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Salvo
Salvo di Webmin commento di aerre

...Ha tutto il calore di un abbraccio il taglio quadrato di questo ritratto che pare serrare con leggerezza e intensità insieme lo sguardo scuro ...impenetrabile e brillante del piccolo Salvo al nostro.

Ed è tutto lì che il ritratto consuma tutta la forza del suo registro narrativo, sostenuto dalla delicata precisione della messa a fuoco, ...nella ferma espressività di quegli occhi curiosi e attenti, capaci di rievocare nell'istante di quel sessantesimo di secondo tutta la consapevolezza della posa ed insieme l'orgogliosa curiosità ...compiaciuta e attenta da parte del piccolo protagonista della scena.

Si respirano note di complicità in questo ritratto, ...sfumature di un universo infantile colto nella freschezza di quel compiacersi orgoglioso e consapevole che a quell'età mantiene però la magia del gioco; un ritratto cioè che è capace di registrare quell'impercettibile sfumatura di un certo "fare da adulti" nell'espressività ferma e partecipe di chi ...al centro dell'attenzione ...si compiace ed emoziona.

Ed il ritratto stringe ...stringe nel taglio serrato di una inquadratura che pare voler cogliere ogni più piccola sfumatura di quell'espressività, che è anche nella leggerissima rotazione del viso sul busto che spinge di lato la linea di forza dello sguardo ...proprio di chi cerca di mettere a fuoco ciò che lo circonda, ...o nella nota impercettibile di quel sorriso di compiaciuta attenzione che svela tutta l'intensità di quell'istante di complicità e amore.

Fondamentalmente amore.

Stringe ...il ritratto, ...ma lo fa con la leggerezza di un carezza che è quella dello sguardo di un padre che sfiora a distanza e lascia che la sua emozione sia anche la nostra, nell'avvicinarsi e avvicinarci al viso del piccolo Salvo, ...alla morbida consistenza delle guance, alla profonda intensità di quegli occhi grandi, attenti e brillanti che nello "scuro" della loro mediterraneità conservano un pò di quell'irresistibile fascino di impenetrabile segretezza.

Scelta giusta quindi ...giustissima, quella di combinare il taglio stretto della composizione al "calore" della distanza ravvicinata; come giusta la scelta di calibrare con attenzione il risicato respiro della profondità di campo per meglio sottolineare l'espressività dello sguardo lasciando che tutto il resto sfumasse nella dolcezza morbida e a tratti vellutata di una figuratività concorde alla fresca dolcezza di quell'universo.

Decisamente preferisco la versione a colori che trovo particolarmente riuscita nella economia della sua tavolozza resa vibrante dal tono di azzurro della camicia e nella..."verità" dell'incarnato, capace di mantenere sostanza e leggerezza insieme.

Pregevole infine il rapporto tra il primo piano e lo sfondo. Mi piace in particolare il gradiente di quel leggerissimo tono di grigio che accentua la zona di luce alle spalle del piccolo cui si deve parte della spazialità e tridimensionalità del quadro di insieme.

Un abbraccio
A Smile
artù
artù di YoRosco commento di aerre

Appartiene alle indeterminate atmosfere della memoria del cuore questo ritratto che ha tutte le caratteristiche indefinite ed inconsistenti di una visione appena rievocata dal tessuto segreto e prezioso del proprio immaginario emozionale.
E giustamente il nostro Salvatore parla di una messa a fuoco che è dove non dovrebbe essere ...ma che al tempo stesso dà valore aggiunto allo scatto.

I contorni sfumano nell'incertezza di un leggero fuori fuoco che ammorbidisce i dettagli del viso e quello sguardo così diretto e fermo nella disarmante consapevolezza delle labbra mute pare sul punto di dileguarsi, ...colto nell'istante di là dal quale allenterà sempre di più la sua morsa, ...scivolando nell'indeterminatezza di ciò che ormai è destinato a sfuggirci.

Perché così fanno i nostri ricordi ed i nostri sogni quando amano sciabordare con l'inconsistenza fuggevole di un'emozione tra le stanze della nostra memoria. A tratti riemergono ...come sospinti dalla forza di un respiro più profondo degli altri, ...superando la soglia della nostra consapevolezza e si fanno visioni che indugiano sul limitare del nostro orizzonte visivo per poi implodere e dileguarsi nel silenzio delle nostre stanze più segrete ed inaccessibili.

Ricordi come visioni immaginifiche che hanno il sapore della fantasia ...brani di una memoria che si riveste cioè della forza del desiderio e del sogno, ...di ciò che è stato ma anche di quello che avremmo voluto che fosse.

Ecco ...a mio avviso il suadente fascino dei ritratti del nostro Giuseppe, che paiono a volte svelarci brani segreti di un tessuto della memoria affettiva in cui ogni cosa perde la certezza dei propri contorni. Passato, ...presente e futuro, ...sogno e realtà, ...ricordi e fantasie, ...rimpianto e aspettative ...tutto s'allenta e rimescola nella molle indeterminatezza di una emozione che spinge, scuote forte e si fissa nell'incertezza di una figuratività che è quasi casuale.

Ecco perché è tutto come non dovrebbe essere.

Il fuoco non è sugli occhi dove cioè ce lo aspetteremmo, ....il taglio dell'inquadratura è sbilanciato con un respiro a sinistra che non è giustificato dalla chiusura del margine a destra sul disegno dei capelli, ...il bianco nero (bellissimo) si sporca all'improvviso con l'indefinita nebbia di un primissimo piano sfuocato come di qualcosa che si sia interposto tra l'obiettivo ed il soggetto.

Eppure ...eppure ...è proprio la forza di questa indeterminatezza a dare senso e sostanza emozionale ad uno scatto ...ad un ritratto come tassello di una memoria che vive secondo regole proprie.

A Smile
Marco
Marco di Francesco Ercolano commento di aerre

Una tessitura diagonale della composizione all'interno del frame rettangolare, per questo ritratto che come gli altri della stessa serie affida parte della suggestione emozionale del suo racconto a note di inaspettata dolcezza a far da contraltare agli elementi più immediatamente riconducibili all'immagine di una fisicità ....da "duro" e di forza virile e piena di sé.

Ancora una volta le maglie di una certa superficialità oggettiva si allentano e si lasciano attraversare dallo sguardo del nostro Francesco che ama spingersi oltre l'apparenza delle cose, quasi volesse sfiorare il segreto di un universo privato fatto anche di note di delicatezza e fragilità.

