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Ora di cena di compagno.sir commento di Gannjunior |
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Trovo la scelta della focale vincente per raccontarci i due anziani (che già ci avevi riproposto in modo più "crudo")
Scelta vincente perchè io lo interpreto come un racconto in cui sembri guardarli in punta di piedi, cerchi di raccontarli, anche nel dettaglio quotidiano, ma mantenendo quella "distanza" rispettosa, sufficiente a non "invaderli". Ecco quello che io percepisco dalla scelta di queste inquadrature.
Poi un'altra cosa che mi colpisce è quel neon della luce della cucina che contribuisce ad un'atmosfera di ripetitività e quasi di distacco dalla realtà.
A mio parere, anche questo, un ottimo lavoro.
Anche se come dici "immaturo". Forse inconsapevolmente, secondo me, ti è riuscito. Non dimenticare focali così spinte nell'ambito dei racconti. Così come la vingnettatura, spesso abusata, in questo reportage è parte integrante del racconto....
ciao |
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Ora di cena di compagno.sir commento di Federico C |
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Interessante sia per la realtà ripresa (chi dice che i propri affetti, il proprio mondo, sia meno interessante delle candid agli sconosciuti per strada?) sia per il progresso che si vede dalla prima alla seconda serie. |
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Ora di cena di compagno.sir commento di Webmin |
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... lo dicevo io che qualcosa non quadrava.
Aspetto con sincera curiosità il seguito dei tuoi racconti.
Mario  |
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Ora di cena di compagno.sir commento di compagno.sir |
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Webmin ha scritto: | ... che il lavoro proposto presenta numerosi spunti positivi è innegabile: tuttavia avendo conosciuto la cifra stilistica dell'autore attraverso queste pagine, nutro il fondato dubbio che sia dell'opinione d'approfondire ulteriormente questo tipo di ricerca nella quale non ha, dal mio personale punto di vista, ancora dato il meglio di sè.
Infatti, molto dell'enfasi del racconto è demandata alla scelta della focale, che restituisce prossimità, ed una generalizzata vignettatura, che di rimando richiama l'idea dell'intravisto.
Empatia in progress.
Mario |
Ciao Mario, questo lavoro è ovviamente legato ad un altro che ho postato su queste pagine qualche mese fa (QUI), che penso sia quello a cui ti riferisci.
Nella realtà la cronologia dei due lavori è invertita, quello di cui parliamo ora è del 2011, mentre l'altro è del 2013.
Nel 2011 ero all'inizio della mia esperienza fotografica, e queste foto sono frutto di un workshop di "storytelling" che avevo frequentato all'epoca. Vedendole ora mi dico anche io che, oggi, non affronterei mai un racconto del genere a 17 mm, conla vignettatura così estrema etc... ma 3 anni fa, vassapere... Trovo ad esempio che il secondo racconto abbia uno stile, come possiamo dire.. più maturo? Son cresciuto io, ho studiato e visto fotografie ed è cresciuto anche lo sguardo forse.
Purtroppo questa storia si è ormai interrotta, ad Ottobre il nonno ha deciso che bastava così. Ma gli "affetti" sono per adesso il mio unico campo di indagine fotografico: sotto le mie grinfie c'è passato mio fratello ed ho appena concluso un lavoro lungo un anno su mia figlia. Insomma l'indagine non è ancora finita
Approfitto anche per ringraziare chiunque abbia commentato e visto questo foto.
Sul dubbio riguardo al titolo, confermo proprio che trattasi di ora di cena, come testimonia l'orologio. Era una bella giornata di tardissima primavera, e i vecchietti si sa che non mangiano proprio ad orari mediterranei
un caro saluto,
Niccolò |
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Ora di cena di compagno.sir commento di Webmin |
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... che il lavoro proposto presenta numerosi spunti positivi è innegabile: tuttavia avendo conosciuto la cifra stilistica dell'autore attraverso queste pagine, nutro il fondato dubbio che sia dell'opinione d'approfondire ulteriormente questo tipo di ricerca nella quale non ha, dal mio personale punto di vista, ancora dato il meglio di sè.
Infatti, molto dell'enfasi del racconto è demandata alla scelta della focale, che restituisce prossimità, ed una generalizzata vignettatura, che di rimando richiama l'idea dell'intravisto.
