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Stazione Santa Maria Novella, Firenze 2008 di pex85 commento di ankelitonero |
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Non sono del tutto dell'opinione che il contesto non aggiunga nulla di significativo..
le linee di fuga portano a guardare a sinistra e sembra che la signora, che in quella posa sembra lottare, venga spinta con forza in quella direzione...
dove si sono andati a collocare i bianchi non sei stato molto fortunato....
ciao  |
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Stazione Santa Maria Novella, Firenze 2008 di pex85 commento di pex85 |
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"se l’eventuale presenza umana assume un ruolo prettamente compositivo, ma nessun gesto, azione, espressione particolare è stata colta che sia in grado di rappresentare il vero centro di interesse della fotografia, allora non si potrà parlare propriamente di street, ma di paesaggio urbano."
IL GESTO, L'AZIONE, C'è.
In tali tipologie di street l’ambiente, o contesto, potrà avere un ruolo più o meno importante ai fini ”narrativi”. In linea di massima potremmo dire che se il contesto non è riconoscibile o comunque non aggiunge elementi significativi che arricchiscano di nuovi contenuti la rappresentazione della persona, la foto sarà di fatto classificabile come un “semplice” ritratto, altrimenti potrà essere considerata una street a tutti gli effetti
HO USATO L'AMBIENTE SOLO A SCOPO COMPOSITIVO, MA NON AGGIUNGE NULLA DI SIGNIFICATIVO.
Varie?  |
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Stazione Santa Maria Novella, Firenze 2008 di pex85 commento di pentaxteo |
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Ciao pex85, io non riesco a vedere gli elementi caratterizzanti una street, può darsi che sia io a non vederli, o forse non è proprio una street. C'è un tutorial molto chiaro (link in home page) che spiega cosa è una foto-street, per me è stato molto utile. Prova a dargli un'occhiata (a meno che tu non l'abbia già fatto).
Ciao e buone feste. |
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Firenze, 2007 di pex85 commento di _NN_ |
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Una chiarimento è doveroso .. i percorsi a mio avviso possono anche essere invertiti come numerazione. Si può restare colpiti prima dalla macchina e poi dal percorso delle persone. L'occhio è più veloce delle parole e la lettura delle varie "strade" se non proprio contestuale è quanto meno prossima a tale risultato.
Se dovessi semplificare all'osso potrei dirti: è entrato troppo nell'obiettivo, ma quando si cerca di catturare l'attimo giusto in street è facile che questo avvenga. |
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Firenze, 2007 di pex85 commento di pex85 |
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Per cominciare ti ringrazio per l'attenzione che mi hai regalato.
La tua è una lettura studiata, ma trovo che in certi aspetti sia forse troppo attenta al particolare, come nel caso dell'uomo in bicicletta, troppo tagliato e ai margini per essere inserito in un percorso di sguardi credo (importantissimo, vero, il dettaglio, ma per come concepisco questo genere a volte "marginale".. mi spiego)
Partiamo dalla lettura.
Disponiamo di convenzioni e implicazioni cognitive che danno una direttiva alla visione della foto. Senza entrare nel particolare, che tra l'altro non saprei definire esaustivamente, possiamo porre come basi una direttrice ALTO-BASSO/SX-DX. Penso che una lettura che parte dagli sguardo nella parte alta del fotogramma sia un modo parossistico di interpretare queste "regole" canoniche (ripeto, lo penso io, non detto legge ).
Credevo che il punto di partenza per il lettore fosse la grande macchina d'epoca, per dimensioni e posizione della stessa. Da lì, lo sguardo avrebbe cercato altro spostandosi verso BASSO-DX (e qui il mio errore, ma ho scattato di fretta, il che ha originato anche il problema delle persone nella parte alta del fotogramma) andando a trovare.. nulla, putroppo regola dei terzi sballata, per muovendosi un poco e scovare la bimba, che tenendosi le orecchie tappate evita che la macchina la assordi.
Compositivamente lo scatto era da cestinare, sicuro. Speravo si capisse che la bimba si stesse tappando le orecchie.. purtroppo non ha retto.
Ti ringrazio molto di nuovo per l'esaustività, spero tu possa ripassare  |
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Firenze, 2007 di pex85 commento di _NN_ |
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In questa foto, a mio avviso, si possono riscontrare quelli che si definiscono "elementi di disturbo concettuali".
Per essere più chiaro, nell'immagine allegata ho indicato i tre percorsi visivi e concettuali presenti nella scena:
1 - lega i visi di quasi tutti i protagonisti che guardano fuori dal fotogramma. E' un percorso che si segue considerata la capacità dei volti umani di attrarre l'attenzione e tenuto conto che i protagonisti hanno in comune il fatto di guardare fuori dal fotogramma.
2 - l'auto che cammina viaggia in senso opposto rispetto agli sguardi. E' un percorso individuabile considerata la massa e il colore dell'auto (punto di bianco puro su sfondo scuro) e concettualmente perchè riconduciamo l'auto all'idea del movimento.
3 - lo sguardo dell'uomo in bici rivolto verso l'estremo opposto della strada.
I tre percorsi interferiscono reciprocamente perchè non c'è un elemento che li accomuna, non uno che prevale sull'altro e il senso univoco dello scatto non emerge (in tal senso si parla di elementi di disturbo concettuale perchè intervengono sul senso dello scatto e non sull'aspetto visivo puro e semplice).
Il risultato è che si viaggia lungo i percorsi senza soffermarsi su nessun elemento in particolare continuando a cercare il centro di interesse primario. Per carità, legittima occupazione anche quella relativa all'esplorazione di uno spaccato di quotidianità, ma di certo poco immediato e univoco il senso per i motivi sopra indicati. |
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