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passerella di tecch commento di edgar |
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HDR a parte, che comunque non è particolarmente spinto (meno male), e parlando di composizione, il limite dello scatto è costituito dall'invadenza della passerella e in particolare dai piloni di legno che ne costituiscono il supporto, che vanno a sovrapporsi con gli edifici che nei piani lontani fanno da sponde al canale.
Il fatto che sia il primo piano che i piani lontani siano perfettamente a fuoco, rende ancora più evidente la sovrapposizione.
Per produrre una immagine corretta sarebbe stato necessario un diverso punto di ripresa, meglio se leggermente più in alto e più ampio che permettesse di diminuire la superficie occupata dalla passerella e di abbassare l'apice dei piloni al di sotto del basamento delle case più lontane.
In senso generale, quando si propone una composizione come questa, per produrre una immagine d'impatto è soprattutto necessario avere ben chiaro in testa quale/i elemento/i si vuole/gliono valorizzare; spesso non avendo chiarezza noi per primi, tendiamo a riempire il fotogramma con troppi elementi sovrapposti e a generare in chi osserva un senso di poca chiarezza d'intenti. Credo che questo sia uno di quei casi.
Ciao buoni scatti.
EDgar |
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Al Semaforo di Daniele63 commento di edgar |
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Un simpatico scatto "street".
I punti di forza sono costituiti dalla situazione in sè, dal contrasto cromatico dei birilli, dal mosso che anima la composizione.
Tra le aree di miglioramento cito invece una sottoesposizione di oltre 1 f/stop che la rende generalmente "grigiastra", lo sfondo davvero sgraziato (soprattutto la cancellata) e soprattutto la sovrapposizione del birillo con la testa del giocoliere. Devi prestare molta attenzione in questi casi, perchè si tratta di uno degli errori più invalidanti.
Ciao a presto e buoni scatti.
EDgar |
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"Z" di alexab commento di edgar |
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Si tratta di una marina, interamente giocata sull'atmosfera.
Il punto di forza è quindi ovviamente l'atmosfera stessa, che è costruita dai giochi di luce e ombre tra cielo e superficie del mare; quest'ultima in particolare è resa con una "finezza" davvero notevole, inclusi i riflessi - debitamente attenuati - sulla battigia.
Il decentramento dell'orizzonte contribuisce ad una composizione più interessante e lascia ampio spazio alle nuvole, che hanno una maggior varietà di disegno rispetto al mare.
Il mare costituisce l'ancoraggio "terrestre" che serve: ovviamente quando parliamo di ancoraggio terrestre, parliamo di tutto ciò che non è cielo, e quindi le superfici d'acqua sono assolutamente sostitutive della terraferma e sono certamente un ancoraggio validissimo, anzi, a volte anche migliore.
Il limite dello scatto invece è costituito dalla parte di luce solare che filtra dalle nubi, che è talmente intensa da "bruciare" completamente alcune zone, cioè le rende chiare e piatte, senza alcun dettaglio. Del resto in uno scatto del genere la differenza di luminosità tra queste zone e le zone più scure (gamma dinamica) è talmente elevata che non esiste supporto elettronico, filmico o cartaceo che possa "contenerla".
Allora dobbiamo operare una scelta in fase di scatto: o salviamo le alte luci o le ombre, altre possibilità con scatto singolo non esistono. Qui hai deciso di salvare le ombre e il risultato in termini di resa di atmosfera ti ha dato ampiamente ragione. Tieni però presente che in nessun contesto "ufficiale" (mostra, concorso, pubblicazione professionale) può essere accettata una foto come questa che presenta queste aree bruciate così evidenti. Questo lo dico non per smontarti, ma per farti capire che - nonostante la validità dell'atmosfera che hai costruito - la foto ha un limite invalidante.
In questo caso l'unica possibilità tecnica di portare a casa - in quel momento - uno scatto che avesse sia l'atmosfera adatta che le alte luci corrette sarebbe stato l'uso dell'HDR. Cioè effettuare più scatti (in un caso del genere minimo 5, meglio 7 o 9 con esposizione progressivamente crescente di 2/3 di f/stop) e fonderli insieme, in modo da miscelare ombre e luci da esposizioni diverse.
Sicuramente l'atmosfera che hai costruito se lo sarebbe meritato.
