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Tramonto sulla Valle del Savena (Bologna) di AleZan commento di AleZan |
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Mille grazie per i commenti.
In effetti questo panorama al tramonto per i bolognesi è un po' "un luogo dell'anima". Tutti ci sono stati, tutti conoscono come cambia secondo le stagioni, tutti hanno dei (bei) ricordi associati...
Speciale durante la fioritura delle ginestre... |
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E22-Latvia di AleZan commento di AleZan |
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Grazie Silvio, Mario, Silvano.
Caro Mauro (alechino),
fin qui mi sono astenuto dal "commentare i tuoi commenti", poiché questo ci avrebbe portato fuori tema, cioè fuori dal commento sulla foto.
Mi permetto di intervenire ora, prendendo atto che comunque la discussione si è già orientata beyond-the-topic. Poco male: mi sta bene "inquinare" una discussione che riguarda mie foto, se lo scopo finale può essere utile.
Purtroppo NON sarò breve... ma confido nella tua disponibilità a leggere più di una decina di righe.
1) Credo che la prima capacità da dimostrare per commentare una foto sia quella di saper distinguere tra "questa foto mi piace/non mi piace" e "questa foto è bella/brutta".
Nel primo caso ogni posizione è legittima, nel secondo occorre invece prima di tutto capire "perché" un autore propone determinate soluzioni, sia sul registro formale (la tecnica), sia su quello dei contenuti. Perché (sarai d'accordo con me) non esiste un criterio universale con cui dividere il bello dal brutto, altrimenti generazioni di qualificati critici d'arte non starebbero quotidianamente a scannarsi tra loro.
Forse una cosa che bolliamo come brutta è semplicemente una cosa che non abbiamo capito. In questo caso chiedere spiegazioni all'autore è una buona soluzione.
Un primo passo importante quindi è imparare a dire "non mi piace" invece di "è brutto". E chiedersi "perché ha fatto così?". Parola d'ordine: spostare il proprio centro.
2) corollario di questo primo punto è la doverosa prudenza che occorre usare prima di dare agli altri (che non conosciamo) dell'incapace. Si rischiano le brutte figure.
Nei tuoi commenti alle foto mie e di altri usi un tono ("direi nel complesso maluccio", "proprio non ci siamo", " ti consiglio di impratichirti", ecc.) che denota una posizione up-down, piena di un paternalismo che qui fa sorridere.
Capisco le tue buone intenzioni: vuoi fare entrare nella zucca di uno sprovveduto alcune presunte verità. Purtroppo alle volte il tuo interlocutore non è come lo immagini.
Lungi da me l'idea di auto-celebrarmi, ma essendo io entrato la prima volta in camera oscura 40 anni fa all'età di 13 anni, pensi davvero che io possa usare in maniera inconsapevole e casuale elementi come il contrasto di una pellicola o la sua granulosità? Mi riferisco al tuo commento alle foto spagnole. Non ti viene in mente che io abbia volutamente cercato quella soluzione formale? A te non piace: benissimo, amici come prima.
Mi pare che il valore di un fotografo non vada mai misurato limitandosi agli aspetti formali delle sue immagini. Altrimenti un personaggio come Michael Ackermann non sarebbe considerato uno degli artisti più interessanti in circolazione. Oppure le sue foto fanno schifo perché sono mosse, sfocate.....?
Analogamente ti ringrazio per i tuoi suggerimenti sull'"approccio al soggetto", ma ti prego di credere che sono superflui, senza bisogno di citare altre parti del mio CV.
3) sui soggetti insignificanti. Qui siamo nel campo insindacabile delle "poetiche" che ognuno di noi sviluppa attraverso la fotografia. Siamo tutti molto diversi: io riconosco il valore di molti autori affermati e lo rispetto, ma non ne condivido le scelte contenutistiche. Per questo rispetto dico "non mi piace", ma non "è brutto"....
Mi permetto soltanto di ricordare come da anni ormai molto dibattito attorno alla fotografia documentaria, che riguarda anche una buona fetta del fotogiornalismo, abbia evidenziato la tendenza di molti autori ad abbandonare il dogma del "momento decisivo" a favore dell'attenzione verso i tempi e gli spazi che stanno fra un-momento-decisivo-e-l'altro. Elementi che, in un approccio tradizionale, potremmo appunto definire banali.
Anche qui quindi, prima di tagliare giudizi con l'accetta, un pensierino ci starebbe...
Mi fremo, scusate la pesantezza....
Ale |
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Madrid e Barcellona di AleZan commento di AleZan |
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Grazie Silvio. Sì, c'è qualche linea non dritta.
