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photo4u.it - Interviste
Le interviste di photo4u.it: oltre n
In questa rubrica presenteremo i fotografi amatoriali e professionisti che si affacciano sul nostro portale, proponendo i loro scatti e interagendo, con consigli e commenti, con gli altri utenti del forum. Attraverso le domande della redazione e le relative risposte, qualche fotografia che li ritrae di persona e i link alla loro attività o alle pagine social/siti personali, la mini intervista si propone di aprire una finestra sul mondo degli utenti selezionati di volta in volta per poter conoscere più approfonditamente coloro con cui quotidianamente ci confrontiamo, tanto da considerarli amici, pur non avendoli, a volte, mai visti di persona.


La nostra Redazione ha intervistato: oltre n

Profilo su p4u: Qui e Gallery su p4u: Qui

Buona lettura a tutti!






Sono una persona estremamente riservata ed amante della solitudine.

Per indole non riesco a “stare” nelle cose e questo mi porta a continui cambiamenti di ambienti, persone e studi. Una vita vissuta secondo le tappe convenzionali sociali “ scuola, diploma, laurea,lavoro, matrimonio, figlio....separazione” .

Dopo la separazione, ho incontrato il buddismo, che ha iniziato a minare la mia conoscenza scientifica ( sono un chimico) ed a intravvedere altro... oltre le convenzioni scientifiche e le sue dimostrazioni teorico -pratiche, nonché gli assolutismi dualistici del nostro sistema.

Dopo qualche anno di pratica , indagando sul Budda di assoluta libertà, scopro il Budda che si libera anche del buddismo.

Mentre mi liberavo della pratica buddista , ho iniziato un percorso “rosacrociano con l'A.M.O.R.C da cui ho appreso e sperimentato che ogni cosa, fenomeno, va vista secondo il punto di vista scientifico, religioso, mistico , filosofico ed altre tipologie di conoscenza.

Dopo l' analisi dei vari punti di vista, entrare in meditazione e, dopo la meditazione. esternare quanto ha generato in noi la cosa, fenomeno osservato.

Raggiunto l' ultimo livello del percorso, memore del Budda di assoluta liberà, ho abbandonando l' AMORC ed ho trovato i libri di Jiddu Krisnhamurti sul liberarsi di tutti i pensieri e le strutture mentali, senza seguire nessun maestro o pratica di qualsiasi tipo.

Quando mi sono accorto di seguire il suo metodo/non metodo, mi sono reso conto che non ero ancora libero mentalmente e, abbandonato i suoi testi, ho trovato il misticismo di sri Aurobindo, che armonizza l' aspetto materico, vitale e mentale, la coscienza mentale, il subcosciente ed il sovra cosciente, in un tutto unico in continua evoluzione.

Attualmente sono in questa fase.

La fotografia, iniziata prima del matrimonio, non poteva che seguire la stessa evoluzione.

Dopo l'inizio emulativo verso maestri e l' applicazione categorica, insita nei vari generi fotografici, ho iniziato a cercare una personale modalità fotografica, non legata alla sudditanza imitativa verso i maestri ed alle anguste e limitative convenzioni fotografiche insite nei vari generi...che sto ancora cercando.

Per l' attrezzatura...tutto l' opposto.

Sono restio a cambiare attrezzatura, in quanto la ricerca della nitidezza esasperata, comporta un notevole consumismo delle fotocamere ed obiettivi.

Ho iniziato con una reflex analogica e vari obiettivi, con l' avvento del digitale, ho utilizzato prima una reflex con vari obiettivi, ora utilizzo una mirrorles.

Quando voglio scattare foto esco, quasi sempre da solo, osservando ciò che mi circonda.

Da sempre il mio intento è quello di riuscire a cogliere una realtà altra, tentando di scorgere le cose evidenti e le cose nascoste; mi piace indagare tra i risvolti della realtà cogliendone luci e ombre, toni e colori, soffermarmi per osservare ciò che mi circonda, riflettere e scoprire quanto c’è oltre la immediata apparenza.

Mentre osservo, dissolvo i pensieri e costruzioni mentali, aspetto che interiormente si manifesti quanto generato dalla interazione con ciò che osservo.

Quando lo percepisco, inquadro, determino i parametri per lo scatto, considerando anche le eventuali correzione da apportare in fase di elaborazione.

Domanda all’apparenza semplice e banale, ma in fondo crediamo che non sia proprio cosi’… Perché fotografi?

La fotografia è tra le pochissime cose da cui non mi sono distaccato.

Mi ha quasi sempre supportato nei distacchi da legami, abitudini, tradizioni, gruppi, modalità comportamentali e nei cambiamenti che ne derivavano.

E' un modo per conoscermi e ri-conoscermi attraverso le immagini, notare, da quello che percepisco guardandole e mentre le realizzo, l'effetto che hanno su di me lo svolgersi della vita, gli studi e meditazioni.

