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Dove stampate il colore?
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setu
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MessaggioInviato: Gio 22 Giu, 2006 9:45 am    Oggetto: Dove stampate il colore? Rispondi con citazione

Appena acqusitata la Cl (alle 7 di sera) naturalmente carico rullino ed alle 9 del mattino seguente ero davanti al laboratorio

ritiro le stampe ed....ORRRORE, c'era RUMORE non grana (da pellicola da 400 ASA, ma rumore da fotocamera digitale

altro rullino altro laboratorio diverso e stessa storia

quindi scopro che i laboratori prendono il rullino e lo passano per lo scanner dato che usano stampanti digitali; quindi va a quel paese il vantaggio del rullino

alla fine mi sono preso uno scanner e cosí almeno il processo lo controllo io

Domanda: esistono laboratori in zona Milano che stampino tradizionalmente?

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andy_g
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MessaggioInviato: Gio 22 Giu, 2006 2:31 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Non abito a Milano e non posso rispondere alla tua domanda. Ho fatto fare dal laboratorio delle scansioni da diversi rullini negativi a colore. In nessun caso il risultato era particolarmente brillante, però ho anche osservato che il rumore era tanto più evidente tanto più il negativo era sottoesposto. Un rullino perfettamente esposto normalmente da risultati abbastanza accettabili.
Quanto al tuo interrogativo più generale sono giunto alla seguente conclusione: il modo di lavorare del 95% dei laboratori è assolutamente casuale: alternano risultati accettabili a risultati indecenti. Ho escluso il 5% non per comprovata esperienza personale, ma per pura cautela. Con il digitale ho il seguente vantaggio: porto i file a stampare e se il risultato è inaccettabile non ritiro e non pago, non litigo e me ne vado, tanto non ho perso niente. Insegnamo a questi signori a lavorare!
In bocca al lupo

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mauro zanotto
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MessaggioInviato: Gio 22 Giu, 2006 5:06 pm    Oggetto: Re: Dove stampate il colore? Rispondi con citazione

setu ha scritto:
Appena acqusitata la Cl (alle 7 di sera) naturalmente carico rullino ed alle 9 del mattino seguente ero davanti al laboratorio

ritiro le stampe ed....ORRRORE, c'era RUMORE non grana (da pellicola da 400 ASA, ma rumore da fotocamera digitale

altro rullino altro laboratorio diverso e stessa storia

quindi scopro che i laboratori prendono il rullino e lo passano per lo scanner dato che usano stampanti digitali; quindi va a quel paese il vantaggio del rullino

alla fine mi sono preso uno scanner e cosí almeno il processo lo controllo io

Domanda: esistono laboratori in zona Milano che stampino tradizionalmente?


Non capito bene la cosa...: ma erano dia o negativi..? Le dia sviluppano in E6 quindi chimico e non c'è processo dig. il neg. si sviluppa in C41 e non c'è processo dig.......; rumore dai provini...? Se hai fatto provini a contatto la macchina da stampa esegue una lavorazione standar e ovviamente tutto quelli immagini esposte magari sulle basse o alte luci le "livella" tutte con le relative conseguenze del caso. Stampe vere e propie dal neg..? Il lab ha una taratura poco curata e magari i "brodi" finiti....morale: effettivamente i lab che lavorano seriamente non sono molti ma c'è ne sono, devi solo avere pazienza e cercare. Io mi affido ad un lab prof. che veramente valora bene sia in chimico che nel dig. e non fa' pastrocchi. Una volta trovato il lab serio vedrai che i risultati saranno ben superiori al tuo scanner....pero' devi cercare e ricorda che se il lavoro non è ben fatto è un tuo diritto chiedere che venga rifatto o non lo paghi...! Ultima cosa tanto per chiudere: sei sicuro sulla sensibilita' impostata della macchina...?
Ciao Mauro
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setu
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MessaggioInviato: Gio 22 Giu, 2006 6:17 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

ho scattato con rullini da 100, 200 e 400 asa, tutti negativi.
l'esposizione la prendevo con un paio di esposimetri esterni

praticamente il problema é che a quanto pare in parecchi non stampano pió "otticamente"; il negativo sviluppato normalmente in C41 viene passato per lo scanner (ovviamente livellando tutto) e da qui va alla stampante digitale normalmente utilizzata anche per foto digitali; capisco che cosí risparmiano ma mi ha dato fastidio doverlo scoprire io senza che mi avvisassero Wink