Ed è così che i contorni di quell'immagine di "guerriero metropolitano", ..di quella fisicità maschia e piena di vigore, si sciolgono nell'abbandono languido di uno sguardo che pare addensarsi di mille sogni, quasi seguisse il flusso di pensieri che scorrono come il nastro di un registro emozionale intimo e segreto, scivolando oltre il margine del proprio orizzonte privato.

La composizione è attenta a cogliere questo aspetto nella scelta di un angolo di ripresa che consentisse di distribuire la posa del soggetto lungo la diagonale del frame, così da sottolinearne l' "abbandono" fisico, ...quello stare del corpo di chi allenta il contatto con la realtà e si lascia andare, ed amplificare la fuga laterale dello sguardo oltre il margine del nostro campo visivo.

Anche la risicata pdc che ci regala la generosa apertura del diaframma cerca in qualche modo di condensare tutto l'impianto narrativo dello scatto nello sguardo, ...per quanto proprio quest'ultima sembra essere l'aspetto a mio avviso meno convincente dello scatto.

La particolare scelta dell'angolo di ripresa che coglie di scorcio la posa di Marco da un lato e la scelta di mantenere un diaframma molto aperto hanno reso la gestione della pdc molto critica con un piano di nitidezza che giustamente sottolinea ed evidenzia la linea degli occhi ma lascia in lieve fuori fuoco ampie zone con un effetto non del tutto gradevole.

In particolare la zona del busto in primo piano occupa figurativamente una parte molto consistente ed ampia del frame ed il suo fuori fuoco (soprattutto in contrasto con il dettaglio perfettamente nitido dell'assito di legno alle spalle) crea un certa ...come dire ....una certa incertezza nella percezione del quadro di insieme.

Forse in questo caso, ...ma è solo una idea tutta da verificare sul campo, si sarebbe potuta sperimentare la possibilità di un diaframma più chiuso alla ricerca di una zona maggiore estensione della profondità di campo.

A Smile
°ç°
°ç° di niente da capire commento di aerre

...magari in "varie" Smile Sposto.
Marco
Marco di Francesco Ercolano commento di aerre

Mi piace il "traguardare" che si realizza in questo ritratto, ...quel guardare attraverso cioè che prende le mosse dal filtro fisico offerto dalle maglie sfuocate della rete in primo piano e che ben presto acquista il carattere di una lettura che si compie oltre la superficie delle cose, ...come di un viaggio che si compie, una volta superate le barriere di ciò che "appare" e scivolati nella chiarezza di quello sguardo pieno di luce, tra le pieghe dell'anima.

L'avere interposto quella rete tra noi e Marco, ha in sostanza il potere di serrare paradossalmente le fila con il suo sguardo. Si introduce all'interno dello scatto un elemento che istintivamente cerchiamo di superare; ....scavalchiamo cioè spontaneamente l'ostacolo delle sue trame sfuocate e nel farlo ci avviciniamo senza accorgercene al soggetto, in rapporto diretto con l'espressività dei suoi occhi di disarmante chiarezza iniziando quel viaggio "dentro" che è la vera chiave di lettura del ritratto.

Un traguardare allora che è prima di tutto espressione di un desiderio di spingersi oltre la figuratività spicciola e scontata del piercing, ...dei capelli dal taglio aggressivo o dei tatuaggi da guerriero metropolitano e puntare diritto all'universo intimo e personale del soggetto che pare rivelarsi dietro le maglie di quel filtro ormai dissolto in tutta la sua verità fatta anche di dolcezza e delicatezza.

Il bianco nero ..cerca di dare una mano allo svolgimento del registro narrativo nel mantenersi particolarmente lieve nel trattamento della gamma sbilanciata verso la zona alta dell'intervallo, ...anche se avrei personalmente spinto meno in questa direzione, ...nonostante sia chiaro il desiderio di ricreare l'esuberanza dell'illuminazione nel suo valore qui fortemente simbolico.

Quello che non mi torna del tutto è il taglio che perde parte della sua forza in alto e acquista un certo carattere di casualità. Un taglio difficile quello di questa inquadratura sbilanciata di lato, che relega il soggetto sul terzo a destra del frame, quasi che lo si scoprisse raccolto nel segreto del suo universo privato.
Ma il taglio dei capelli in alto è un pò indeciso, perchè i capelli con quel ciuffo hanno una forte valenza figurativa e sarebbe stato meglio a mio avviso o spingere più in basso il margine o mantenere più ampia la ripresa.

Buono il "movimento" lievemente diagonale dell'impianto grafico, con l'asse del viso che rimarca la tessitura delle maglie, che amplifica il carattere interlocutorio della posa.

A Smile
Chiara
Chiara di MaXu commento di aerre

Sembra rievocarsi direttamente dalle atmosfere di un sogno questo ritratto dall'esuberante chiave alta del chiaroscuro che ha tutto il sapore di una ..."visione", ...baluginante di luci, ...come fanno a volte i ricordi che risalgono le strade della memoria e indugiano come si sospendessero sull'orizzonte delle nostre emozioni.

E sospesa è l'espressività che il nostro Max coglie della splendida Chiara, ...quel suo stare come sul margine di un respiro che non ha preso ancora i contorni di una parola tra le labbra dischiuse, ...in bilico tra lo stupore e l'attesa, ...come di chi si fosse appena scosso dall'intimità di un istante di riflessione privata e provasse ancora a metterci a fuoco, ...con occhi sorpresi e interlocutori.

Ripresa ravvicinata e dal taglio stretto, quella di una inquadratura che serra le fila di un contatto diretto con lo sguardo di Chiara, tanto da subirne il fascino di forte attrazione magnetica ...quasi potesse avere "peso" in quel suo lampo di luce chiara negli occhi, come un'emozione che scuote e rapisce tra le lusinghe di una atmosfera dai contorni indefiniti ....sfuggenti, ...impalpabile e indeterminata e per questo di grande suggestione evocativa.

In questo è complice l'angolo della ripresa dal basso che lascia che lo sguardo di Chiara scivoli dall'alto, come si ...posasse letteralmente al culmine di quel respiro che vibra tra le labbra.
Note vibranti, abbaglianti e indefinite quelle che è capace di ricreare il trattamento in chiave alta del chiaroscuro, con il suo esuberante gioco di vaporose sfumature di luce strette tra le tracce a volte grafiche di un disegno che si mantiene sempre arioso e leggero.
Merito di una gamma tonale che nell'esuberanza dei suoi toni alti si fa leggera, a tratti impalpabile, eppure ricca di sostanza tra le maglie di una grafia dai neri decisi e secchi nel disegno degli elementi forti del ritratto come gli occhi o quella languida ciocca di capelli che attraversa il viso con la suadente dolcezza di una carezza che avremmo voluto fare nostra.