In caso contrario sarebbe stato obbligatorio aspettare che il sole fosse più nascosto e meno potente; ma è anche possibile che in quel caso l'atmosfera poi non sarebbe stata più la stessa .....
..... insomma, produrre grandi foto difficile, come sempre !
Ciao buoni scatti.
EDgar |
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Polittico di un vissuto di alexab commento di edgar |
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alexab ha scritto: |
Poi ho avuto la fortuna di incontrare un fotografo...un'autorita' nella fotografia....ed ho cercato conferme da lui.....che mi ha dato la spinta ed il coraggio a richiederne le critiche....mi ha detto...."l'unico rischio al quale vai incontro...e' di non essere capita!"......che per me e' una regola.....non mi capisce mai nessuno!!!!
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Caspita, hai conoscenze importanti, beata te!
Beh, suggeriscigli magari di iscriversi a P4U, così ci dà un contributo.
Se dovesse farlo, faccelo sapere.
Ciao grazie
EDgar |
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Fatti sotto... di frank81 commento di edgar |
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Uno scatto naturalistico che - solo per la notevole vicinanza ai soggetti selvatici - merita comunque una menzione.
La sovrapposizione con il cielo ti ha causato la sottoesposizione degli stambecchi; come è stato già suggerito, hai due strade: puoi aumentare l'esposizione in post produzione, oppure al contrario diminuirla per produrre l'effetto silhouette.
Puoi anche provare entrambe le strade, per poi decidere quella più azzeccata; probabilmente artisticamente parlando la silhouette è più intrigante, mentre "naturalisticamente" lo è di più la possibilità di osservare una immagine correttamente esposta dove gli animali si possano apprezzare nel dettaglio.
Ciao buoni scatti.
EDgar |
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Lassu' qualcuno mi ama....parliamone!!!! di alexab commento di edgar |
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Un ritratto caratterizzato da uno sguardo intenso e che "obbliga" ad essere osservato con attenzione e non lascia "scampo".
In qualche modo, come spesso capita con gli sguardi che si rivolgono verso l'alto, contiene una richiesta e al tempo stesso un monito: "ecco, guarda dove mi ha portato il mio cammino ....". E' uno sguardo che non si può non "ascoltare" e che prima di lasciarti andare via libero ti chiede di guardare, capire e - se non proprio facendoti sentire in colpa - ti obbliga almeno a sentirti "messo in gioco".....
La lettura che propongo forse non è coerente con il titolo, ma è quello che traspare dall'analisi psicologica del "racconto" fotografico.
Come sempre i tuoi ritratti sono molto "densi" e .... mi fanno lavorare !!
Bene bene.
EDgar |
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Polittico di un vissuto di alexab commento di edgar |
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Un'opera impegnativa e che, dal punto di vista espressivo rivela maturità e capacità di "racconto" degna di nota.
Osservando dapprima gli scatti nella singola espressività, inserisco alcune osservazioni qui di seguito:
Il n° 1 è un ritratto "difficile", appena appena mosso, la fronte tagliata che ci sta perché concentra meglio l'attenzione sullo sguardo (anche se a riguardarlo bene sarebbe stato meglio un taglio ancora più basso). Lei guarda al passato, ma lo fa con assoluta determinazione, con certezza totale e con le idee chiarissime del perché lo farà e di che cosa farà.
Non cede nemmeno un istante l'attenzione a nessuno, gli osservatori casuali o meno non le interessano e tutto il suo corpo vibra nel movimento che la spinge verso il suo obiettivo.
Molto espressivo. Il leggero mosso è la vibrazione del movimento e della spinta verso il suo obiettivo che iniziano la loro corsa.
Il n° 2 è il seguito, il compimento del precedente: l'occhio non si vede nemmeno più, perchè lei ha eliminato dalla traiettoria visiva qualsiasi interferenza, quindi esprime determinazione assoluta, totale assorbimento nella ricerca dell'obiettivo e della direzione che ha deciso di intraprendere. Sta accelerando e tutto il suo essere vibra fortemente (e il mosso più accentuato qui è strumentale) ed è plasmato e "deformato" dal movimento e dallo slancio che ha raggiunto il suo massimo; lei è orientata, determinata, non ha esitazioni e questo la rende incredibilmente "veloce" verso il suo destino. Anche se per certi versi è un ritorno al passato; ma forse, proprio tornando al passato, è convinta di ritrovare il filo della sua vita; l'obiettivo è talmente importante, che non c'è un momento da perdere ........... via veloce ...........vibrando ......