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mauro zanotto
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MessaggioInviato: Gio 22 Giu, 2006 7:31 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

setu ha scritto:
ho scattato con rullini da 100, 200 e 400 asa, tutti negativi.
l'esposizione la prendevo con un paio di esposimetri esterni

praticamente il problema é che a quanto pare in parecchi non stampano pió "otticamente"; il negativo sviluppato normalmente in C41 viene passato per lo scanner (ovviamente livellando tutto) e da qui va alla stampante digitale normalmente utilizzata anche per foto digitali; capisco che cosí risparmiano ma mi ha dato fastidio doverlo scoprire io senza che mi avvisassero Wink


...Quelli seri esistono ancora, tranquillo, fai una sana indagine (sopratutto) in campo professionale e vedrai che qualcosa salta fuori..
Ciao
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andy_g
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MessaggioInviato: Ven 23 Giu, 2006 9:14 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Citazione:
praticamente il problema é che a quanto pare in parecchi non stampano pió "otticamente"; il negativo sviluppato normalmente in C41 viene passato per lo scanner (ovviamente livellando tutto) e da qui va alla stampante digitale normalmente utilizzata anche per foto digitali; capisco che cosí risparmiano ma mi ha dato fastidio doverlo scoprire io senza che mi avvisassero


Se lo scanner fosse buono e utilizzato bene, anche con questa procedura, non dovrebbero esserci grossi problemi, almeno per le stampe non fine art. Il problema che io ho riscontrato è di rumore cromatico inaccettabile nelle zone d'ombra.

Mi ricorda quando negli anni 80, automatismi di stampa troppo aggressivi vanificavano il lavoro di esporre accuratamente il negativo. Poi hanno aggiustato il tiro. Speriamo che la cosa si verifichi anche con il digitale.

Anche se l'idea di scannerizzare da soli il negativo e poi portare al laboratorio i file offre sicuramente più controllo, anche se è una fatica in più.

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Giovanni.Santangelo
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MessaggioInviato: Gio 29 Giu, 2006 10:38 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Se devi fare da te la scansione, tanto vale usare dia.
Hai materiale meraviglioso per le proiezioni, puoi fare scansioni migliori ed ottenere, inviando i file ad un laboratorio che stampi su carta chimica, risultati straordinari. Ed esiste ancora il Ciba (ora Ilfochrome)....
Comunque i laboratori che lavorano bene ci sono, anche se 35 mm e negativo colore non sono la miglior coppia possibile.
Ciao.

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roger
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MessaggioInviato: Mar 04 Lug, 2006 8:34 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Setu, complimenti per la CL e leggiti il mio post!
Triste

http://www.photo4u.it/viewtopic.php?p=910590#910590

Per Giovanni.Santangelo, ma il Cibachrome o Ilfochrome (il primo non era Agfa?) cosa sono? Anche io sto meditando di comprare uno scanner e fare solo dia.
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Giovanni.Santangelo
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MessaggioInviato: Mer 05 Lug, 2006 10:26 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Il Cibachrome, ora Ilfochrome (mai stati Agfa, prima Ciba Geigy poi Ilford, quella Svizzera), é un materile da stampa (carta + chimici), per la stampa diretta delle dia.
La qualità é vertiginosa, la durata eterna, il costo accettabile.
si può fare anche in casa.
Ora é un po difficile trivarlo, ma se vedi delle stampe Ciba...
Ciao

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roger
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MessaggioInviato: Mer 05 Lug, 2006 2:13 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Giovanni.Santangelo ha scritto:
Il Cibachrome, ora Ilfochrome (mai stati Agfa, prima Ciba Geigy poi Ilford, quella Svizzera), é un materile da stampa (carta + chimici), per la stampa diretta delle dia.
La qualità é vertiginosa, la durata eterna, il costo accettabile.
si può fare anche in casa.
Ora é un po difficile trivarlo, ma se vedi delle stampe Ciba...
Ciao


Leggo queste cose e penso: tanto non potrò mai farle, nessuno qua nella mia città le fa o ha voglia di farle.

Mesi fa avevo chiesto se era possibile stampare direttamente da dia nella sezione camera oscura, nessuno mi aveva saputo rispondere chiaramente. Ora scopro nella sezione Leica che si può fare!
Smile

Peccato che grazie al digitale nessuno si prenda più la briga di fare ste cose. Quindi mi attrezzero di scanner e vedremo. So già al 100% che il risultato non sarà lo stesso, chissà come mai Very Happy

Per curiosità, stampare una dia su ciba formato 20x30 quanto costerebbe?
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mauro zanotto
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MessaggioInviato: Mer 05 Lug, 2006 4:06 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

roger ha scritto:
Giovanni.Santangelo ha scritto:
Il Cibachrome, ora Ilfochrome (mai stati Agfa, prima Ciba Geigy poi Ilford, quella Svizzera), é un materile da stampa (carta + chimici), per la stampa diretta delle dia.
La qualità é vertiginosa, la durata eterna, il costo accettabile.
si può fare anche in casa.
Ora é un po difficile trivarlo, ma se vedi delle stampe Ciba...
Ciao


Leggo queste cose e penso: tanto non potrò mai farle, nessuno qua nella mia città le fa o ha voglia di farle.

