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Il Circolo PickWick4u: st di -Max- by pamar




La fotografia ha una caratteristica che sovente non si ricorda: difficilmente raffigura una scena come copia fedele del reale, vi è sempre e comunque, per lieve che sia, una rivisitazione o interpretazione della realtà.

Questo, banalmente, deriva da un lato dal fatto che la fotografia immortala una frazione della completezza del reale, paesaggio o evento o oggetto che sia, e dall’altro dal fatto che dietro alla macchina fotografica vi è sempre una persona.

Cosa vi è di più variegato, complesso, unico di un individuo, con la sua mente, esperienza, sensibilità, gusto e cultura?

Se quanto detto può essere lieve riguardo a certe tipologie di fotografia, esso diviene di portata rilevante riguardo ad altri generi, quali il close-up e la fotografia di piccoli elementi e dettagli.

Dettagli che conosciamo ma dei quali non siamo pienamente consapevoli, perché guardati ma non visti tutti i giorni o perché non analizzati “da vicino” nei particolari.

Tutto questo diviene di portata gigantesca quando vi è da parte del fotografo l’esplicita volontà di estrapolare un elemento dal proprio contesto naturale.

In questi casi nasce qualcosa di non comune e quasi fantastico e non noto… semplicemente per l’assenza di riferimenti sicuri che ce lo fanno inquadrare e riconoscere.

Mi torna in mente quanto mi ha descritto un amico psicologo riabilitativo: si tratta di un gioco/test, un gioco composto da vari flaconcini anonimi, tutti uguali, contenenti un’essenza o un odore, profumi di cose comuni, per esempio profumo di banana, cioccolato, carota, bistecca, cuoio, rosa, aglio, inchiostro e così via.

Ebbene, questo test dimostra che la persona che si sottopone ad esso ha incredibili difficoltà a capire a cosa appartenga il profumo.

Senza il riferimento visivo, insieme a quello olfattivo, la nostra mente non arriva immediatamente e senza difficoltà alla soluzione.

Chiunque, annusando un barattolo di pesto e vedendolo, assocerebbe l’aroma immediatamente al pesto. Vi assicuro che moltissimi, sentendo solo l’aroma da un flaconcino anonimo, ci metterebbero molto tempo ad identificarlo o addirittura non ci riuscirebbero affatto.

Io ho provato questo test: credetemi è di una difficoltà impensabile. Mi è capitato di non capire cosa stessi annusando, salvo poi stupirmi nel momento in cui mi veniva detto cosa fosse, oppure di conoscere bene quel profumo ma non riuscire a dire cosa fosse….salvo poi rimanere stupito della mia incapacità una volta scoperto l’arcano. Io adoro il tiramisù, ma di fronte al flaconcino contenente il suo profumo non sono stato capace di dire a cosa appartenesse.

Con i dovuti distinguo, la fotografia deve tenere conto della necessità di riferimenti certi per inquadrare il soggetto ritratto e renderlo esplicito, riferimenti certi e necessari per essere chiara.

In un’arte unicamente visiva, quale la fotografia, dove la vista è l’unico senso coinvolto, questo vale ancora in misura maggiore. Non vi sono odori, percezioni tattili, uditive o gustative, ma solo ed unicamente elementi visivi.

La visione di un soggetto deve includere un contesto ed elementi esplicativi.

Se mancano, viene meno l’immediatezza; viene meno la possibilità di interpretare correttamente quanto vediamo.

Quanto detto é utilizzato intenzionalmente per creare delle immagini ove un oggetto, anche comune, viene “trasformato” rispetto al suo essere.

Un oggetto, magari col quale abbiamo a che fare quotidianamente, diviene “altro”.

Diviene qualcosa di non noto, unicamente per l’assenza di riferimenti atti a caratterizzarlo.

Sorgono allora visioni di dettagli dei quali non ci rendiamo comunemente conto.

Sorgono tutta una serie di ipotesi e congetture non comuni nella quotidianità.





La fotografia di Max, oggetto di questo commento ricade in tale tipologia di immagine.

Questa fotografia, pur ritraendo una parte di una pozza d’acqua ghiacciata, fa perdere identità al suo soggetto, che infatti non viene identificato immediatamente.

È importante notare che tale perdita di oggettività non nasce da errori compositivi in fase di ripresa.

L’astrazione nasce da una precisa volontà autoriale.

Essa è voluta ed ha come fine la rappresentazione del soggetto, con il fine di esaltare alcune sue caratteristiche ed escluderne altre.

Caratteristiche non evidenti ad un’osservazione frettolosa.

Chiunque ha ben presente un velo d’acqua ghiacciata.

Diverso è soffermarsi e analizzare da vicino i pattern disegnati dal ghiaccio.

In parallelo la visione di una superficie ghiacciata completa è ben diversa dalla quella di una sua minuscola porzione.

L’osservazione di una superficie d’acqua ghiacciata, ripresa nella sua ambientazione, permette di connotare il soggetto, che invece non sarebbe identificabile con la stessa facilità se fosse ripresa solo una sua piccola porzione, quale unico elemento presente e senza altri riferimenti ambientali.

La combinazione tra la visione di una piccola porzione e l’esclusione della sua ambientazione trasforma questo soggetto in un oggetto astratto e slegato dalla sua dimensione reale.

Subentra una sorta di “trasformazione” da oggetto noto ad entità interpretabile ed oggetto di supposizioni.

In questa fotografia vediamo un dettaglio azzurro del ghiaccio, che assume forme che ci riconducono a dei petali ed alle loro venature.

Il fatto che l’immagine sia priva di riferimenti al contesto, sia ravvicinata, e che le sue forme mimino un oggetto diverso, rende la trasposizione riuscita.

Ne scaturisce, inoltre, un’indubbia piacevolezza estetica. La costruzione è ottimale.

L’immagine risulta armoniosa. Colore pastello, non troppo pronunciato o saturo.

Le linee presenti, sia i bordi del ghiaccio che le nervature su di esso, sono curve e dolci, graduali, senza spigoli.

La sua superficie appare, per assurdo, morbida e quasi vellutata.

Una dimostrazione della capacità della fotografia di plasmare e destrutturare il reale.

Senza trucchi od elaborazioni grafiche. Semplicemente sapendo cogliere, evidenziare o escludere parti del tutto.

Marco Pastori - pamar




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Autore: -Max- - Inviato: Dom 17 Gen, 2021 7:14 pm
Davvero emozionante vedere questa mia immagine inaugurare questa lodevole nuova rubrica.
Mille grazie alla redazione e in special modo a Marco per il tempo dedicato a questa foto e alla sua splendida lettura ed analisi.
Grazie di cuore Ciao
Autore: jus - Inviato: Gio 28 Gen, 2021 10:41 am
Bella recensione ottimamente introdotta da una attenta analisi ad una ottima foto che scevra da ogni sensazionalità conquista per la sua bellezza.
Complimenti alla Redazione per la bella nuova rubrica, già a partire dal titolo, un quasi romanzo di valore assoluto.
Ciao a tutti.

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