Inutile dire che - in successione con la precedente - le due immagini potenziano a vicenda fortemente il senso di accelerazione.
Il n° 3 ad occhi aperti rappresenta lei che ha raggiunto finalmente il suo obiettivo e lo guarda con fierezza solenne. "Sì, ce l'ho fatta"! Il sorriso è giustamente orgoglioso e rappresenta bene la soddisfazione per il traguardo di vita raggiunto.
Infine il n° 4 ad occhi chiusi è "Il riposo dopo la tempesta": ad obiettivo raggiunto, dopo la fase della fierezza, finalmente scende l'adrenalina, si possono chiudere gli occhi e lasciarsi andare a una pausa per ricostruire le energie.
I 4 scatti - montati in serie come nel polittico d'apertura - costituiscono un racconto fotografico di grande forza espressiva.
Le immagini si potenziano a vicenda e raccontano la storia della vita interiore della donna, come i fotogrammi di un film. E che film....
Un'opera espressivamente così matura e complessa, da far passare in secondo piano piccole incongruenze formali veniali che si possono trovare in qualche punto.
Complimenti per i singoli scatti, ma soprattutto per la visione d'insieme.
EDgar |
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Italians do it better... di Jacopo86 commento di edgar |
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Uno scatto "candid" davvero di livello.
Direi che ha bisogno davvero di pochi commenti: hai colto perfettamente il momento (che meglio davvero non si può!), grazie a un tempo di scatto lento, ma gestito bene, perchè infatti l'ambientazione è perfettamente leggibile e ferma.
Bello anche il personaggio di sinistra che sembra distogliere lo sguardo perchè ..... gli scappa da ridere! Compositivamente parlando tra l'altro, dove lui guarda hai lasciato un ampio spazio perchè il suo sguardo non vada subito a sbattere contro il muro, ma trovi il corretto cammino.
La solenne scritta "State Treasurer" fa da contraltare ironico e azzeccatissimo alla piccola vicenda goliardica.
Chapeu!
EDgar |
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Labirinto di travi... di Jacopo86 commento di edgar |
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Uno scatto a metà tra architettura urbana e geometrie, decisamente ben fatto e soprattutto molto personale.
Tra i punti di forza segnalo:
* La sovraesposizione del cielo intorno all'edificio, che rende "isolato" il medesimo, come se "galleggiasse" nel nulla.
* La rotazione di 90° gradi in senso orario che suggerisce l'illusione di una scalinata di vetro e travi di metallo; una volta tanto una rotazione a proposito!!
Bene bene, decisamente bene.
EDgar |
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Seconda versione.... di alexab commento di edgar |
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E' uno scatto di notevole suggestione, caratterizzato da fasce orizzontali colorate che "abbracciano" la nuvola e la valorizzano.
I colori sono molto saturi, probabilmente non sono "colorimetricamente" esatti se misurati con un termocolorimetro, ma sono talmente suggestivi ed evocativi che psicologicamente vengono registrati dal cervello come "giusti". E questo è ciò che serve al racconto fotografico.
La silhouette della vegetazione ci sta bene in questo caso; dettaglio in questa zona non avrebbe aggiunto in effetti granchè alla suggestione cromatica che - come detto prima - è il Centro d'Interesse della foto.
Sarebbe utilissimo riequilibrare il bilanciamento delle fasce cromatiche tagliando ancora una fetta di cielo
Direi in generale proprio bene.
EDgar
PS: come vedi se ti sforzi un po' riesci a superare il problema dell'ancoraggio.......... |
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The answer my friend... di Jacopo86 commento di edgar |
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Jacopo86 ha scritto: | Ciao EDgar,
in effetti come già detto anche da Silvano, sono riuscito a peggiorare le cose in PP, almeno per quanto riguarda il bilanciamento del bianco e il contrasto. Per quanto riguarda l'inquadratura, in basso era presente una baracca che, con la sua imponenza, avrebbe fatto diventare il "mulino" un elemento secondario a causa della differente mole.
Detto ciò mi rimane ancora un dubbio: nella versione originale è evidente un rumore molto alto, che sono riuscito a diminuire nella versione modificata, a scapito però della nitidezza. Quale sarebbe l'atteggiamento più "corretto" da tenere? Tenersi il rumore e mantenere i bordi sufficientemente nitidi? O una via di mezzo?
