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C H U K U D U ! di pacship commento di pacship |
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Bruno Tortarolo ha scritto: | Praticamente l'invenzione della ruota 2.0, foto estremamente emblematiche, alcune struggenti e talmente al di fuori dagli usi europei da lasciare allibiti.
Alcune veramente belle, mi piace molto "shoppers" dalla fortissima contraddizione, un piccolo suggerimento potrebbe essere quello di usare più omogeneità nella lavorazione, la visione ne risulta assai più gradevole.
Molto interessante, se ne vorrebbero vedere di più una volta alla fine. |
Grazie, Bruno delle osservazioni e del commento. Il mio primo impatto a bordo di un mezzo dell'ONU con il quale visitai la prima volta la città di Goma, fu per me sconcertante. Mi raccomandarono di non abbassare mai i finestrini e tenere rigorosamente chiuse le portiere del mezzo 4x4. Sul momento, rimasi perplesso, poiché pensavo (ingenuo!) che le auto dell'ONU fossero viste dai locali come il bianco destriero dei paladini della Tavola Rotonda di Re Artù . . . Ma Goma non è Camelot e poco tempo dopo ho capito perché mai le grandi organizzazioni internazionali non godano sempre di chiara fama. Ecco allora che la disomogenità dei miei scatti (più che ad una PP ondivaga) è dovuta alla disomogeneità stessa della materia prima, cioè al modo stesso con cui sono stati fatti gli scatti, con la fretta ed il timore di "non abbassare" i finestrini. Ammetto di essermi sentito in una colpevole bolla ideale, ma ho tentato ugualmente di catturare il genius loci e qualcosa, spero, sono riuscito a restituire.
Marco |
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C H U K U D U ! di pacship commento di pacship |
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Anna Marogna ha scritto: | Un interessante reportage ai ‘confini del mondo’ in cui tutte le nostre percezioni di povertà sono annullate. Non manubri,comodi sellini o freni efficienti ma la sola forza delle braccia e delle gambe. Lessi che rappresentano una sorta di emancipazione della donna,anche, sfruttate come bestie da soma oltre che una fonte di ‘benessere’ per una famiglia.
Foto ben fatte con la tua caratteristica post. Non tutte della stessa valenza e composizione ma in tutte una narrazione che fila fino alla fine. Complimenti per aver focalizzato un aspetto poco conosciuto.
Buona serata,Anna |
Grazie, Anna del passaggio e del commento. In effetti ho capito e percepito l'orgoglio delle persone del posto, riguardo al Chukudu: perché, ancora nel 2013 (ora la situazione da questo punto di vista è migliorata) molte delle strade di Goma erano ridotte in uno stato spaventoso, come risultato della colata lavica del 2002. Tentate di immaginare tutto questo, con l'aggiunta degli effetti di torrenziali piogge equatoriali e capirete allora come sia possibile che, un mezzo - solo in apparenza primitivo (che può fa sorridere e pensare ai Flintstones) - sia in realtà un colpo d'ala e un autentica manna dal cielo.
Marco |
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C H U K U D U ! di pacship commento di pacship |
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GiovanniQ ha scritto: | Gran buon lavoro, sentito con il cuore e tradotto con la tecnica, grazie per aver condiviso e per aver corredato il tutto con questo breve racconto, molto interessante e istruttivo, il video su YT e' una chicca.
Very good.  |
Grazie, Giovanni. La tecnica, purtroppo, è quella che è: carente e lacunosa per mia stessa ammissione e risultato della mia pigrizia nell'affrontare il "mezzo" espressivo. Mi fa piacere, tuttavia, essere riuscito a trasmettere qualcosa di quello che ho visto e che quelle persone vivono nel quotidiano.
Marco |
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C H U K U D U ! di pacship commento di Antonio Mercadante |
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Posti così lontani dalla nostra vita quotidiana ci trasmettono uno stupore che va al dilà della tecnica fotografica. Le scene e i soggetti che hai scelto di ritrarre sono molto interessanti, avrei cercato però maggiore omogeneità nella post. Ci sono scatti come il primo che trovo troppo lavorati (il cielo per esempio presenta aloni e/o artefatti a mio avviso dovuti ad una post troppo spinta). Anche la 9 è una scena a mio avviso dal forte potenziale dove però trovo una forte bruciatura in alto a destra oltre ad un riflesso strano in alto a sinistra. In somma, hai scelto bene le tue scene, il contenuto c'è ma ti raccomando maggiore uniformità e pulizia. Un caro saluto  |
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C H U K U D U ! di pacship commento di Bruno Tortarolo |
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Praticamente l'invenzione della ruota 2.0, foto estremamente emblematiche, alcune struggenti e talmente al di fuori dagli usi europei da lasciare allibiti.
