|  | Commenti |
---|
 |
Tre di HiGiò commento di HiGiò |
|
Suggerimenti e critiche sempre ben accetti |
| |  |
Le Mont Saint Michel di HiGiò commento di gianniquaresima |
|
HiGiò ha scritto: | Grazie a tutti dei vostri commenti, sempre molto graditi.
gianniquaresima, Le Mont Saint Michel era alle mie spalle e per rispondere anche a Riccardo Bruno:
ho scelto questo titolo anche se il monte non compare nell'immagine perchè volevo raccontarvi un pò di backstage (se così posso dire) di questa meraviglia ormai fotografata fino allo sfinimento. Mi ha colpito il fatto che molti turisti anzichè avventurarsi per le vie del monte preferisse togliersi le scarpe e camminare sulla sabbia umida. La pace che si raggiungeva allontanandosi dalle zone più frequentate del monte è stato per me qualcosa di insolito e inaspettato così ho cercato di immortalarla per raccontarvela (anche le scelte tonali vorrebbero andare in questa direzione).
Ciao a tutti e grazie ancora. |
Quando sono andato io cioè circa un mese fa c'era una bella mostra fotografica che ritraeva le mont s.m. nelle varie stagioni, davvero fatta bene, io ne ho tirata fuori solo una:
http://www.photo4u.it/album_page.php?pic_id=624293
( spero che avere messo il link così vada bene e la sign. Liliana non mi uccida ) |
| |  |
Le Mont Saint Michel di HiGiò commento di HiGiò |
|
Grazie a tutti dei vostri commenti, sempre molto graditi.
gianniquaresima, Le Mont Saint Michel era alle mie spalle e per rispondere anche a Riccardo Bruno:
ho scelto questo titolo anche se il monte non compare nell'immagine perchè volevo raccontarvi un pò di backstage (se così posso dire) di questa meraviglia ormai fotografata fino allo sfinimento. Mi ha colpito il fatto che molti turisti anzichè avventurarsi per le vie del monte preferisse togliersi le scarpe e camminare sulla sabbia umida. La pace che si raggiungeva allontanandosi dalle zone più frequentate del monte è stato per me qualcosa di insolito e inaspettato così ho cercato di immortalarla per raccontarvela (anche le scelte tonali vorrebbero andare in questa direzione).
Ciao a tutti e grazie ancora. |
| |  |
| |  |
| |  |
| |  |
Le Mont Saint Michel di HiGiò commento di HiGiò |
|
Riccardo Bruno ha scritto: | Mont Saint Michel si intuisce soltanto
La foto, a parte il titolo e le ridotte dimensioni, mi piace molto.
Ottima la scelta dell'inclusione dell'elemento umano che opportunamente inseriti su piani diversi della scena, rendono lo scatto caratterizzato da buona profondità. Belli anche i toni  |
Grazie Riccardo del tuo commento  |
| |  |
Le Mont Saint Michel di HiGiò commento di Riccardo Bruno |
|
Mont Saint Michel si intuisce soltanto
La foto, a parte il titolo e le ridotte dimensioni, mi piace molto.
Ottima la scelta dell'inclusione dell'elemento umano che opportunamente inseriti su piani diversi della scena, rendono lo scatto caratterizzato da buona profondità. Belli anche i toni  |
| |  |
| |  |
Di troppo.. anch'io ero di troppo di HiGiò commento di gianniquaresima |
|
Caro HiGIò te sei della città del più grande fotografo del mondo Il vetro è bella idea ma i soggetti che mi convincono un pò sono solo i primi due.
Bel testo associato di Sartre, ma preferisco che siano le immagini da sole che mi diano le giuste emozioni, ( nauseanti o idilliache che siano ), in fatto di fotografia a volte associazioni tra immagini e testi sono solo forzature  |
| |  |
Di troppo.. anch'io ero di troppo di HiGiò commento di S8un3no |
|
Una bella idea... che spero di vedere anche completata (visto che, da quanto ho letto, è nelle tue intenzioni continuare a svilupparla )
Anche io preferisco l'immagine di apertura dove i tratti della persona inquadrata sono (più o meno) riconoscibili. Ma non mi dispiacciono a fatto nemmeno tutte le altre, molto più astratte.
Bello il bianco e nero!
Bravo! |
| |  |
Di troppo.. anch'io ero di troppo di HiGiò commento di HiGiò |
|
Mr_White ha scritto: | Siamo al di là di un vetro, separati dalle le vite degli altri, che osserviamo senza parteciparvi.
La condensa che deforma e oscura la nostra percezione è un'intellettualismo esasperato ai limiti della sterilità.
Scambiamo la mappa per il territorio, in un'esplorazione che è completamente interiore, al di qua del vetro. |
Grazie del commento. Ritrovo nelle tue parole molti dei concetti che mi hanno spinto a fotografare.
Ciao |
| |  |
Di troppo.. anch'io ero di troppo di HiGiò commento di Mr_White |
|
Siamo al di là di un vetro, separati dalle le vite degli altri, che osserviamo senza parteciparvi.
La condensa che deforma e oscura la nostra percezione è un'intellettualismo esasperato ai limiti della sterilità.
