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Oggetto: Bianco e Nero: sviluppo in camera oscura Rispondi con citazione
Autore: redazione4u :: Inviato: Mar 06 Gen, 2009 6:54 pm
ATTREZZATURA NECESSARIA
Lo sviluppo NON necessita di grandi investimenti in attrezzature, e non comporta grandi sacrifici logistici. Solo una buona solidità psicologica (scherzo naturalmente!) per convincere la moglie a lasciarci monopolizzare il bagno o la lavanderia. Il materiale necessario è il seguente:
  • Tessuto per l’oscuramento porte e finestre. E’ una cosa importante, essenziale. La protezione dalla luce deve essere accurata e TOTALE. Le pellicole moderne sono in gran parte pancromatiche e quindi non possono essere nemmeno esposte alla luce di sicurezza giallo-verde o rossa come le carte da stampa. Non ci sono storie, l’oscurità deve essere completissima. Per ottenerla è necessario che OGNI VETRO, FESSURA SOTTO PORTE E FINESTRE, E BUCHI DELLA SERRATURA siano ricoperti con un tessuto a tenuta di luce. Si tratta di un apposito tessuto gommato che EFFETTIVAMENTE FA IL BUIO TOTALE. Sconsiglio altre soluzioni, tramite vecchie coperte o tessuti riciclati ecc, che non garantiscono sufficiente tenuta alla luce. RIPETO, l’oscuramento è una cosa seria: ogni minima infiltrazione potrebbe velare irrimediabilmente le vostre preziose immagini. Per essere sicuri che la stanza prescelta sia davvero a tenuta di luce è necessario chiudervisi e lasciar trascorrere almeno 4/5 minuti. Dopo di che, l’occhio acquisice la sensibilità necessaria a percepire eventuali infiltrazioni. Se ne trovate, anche minime, siate inesorabili e sigillatele. NON addormentatevi in camera oscura, NON è dignitoso.

  • Tank (Foto 1). Si tratta dello strumento fondamentale. E’ la vera e propria vasca di sviluppo, a forma cilindrica, con coperchio a tenuta di luce, che permette di introdurre e versare i vari liquidi di sviluppo e di lavaggio. Quelle storiche sono della Patterson e ci sono di varie dimensioni: da 1, 2, 3 e 5 pellicole. Le pellicole vengono disposte all’interno di una spirale di materiale plastico, disposizione che garantisce il perfetto distanziamento tra le spire e il movimento delle soluzioni di sviluppo intorno alla pellicola, assicurandone il corretto ricambio. Le spirali possono ospitare, tramite una semplice regolazione, sia pellicole 35mm che medio formato. Consiglio di acquistare una tank da 3 spirali, che consente di sviluppare contemporaneamente 3 pellicole 35mm oppure 2 pellicole formato 120 (medio formato). Tiene 1 litro circa e quindi sfrutta perfettamente le confezioni dei bagni in polvere, che sono tipicamente tarate su questa capacità.



  • Spirali (Foto 2). Alcune sono di solito in dotazione alla tank, ma se ne possono acquistare altre a parte. Per l’utente medio il numero corretto è 3.



  • Termometro. È importante disporre di un termometro preciso e di lettura chiara. Deve avere almeno la precisione del mezzo grado. Averne uno di scorta è buona abitudine, perchè se si rompe il termometro (è di vetro, può succedere e siccome può succedere, succede. E quando succede, succede in maniera bastarda, giusto prima dello sviluppo della pellicola più importante della vostra vita) e si rompe prima di una sessione di sviluppo importante siete fregati. Anche perchè, come da legge di Murphy, se uscite di corsa a comprarne uno in emergenza, scoprirete che non ne vengono più consegnati da mesi in nessun negozio della vostra città e che i prossimi arrivi sono previsti tra 6 mesi!

  • Timer. È fondamentale avere un timer per il controllo preciso dei tempi di sviluppo, dotato di segnale acustico.

  • Vasi graduati. (Foto 3) E’ bene disporre di un paio di vasi graduati da 1 litro, con beccuccio per non spandere liquidi durante i travasi.

  • Tubi graduati. (Foto 3) Ne servono un paio, uno da 250ml e uno da 50ml.