Grazie mille dei vostri pareri e dei vostri consigli!
A presto,
Jacopo |
Personalmente del rumore non m'importa nulla.
Gran parte delle più belle foto in BN della storia dell'umanità sono piene di rumore e grana; deducine da solo quindi che rilevanza può avere il rumore.
L'abitudine al digitale (che per altro ha 1000 vantaggi che anch'io apprezzo molto) ci ha talmente ormai condizionato che non riusciamo più a renderci conto che la fotografia non è perfetta riproduzione della realtà, ma racconto di suggestioni, drammi, eventi, azioni ..... dove i parametri tecnici hanno l'importanza che possono avere solo se inibiscono direttamente il risultato espressivo.
Se invece - nonostante la grana - la foto "racconta" ciò che deve raccontare, ebbene: chisse.nefrega@dellagrana.com !
Spero di essere stato chiaro e di non essere in futuro accusato di aver dichiarato che ci vuole per forza grana nelle foto.... !!
EDgar |
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La voce di andrealogli commento di edgar |
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Amo molto la fotografia di scena e questa - evidentemente - "spacca"!
Bravo
EDgar
PS: la firma non va dimezzata, va "quadrimezzata"!  |
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..e svetta il nuovo grattacielo.. di gps73 commento di edgar |
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Uno scatto molto ben fatto di reportage, il cui punto di forza chiaro ed evidente è costituito dalla sovrapposizione dell'edificio in costruzione circondato dalle gru con la catena montuosa sullo sfondo.
Inutile dire che tale contrasto comunica in maniera forte, diretta, immediata.
Ciliegina sulla torta - da non sottovalutare - la statua di Vittorio Emanuele che spunta dagli alberi e che con la sua piccola taglia contrasta idealmente con l'immane edificio, rendendone la massa ancora più "schiacciante" e devastante.
Complimenti.
EDgar |
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The answer my friend... di Jacopo86 commento di edgar |
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Ciao Jacopo,
parto con la considerazione che lo scatto originale è più "espressivo" di quello modificato.
Intendo che trasmette meglio il senso di movimento dell'aria e il senso di rotazione della ruota del mulino; il motivo è che il maggior contrasto fa risaltare maggiormente le strutture scure ed esse paiono più "ferme" che nello scatto modificato.
Inoltre i toni scuri sono più drammatici e potenziano ulteriormente l'effetto.
Questo per darti un'idea di come contrasto e scala tonale sono collegati all'espressività.
Per quanto riguarda invece il tuo dubbio sulla composizione e l'ancoraggio a terra, devo confermare che li condivido: pur essendo (nell'originale più contrastato) il particolare dell'albero e del mulino a vento espressivi, restano comunque particolari scorporati da un contesto globale di cui si sente il bisogno, per percepire compiutamente l'effetto della suggestione temporalesca.
Capisco che magari il resto dell'inquadratura potesse presentare oggetti/strutture non gradevoli o di disturbo, ma lo sappiamo bene: fotografare non è cosa facile ...
Ciao buoni scatti.
EDgar |
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Amore Omicida di LaMole commento di edgar |
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Personalmente ritengo che si tratti di uno scatto che è in grado di infastidire la sensibilità di molte persone.
Senza drammatizzare, però mi sembrerebbe indice di sensibilità evitare argomenti che possono irritare nervi scoperti e tutto sommato senza uno scopo di qualche rilevanza.
Chi avesse sperimentato per sua sfortuna episodi di violenza, non credo condividerebbe il sorriso della ragazza tua amica.
EDgar |
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Concediamoci un attimo di pausa di Don_chano commento di edgar |
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Dunque cominciamo dallo sfondo:beh sì, in effetti peggio di così ... è davvero brutto brutto; uno migliore avrebbe aiutato!
Per quanto riguarda il soggetto, ovviamente non manca, dato che è il motociclista; però non sempre il soggetto - cioè il protagonista della foto - è anche il Centro d'Interesse. E' quindi necessario trasformare il soggetto nel Centro d'Interesse facendo in modo di riprenderlo in una posa o situazione efficace e comunicativa, oppure trovare qualcosa di diverso che costituisca il Centro d'Interesse stesso.
Ciao buoni scatti.