Alcune veramente belle, mi piace molto "shoppers" dalla fortissima contraddizione, un piccolo suggerimento potrebbe essere quello di usare più omogeneità nella lavorazione, la visione ne risulta assai più gradevole.
Molto interessante, se ne vorrebbero vedere di più una volta alla fine. |
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C H U K U D U ! di pacship commento di Anna Marogna |
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Un interessante reportage ai ‘confini del mondo’ in cui tutte le nostre percezioni di povertà sono annullate. Non manubri,comodi sellini o freni efficienti ma la sola forza delle braccia e delle gambe. Lessi che rappresentano una sorta di emancipazione della donna,anche, sfruttate come bestie da soma oltre che una fonte di ‘benessere’ per una famiglia.
Foto ben fatte con la tua caratteristica post. Non tutte della stessa valenza e composizione ma in tutte una narrazione che fila fino alla fine. Complimenti per aver focalizzato un aspetto poco conosciuto.
Buona serata,Anna |
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C H U K U D U ! di pacship commento di GiovanniQ |
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Gran buon lavoro, sentito con il cuore e tradotto con la tecnica, grazie per aver condiviso e per aver corredato il tutto con questo breve racconto, molto interessante e istruttivo, il video su YT e' una chicca.
Very good.  |
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C H U K U D U ! di pacship commento di pacship |
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Reportage Congo
Sei mai stato in Congo? mi venne chiesto . . . prima di partire per una trasferta di lavoro. No, e dirò di più: mai stato in Africa. È così che tutto inizia per me nel 2013. E che posto è il Congo? Dopo 5 anni ed altrettante missioni (brevi), ancora non lo so. A malapena, ho capito qualcosa di Goma (capoluogo del Nord Kivu) e del suo figlio più illustre, che non è un concittadino, ma un mezzo di trasporto partorito dalla mente di un genio: il mitico Chukudu. Chiunque l’abbia inventato era un genio come il nostro Corradino D’Ascanio quando creò la Vespa. Il Chukudu è un mezzo di trasporto scolpito nel legno e spinto dalla forza motrice umana di gambe e braccia. Guardare per credere https://www.youtube.com/watch?v=M4E8K1mh7js
Qualcuno si ricorderà di aver sentito parlare del genocidio del Ruanda nel 1994 . . . beh, ecco, quella parte del Congo (nazione che, da sola, è grande quanto la nostra Europa Occidentale . . .) che confina con il Ruanda, ai tempi del genocidio venne completamente destabilizzata da un esodo biblico di più di un milione di profughi . Come se non bastasse, nel 2002, a meno di dieci anni dalla tragedia, la natura pensò che fosse il suo turno ed il Vulcano Nyragongo con una catastrofica eruzione distrusse gran parte della città di Goma e fece altri trecentomila profughi.
La vita umana, ha un altro valore, laggiù. Tutto, è ridotto all’essenziale, come capita quando il problema non è nemmeno vivere, quanto sopravvivere. Le mie modeste foto, vogliono tradurre in immagini questo concetto. E tuttavia, nella ironica e struggente tenerezza di alcune di queste foto, non posso fare a meno di percepire una grande dignità d’animo ed una capacità di sopportazione che nemmeno possiamo immaginare. Condivido con voi questo piccolo reportage, perché il Congo mi è rimasto nel cuore. |
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Dignità Yemenita di pacship commento di lodovico |
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Forse è un peccato (veniale) giudicare una immagine solo per la sua qualità intrinseca.
Questa foto è davvero piuttosto scarsa se parliamo di pixel e risoluzione... ciò mi pare evidente!
Se però la si guarda senza il filtro, a volte un poco bieco e tranciante, della qualità assoluta, se si conosce (e non è da tutti) un poco di storia recente della penisola arabica e dello Yemen in particolare, allora forse si può dare il giusto valore a questo contributo di Marco al nostro Forum.
La Fotografia è a volte anche solo testimonianza, documentazione e documento... oltre le agenzie ed i fotografi free lance.
Signori miei, un bel paesaggio, un bell'uccellino, un bel ritratto od una bella figliola discinta di certo eccitano la nostra retina... ma fanno altrettanto con le sinapsi cerebrali?
Spendo queste parole non per questa foto in quanto tale e di questo autore... le spendo perché la Fotografia, da sempre, ha il compito di aprire gli occhi e la mente di chi guarda!