D'altra parte sono veramente fatte al volo a mano libera. |
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Madrid e Barcellona di AleZan commento di AleZan |
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Grazie Liliana. In effetti devo riconoscere che ho un po' una fissazione per le pause, le attese, i vuoti, ecc....
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Marina di AleZan commento di AleZan |
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Grazie ad entrambi per il commento.
Sì, forse pende leggermente. Ma non volevo ritagliarla per non perdere il bordo del fotogramma che, insieme alla grana della pellicola, mi serve per dare il senso della "materia" di cui sono fatte le fotografie. |
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Madrid e Barcellona di AleZan commento di AleZan |
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Grazie ad entrambi per il commento.
Della 003 mi piaceva l'aria un po' surreale di questo oggetto incartato.
Della 006 invece le due persone spettatrici di un'assenza (la folla, il gioco...)
Metto altre tre foto che mi ero "dimenticato"
ciao |
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Ispirato a LG di AleZan commento di AleZan |
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In effetti l'idea è quella di due figure assorbite nel paesaggio, quindi non due 'protagonisti'. Mi va bene una certa ambiguità, che faccia perdere ai soggetti il ruolo di testimoni del paesaggio.
Mi va bene che si perda la distinzione figura-sfondo. |
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Ispirato a LG di AleZan commento di AleZan |
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Webmin ha scritto: | Per quanto sopra sarei propenso ad una ricollocazione in Varie, per evitare che la premessa paesaggistica possa vincolarne troppo la chiave di lettura. |
Mario, fai come pensi sia meglio. Mi fido del tuo giudizio. |
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Ispirato a LG di AleZan commento di AleZan |
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roby 2 ha scritto: | Per me non c'è nessun presupposto per una buona immagine. c'è sovraesposizione, foschia...ma forse è voluta???  |
Caro Roby (fotografo di foschi panorami ) la sovraesposizione è in effetti voluta (come si poteva già leggere qui nei commenti).
La foschia invece no. Quella non mi riesce ancora di controllarla così naturalmente come il processo fotografico.
Comunque ne vedo tanta in giro... |
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Eglise de Saint Ronan, Locronan di AleZan commento di AleZan |
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Naturalmente condividiamo la necessità di classificare le foto sul forum per dare, attraverso un ordine, una migliore fruizione.
È positivo che ci sia confronto su questo.
Vorrei però, se posso, suggerire di riflettere su questa operazione, perché può avere significati e conseguenze diverse.
Un conto è dire "definiamo quale è l'approccio corretto per ottenere una buona foto di architettura". Uso "architettura" ma vale per qualsiasi genere.
Un conto invece è dire che ci sono parametri osservando i quali è possibile dire che una foto sta dentro o fuori un certo genere fotografico (nella fattispecie l'architettura).
Nel primo caso si rende un servizio utile a chi si avvicina ad un genere fotografico particolare, aiutandolo ad evitare errori e a capire quali sono le cose importanti per ottenere un buon risultato.
Nel secondo caso invece si dice che un soggetto può essere fotografato solo nel rispetto di alcuni parametri, pena l'esclusione da un genere. Se non rispetti le regole, sei fuori. Si suggerisce quindi 'come' fotografare.
Faccio notare che 'come bisogna fotografare' non rientra nella definizione di nessuno dei generi fotografici definiti qui nel forum e ovunque. E il perché è abbastanza naturale e comprensibile.
Certamente 'come bisogna fotografare' un soggetto è la prima cosa da sapere per ottenere un buon risultato. Ma se non so 'come bisogna fotografare' una persona, al massimo ottengo un brutto ritratto, ma pur sempre un ritratto. Lo devo mettere in 'varie'?
Secondo aspetto, a mio vedere più importante.
Se la valutazione di una foto dipende rigidamente dalla verifica della sua aderenza ad un canone, si rischia a mio parere l'omologazione.
Arrivare a fare tutte le cose 'come si deve' dobbiamo considerarlo non come un punto di arrivo, ma come un punto di partenza.
Altrimenti potremmo tranquillamente escludere dalla storia della fotografia un elenco lunghissimo di autori che si sono comportati in modo 'eretico' rispetto ai canoni stabiliti.
Concludo con la fotografia di un 'eretico' (tra i più famosi al mondo) che non è nemmeno più di tanto caratterizzato dalla foto di architettura, Michael Kenna.
In questa foto 'sbagliata' secondo i canoni, siamo proprio sicuri che non ci sia nulla da imparare?
Detto questo, siamo parecchio OT rispetto al commento ad una fotolina senza troppa importanza...
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