Ritratto |
|
|
Ritratto |
di gparrac |
Dom 20 Gen, 2013 6:14 pm |
Viste: 79 |
|
Autore |
Messaggio |
gparrac utente attivo

Iscritto: 11 Mgg 2006 Messaggi: 5822 Località: Genova
|
Inviato: Mar 22 Gen, 2013 12:08 am Oggetto: Ritratto |
|
|
Scansione di un negativo colore eseguita in modalità pellicola positiva
Fotografia di partenza: Primi anni '80
Cross processing ... se si effettua la ricerca su Internet viene da pensare sia che un filtro di Photoshop (o simili) ... al massimo, proprio al massimo, da qualche parte si accenna allo sviluppo in C-41 di una pellicola diapositiva.
Tutto qui? Veramente molto poco! Solo su Wikipedia, in inglese, ho trovato la notizia che Cross processing è anche lo sviluppo di un negativo colore in E-6 e ... tanto altro, anche se a livello di semplice cenno.
Il Cross processing non è un filtro Photoshop, questo sia chiaro!
Ma non è neppure soltanto l'uso di un materiale sensibile con uno sviluppo standard normalmente utilizzato per altri tipi di pellicola.
E' un gioco in cui occorre un po' di conoscenza della chimica dei rivelatori e tanta voglia di uscire davvero dagli schemi: E-4 (ed in seguito E-6) non sono certo il modo migliore di trattare un negativo per avere qualche cosa di simile ad una diapositiva, già era un po' meglio il vecchio Processo 41 Agfacrome professional, quello in cui era prevista l'esposizione del film ad una forte sorgente luminosa fra il bagno d'arresto e lo sviluppo cromogeno.
Mi divertivo in quegli anni a fare questi esperimenti ... ma quella che propongo è una cosa ancora diversa: qui l'originale è infatti un normale negativo colore, ma è stato duplicato usando un soffietto, un 50 mm simmetrico ed un supporto per duplicazione diapositive fissato davanti al soffietto.
La fotocamera era naturalmente caricata con pellicola negativa colore: anche nel colore il negativo ottenuto fotografando un negativo è un positivo!
O quasi .. la pellicola negativa colore è infatti caratterizzata dalla maschera, le parti che dovrebbero essere trasparenti non sono tali ma di un colore più o meno tendente al rosso (dipende dalla marca della pellicola).
Occorre quindi filtrare molto la luce per fare in modo che queste parti dell'immagine ... diventino almeno vicine al grigio neutro, la trasparenza è fuori discussione, la pellicola è mascherata.
Il negativo (o positivo che sia) dovrebbe essere poi stampato su carta utilizzando il classico Cibachrome o in alternativa RC 14.
Ma i tempi di esposizione sono (si dovrebbe dire erano) biblici, sia per la densità del negativo stesso che per la filtrazione necessaria.
Però ... che splendidi colori tenui, che morbidezza ...
Riprendo adesso in mano dopo tanti anni una busta archiviata circa 30 anni fa con dentro alcuni di questi negativi/positivi (ma come devo chiamarli?).
Lo scanner si dimostra molto più capace di digerirli, le necessarie regolazioni per bilanciare il colore sono quasi un gioco ... anche se 30 anni sono già tanti per un negativo conservato con ben poca cura.
Cross processing anche questo? Forse si, certo il procedimento descritto potrà divertire quelle poche (o tante?) persone per le quali questi nomi e queste sigle hanno ancora un significato.
Suggerimenti e critiche sempre ben accetti _________________
Ἀρχὴ μεγίστη τοῦ βίου τά γράμματα. |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
|
|