Mesi fa avevo chiesto se era possibile stampare direttamente da dia nella sezione camera oscura, nessuno mi aveva saputo rispondere chiaramente. Ora scopro nella sezione Leica che si può fare!
Smile

Peccato che grazie al digitale nessuno si prenda più la briga di fare ste cose. Quindi mi attrezzero di scanner e vedremo. So già al 100% che il risultato non sarà lo stesso, chissà come mai Very Happy

Per curiosità, stampare una dia su ciba formato 20x30 quanto costerebbe?


Dipende dal lab, qua' nel vicentino c'è un lab professionale che stampa ancora il vero Ciba ed ha una scorta di materiale per almeno due anni, comunque un 20x30 lo fanno pagare circa 6/7 euro.....Personalmente, pero', io mi affido ad un lab veramente serio e professionale, si chiama Art Color ( www.art-color.it ), sono veramente in gamba sia per il classico sistema di stampa, sia per il dig. (Lambda) e sopratutto per il b/n anche se per quest'ultimo mi arrangio in tutto visto che ho una c/o fissa...ma per chi non la puo' avere è un vivo consiglio che do'......da loro si servono moltissimi professionisti.
Ciao Mauro
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roger
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MessaggioInviato: Mer 05 Lug, 2006 4:31 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ecco, professionisti!

Non si potrebbe pubblicare qua un elenco di professionisti del settore suddiviso per regione e/o provincia?

Pare che nella mia zona (piemonte/provincia di alessandria) non ci sia nessuno che lavora bene :°(

Ora forse ho trovato a milano, scomodo, però dato che ci vado sovente posso lasciare li le pellicole di persona e poi farmele spedire. Con i 10/12 euro di un corriere espresso magari bestemmio meno quando apro la busta del laboratorio Very Happy
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Giovanni.Santangelo
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MessaggioInviato: Mer 05 Lug, 2006 5:15 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

A scanso di equivoci: l'Ilfochrome esiste ed é vivo e vegeto, prodotto in Svizzera dalla Ilford, quelle parte della Società che non é fallita, mentre é fallita ma poi rilevata e ripartita la consorella Inglese, quella del materiale B/N, ora di nuovo disponibile.
Effettivamente molte parti di questo forum (non specificatamente questo Leica ma in generale) sono, a mio parere, abbastanza disinformative.
Si da il chimico morto e sepolto, una sorta di fossile tecnologico ad uso e consume di vecchi fotografi rincoglioniti, alimentando poi ogni sorta di leggenda metropolitana, ed il digitale la panacea risolutiva di ogni problema fotografico; diciamoci invece chiaramante che al FOTOAMATORE, cui non viene chiesto di fornire files a questa o quell'agenzia, ma ha semplicemente la voglia di produrre immagini di grande qualità, il digitale non conviene affatto, e consentitemi di risparmiare la spiegazione.
Ovviamente di tutto questo, per quanto banale, sulle cosidddette "riviste specializzate" non c'é traccia: vivono dell'inserzioni di Canon e Nikon, non possono certo mordere la mano che li nutre e non fanno che propinarci interviste a questo o quel prefessionista che decanta i fasti delle nuova tecnologia, salvo omettere che l'attività di quel professionista dista mille miglia dall'attività del normale fotoamatore.
Perdonate lo sfogo e torniamo all'argomento.
Vista la situazione, una valida alternativa alla stampa Ilfochrome é la scansione con uno scanner per pellicola (con il 35 mm nessuno s'illuda di ottenere risultti di qualità elevata con quelli piani, per quanto dedicati, diverso per la pellicola 120), inviando poi i files ad un laboratorio che faccia la stampa Lamda o comunque su carta chimica.
Sempre a scaso di equivoci: anche io uso una digitale, una Olympus E20, comodissima e di grande qualità, ma non per tutto.
Ciao.

