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MT GAUSTA - NORWAY di Riccardo Svizzero commento di Alessandro Frione |
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Nasht ha scritto: | Riccardo Svizzero ha scritto: | Io non mi devo scusare proprio per nulla: era una semplice spiegazione per la quale non ho ricercato un'inquadratura più ampia.
La foto che ho voluto fare l'ho fatta: eccola qua.
Può piacere o non piacere. Se l'ho scattata non è per fare un favore a nessuno.
PS: con o senza cantieri...la foto non ci guadagnava cmq con un'inquadratura più ampia, a mio modo di vedere.
PS2: mi scuso con chi per colpa mia ha avuto dei dispiaceri, non è mia intenzione, non pensavo di avere questa influenza. |
Scusa se mi intrometto Riccardo, ma guarda che Claudio ti ha appena fornito una delle dritte più belle che abbia mai letto su un forum, anzi, che abbia mai letto da qualunque parte.
Rileggi bene il suo messaggio: c'è tutto quello che c'è da sapere per tentare di salire quel gradino che per tanti di noi è fuori portata.
Io, per quanto mi riguarda, il suo intervento me lo scrivo a caratteri di fuoco...
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Già...
Poi dice che su 4u non si impara nulla....  |
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prospettiva urbana di alpi17 commento di Alessandro Frione |
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Buona immagine.
Dovresti, a mio parere, sporcare i bianchi della parte alta che sparano un pò e attraggono l'occhio più del dovuto.
Ciao
Alessandro |
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Leggendo si accende un'idea di Andrea Comelato commento di Alessandro Frione |
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Lascerei perdere il gabbiano che costringe ad allargare troppo. Mi pare buona la seconda che hai proposto, quella con la ragazza e l'albero, alla quale taglierei un filo a sinistra (diciamo a metà piloncino) per accentrare maggiormente l'attenzione sul soggetto.
Ciao
Alessandro |
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... di Mauroq commento di Alessandro Frione |
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bigiagia ha scritto: | Alessandro Frione ha scritto: | bigiagia ha scritto: |
Nella'arte non esistono mezze misure. La vera arte moderna è sempre
estrema e radicale. Chi fa delle cose per "piacere" agli altri ha
già fallito la sua missione creativa.
L'artista non ha l'obbligo o il dovere di farsi capire dagli altri.
Sono gli altri che devono capire l'artista. L'arte non è la pubblicità,
che ha bisogno di essere capita. |
Nessuno lo mette in dubbio. Ho detto un'altra cosa.
La ricerca del non comune o del non "già visto" e la volontaria inestetizzazione dell'immagine è cmq un modo per forzare la fotografia verso qualcosa. Il rischio è di cadere dall'altra parte. Evitare il riconoscibile per piacere agli eletti.
Ciao
Ale |
"La ricerca del non comune o del non "già visto" e la volontaria inestetizzazione dell'immagine" sono o potrebbero essere già di per sè insiti nel
fatto creativo, ma dovrebbero essere spontanei, una necessità
per l'artista, non certo una pianificazione di marketing o un
atteggiamento snob, esclusivo e di nicchia.
Mauro mi sembra esemplare in questo senso.
Svolge una ricerca creativa, artistica in modo autonomo.
Indaga su sè stesso e sui propri bisogni attraverso un personale
linguaggio. Ma i suoi bisogni, apparentemente autoreferenziali,
in quanto essere umano come tutti noi, diventano universali. |
Come dicevo sopra il mio spunto non era riferito a Mauro. Forse ho sbagliato a farlo qui, nel topic di una sua foto.
Sarebbe cmq interessante approfondire...
Magari apriamo un topic apposito.
Ciao
Ale |
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... di Mauroq commento di Alessandro Frione |
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Mauroq ha scritto: | Evitare il riconoscibile per piacere agli eletti
Non accolgo l'insinuazione "per piacere agli eletti", anche se hai precisato che c'e' il rischio di ......., ma due parole le devo dire, non e' questo il mio obiettivo, produrre immagini destinate ad un certo pubblico ? per compiacere ? ma per carita', io giro con qualche macchina e quando vedo qualcosa che mi interessa allora scatto, e' un piacere personale tutto qui,  |
No, no Mauro. Non insinuo nulla. L'ho detto prima, è una riflessione di carattere generale, rivolta anche (e soprattutto) a me stesso.
A me piace sinceramente il tuo lavoro e ammiro il percorso che stai compiendo.
Parlavo del rischio che si può correre seguendo certe strade e quella frase (non rivolta nè a te nè ad altri) era provocatoria. Mai messo in dubbio la tua (nè di nessuno che non conosca personalmente) buona fede.
Ciao
Ale |
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... di Mauroq commento di Alessandro Frione |
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bigiagia ha scritto: |
Nella'arte non esistono mezze misure. La vera arte moderna è sempre
estrema e radicale. Chi fa delle cose per "piacere" agli altri ha
già fallito la sua missione creativa.
L'artista non ha l'obbligo o il dovere di farsi capire dagli altri.
Sono gli altri che devono capire l'artista. L'arte non è la pubblicità,
che ha bisogno di essere capita. |
Nessuno lo mette in dubbio. Ho detto un'altra cosa.