Questo si traduce in una forte capacità espressiva da parte del ritratto, nel sintetizzare e condensare il suo registro narrativo negli elementi di un lessico figurativo di grande immediatezza e sostanza emozionale.

Intelligente la scelta di sbilanciare la composizione di lato con l'asse del viso sul terzo a destra del frame, per spalancare la vista su di uno scenario di luce che è parte integrante del ritratto, ...su quello sfondo impalpabile di bagliori insomma, che si addensa di emozione pura e pare farsi spazio dell'anima.

A Smile
Dubbio lecito
Dubbio lecito di Matteonibo commento di aerre

Si racconta attraverso le sfumature di una atmosfera di intima complicità questo ritratto che condensa tutto il suo cuore narrativo nello sguardo limpido ...franco e diretto di Roberto.

Guarda diritto in camera, Roberto ...con quell'intensità e fermezza che la ripresa frontale all'altezza degli occhi sottolinea e amplifica, ...ci guarda fisso ...ma lo fa con quella "leggerezza" del cuore di chi ascolta, con quello stare un pò sospeso di chi accorda il proprio sentire al tuo, espressione di una empatia e capacità di condivisione che è anche nel silenzio.

Soprattutto silenzio.

E resta in silenzio Roberto, ...tanto che non abbiamo la sensazione di trovarci ad osservare una immagine fissa e congelata nel tempo dal click dell'otturatore, ...ma ci sembra quasi di trovarci a tu per tu ...con Roberto, nel bel mezzo di una conversazione fatta di istanti di ascolto e condivisione.

Ed è questo il pregio di questo bel ritratto che svolge nella apparente fissità dell'immagine il nastro del suo registro narrativo. Riesce a rubare un frammento di questa atmosfera partecipata e sincera e ..restituircelo nella scintilla di quello sguardo capace di esprimere tutta la sincera verità di un rapporto di cui avvertiamo forte il calore. Ma di lì a poco ci aspettiamo che Roberto tolga la mano dalle labbra, scosti il braccio con cui si puntella al tavolo ...regalandoci forse un sorriso, ...forse rivolgendoci una parola o lasciandoci ancora il margine per un istante di riflessione in silenzio.

Mi piace, ...mi piace questa dimensione di verità che s'emana dal ritratto, ...questo suo raccontarsi tra le fila di una atmosfera di quotidianità fatta soprattutto di affetto sincero. La chiarezza del suo impianto compositivo è uno degli strumenti del racconto. La ripresa è frontale, ...diretta ...immediata e senza filtri. Solo il busto è preso in lievissimo 3/4, ma il viso ci regala tutta la fermezza rilassata del suo "ascoltarci" in silenzio, con tutta la dolcezza ...accogliente e profonda di quello sguardo che sembra a tratti nascondersi dietro il marcato disegno della montatura degli occhiali scuri.

Non so ...vado a ruota libera e il nostro Matteo mi scuserà per questo, ...ma trovo note di fragilità e dolcezza in questo ritratto, ...come tra le fila di un racconto che narra di una personalità sincera, ..."sempliciona" e profonda, in bilico tra gli immaginifici orizzonti del sogno e la realtà, ...di un Roberto dal cuore grande così, ...eterno bambino e adulto.

La ripresa è frontale e anche ravvicinata, quasi a voler restituire la sensazione di trovarsi allo stesso tavolo con Roberto, ma il taglio sa mantenersi sufficientemente ampio, ...senza stringere troppo proprio per ricreare la giusta distanza tra noi e il soggetto.

Il bianco nero ha un bel respiro di toni con una intelligente distribuzione delle masse chiaroscurali. Guardo ad esempio all'importanza figurativa che assume il tono chiaro dell'avambraccio e della mano che stacca sullo scuro della maglia, nel realizzare una sorta di "via" di ingresso, spingendo la lettura da parte dell'osservatore diritto verso lo sguardo di Roberto, ...verso quegli occhi chiari, incorniciati dallo spessore scuro e grafico degli occhiali.

E sono proprio gli occhiali, ...bestia nera dei ritratti, che qui vengono invece abilmente sfruttati nel loro controcanto chiaroscurale staccando sulla chiarezza dell'incarnato per sottolineare tutta l'espressività del soggetto.

Mi piace anche il rapporto con lo sfondo che mantiene una certa lettura del contesto capace di ambientare il ritratto e restituire parte della sua atmosfera, ...forse ...ma sottolineo forse, avrei provato a lavorare selettivamente sul tono della mano e del polso, provando ad abbassarne leggermente la gamma.

Un abbraccio Smile
Nuova foto postata con modifiche
Nuova foto postata con modifiche di danilo commento di aerre

Salve Danilo,
...bene, ...allora i consigli del buon Salvatore erano giusti. Come puoi vedere una volta realizzato un taglio più deciso sulla fronte, riconducendo il frame al quadrato, la linea degli occhi si è alzata e lo sguardo si è fatto più pregnante e di maggiore potenza, ...a tutto vantaggio quindi della resa espressiva del ritratto.

Tra l'altro adesso la linea degli occhi è sul primo terzo in alto ...composta cioè secondo la ben nota regola dei terzi che aiuta non poco a distribuire i pesi all'interno della composizione.

Cosa possiamo imparare di più da questa immagine adesso?

Sicuramente meglio di prima ...ma qualcos'altro si poteva fare. Non più adesso, ma in fase di ripresa e quindi per la prossima volta ....e cioè utilizzare una inquadratura un tantino meno stretta a destra. Il margine a destra del frame ti accorgi tu stesso "preme" un pò troppo contro la figura e soffoca un pò il quadro di insieme. La prossima volta basta spostare di un paio di cm ...non di più l'inquadratura sulla destra così da avere meno bianco a sinistra e più sfondo a destra.

Altra cosa ...importante ...importante ...importante.

Stimolato dalle osservazioni di Salvatore sul bianco nero hai giustamente "tirato" su le alte luci per far squillare maggiormente i bianchi.
Ma ...hai un tantino esagerato Very Happy, tanto che hai come si suol dire "bruciato" i bianchi. Questo succede quando si accentuano troppo le alte luci, tanto da sbilanciare il chiaroscuro oltre l'estremo dell'intervallo di gamma.
Detto in parole povere ogni pixel dell'immagine in bianco nero ha un valore tonale che può essere compreso tra lo "0" (nero assulto) e "255" (bianco assoluto).