EDgar |
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Spettacolo di andrealogli commento di edgar |
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Uno scatto immediato dove hai saputo riprendere un momento di "concentrazione sofferta" da parte del musicista.
Buono anche il bilanciamento del bianco che rende molto naturali i toni della pelle.
Occhi all'inquadratura che è proprio proprio "al pelo".
Ciao buoni scatti.
EDgar |
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Profili nel crepuscolo di frank81 commento di edgar |
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Si tratta di uno scatto paesistico gradevole e realizzato con buongusto.
I punti di forza sono innanzitutto la bella atmosfera che hai colto, con le delicate tonalità caratteristiche dell'imbrunire. Il basso contrasto utilizzato contribuisce alla resa dell'atmosfera stessa.
In secondo luogo il decentramento dell'inquadratura a favore delle montagne; infine l'andamento sovrapposto delle catene montuose che ha anche il pregio di avere un andamento diagonale da sinistra a destra e dal basso verso l'alto; questo andamento conferisce "movimento" e personalità allo scatto.
L'unico punto migliorabile è relativo alla catena in primissimo piano: sarebbe stato opportuno includerla completamente, oppure trovare il modo di non farla comparire del tutto; con questa soluzione intermedia invece disturba un po', perchè si notano solo due "picchi" mozzati non molto accattivanti.
Comunque in generale bene, perchè lo spirito base dello scatto ha colto ciò che doveva cogliere, cioè l'atmosfera (che naturalmente qui è il punto d'interesse).
EDgar |
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Duro lavoro... di Jacopo86 commento di edgar |
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Il primo dei due scatti è rappresentato con un BN ben contrastato che comunque preserva bene i neri.
L'inquadratura è un po' approssimativa e trancia il braccio all'uomo, asportandogli anche un tallone; questo ovviamente penalizza il gesto dell'operaio stesso e sarebbe stato da evitare.
Aggiungo un commento di tipo espressivo su questo scatto: nonostante gli evidenti spruzzi di oro nero, l'atteggiamento dell'operaio è "elastico" e scattante, si muove in souplesse, con occhiali neri "eleganti" e sagomati, non sembra per nulla affaticato, ma ha un atteggiamento quasi "sportivo". Il tutto è espressivamente in contrasto con il titolo e il senso di fatica e durezza.
Per apprezzare meglio il senso di questo commento, basta confrontare ciò che invece viene trasmesso dalla seconda foto: muscoli tesi, gambe fermamente puntate al suolo, corpo parzialmente sovrapposti e contorti dalla fatica ..... impossibile non notare come questa seconda racconti con chiarezza e intensità la fatica, mentre la prima no.
Aggiungo una considerazione nella seconda: se l'inquadratura "pecca", pecca per due dettagli:
* Piedi e caschetto tranciati all'operaio di sinistra
* Manometro rosso tranciato verticalmente
(Evidentemente hai tendenza a stringere un po' troppo le inquadrature; tienine conto).
Al contrario invece un taglio della parte destra - come suggerito da alcuni - farebbe perdere allo scatto parte della sua potenza narrativa; infatti avrete notato che l'operaio di destra gestisce nel suo sforzo operativo intenso uno strumento che ha una forma simile a una mitragliera e che ha una lunga "canna" che si protende a destra. Tagliare la parte destra vorrebbe dire tranciare l'"arma" e ridurre di molto la potenza del racconto fotografico.
Noto che siete tutti sempre molto attenti agli aspetti tecnici e formali delle fotografie, e naturalmente la cosa è utile; non dimenticate però che in generi come il reportage e la street photography ciò che più conta è il racconto fotografico e che siano ottimizzati gli aspetti che con questo sono direttamente correlati.
Gli altri dettagli sono meno determinanti.
Ciao buoni scatti; aspettiamo la tua selezione per il reportage.
EDgar |
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SIMPLY SKY di Bee2013 commento di edgar |
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In estrema sintesi:
* I colori del cielo sono bellissimi e raffinati
* L'ancoraggio innanzitutto ..... c'è!
* L'albero a sinistra in silhouette è gradevole
* i tetti delle case un po' meno, ma del resto o cambiavi zona .... oppure ...
* L'esposizione è un filo scarsa, ma tutto sommato va bene, perchè tiene i colori pastello e crea atmosfera.
Uno dei tuoi migliori scatti di cielo.
Ciao a presto.
EDgar |
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