Empatia in progress.
Mario |
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Ora di cena di compagno.sir commento di Alessandro Signore |
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nerofumo ha scritto: | Le più belle foto vivono nella semplicità di soggetti comuni. |
...e anche nel saperli ritrarre con semplicità e naturalezza, mi permetto di aggiungere io.
Un lavoro che in pochi scatti racconta un evento comune, quotidiano e ripetuto chissà quante volte in una vita passata insieme.
Sebbene ad un'osservazione rapida e superficiale può sembrare ridondande, in realtà ogni foto contiene un elemento pregnante che cattura l'attenzione e ci dice qualcosa di loro due.
Mi sarebbe piaciuto vedere meglio i volti, sopratutto nelle foto in cui la vignettatura li ha nascosti, inoltre il grandangolo, in alcuni casi, ti ha restituito immagini ovviamente distorte, soprattutto la terza. Per finire, il titolo "Ora di cena" non lega bene con la forte luce che entra dalla finestra.
Resta un buon lavoro, che fa della semplicità e della complicità della coppia ritratta, il suo punto di forza.
Complimenti. |
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Ora di cena di compagno.sir commento di nerofumo |
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L'affetto con cui questa donna tratta il suo vecchio marito strappa una lacrimuccia di commozione. Le più belle foto vivono nella semplicità di soggetti comuni. |
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Ora di cena di compagno.sir commento di Sisto Perina |
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Semplice e narrativo con pochi scatti...
L'immagine di copertina è una "life" a tutti gli effetti e da sola varrebbe un racconto; le altre aggiungono piccoli capitoli per narrare forse un quotidiano che ci passa sotto gli occhi e non viene colto...
bravo
ciaoo |
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Ora di cena di compagno.sir commento di S R |
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Davvero bello e ben fatto questo semplice ma diretto Reportage che ci permette di entrare (come dimostra la foto d'apertura) in casa di due persone anziane mentre stanno pranzando facendoci vivere per un po' la loro quotidianità... che poi è quella di ognuno di noi.
Tutte perfettamente esposte e correttamente inquadrate, ordinate e curate... bene, così dovrebbe essere secondo me un Reportage
Bravo, ciao!
P.S. Trovo che la sesta sia inutile visto che le settima è simile. |
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Mahnmal für Sinti und Roma di compagno.sir commento di compagno.sir |
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Grazie. Tu pensa che invece l'ho seguita durante tutto il suo percorso lungo il bordo della vasca, proprio per ritrovarla nel mezzo. Emanava una forte emozione e coinvolgimento colo luogo questa donna, m'è sembrato naturale fin da subito che ci fosse nella foto.
Altra cosa evidentemente è stato farlo trasparire
un caro saluto,
Niccolò |
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Mahnmal für Sinti und Roma di compagno.sir commento di compagno.sir |
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"Una radura nel Tiergarten, circondato da alberi e cespugli, nelle vicinanze del Reichstag. Un luogo di tristezza interiore, un luogo dove provare panico, per non far scivolare nell'oblio l'annientamento dei Sinti e dei Rom da parte dei nazisti. Un luogo così è possibile? O si trova solo nel vuoto e nel nulla? Avrò la forza di creare un 'luogo del nulla'? Un luogo privato di tutto." |
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Vacanze da cane di compagno.sir commento di compagno.sir |
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Grazie Kaneda e Milla. Purtroppo nononstante il cane teoricamente abbia nel sangue la caccia al leoni (Rhodesian Ridgbeack) ho beccato l'unico cacciatore che non fa altro che dormire dai però una foto mentre fa le ridde selvagge tra i paletti ce l'ho messa
per quanto riguarda l'effetto delle foto, sono assolutamente digitali con una post produzione che voleva proprio riprendere le vecchie pellicole
ciao  |
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Vacanze da cane di compagno.sir commento di kaneda986 |
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sembrano foto d'altri tempi, non se son scattate con la pellicola, o meno, ma l'effetto prodotto è molto simile, a me piace molto.
alcune foto rendono l'idea della vacanza per cani, altre meno, IMHO.
un difetto secondo me è aver fatto le foto allo stesso soggetto, e quasi sempre mentre riposava. |
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