Proviamo ad essere meno precisi ed attenti su pendenze, bruciature e composizioni perfette... magari dando spazio e voce ad argomenti più "umani" e vicini al nostro vivere quotidiano. In fondo la Fotografia è anche questo... per carità, non solo questo!  |
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Dignità Yemenita di pacship commento di pacship |
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Dario_db ha scritto: | Quoto in toto Klizio
E' vero non è scattata secondo i canoni, ha compositivamente delle imperfezioni ma chi se ne frega direi, racconta, ci parla, ci rappresenta l'aridità e le difficoltà della vita in quei luoghi ma allo stesso tempo ne esprime una persona fiera,consapevole del proprio valore e della propria dignità
Trovo un delitto che sia stata così poco apprezzata, siamo spesso troppo presi a cercare l'estetico, il bello e futile e talvolta nemmeno poi così bello, basta che sia accondiscendente alla massa "fotograficamente corretta"
Molto ben fatta i miei complimenti
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Grazie, Dario. Quando ho inquadrato ho avuto poco tempo perché come forse si capirà da altre foto, ero tutt'altro che isolato e e sebbene mi trovassi in un contesto "favorevole", non conoscevo, né potevo prevedere quale sarebbe stata la reazione della persona, se vistasi ripresa. Mi fa riflettere con un retrogusto amaro il solo pensiero che queste persone vivano nei miei ricordi, ma io ora non so cosa sia stato di loro, perché la guerra spazza tutto e cancella cose, persone e mondi in modo che a noi pare inconcepibile, ma che è purtroppo connaturato alla natura (dis)umana.
Marco |
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Dignità Yemenita di pacship commento di pacship |
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Klizio ha scritto: | Secondo me una foto meritevole qualcosa in più di un solo commento...
Vero che non c'è una qualità dati alla Steve McCurry ma qui siamo davanti ad uno scatto che, per valore storico e il momento colto, costituisce un documento preziosissimo e il forum dovrebbe, anzi, essere lunsingato dal poterlo detenere in galleria.
L'espressione di quest'uomo merita un'attimo di osservazione in più, molte le sensazioni e le riflessioni che quella faccia trasmette.
La postura del corpo sa esprimere tensione e tristezza ed è singolare come l'uomo sia rimasto fermo, lasciandosi fotografare in questo modo, senza alterare quell'espressione così cupa nel suo volto.
C'è verità quasi silenziosamente urlata in questa foto.
Forse guardo all'immagine con gli occhi di un "facile" osservatore occidentale che non può capire l'orrore di questa assurda guerra civile che sta sconvolgendo questo paese, nel silenzio internazionale, ma la scarsa qualità di questo file non intacca neppure di un semipixel la sua capacità di saper raccontare.
Davvero complimento Marco
Me la porto tra le preferite |
Grazie Nicola. La foto che hai commentato ha anche un piccola retroscena che merita di essere raccontato e prelude ad un'altro paio di foto della stessa "missione". Dovevo sceglierne una di copertina da utilizzare sulla prima pagina del mio resoconto in cui avrei raccontato il "mio" Yemen e stavo per scegliere questa foto, ma finii con il preferirne un'altra, decisamente più . . . inquietante e che nelle mie intenzioni avrebbe dovuto trasmettere un misto tra curiosità e inquietudine, un senso di minaccia latente, con un'atmosfera sospesa. A tra poco, quindi.
Marco |
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Dignità Yemenita di pacship commento di pacship |
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littlefà ha scritto: | Una gran foto Marco per quello che mostra,ma soprattutto per ciò che questi occhi silenziosamente raccontano.Dignità si, fierezza e tanta tanta storia in quel viso dallo sguardo vigile e pacato. Forse migliorabile compositivamente ,non lasciandolo così centrale ma facendo spaziare il suo sguardo, e purtroppo non eccelsa la resa (probabilmemte non il device più adatto) ma questa foto colpisce,arriva e questo è ciò che conta.  |
Grazie del commento Fabiana: in effetti ora che me lo fate notare, in più di una persona, ero talmente preoccupato della reazione dei locali ad una mia intenzione di scatto, tanto da non essermi nemmeno portato la macchina fotografica in Yemen per timore che desse troppo nell'occhio e venisse malvista. Questa foto è stata fatta (mi rendo conto rivedendo i dati di scatto) con un semi-preistorico BlackBerry. Per carità: bontà sua anche il solo fatto di averlo avuto e di non esser troppo vistoso. Però, talvolta, la limitatezza dei mezzi espressivi ci costringe a concentrarci su cose più essenziali.