Scambiamo la mappa per il territorio, in un'esplorazione che è completamente interiore, al di qua del vetro. |
| |  |
Di troppo.. anch'io ero di troppo di HiGiò commento di HiGiò |
|
Grazie a vittorioneroma2 e Sisto Perina.
La serie è ancora allo stato di idea e ammetto che va limata e ampliata, quindi grazie ancora dei vostri consigli.
Ciao |
| |  |
Di troppo.. anch'io ero di troppo di HiGiò commento di Sisto Perina |
|
Riallacciandomi al commento di Vittorio trovo pure io interessante il percorso sperimentale che si può riconoscere in queste immagini...
Prediligo però quell'attimo di miglior definizione dei tratti somatici del soggetto che l'immagine d'apertura offre...
Le altre, per mio gusto personale, sono troppo criptiche ma ammetto che stimolano l'interpretazione personale...
ciaoo |
| |  |
Di troppo.. anch'io ero di troppo di HiGiò commento di vittorione |
|
Tralascio i riferimenti letterari che personalmente trovo alquanto forzati.
Trovo l'idea fotografica interessante nell'insieme, ma secondo me da ampliare come consistenza e riconsiderare in alcuni aspetti: 1. la foto che usi come apertura mantiene la riconoscibilità del soggetto che quindi assume un altro ruolo e pone la foto su un diverso piano di lettura rispetto al sostanziale astrattismo delle successive; 2. in una serie numericamente così ridotta a me sembra convivano male due foto tanto simili per impostazione, composizione e componenti tonali in campo come la ...52 e la ...53.
Come elemento di rifinitura in foto con ampie campiture chiare lungo i margini il famoso filo nero tutto attorno contribuisce a staccare meglio.
 |
| |  |
Di troppo.. anch'io ero di troppo di HiGiò commento di HiGiò |
|
nerofumo ha scritto: | Argomentazioni introspettive e cervellotiche a corredo di una serie di immagini ai limiti dell'astrattismo. I soggetti umani hanno una consistenza ectoplasmatica quasi a rimarcare un senso di vacuità e fuggevolezza di quegli attimi di vita, metafore attente della misera condizione umana. |
Grazie neroprofumo per il tuo commento |
| |  |
Di troppo.. anch'io ero di troppo di HiGiò commento di nerofumo |
|
Argomentazioni introspettive e cervellotiche a corredo di una serie di immagini ai limiti dell'astrattismo. I soggetti umani hanno una consistenza ectoplasmatica quasi a rimarcare un senso di vacuità e fuggevolezza di quegli attimi di vita, metafore attente della misera condizione umana. |
| |  |
Di troppo.. anch'io ero di troppo di HiGiò commento di HiGiò |
|
huncke ha scritto: | certo poi sartre non si fermavi qui... e proseguiva verso una presa di coscienza esistenziale che portava alla scelta e all'impegno politico...
la serie mi piace per come le composizioni interpretano, seguendo il filo della tua narrazione, il doloroso schiudersi della coscienza. |
Grazie huncke per il tuo commento.
Si, Sartre non si fermava certo qui ma la Nausea
caratterizza un periodo importante nella sua filosofia.
Le composizioni, volutamente chiuse e soffocanti,
vorrebbero essere lo specchio della visione di un reale,
quella sartriana, che opprime l'uomo il quale comprende
che ogni cosa È nel mondo ed è nel mondo assolutamente gratuita.
Grazie ancora,
Ciao |
| |  |
Di troppo.. anch'io ero di troppo di HiGiò commento di huncke |
|
HiGiò ha scritto: | Eravamo un mucchio di esistenti impacciati, imbarazzati da noi stessi, non avevamo la minima ragione d'esser lì, né gli uni né gli altri, ciascun esistente, confuso, vagamente inquieto, si sentiva di troppo in rapporto agli altri. Ed io, - fiacco, illanguidito, osceno, digerente, pieno di cupi pensieri- anch'io ero di troppo. Fortunatamente non lo sentivo, più che altro lo comprendevo, ma ero a disagio perchè avevo paura di sentirlo. Pensavo vagamente di sopprimermi, per annientare almeno una di queste esistenze superflue. Ma la mia stessa morte sarebbe stata di troppo. Di troppo il mio cadavere, il mio sangue su quei ciottoli, tra quelle piante, in fondo a quel giardino sorridente. E la carne corrosa sarebbe stata di troppo nella terra che l'avrebbe ricevuta, e le mie ossa, infine, ripulite, scorticate, nette come denti, sarebbero state anch'esse di troppo: io ero di troppo per l'eternità.
La Nausea, Jean-Paul Sartre
Accorgersi che la realtà è opprimente e ci soffoca,
che le cose, come macigni, gravano su di noi.
Poi pensare che tutto ciò è assolutamente gratuito e non ha alcun motivo di esistere.
Sentire ciò che ti sta attorno come di troppo, le cose, le persone e persino te stesso.
Sentire tutta addosso la pesantezza dell'esistere e della sua completa inutilità.
Questa è la Nausea. |
certo poi sartre non si fermavi qui... e proseguiva verso una presa di coscienza esistenziale che portava alla scelta e all'impegno politico...
la serie mi piace per come le composizioni interpretano, seguendo il filo della tua narrazione, il doloroso schiudersi della coscienza. |
| | br> |