Mai ...mai portare i valori tonali oltre il limite del 255, bisogna sempre tenersi dentro questa soglia perchè già a 255 (bianco puro cioè) non hai più alcuna informazione in termini di dettagli ...sfumature ...particolari. Tutto questo vuol dire che nel tuo caso la maggior parte del panneggio si è trasformata in una zona completamente bianca perdendo tutti quei dettagli della trama della stoffa che prima erano ben visibili.

A Smile
Rassegnazione
Rassegnazione di danilo commento di aerre

Ciao Danilo,
...purtroppo non ho modo al momento di elaborare l'immagine, però le alternative potrebbero essere due.

Una molto breve (che è poi l'unica possibile se il taglio originale dello scatto è quello che ci hai proposto) ed è quella proposta da Salvatore: trasformare cioè il tutto in un frame quadrato tagliando in alto a circa metà della fronte ed in basso quel tanto che serve ad ottenere un quadrato.

L'altra sarebbe stata possibile solo in fase di ripresa se questa è l'immagine originale: una inquadratura più ampia cioè, ...in alto al di sopra della curva del panneggio e più ampia a destra ed in basso mantenendo la proporzione di 2:3 del formato rettangolare.

Alla prossima
Ciao
Rassegnazione
Rassegnazione di danilo commento di aerre

Un ritratto che si affida alla sola forza dello sguardo intenso e diretto, vero cuore di tutta la dinamica espressiva dello scatto, grazie alla scelta di incorniciare il viso con un panneggio che “isola” gli occhi e copre la bocca, rendendo ancora …più mute le parole.

Per questo è giustissima l’osservazione di Salvatore a proposito dell’importanza di portare in alto la linea degli occhi per dare allo sguardo un maggiore “peso” scenico ed esaltarne l’espressività. Qui però è lo scarso respiro che ha l’inquadratura che finisce con il far soffrire la composizione di insieme.

Mi spiego.

Mi piace molto l’idea di utilizzare il panneggio chiaro che fa da cornice al tono più scuro dell’incarnato del viso. Ma questa scelta iniziale deve essere assecondata con coerenza anche nel taglio. …Va bene a sinistra, …ma in alto il taglio sacrifica il disegno del panneggio senza alcun motivo ma soprattutto in modo incerto e casuale, mentre a destra il bordo del frame “spinge” senza lasciare respiro alla figura.
Meglio un taglio deciso, sotto l’attaccatura dei capelli, …un taglio forte …senza mezze misure che amplifica l’intensità dello sguardo alzando la linea degli occhi; …oppure ancora meglio a mio avviso una inquadratura di maggiore respiro: più ampia cioè in alto, ma soprattutto in basso e a destra così da salvaguardare non soltanto il disegno della “cornice” del panneggio ma alzare anche la linea degli occhi come conseguenza di una ripresa più bassa.

Tutto da verificare ovviamente, perché in quest’ultimo caso bisognava capire come si spostavano gli equilibri nella distribuzione delle masse con un peso figurativo notevole dato al panneggio al piede del frame.

Attenzione al dettaglio. In un ritratto dove tutto si gioca sull’espressività degli occhi forse non guasterebbe una maggiore incisione che qui mi manca proprio in corrispondenza dello sguardo …forse però a causa della dimensione dell’immagine e della compressione che non permette di giudicare sino in fondo.

Un solo consiglio …se mi posso permettere. Ho visto il precedente ritratto: http://www.photo4u.it/viewcomment.php?pic_id=629610 ; lì …come in questo caso utilizzi nel titolo una categoria astratta come possono essere il sentimento della “rassegnazione”, …o lo stato d’animo della “sofferenza”. In questo …ovviamente non c’è nulla di sbagliato, …perché attraverso quei titoli vuoi rendere esplicito quel che è per te il succo del racconto.

Ma il punto è proprio questo.

Titoli come quelli portano subito l’osservatore a guardare l’immagine in modo condizionato. L’osservatore finisce con il cercare l’espressione di quei sentimenti suggeriti dal titolo ma non è detto che la sua percezione dell’immagine lo stimoli in quella direzione. Molto meglio non “suggerire” attraverso un titolo e lasciare all’osservatore la possibilità di …come dire …leggere tra le righe, esplorare l’immagine scevro da condizionamenti di sorta e compiere una lettura che attraverserà più livelli di complessità.
E’ meglio …in altri termini …affidare all’immagine in quanto tale il compito di raccontare. Ogni suo particolare, …ogni aspetto che avremo calibrato all’interno della composizione, …quelli sono gli elementi del linguaggio a nostra disposizione con i quali “raccontare”.

Alla prossima

A Smile
Ilaria
Ilaria di Salvatore Gallo commento di aerre

...non può che fare coppia con l’altro ritratto del fratello ( http://www.photo4u.it/viewcomment.php?pic_id=629600 ) questo scatto che tutto si raccoglie al centro dell’universo segreto e impenetrabile della piccola Ilaria.

Perché anche qui avvertiamo forte il respiro sospeso di chi al di qua dell’obiettivo s’emoziona e commuove, …quello sguardo che ha tutto il calore di una carezza a distanza affidata in silenzio al segreto di una ripresa che sembra avvicinarsi in punta di piedi ai margini di un mondo di fragili incertezze e di emozioni intense, …di fantasie e sogni intrisi di magia, …intimo e privato, indefinito e immenso.

E’ …è il mondo di brillante limpidezza di quello sguardo impenetrabile e scuro che la bellissima Ilaria rivolge oltre il profilo di un orizzonte lontano, …ed il ritratto vibra forte di grande e delicatissima suggestione evocativa in quella dinamica espressiva del corpo che è propria di chi se da un lato sembra ancorarsi alla realtà, …quasi istintivamente, tenendosi stretta al telaio di legno, …dall’altro lato sembra sospendersi ..come naufragasse disarmata nel flusso di quei piccoli e grandi pensieri che scorrono come un immaginifico scenario davanti agli occhi.

Ed è in questo contrasto che si realizza la tensione emozionale del ritratto e del suo raccontarci ….di principi sognati nella luce degli occhi, …di parole rimaste mute tra le labbra chiuse, …di dolcezze rievocate dal tessuto della più cara memoria del cuore, …di fate e di folletti che pian piano si dileguano all’ombra di pensieri ogni giorno più adulti, …di ricordi e di speranze.

Si cresce.

E la …”nostra” Ilaria (Salvatore mi perdonerà il “nostra”) ci sembra cresciuta tanto in questo ritratto che sembra volerci svelare la sfumatura di una consapevolezza che fiorisce alla vita. Ecco quale è il significato …il senso di quel “guardare” e “raccontarci” da parte di Salvatore.