Marco |
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Dignità Yemenita di pacship commento di Dario_db |
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Quoto in toto Klizio
E' vero non è scattata secondo i canoni, ha compositivamente delle imperfezioni ma chi se ne frega direi, racconta, ci parla, ci rappresenta l'aridità e le difficoltà della vita in quei luoghi ma allo stesso tempo ne esprime una persona fiera,consapevole del proprio valore e della propria dignità
Trovo un delitto che sia stata così poco apprezzata, siamo spesso troppo presi a cercare l'estetico, il bello e futile e talvolta nemmeno poi così bello, basta che sia accondiscendente alla massa "fotograficamente corretta"
Molto ben fatta i miei complimenti
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Dignità Yemenita di pacship commento di Klizio |
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Secondo me una foto meritevole qualcosa in più di un solo commento...
Vero che non c'è una qualità dati alla Steve McCurry ma qui siamo davanti ad uno scatto che, per valore storico e il momento colto, costituisce un documento preziosissimo e il forum dovrebbe, anzi, essere lunsingato dal poterlo detenere in galleria.
L'espressione di quest'uomo merita un'attimo di osservazione in più, molte le sensazioni e le riflessioni che quella faccia trasmette.
La postura del corpo sa esprimere tensione e tristezza ed è singolare come l'uomo sia rimasto fermo, lasciandosi fotografare in questo modo, senza alterare quell'espressione così cupa nel suo volto.
C'è verità quasi silenziosamente urlata in questa foto.
Forse guardo all'immagine con gli occhi di un "facile" osservatore occidentale che non può capire l'orrore di questa assurda guerra civile che sta sconvolgendo questo paese, nel silenzio internazionale, ma la scarsa qualità di questo file non intacca neppure di un semipixel la sua capacità di saper raccontare.
Davvero complimento Marco
Me la porto tra le preferite |
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Dignità Yemenita di pacship commento di littlefà |
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Una gran foto Marco per quello che mostra,ma soprattutto per ciò che questi occhi silenziosamente raccontano.Dignità si, fierezza e tanta tanta storia in quel viso dallo sguardo vigile e pacato. Forse migliorabile compositivamente ,non lasciandolo così centrale ma facendo spaziare il suo sguardo, e purtroppo non eccelsa la resa (probabilmemte non il device più adatto) ma questa foto colpisce,arriva e questo è ciò che conta.  |
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Dignità Yemenita di pacship commento di pacship |
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2014. Una persona di modeste origini di una città costiera sul Golfo di Aden, mi colpì allora in questa posa, per la sua innata dignità. L'essere armato, non cambiava di una virgola, a mio parere, la circostanza: tutti lo erano, ora come allora. |
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. . . di pacship commento di lodovico |
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Concordo assolutamente con Nicola.
Per ora la migliore della serie.
Mi piace in modo particolare la posa ieratica che fa trasparire tutta la dignità del soggetto malgrado la sua oggettiva povertà.
Anche qui ci sono due masticatori di Qat!
Un saluto |
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. . . di pacship commento di Klizio |
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Che personaggio !
Lo sguardo tra il concentrato e l' assorto .. senz' altro coinvolgente ..
Hai beccato davvero un bel momento.
Colori molto belli e vividi.
Compo questa volta decisamente più ordinata.
Fin qui è quella che preferisco.
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Al Mercato di Sana'a (Yemen) di pacship commento di pacship |
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littlefà ha scritto: | Una scena ricchissima,di colori,di elementi, di racconti..di vita. Mondi lontani che affascinano, che tu ci racconti non semplicemente descrivendoli ma partecipandoci,così che ogni cosa attira la nostra attenzione,dalle caratteristiche architetture dai colori pacati e terrosi alle esplosioni di colore qua e la,dalla frenesia di cui la scena si nutre,alle espressioni calme e vive di quelli seduti a vivere il mercato. Una proposta davvero interessante,forse si,si poteva migliorare qualcosa in fatto di pulizia ,senza tagli troppo bruschi, ma la genuinità del momento in parte giustifica il tutto. Bravo  |
Grazie, Fabiana. La cosa che mi colpì di quei posti (non parlo solo di Sana'a, ma certo la capitale con le sue architetture fatate aggiunge sempre qualcosa alla magia dei luoghi) era la commistione tra bellezza dei luoghi e bellezza spirituale delle persone, nelle quali ho sempre trovato, dalla più umile alla più altolocata, una grande dignità, quasi che fosse (e penso in parte che sia) l'espressione esteriore di un DNA interiore, fatto di consapevolezza di appartenere ad una storia e ad una cultura millenaria. Lo Yemen, che oggi ci colpisce per il suo "abbandono" e per il suo essere negletto, pare sia stato eclissato da Emirati, Sultanati e Monarchie, che quando lo Yemen splendeva di luce propria (e che luce!) non era nemmeno nati . . .
Un caro saluto
Marco |
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