lo ribadisco è un vero pugno nell’occhio). La ragione per la quale ti ho detto che escluderei le foto monocromatiche, oltre che per una ragione di omogeneità del portfolio, è anche dovuta all’evidenza dell’elemento che reputo importantissimo, ossia il liquido. Prese da sole le foto monocromatiche mostrano abbastanza bene il capo della ragazza immerso nel liquido. Il problema nasce dal frammischiamento con le foto a colori. Il raffronto visivo le penalizza, ossia penalizza l’immersione nell’acqua che appare meno evidente. In parole povere prese da sole le foto monocromatiche risultano ottime ma in mezzo a quelle a colori perdono molto confronto ad esse. Le fotografie a colori hanno una marcia in piu’ e sebbene il trattamento cromatico non sia uguale per tutti (spicca la diversa tonalità del liquido fra i diversi scatti), di base il tono del volto e fiori risulta comunque abbastanza omogeneo e quasi pastello. Elemento accomunante è poi la presenza degli occhi e sguardo della ragazza. Vero che nello scatto numero 5 gli occhi sono chiusi (unico esempio con le palpebre abbassate) ma seppur anomalo potrebbe starci perché la zona degli occhi è comunque presente (magari aggiungendo un paio ancora di scatti del tipo). La foto 8 invece, secondo me, è altamente a parte mancando tutta la parte superiore del viso e di conseguenza tutta la parte degli occhi.
In sintesi, per concludere, reputo gli scatti, presi da soli, tutti ottimi per fattura, composizione, framing, luci. Sono ognuno degno di nota e sopra la media. Nettamente. Considerati insieme come portfolio invece molti non fittano, non si amalgamano, vi sono inceppamenti che limitano la scorrevolezza visiva del lavoro. Volendo ottenere un portfolio omogeneo io personalmente leverei le foto monocromatiche, la prima (forse) e di sicuro l’ultima e la 8.

Marco
Mimetizzarsi a metà
Mimetizzarsi a metà di ant64 commento di pamar

Questa foto mi ha subito intrigato, ma mi ha lascato indeciso su come valutare un fattore compositivo che da subito ha attirato la mia attenzione. Un elemento che immediatamente ho notato ed ha attirato il mio sguardo. Mi riferisco ai due spazi verticali sulle barre di metallo poste in basso. Ho pensato “cavolo, questa asimmetria dispositiva mi va a rovinare una bella fotografia”, asimmetria accentuata dalla divisione in barre. Infatti, ho pensato, questo genere di scatto che ha alla base un connotato molto marcato di parti con geometria ben definita dovrebbe contare su una rappresentazione fotografica ineccepibile dei vari elementi presenti. Tutto il resto, effettivamente, è simmetrico, la parte superiore è ineccepibile…eppure il mio sguardo puntava sempre a quella maledetta ringhiera, quasi fosse una calamita. Ottime tinte tenui e spente, bel gioco di forme, riflesso reso impeccabilmente…eppure…..sempre lì. E poi ci sono arrivato, si è accesa una lampadina: quell’elemento spurio conferisce un quid particolare ad una fotografia altrimenti troppo cheta e forse piatta. Quell’elemento discordante “funziona”, pone un accento necessario, funge da attrattiva per un’immagine bella ma (forse) altrimenti troppo precisa e perfetta. Quindi sono arrivato alla mia personalissima conclusione che tale asimmetria è una dote e non un qualcosa da eliminare. Bene cosi’.

Marco
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