Composizione attenta quella che ritaglia lo spazio entro cui si “svolge” la dinamica espressiva di Ilaria, …quello “stare” …di cui si doveva raccontare il bisogno di tenersi aggrappata da una parte e l’irrefrenabile bisogno di volare con lo sguardo dall’altra. Il montante di legno in primo piano, quasi sul terzo a destra, definisce con forza e decisione il margine di questo spazio raccordandosi al bordo del frame. E’ un segno graficamente molto forte nell’impianto figurativo di insieme, che rompe l’orizzontalità del frame, e fa da spartiacque tra il nostro mondo e l’universo privato della piccola.

Forse non avrei aperto così tanto a destra, …chissà …forse un taglio più compresso, proprio oltre il bordo della manica, avrebbe serrato maggiormente le fila della composizione dando più forza alla brusca soluzione di continuità verticale offerta dal montante ligneo e minimizzando invece l’impatto figurativo di quello orizzontale. Il montante sfuocato all’estrema sinistra ri-bilancia la composizione chiudendo a sinistra.

Il bianco nero ….è quello che ormai abbiamo imparato a riconoscere come una cifra stilistica dei ritratti del nostro Salvatore. La luminosità limpida e vibrante dei toni chiari, dalla gamma esuberante e ben controllata che sembrano l’eco della freschezza degli anni della piccola Ilaria, s’accorda alla nitidezza grafica e decisa di neri che restituiscono spessore materico e tridimensionale al disegno di insieme.

A Smile
Chiara 1
Chiara 1 di maxpi3 commento di aerre

…Mi piace moltissimo il racconto di questo ritratto che tutto si consuma nella linea d’ombra ferma e diretta …quasi implacabile e tagliente, che ….s’emana …balena come un lampo dallo sguardo trasparente di Chiara.

Ed è proprio questo strano contrasto a mio avviso l’elemento di vera forza e suggestione emozionale del ritratto, …quello cioè tra la sfumatura “dark” di uno sguardo dall’intonazione ombrosa e severa e che pare scaturire letteralmente dalle profondità misteriose e segrete di un universo inaccessibile e la “chiarezza” limpida di due occhi, che sembrano nella loro trasparenza brillante, aver catturato fino a l’ultima fiamma di luce di quel mondo.

Uno sguardo che …disarma ed emoziona davvero in quel contrasto che è anche nella tensione tra la severità consapevole e adulta di chi non si interroga e che nulla ci chiede, ma che implacabilmente ci scruta fino a disarmarci e la dolcezza che nel nostro immaginario emozionale riconduciamo alla freschezza …luminosa e limpida di quegli anni.

Bello …bello …bellissimo proprio questo continuo farsi del ritratto nell’espressione di mille ed un contrasto ancora che è poi l’espressione stessa della vita, …di quella vita, ..di quegli anni, …contraddittori e difficili, di giornate storte vissute tra un gioco e una consapevolezza che si fa ogni istante più adulta; …contrasti di emozioni che si fanno ora cariche d’ombra come la severità di quello sguardo ora brillanti e cristalline come la chiarezza di giada di quegli occhi rivolti al proprio orizzonte ogni giorno più complicato; …contrasti di speranze e amarezze che lasciano attoniti e muti al centro di un mondo che non è possibile condividere.

Sembra sfidarci Chiara ...ma non con la sfrontata leggerezza propria di quella età, …ci sfida invece con coraggio e severità da adulti, …nella fermezza di uno sguardo che si spinge lontano, come se pur fissandoci la sua attenzione fosse ormai rivolta agli scenari di un immaginario che lei e lei soltanto riesce a scorgere, tanto che l’immobilità del suo stare …della sua posa, ..quel lieve guardare da sotto in su …l’apparente fissità della dinamica espressiva, hanno tutto il sapore di una incomunicabilità di fondo, …quella di un universo i cui contorni sono ancora tutti da definire e per questo impossibile da partecipare.

E la composizione è perfetta nel restituirci il segreto del suo racconto: taglio stretto, raccolto sulla fermezza di quello stare implacabile difronte al proprio mondo più che davanti all’osservatore, e inquadratura bassa così da tenere alta …altissima la linea dello sguardo che sembra così sovrastarci con grande “peso” scenico.
Anche l’idea di sbilanciare leggermente la figura di lato, …quel portare l’asse del viso leggermente sulla sinistra così da affrancare lo schema generale dall’equilibrio di una composizione centrale, aggiunge una sfumatura di tensione dinamica all’insieme, …come un piccolo scossone, …che scuote impercettibilmente, agitando la ciocca dei capelli che scivola di lato. Ma è un gesto misurato con cura tanto che lo sbilanciamento dell’asse del viso a sinistra è sapientemente bilanciato a destra dal disegno dello sprone del vestito che l’inquadratura accoglie nel suo slancio verticale.

Mi sono chiesto per un po’ se la post, con quelle marezzature di colore che “sporcano” la tessitura del chiaroscuro dai neri secchi eppure lievi e scarichi, aggiungesse davvero qualcosa al ritratto . Sono scelte, …ovviamente …non penso che un bianco nero puro fosse meno interessante, però sono convinto che anche questo viraggio dei toni scuri con zone in cui il colore sembra indugiare con maggiore intensità che in altre, abbia una sua ragion d’essere nella logica narrativa del ritratto.

Si rievocano insomma anche per questa via …note di mistero, dalla densità a tratti impenetrabile dell’universo di Chiara, come se il nostro sguardo faticasse a mettere a fuoco o a trovare coerenza difronte a uno scenario a volte indefinito e incerto come la stessa difformità del tessuto tonale ..a volte …limpido, ..cristallino e disarmante come quegli occhi.

A Smile
Marco
Marco di Francesco Ercolano commento di aerre

....Condivido il pensiero degli amici sopra. Il ritratto del nostro Francesco consuma tutta la propria suggestione narrativa nella tensione che si realizza tra la decisa dinamica espressiva della posa di Marco da un lato, colto con il busto in leggerissimo 3/4 ed il viso rivolto a favore di camera con lo sguardo in bilico tra la ferma consapevolezza di sé ed un'aria di beffarda sicurezza che sembra quasi sfidarci, ...e la delicatezza a tratti languida dell'atmosfera che lo circonda dall'altro e che pare volere aggiungere sfumature di dolcezza al racconto.