La ricerca del non comune o del non "già visto" e la volontaria inestetizzazione dell'immagine è cmq un modo per forzare la fotografia verso qualcosa. Il rischio è di cadere dall'altra parte. Evitare il riconoscibile per piacere agli eletti.
Ciao
Ale |
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... di Mauroq commento di Alessandro Frione |
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Mauroq ha scritto: | ....mi sa' che mi tocca mettere i titolini .....comunque per rendere tutto piu' comprensibile metto 3 immagini che ho fatto a Venezia questa estate, sono il classico esempio della memoria visiva che pervade il cervello, scatti da non fare ma l'occhio nel mirino ti fa' godere, e' una continua lotta, .....tu dirai vabbe' ma che ti frega, se ti piace perche' non farla, ......rispondo perche' dura poco, perche' viene assimilata in un secondo e muore subito, scatti inutili perche' gia' trattati, mi sembra non solo in fotografia ma anche in pittura, niente di nuovo, solo ricordi riproposti perche' riconoscibili, e' come nella musica, dove il ritornello ricorrente ricorda altri ritornelli, e poi la si canta perche' la riconosci, perche' e' facile, ma.......la musica e' ben altro, la nostra logica/melodica occidentale non ci permette l'assimilazione ad esempio della musica indiana, dove le note non sono solo 7 piu' diesis e bemolle....mi pare di ricordare, dove le stonature del canto per noi sono inaccettabili, oppure nella classica si puo' ascoltare qualche brano conosciuto di Bach o Mozart, che se pure non riesci a riprodurre fischiettando come le canzonette, lo riconosci, ..............ma se ascolti Shostakovich per esempio, avrai un rifiuto con cui dovrai combattere, difficilmente ricorre alla logica/melodica, e appena ne sente la puzza scappa via, cambiando strumento-tempi-scale, in quel momento o togli il CD e metti Tiziano Ferro, oppure ti sforzi ed entri.
Ps. lo so che non s'e' capito nulla
Ps. 2 sono solo miei pensieri e null'altro
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Ho studiato musica e per qualche tempo ho suonato (un infortunio al polso mi ha costretto a smettere ed ho così iniziato a fotografare, ma questa è un'altra storia).
Capisco bene ciò che intendi e lo condivido, attenzione però a non cadere nell'autorefenzialità (lo dico in generale, non a te in particolare). Il rischio è quello di produrre opere ad proprio uso e consumo o, al massimo, rivolte ad una stretta cerchia di "eletti". In musica le relazioni armoniche "classiche" sono basate anche su principi fisici; creare composizioni "dissonanti" risulta spesso un esercizio di stile o una mera manifestazione di virtuosismo.
Così, come spunto di discussione.
Ciao
Ale |
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Il Fioraio di Alessandro Frione commento di Alessandro Frione |
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Grazie anche a voi per i commenti.
Silvsrom ha scritto: |
Gli anelli di Newton si creano solo quando la parte lucida della pellicola è a contatto con un vetrino liscio (per la non perfetta planeità delle superfici).
Infatti, se ricordate, esistevano i telaietti con vetrino anti Newton (era un trattamento della superficie del vetro tipo buccia d'arancia).
Il problema è ancora più evidente sulle 6x6 avendo una superficie maggiore del 24x36.
In nessun altro caso possono apparire...
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infatti, pare che la pellicola si trovi a contatto con la superficie vetrata dello scanner, generando i suddetti anelli. Nel caso della scansione con quel tipo di scanner il 35mm risulta "peggiore" a causa della maggior curvatura che alcune pellicole possono assumere.
ciao
Ale  |
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Il Fioraio di Alessandro Frione commento di Alessandro Frione |
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Mauroq ha scritto: | Alessandro Frione ha scritto: | Mauroq ha scritto: |
Curve di Newton su 35mm.....dicono perche' tocca qualcosa in quanto la pellicola non e' cosi piatta come la 6x6
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Strano... in genere i portapellicola degli scanner la tengono sufficientemente distante dal vetro. Hai provato a passarle al contrario? Poi le ribalti con PS.
Ciao
Ale |
......non ho provato perche' mi dicevano che non sarebbe stato possibile, ma ci provo lo stesso, grazie mille  |
Beh...non è la stessa cosa, ma probabilmente meglio dei "frattali" in centro fotogramma.
Ciao
Ale  |
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Il Fioraio di Alessandro Frione commento di Alessandro Frione |
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Mauroq ha scritto: |
Curve di Newton su 35mm.....dicono perche' tocca qualcosa in quanto la pellicola non e' cosi piatta come la 6x6
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Strano... in genere i portapellicola degli scanner la tengono sufficientemente distante dal vetro. Hai provato a passarle al contrario? Poi le ribalti con PS.
Ciao
Ale |
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Il Fioraio di Alessandro Frione commento di Alessandro Frione |
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Grazie a tutti degli interventi.
A mauroq: la scansione è ottenuta utilizzando uno scanner piano con adattatore per pellicola di livello economico. Nulla di che. Che problemi incontri nelle scansioni?
Ciao
Ale |
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