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mauro zanotto
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MessaggioInviato: Mer 05 Lug, 2006 8:43 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Giovanni.Santangelo ha scritto:
A scanso di equivoci: l'Ilfochrome esiste ed é vivo e vegeto, prodotto in Svizzera dalla Ilford, quelle parte della Società che non é fallita, mentre é fallita ma poi rilevata e ripartita la consorella Inglese, quella del materiale B/N, ora di nuovo disponibile.
Effettivamente molte parti di questo forum (non specificatamente questo Leica ma in generale) sono, a mio parere, abbastanza disinformative.
Si da il chimico morto e sepolto, una sorta di fossile tecnologico ad uso e consume di vecchi fotografi rincoglioniti, alimentando poi ogni sorta di leggenda metropolitana, ed il digitale la panacea risolutiva di ogni problema fotografico; diciamoci invece chiaramante che al FOTOAMATORE, cui non viene chiesto di fornire files a questa o quell'agenzia, ma ha semplicemente la voglia di produrre immagini di grande qualità, il digitale non conviene affatto, e consentitemi di risparmiare la spiegazione.
Ovviamente di tutto questo, per quanto banale, sulle cosidddette "riviste specializzate" non c'é traccia: vivono dell'inserzioni di Canon e Nikon, non possono certo mordere la mano che li nutre e non fanno che propinarci interviste a questo o quel prefessionista che decanta i fasti delle nuova tecnologia, salvo omettere che l'attività di quel professionista dista mille miglia dall'attività del normale fotoamatore.
Perdonate lo sfogo e torniamo all'argomento.
Vista la situazione, una valida alternativa alla stampa Ilfochrome é la scansione con uno scanner per pellicola (con il 35 mm nessuno s'illuda di ottenere risultti di qualità elevata con quelli piani, per quanto dedicati, diverso per la pellicola 120), inviando poi i files ad un laboratorio che faccia la stampa Lamda o comunque su carta chimica.
Sempre a scaso di equivoci: anche io uso una digitale, una Olympus E20, comodissima e di grande qualità, ma non per tutto.
Ciao.


Il tuo sara' stato anche uno sfogo ma mi hai letto nel pensiero ed anticipato nel messaggio.....quindi tutto il mio appoggio. Sul ciba è verissimo quello da te detto, tuttavia qualche lab. ha provveduto a delle scorte per garantire la continuita' di queste stampe poichè certe provigioni risultano a volte difficoltose in tempi utili, tutto li'. In campo prof. poi se qualcuno crede che chi mangia con le foto scatti solo ed esclusivamente in digit. si sbaglia di grosso e alla grande...peccato per chi lo vorrebbe (distributori in primis) ma non è cosi', sopratutto nello still-life, foto di arredo ed altro (anche nel reportage sono ancora moltissimi che usano tecnologie miste..) viene usato sempre come riferimento il buon vecchio banco ottico sia per il colore che, sopratutto, il b/n...... pensieri e dati di fatto e ovviamente nulla di polemico.... Smile
Ciao
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Giovanni.Santangelo
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MessaggioInviato: Mer 05 Lug, 2006 10:51 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Caro Mauro, oltre a ringraziarti per l'importanza, la chiarezza e la precisione del tuo contributo, permettimi però di dire che, forse, se fossimo un tantino più "polemici", potremmo riuscire a puntualizzare alcune realtà, e probabilmente rendere partecipe qualcun'altro che il re é nudo.
Basterebbe forse far assistere qualche entusiasta della sua "prosumer" dal sensore grande quanto un unghia, a qualche proiezione di dia, magari Kodachrome. Immagino già quante bocche spalancate occorerebbe richiudere con una bottarella sotto il mento. Magari offrendo una spalla su cui piangere a chi ha svenduto per un tozzo di pane il suo corredo reflex, forse con tante ottiche fisse, tra cui l tanto vituperato cinquantino, capace di obnubilare il terribile 60-300 f4/8.
Usiamo la "nostra" testa ed i "nostri " occhi, e saremo tutti più felici.
Ciao.

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roger
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MessaggioInviato: Gio 06 Lug, 2006 8:49 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Giovanni.Santangelo ha scritto:

Vista la situazione, una valida alternativa alla stampa Ilfochrome é la scansione con uno scanner per pellicola (con il 35 mm nessuno s'illuda di ottenere risultti di qualità elevata con quelli piani, per quanto dedicati, diverso per la pellicola 120), inviando poi i files ad un laboratorio che faccia la stampa Lamda o comunque su carta chimica.
Sempre a scaso di equivoci: anche io uso una digitale, una Olympus E20, comodissima e di grande qualità, ma non per tutto.
Ciao.


Io non compro mai riviste, se non quelle due per vedere il test degli epson v700 e v750 e 3 riviste tedesche in aeroporto ma in cui si parlava di Zeiss Ikon, Mamiya reflex, Topcon RE super ecc.