  • Bottiglie. (Foto 4) Le più comode sono quelle di plastica a soffietto.
    Ne occorrono almeno 5, più una per ogni sviluppo supplementare che si vuole utilizzare:
    • 1 per il bagno di sviluppo
    • 1 per il bagno di arresto
    • 1 per il bagno di fissaggio
    • 1 per il bagno di Selenio
    • 1 per il bagno di imbibente



    Le bottiglie per camera oscura sono dotate di una prodigiosa caratteristica, mai convincentemente spiegata da alcun esperto: si moltiplicano a dismisura e difficilmente dopo qualche mese di attività, ve ne trovate in giro meno di una ventina. Accettatela con serenità, non ci potete fare nulla.

  • Aprirullini. (Foto 5) E’ una specie di apribottiglie che serve ad aprire l’astuccio metallico dei rullini 35mm. In mancanza di meglio, si può rimediare con un normale apribottiglie per bibite. Se comprate quello specifico, NON lasciatelo usare ai figli come apribottiglie, altrimenti non lo ritroverete mai più (tra i giovanissimi diventa immediatamente un oggetto trendy e terribilmente irresistibile, soprattutto quello con scritto “Ilford”).



  • Forbici. Servono per tagliare la coda e gli angoli della pellicola. Se al mattino ci avete tagliato il pesce senza poi lavarle, avrete dei fotogrammi che puzzano di branzino. (è ovviamente un garbato modo di consigliarvi una certa minima ragionevole pulizia negli strumenti di camera oscura).

  • Pinze portapellicola con pesetti. Servono ad appendere le pellicole ad asciugare dopo lo sviluppo. Giusto perchè vi sappiate regolare, una pellicola 35mm da 36 pose è lunga circa 150cm. Tenetelo presente per decidere a che altezza da terra appendere le pinze (ed evitare l’umiliante situazione di vedere un pezzo della pellicola che striscia per terra!).

  • Pinze per asciugatura. Hanno la superficie delle branche rivestite di gomma morbida. Servono a detergere le pellicole appese dall’eccesso di acqua, per evitare che si formino macchie durante l’asciugatura. Non tutti le usano. Io non le uso più. Che dio mi banni per sempre se le uso ancora.

  • Guanti. Bianchi di cotone per maneggiare i negativi. DOVETE averli. Non chiedete altro.

  • Prodotti chimici. Per il ciclo completo di sviluppo servono i seguenti prodotti:
    • Sviluppo. Può essere in polvere, da sciogliere e diluire prima dell’uso, o liquido che va solo diluito. Alcuni sono monouso e vanno gettati dopo l’uso, altri possono essere riutilizzati fino al numero massimo di rullini indicato sulla confezione. Attenetevi alle indicazioni del produttore sulle capacità dei bagni e sulle scadenze, onde evitare sviluppi incompleti e malriusciti. Una volta preparata la soluzione di lavoro essa può avere una durata che va da poche ore a una settimana, secondo il tipo.
      Esistono sviluppi “normali” che sfruttano tutta la sensibilità della pellicola e danno un risultato di notevole equilibrio (es.: Ilford ID 11, Kodak D79), altri che permettono un “tiraggio” della sensibilità (es.: Ilford Microphen), altri ancora che esaltano alcune caratteristiche, come la finezza della grana (es.: Ilford Perceptol).
      Consultando i siti dei principali produttori (Ilford, Kodak, Agfa, Ornano, ecc.), si possono trovare le indicazioni relative ai principali sviluppi e le tabelle con i tempi di riferimento per ogni tipo di pellicola.
    • Arresto. È un bagno necessario per fermare istantaneamente l’azione del bagno di sviluppo. In genere, essendo gli sviluppi soluzioni basiche, l’arresto è un acido. Il più diffuso è costituito da una soluzione di acido acetico.
    • Fissaggio. È il bagno che serve a completare lo smaltimento dei sali d’argento che non sono stati colpiti dalla luce, in modo che l’immagine sulla pellicola possa restare stabile nel tempo. Vi sono sul mercati diversi prodotti validi, nei cataloghi dei produttori di sviluppi.
    • Selenio. È un bagno che rende la pellicola ancora più stabile ed esercita anche un’azione sulle basse luci, migliorando la prondità dei neri.
    • Imbibente. È un bagno leggermente saponoso, che serve ad evitare la formazione di macchie di calcare sulla pellicola durante l’asciugatura.
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