Un racconto in bilico tra la ruvida espressione di una forza maschia e decisa ...e la dolcezza interlocutoria di uno sguardo che si fa di intesa e complicità sopra il sorriso appena accennato, nel contrapporsi tra la scontata espressività che alcuni elementi hanno nel nostro comune immaginario nel rievocare l'immagine di questo guerriero metropolitano come ...i tatuaggi, ...il piercing, ...la robusta collana, ...il taglio sbarazzino e "aggressivo" dei capelli, e la morbidezza di uno scenario di luce soffusa che allenta le maglie del racconto, ...avvolge e carezza le forme con la stessa lieve ...gentile delicatezza di quegli occhi scuri e impenetrabili.

Ancora una volta la composizione si prende cura di tenere le fila del registro narrativo. Il soggetto è sbilanciato di lato con l'asse del viso sul terzo a destra, aprendo così l'impianto figurativo della scena alla visione di quello sfondo sfuocato che ...letteralmente si "scioglie" nella molle dolcezza dei gradienti azzurro dorati del lento gioco delle onde del mare, a far da contraltare alla maschia vigoria delle forme di Marco.

Uno scenario che si fa spazio emozionale in qualche modo, ....a tratti vaporoso, ...impalpabile, di cromie tenui e ombrose che sembra volerci completare parte del racconto e aggiungere tracce di nuova luce alla descrizione di una personalità che nella profondità di quello sguardo cerca di rivelarsi oltre la superficie delle cose e che pare voler riscattare di sé la pienezza della propria complessità.

A Smile
Lorenzo
Lorenzo di Salvatore Gallo commento di aerre

....mi piace molto il mood di questo ritratto che ha tutta l'intensità di uno sguardo carico d'amore rivolto all'universo del piccolo Lorenzo, colto nel sua dimensione di segreta intimità.

E' il vetro che lo separa dal nostro sguardo a creare i contorni di uno spazio privato ...quasi ci trovassimo al di qua del margine di un mondo entro cui Lorenzo sembra isolarsi al centro del proprio orizzonte emozionale; universo di incanto e di magia, di ...sogni e di ricordi, ...di propositi e di progetti, ...di fantasie e paure, che tutto si condensa nel raccogliersi della posa, ...in quello stare come di chi è immerso nella densità dei propri pensieri e che d'un tratto serra il suo sguardo al nostro, ...quasi si destasse d'un tratto dal segreto di quell'universo nascosto.

Tutta la composizione del resto ruota abilmente la costruzione grafica dell'impaginato figurativo attorno alla fermezza dello sguardo di Lorenzo ed è nella tensione narrativa che si realizza tra la segretezza intima e privata di quell'universo che il vetro sembra suggerire e la decisa consapevolezza dello sguardo di Lorenzo, che superato l'istante della sorpresa si fa subito interlocutorio, ....che il ritratto consuma tutta la sua suggestione emozionale.

Composizione splendida quella alla quale il nostro Salvatore affida lo svolgimento di questo piccolo racconto denso di vita. Assicurata una solida base al piede del frame grazie al telaio di legno che sostiene lo stare del piccolo Lorenzo, ....Salvatore aggancia la dinamica espressiva della posa alle diagonali del frame quadrato che più che mai qui ha il sapore di un abbraccio che si raccoglie attorno alla segretezza di quel mondo di silenzio e di emozioni.
Il gioco delle diagonali contrapposte, offerte dal disegno delle braccia da un lato e dell'asse del viso dall'altro, realizza tutta la forza espressiva del ritratto nel suggerire con una certa tensione dinamica il ...repentino destarsi del piccolo, quasi si distraesse d'un tratto dal flusso di quei pensieri che lo rapivano un istante prima e rivolgesse con decisa consapevolezza il suo sguardo all'osservatore.

Abbiamo la sensazione di infrangere per un istante i confini di uno spazio privato insomma, ...uno spazio che non ci era dato di violare e lo sguardo del piccolo Lorenzo che sembra scuotersi dall'isolamento dei propri pensieri, ...destarsi da quell'abbraccio di sé e recuperare il contatto con il mondo ...il nostro mondo al di là di quel vetro, ci commuove e suggestiona, quasi sentissimo nostra tutta l'emozione di un padre che scopre il figlio crescere e definire i contorni di un universo che si fa sempre più complesso e difficile da condividere.

Un abbraccio
A Smile
Gaia
Gaia di Perretta Giuseppe commento di aerre

…Ma quanta solarità s’emana dalla radiosa freschezza del sorriso di Gaia che ha tutta la suggestione di una nota forte di vita e che riconduce lo scatto tra i contorni di una atmosfera di grande intimità e complice giocosità.

La ripresa laterale coglie la dinamica espressiva della posa, con il viso che ruota di lato sul busto inclinato in avanti …proprio di chi accompagna con il movimento del corpo l’espressione franca e genuina dell’ampio sorriso che è anche nello spingersi dello sguardo oltre i margini del campo di immagine, suggerendo una sfumatura di intrigante suggestione evocativa al quadro di frizzante tensione emotiva di insieme.

Ben controllata l’esposizione, nonostante le difficili condizioni della ripresa ..con quella forte luce del sole che pare nella sua esuberante potenza accordarsi al vibrante racconto di vita …spensierata e rigogliosa che si svolge tra le semplici pieghe del registro narrativo dello scatto.

Mi piace molto il chiaro scuro che a dispetto della forte esposizione mantiene una bella pienezza della gamma intermedia e un tracciato di ombre che si mantengono decise ma comunque leggere. Forse nel chiaroscuro di insieme il punto di bianco dei denti è un po’ troppo esuberante, …tanto smagliante da imporsi al centro della nostra attenzione (al di là del fatto di essere centro del racconto) e rubare la scena all’espressività degli occhi sorridenti.

L’unica cosa che percepisco come un leggero elemento di disturbo è il disegno del profilo dell’ombra contro lo sfondo, tanto che se si prova a coprire con la mano quel punto il quadro di insieme appare più equilibrato. Forse ciò è dovuto al fatto che l’ombra portata della ragazza abbassa la chiarezza del muro, offre un fondo grigio meno squillante e più morbido, aiutando a far emergere con maggiore limpidezza la chiarezza dell’incarnato della zona del viso maggiormente esposta, a tutto vantaggio della resa tridimensionale del quadro di insieme. All’improvviso però questo “fondo” grigio si interrompe in corrispondenza del disegno del profilo, …là dove lo sfondo recupera tutta la sua esuberante luminosità e la cosa finisce con l’essere un po’ distraente.