La stampa lambda o su carta chimica in cosa consiste?

Possibile che i negozianti cerchino sempre di rifilare le peggio cose al cliente e il cliente (ovvero io) debba scoprire le cose su internet?
Come qualcuno disse qua sopra, sembra proprio che il fotografo con minilab medio non capisca che se il fotoamatore vuole spendere di più è cosciente del fatto e sa che la qualità cambia verso l'alto.

Nel mio lavoro se il cliente vuol spendere di più, sono contento, ma non perchè guadagno di più ma perchè avrà un prodotto che gli durerà per decenni!
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Giovanni.Santangelo
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MessaggioInviato: Gio 06 Lug, 2006 10:11 am    Oggetto: Rispondi con citazione

La stampa di un file può avvenire in vari modi.
Con una stampante a getto d'inchiostro deponi dei puntini di inchiostro sulla superficie di un foglio.
La stampa chimica altro non é che l'utilizzo della normale carta fotografica che, per poter essere impressionata da un file però, necessita della conversione di quest'ultimo da parte della macchina stampatrice.
Una di queste macchine, in grado di produrre risultati di grande qualita é la Durst Lamda.
Nessuna stampante potrà mai eguagliare i risultati ottenibili dalla carta chimica, in cui il colore si forma per reazione dei copulanti all'interno dello spessore della carta stesso e, soprattutto, per via del processo di conversione, é steso in maniera "continua"; inutile poi sottolineare i vantaggi sulla durata delle stampe.
La stampa a getto d'inchiostro é, viceversa, costosa come sa bene chi abbia cambiato il set di cartucce alla propria stampante, la carta di qualità non costa molto meno di quella fotosensibile e la durata é tutta da dimostrare, inoltre l'immagine é comunque discontinua.
L'unico vantaggio é quello psicologico perché "fai tutto tu", ma é un vantaggio che, proprio l'utilizzo del digitale, anche ibrido (pellicola + scanner) rende perfettamente inutile: uno dei punti di forza infatti, e non da poco, dell'utilizzo del digitale (ripeto, anche ibrido) é la separazione dell'editing dalla stampa vera e propria, ovvero il trasferimento su carta; in un processo chimico puro se decido di stampare solo una parte del negativo, o eliminare un dettaglio che non voglio ecc. devo provvedere direttamente in fase di stampa, viceversa gestendo un file posso farlo in Photoshop, la "stampa" é solo il trasferimento sulla carta ed in questo senso, a farlo in proprio, alla luce di quanto premesso, non ricavo alcun vantaggio. Tant'é che si stanno diffondendo l'utilizzo dell'invio "on line" o spedendo un CD ROM a centri specializzati che ti rimandano a casa le stampe a costi molto vantaggiosi.
Sul resto del tuo messaggio... se dovessi risponderti per come desidererei passerei la mattina sualla tastiera, lo farei comunque volentieri ma non posso.
Diciamo solo che qualità é quantita hanno divorziato da un pezzo e i motivi sono tanti.
La mia generazione si é formata, fotograficamente parlando, sulla Zenith E, ora si utilizza il telefono: tutto questo non può essere senza conseguenze, ma é solo uno dei tantissimi aspetti.
Ciao

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roger
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MessaggioInviato: Gio 06 Lug, 2006 10:57 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Quindi i minilab stampano a getto di inchiostro a quanto pare, o sbaglio?
Grazie mille!
Smile
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Max Stirner
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MessaggioInviato: Gio 06 Lug, 2006 11:08 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ma il vantaggio del durst lambda su formati fino al 20X30 non mi pare percepibile confrontandolo con un fujiflex ben tarato. Almeno finora per me è sto così con un 30x45 le cose cambiano a favore del durst in maniera vistosa.
Saluti

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"Quando ero giovane, mi esercitavo sempre mezz'ora al giorno. A volte riuscivo a credere anche a sei cose impossibili prima di colazione"
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Giovanni.Santangelo
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MessaggioInviato: Gio 06 Lug, 2006 11:41 am    Oggetto: Rispondi con citazione

E ci credo, Il Fujiflex é un supporto al poliestere (come lo Ilfochrome) che si sviluppa nei chimici RA-4.
Dipende poi cosa s'intende per minilab. Molti minilab che una volta erano solo chimici sono stati convertiti per poter stampare files, per cui producono stampe chimiche.
A getto, o sublimazione, sono i Totem o, all'opposto, i grandi centri stampa che utilizzano plotter. Ma in quest'ultimo caso siamo comunque ben oltre quello che si può ottenere dalla stampante casalinga, pur se il principio é lo stesso.
Ciao.

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