Mi stupisce, quasi sempre, il loro rispecchiare i miei stati d' animo.

Posso armonizzare il mio essere, fortemente razionale, con quello, altrettanto forte, non razionale, generando un equilibrio spontaneo e senza conflitti.

E' come essere in una dimensione non dualistica, una dimensione in cui divento un tutto unico con la fotografia..

Sei con noi da un anno, la tua produzione qui su photo4u.it si alterna dalla Sezione Varie alla Sezione ArtWork, proponendo, in quest’ultima lavori e progetti articolati e alcuni con temi filosofici, interessanti anche i commenti iniziali che invitano alla lettura del lavoro basandosi sullo scritto.

Parlaci di questi lavori e se hai altri progetti in cantiere…


Quando leggo “qualcosa” di interessante, non cerco di comprendere razionalmente il significato, dopo la lettura,mi rilasso ed entro in meditazione, libero da pensieri e costruzioni mentali. In questo modo, il “qualcosa” arriva nella mente superiore (non razionale) per quello che “è”, senza essere compreso e “filtrato” dalla mente razionale, che cerca di trasmutarlo in qualcosa di conosciuto.....snaturandolo.

In questo modo, è possibile percepire il “qualcosa” per quello che è, (non per quello che dovrebbe essere) e, spesso, questa percezione si manifesta in visualizzazioni.

Dopo la meditazione, metto le cuffie (sono sinestetico), ascolto musica, solo strumentale, sfoglio casualmente le foto nel mio archivio, fino a quando non trovo una foto che cattura la mia attenzione.

Inizio ad elaborarla con la mente libera da ogni convenzione fotografica, affidandomi al mio intuito, diventando un tutto unico con la musica e l'immagine che si sta generando.

Quando l' immagine sullo schermo è simile a quanto visualizzato, finisco di elaborare.

Con questa modalità, avere progetti..... è molto poco probabile.

In una tua recente risposta ad un commento su una tua foto dici: “Per me la fotografia è un processo che inizia con l'inquadratura e termina con la pubblicazione”. E’ molto interessante perché in questa frase in pratica racchiudi tutto il flusso di “lavoro” che e’ dietro ogni nostra singola foto, puoi spiegare meglio e più in profondità il concetto?

Il processo fotografico,come scrivi, è un flusso di “lavoro” che inizia con l'acquisizione dell'immagine, tramite fotocamera, e termina con la sua pubblicazione (renderla visibile agli altri).

Include quindi il trattamento sull' immagine acquisita (virtuale) per trasmutarla in immagine visibile.

Se si vuol riprodurre fedelmente la realtà fisica osservata , si utilizza la lavorazione per raggiungere lo scopo, rimanendo dentro schemi convenzionali consolidati, da cui non si “deve” uscire.

Se durante la lavorazione vediamo “altro”, rispetto a quanto osservato con il mirino e, cercando di realizzarlo, otteniamo una immagine che non riproduce fedelmente la realtà osservata, ma contiene “artefatti”, non così marcati da essere considerata lavoro grafico, come la si deve catalogare?

La mia domanda era rivolta per conoscere il confine da non superare con l' elaborazione, affinché la foto possa rientrare nel genere di appartenenza.

Da qui le domande....

Qual' è il confine tra un genere e l' altro?

... Come viene stabilito?

Come e quanto è importante la post produzione nel flusso di lavoro per le tue foto? Che software utilizzi? Quanto, in termini di tempo, impieghi per finalizzare la post produzione?

Con la mia modalità fotografica, la post produzione è la parte più importante del flusso di lavoro, dedicandoci ore ed ore, a volte per diversi giorni.

Durante l' elaborazione, tra musica ed immagine che si modifica continuamente, è come vivere in una dimensione senza confini, , in cui posso fluttuare, percepire e costruire-dissolvendo, dando corpo alle fantasia e creatività.

...a discapito della logica razionale, che è presente, ma funge solo da supporto, non da giudice, su quanto sta avvenendo.

Come software utilizzo Adobe Photoshop e Nik Collection.

oltre noltre noltre noltre n
irretirsi nel dissolvimentolento affondarepassare in rassegnatotemismo


Come hai conosciuto photo4u? Come consideri la ns. community e soprattutto se ti sta permettendo di crescere a livello fotografico.
Come reputi la lettura fotografica e i relativi commenti, un feedback da parte tua anche sulle attività e iniziative di photo4u…


Ho conosciuto photo4u cercando siti fotografici.

Mi sono piaciute molto le foto pubblicate e, istintivamente, mi sono iscritto.

Dopo un mese, mi sono allontanato dal sito in quanto lo percepivo come schematico e categorico nei commenti .