Ma resta …al di là dei particolari, tutta l’energia di incontenibile solarità che s’emana dallo splendore …semplice e franco di quel sorriso, a far da sottofondo emozionale di un ritratto che si esaurisce nella pienezza di un respiro che è prima di tutto di “vita”.

Un abbraccio
A Smile
..
.. di El mono commento di aerre

Un altro ritratto della splendida Pamela che tutto si raccoglie e racconta intorno alla ferma consapevolezza di uno sguardo …diretto, …a tratti implacabile, eppure di grande intimità nella leggera sfumatura di quella complice ironia che ne alimenta il vivido lampo degli occhi sopra il sorriso leggero e impercettibile.

Due aspetti concorrono a stringere le fila del registro narrativo dello scatto: il taglio stretto, misurato per meglio cogliere l’espressività diretta del viso e la lieve angolatura dall’alto della ripresa ravvicinata che amplifica la potente suggestione di quello sguardo che ci scruta dal basso.

Inquadratura stretta e ripresa dall’alto …combinandosi insieme valgono a restituire tutto il carattere intimo e privato di un’atmosfera carica di empatia insomma, ...di una intesa che attraversa tracce di …familiarità, …gioco, …seduzione ed ironia insieme. Ma la linea dello sguardo si mantiene alta …dando rilievo e impatto emozionale a quello scrutare così deciso e fermo, tanto che è proprio l’oscillare del ritratto tra l’espressione di un carattere consapevole e sicuro di sé e le suggestive sfumature di una atmosfera che si addensa a tratti di note di complice intimità, …il suo vero cuore narrativo.

Un racconto che si esprime anche attraverso la particolare cremosità dello sfuocato che spalma i contorni, …scioglie le forme nella indeterminatezza del disegno, …amplifica le note di quella atmosfera intima e privata nella languida morbidezza del chiaroscuro.

Peccato però non avere una maggiore incisione in corrispondenza dello sguardo. In un quadro di insieme di tale morbidezza, con le generose cremosità regalate dalla risicata profondità di campo, …sarebbe stato meglio avere una maggiore croccantezza nel dettaglio degli occhi perché in fondo è proprio lì, …nel lampo di quello sguardo che ci scruta con fare un po’ beffardo ….un po’ suadente, consapevole di avere il controllo sui nostri sensi, ...proprio lì che si serrano le fila del registro narrativo del ritratto.

Sguardo come “centro” figurativo ed emozionale di tutto il racconto …in altri termini, e calibrare la messa a fuoco per una maggiore nitidezza del loro disegno avrebbe dato maggiore forza alla resa emozionale dello scatto.

A Smile
Anna portrait
Anna portrait di cmag commento di aerre

...Splendido lo sguardo di Anna che pare posarsi ...lieve ma diretto e preciso, sull'osservatore ...come se induggiasse in bilico tra un istante di consapevolezza dello scatto e quello di un pensiero che distrae la mente oltre il margine di un orizzonte privato.

E' insomma quel suo oscillare tra la fermezza dello sguardo e la suggestione di una espressività sospesa, quasi colta d'improvviso e alla sprovvista ...il motore narrativo ed emozionale dello scatto.

La ripresa angolata dal basso, complice lo stesso inclinare del capo all'indietro, ...ha gran gioco nel dare un certo rilievo figurativo al soggetto amplificando il "peso" di quello sguardo che scivola sull'osservatore come lo sovrastasse ....consapevole e sospeso, appunto.

Ed è un peccato, ....un peccato davvero che la scelta di una inquadratura con troppo poco spazio in basso sacrifichi leggermente un'espressività che è anche della posa.

Come dice bene il nostro Giuseppe, il taglio orizzontale in un ritratto non è semplicissimo da "maneggiare", soprattutto quando si adotta il carattere serrato di una ripresa ravvicinata come questa.
Giusta ...giustissima l'idea di avvicinare il punto di vista, ...stringere sul soggetto quasi potessimo avvertirne il profumo della pelle, ....raccogliere il taglio attorno al viso quasi a godere maggiormente dello splendore tagliente e dolcissimo di quello sguardo o il velluto carnoso delle labbra, ....ma ...il rischio è sempre quello di creare un effetto "testa mozzata" (tanto per intenderci) tralasciando un aspetto importantissimo che è quello della dinamica espressiva del corpo.

Qui ....come in altri casi, la "dinamica del corpo" è anche la sola ...semplice inclinazione del capo rispetto alla linea delle spalle, ..la diversa rotazione del busto e della testa rispetto al piano della ripresa, ..aspetti che (con le giuste proporzioni ovviamente) contribuiscono a restituire parte del racconto.

Inquadratura un filo troppo alta insomma, con la linea dello sguardo che a dispetto della magnifica suggestione che riesce a produrre, si mantiene un tantino bassa. Senza contare poi che ...non è "bello" vedere sbucare dal margine inferiore del frame un triangolino di colletto del vestito, che non è controllato all'interno di una composizione coerente, nel senso che più che farsi parte integrante del quadro di insieme lo si percepisce come un elemento di disturbo.

Un abbraccio

A Smile
Rumore dentro
Rumore dentro di blueanto commento di aerre

Davvero interessante come la luce venga utilizzata dal nostro Antonio per definire i piani di questa immagine che non sono solo figurativi ma anche e soprattutto narrativi.

Il denso e quasi materico gioco chiaroscurale, ...la tensione cioè di quei brani di luce che fanno da contraltare agli scuri ombrosi e misteriosi che avvolgono e fanno da cornice al cuore figurativo ed emozionale della scena, ....definisce due piani ben distinti del registro narrativo e figurativo: il primo piano e lo sfondo.

Immerso in quel gioco di luci ed ombre, ...quasi sul limitare di due scenari, reale l'uno ...rievocato l'altro, la figura di lui occupa la scena del primo piano definita con economia di mezzi dalla geometria orizzontale del letto che prepara e sostiene in basso la composizione. Armeggia con il telefonino, ....forsescrive un sms alla sua "lei", ...comunque si sospende in un atteggiamento di chi aspetta, di chi è in bilico tra un fare che non ha ancora definito con precisione i suoi contorni.

Forse.

Non sapremo mai il reale contenuto di questa micro storia, ...sta di fatto che "lei" ...il vero ...inconsistente ed inafferrabile centro di interesse dello scatto, ...semplicemente non c'è, ...non c'è come materia solida e definita, per quanto la sua ombra che si disegna sul muro ne riveli la presenza.

Ma ...non è una presenza fisica, ...ed qui che lo scatto slitta sul secondo dei due piani figurativi e narrativi: quello di quello sfondo di luce con il disegno della tenda e la silohuette di "lei" che rivolge il suo profilo distante ...come se ne percepissimo lo sguardo rivolto verso un centro di interesse lontano e fuori campo.

Non c'è ..."lei", ...non c'è come presenza fisica e la sua ombra ne fa materia rievocata dal segreto delle stanze del cuore, ...come fosse la proiezione di un flusso immaginifico e confuso di pensieri, ...i pensieri di lui, che si stagliano con limpidezza quasi cinematografica sul fondale di uno spazio intimo e privato.

Così vicini, ...attori di uno stesso spazio fisico ...reale ...quello governato dalle leggi Newtoniane, ...eppure così lontani, ...distanti ...persino nella consistenza della materia: solida e carnosa uno, ...eterea ...inconsistente e sfuggente l'altra; ...entrambi muti e assenti ...nonostante tutto quel "rumore", come implosi al centro di uno spazio emozionale privato e incondivisibile, ...eppure rivolti ad orizzonti che non potrebbero apparire più divergenti.

Mamma mia quanto mi piace.

Un abbraccio
A Smile
Giusto un tocco di colore
Giusto un tocco di colore di Fiabesco commento di aerre

Ciao Alessandro ...confesso che mi piace parecchio la resa limpida di questo bianco nero dallo spiccato contrasto locale che conferisce una certa matericità e concretezza alle superfici.

Anche la gamma media cui s'affida la resa dell'incarnato del piccolo è molto buona.

Forse ...anche per questo è proprio l'idea della parziale desaturazione che più di ogni altra cosa non mi torna nel quadro di insieme.

Mi spiego ...pur rispettando quella che come tu stesso scrivi è una precisa scelta iniziale, ...l'idea di lasciare quelle tracce di colore ha l'effetto di indirizzare inevitabilmente l'attenzione dell'osservatore sulla tavolozza del novello pittore.

Ora ...se proviamo a chiederci quale sia il vero centro di interesse di uno scatto come questo che ...resta comunque un "ritratto" ...la risposta non potrà che riguardare ovviamente il suo reale soggetto che è il piccolo, ...il suo fare attento e concentrato mentre miscela i colori della sua variopinta tavolozza.
Ma resta il "piccolo pittore" ...non la sua "tavolozza" il centro narrativo dello scatto, mentre l'operazione di desaturare parzialmente la scena ha proprio l'effetto di spostare l'accento del registro narrativo dall'uno all'altra facendo sostanzialmente perdere di forza il contenuto stesso del ritratto.

Anche percettivamente ...la prima cosa che colpisce i sensi sono quelle macchie di colore che di fatto relegano la fruizione del resto della scena in secondo piano ....piccolo compreso, ...e questo in un "ritratto" (racconto della persona cioè) è ...come dire ...un'occasione mancata.

Astraendo da questo aspetto e immaginando tutto lo scatto in bianco e nero però ...è vero che si perde parte del suo fascino ...legato invece proprio alle cromie di quel fare, ...come eco dello splendore variopinto e magico di quegli anni.

E allora? ...e allora ....chissà forse era il bianco nero la soluzione davvero meno indicata come mezzo espressivo per raccontare questa storia. Forse il tutto sarebbe stato più efficace da un punto di vista della resa narrativa affidando il ritratto al "colore", ...nel suo insieme, ...senza desaturazioni.

Facendo poi attenzione ad altri aspetti che pure concorrono alla riuscita del risultato. Uno fra tutti qui: il rapporto figura sfondo che deve essere un ingrediente fondamentale della composizione e che qui non è di grande chiarezza a causa di un sfondo leggermente caotico che fa perdere "peso" figurativo al primo piano.

Alla prossima

A Smile
Viviana
Viviana di Francesco Ercolano commento di aerre

...Ha tutta la delicata fragilità di un'emozione che risale la strada dal cuore alla mente, questo ritratto che il particolare taglio dell'inquadratura rende capace di ricreare note di intimità e suggestione evocativa.

La composizione è coraggiosa nel ... "relegare" la figura di Viviana di lato ...ben oltre i consueti canoni della sezione aurea, ...nella periferia del frame, tanto che la ripresa assume un carattere di studiata casualità e immediatezza, ...come se d'improvviso cioè ci imbattessimo nella gestualità sospesa di questa splendida fanciulla e ...restassimo nascosti, ...come defilati ...con il fiato sospeso e la paura di essere scoperti, ...quasi stessimo violando l'istante di un segreto volo dell'anima e indugiassimo ...consapevoli di non potere osare di più sul limitare di un universo che sappiamo essere intimo e privato.

La ripresa dall'alto, per quanto lieve, accentua il carattere intimo dello spazio personale e segreto che la composizione riesce a ritagliare ed entro il quale la figura di Viviana sembra ripiegarsi, ...mentre la gestualità sospesa delle mani che si raccolgono l'una con l'altra, ...la delicatezza di quelle dita che sfiorano il viso ...spontaneamente ..quasi cercassero di carezzare lo sciabordio di emozioni che ondeggiano tra la mente e il cuore, ci raccontano di un improvviso scivolare al centro del proprio universo.

Lontano da tutto.

Coraggiosa quindi ....eppure efficace questa composizione, che sfida gli equilibri di una distribuzione delle masse dove il "vuoto" sembra avere la meglio sui "pieni"; una composizione ...quasi al limite, che concede più della metà dell'intero frame alla cremosità inconsistente e lieve di uno sfondo sfuocato apparentemente vuoto, ...ma che pare farsi a tratti di materia emozionale densa e vibrante ...che isola, ...avvolge e culla, come la cortina indefinita di uno spazio che rimane isolato dal resto del mondo.

La stessa tessitura quasi monocroma della tavolozza con le sue sfumature dolcissime di pesca e d'ambra ramata ...è concorde al carattere di forte suggestione evocativa dello scatto, avvicinando per un istante l'impianto figurativo del ritratto allo scenario impalpabile e indefinito del sogno.

Peccato ...peccato davvero non avere un filo di spazio in più in basso per meglio cogliere il disegno del polso e la gestualità delle mani che si sfiorano. Chiaramente questo avrebbe comportato un ulteriore sbilanciamento della figura di lato che rischiava magari di spingersi in una zona troppo periferica del frame. Chissà se non poteva esplorarsi a quel punto (con una inquadratura più bassa cioè) la possibilità di un taglio quadrato che pur mantenendo un certo "calibrato squilibrio" nella distribuzione delle masse e del rapporto vuoto pieno, desse maggiore contezza della parte bassa della posa.

Un abbraccio
A Smile
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