Poichè non era la prima volta che abbandonavo siti fotografici , ho iniziato a riflettere sui motivi degli abbandoni.

Ho compreso di avere un problema, non mi rendevo conto di voler essere accettato con la mia modalità mentre, entrando in un sito fotografico, dovrebbe essere il contrario, cioè accettare tutti i partecipanti al sito, non solo quelli che ci sono simili nella modalità fotografica.

Sono rientrato a marzo con questa consapevolezza e, di conseguenza, una lettura “è” una lettura, un commento “è” un commento.... non come dovrebbe essere secondo i miei parametri.

In questo modo, accettando modalità diverse da quelle personali, senza prevenzione e pregiudizi, non c'è conflitto ne scelta, ma una spontanea evoluzione, non solo fotografica.

Per le vostre attività.....sono restio a partecipare ma, in base a quanto ho scritto, spero di modificare e non rimanere legato alla mia abitudine

La tua gallery non e’ molto grande, hai circa 40 foto, ma tra queste ben 7 sono state premiate come Foto della Settimana e Vetrine mensili, come giudichi questi riconoscimenti? Qualche parola da spendere sul nostro sistema di premiazioni, e se puoi anche qualche consiglio e suggerimento per le attività e iniziative di photo4u.

Non conoscendo i vostri sistemi di selezione/ premiazione, non so cosa dire. Per quanto riguarda le vostre attività, ho risposto prima.

n.d.r.: Per il sistema di votazione e il "dietro le quinte" di photo4u, Vi rimando a questo LINK, in evidenza in tutte le sezioni del ns. Forum

oltre noltre noltre noltre n
il fruscio della sabbial' ingranaggio mentaletotemismoimmagine pareidolica

oltre noltre noltre noltre n
coppieun luogo non lontanopercezione yogicaimpermanenza delle forme


Ti chiediamo di scegliere alcune foto (al max 5) a cui sei piuù affezionato che hai postato nel tempo qui su p4u e magari scrivere una breve descrizione a corredo.






Ho raffigurato l'uomo alle prese con il bianco(divino) ed il nero( materico),
cercando di comprendere l' aspetto divino attraverso il pensiero logico razionale che
lo “ammatassa” con i suoi dogmi, principi, tradizioni, leggi che si perpetuano da secoli sempre uguali e
ripetitivi, lasciandolo con la sua crescente confusione interiore

Link Foto su p4u


OLDMAN ha scritto:
Bel risultato , interessante ...la cosa che mi intriga di più è il fatto che ognuno di noi può "leggerlo" come vuole... un'azione di stregoneria ? Si si .Il backstage tanto originale da porlo " nei Reportage in Artwok" ...complimenti Ok! Smile Ciao


Harma ha scritto:
Questo mi piace veramente molto,la posizione della presenza umana è perfetta,invece nell'altra tua proposta(l'uomo intrappolato nella ragnatela)avrei visto meglio l'umano rannicchiato..


Cristian1975 ha scritto:
Sembra la rivisitazione del Leonardo. La trovo molto intrigante e ne apprezzo in maniera determinata la scelta monocromatica e il parilato che tende ad incentrare, appunto, lo sguardo verso un infinito riconoscibile rappresentato dallo start up, piuttosto che fine corsa del "mentalist", quest'ultimo, nella figura umana rappresentata, nel suo arrivo, piuttosto che verso la sua fine piuttosto che alla sua rinascita. I disegni in fondo rimandano ad un evocazione celestiale, similarmente rappresentate nelle pitture a vetri delle chiese. Un insieme tra spirito e materia. Molto bella Smile


gfalco ha scritto:
Anche io ho pensato subito all'Uomo Vitruviano...
Non ho competenza per giudicare l'aspetto tecnico della realizzazione, ma da un punto di vista compositivo ed estetico è un'immagine estremamente gradevole.
Una figura umana incastellata un un caleidoscopio monocromatico. Intrigante. Ciao


Laki85 ha scritto:
Figata. Molto intrigante sia il risultato finale che le fasi della realizzazione che hai voluto condividere Wink



Il pensiero logico razionale non può portare ad una conclusione diversa da quella
intrinseca delle sue regole e, nello stesso tempo, come particolare estensione della logica,
non può superare il limite della propria definizione.
Link Foto su p4u


PieroF ha scritto:
Interessante sia l'immagine sia la descrizione. Suggestiva. Mi ricorda pure la citazione di Sgalambro:

"La matematica è il tribunale del mondo, il numero è ordine e disciplina. Ma ciò con cui si indica lo scopo della scienza, tradisce col termine la cosa. L'ordine, già il termine ha qualcosa di bieco che sa di polizia, adombra nelle scienziati le forze dell'ordine cosmico, i riti cosmici […]" Io però faccio matematica e alla fine penso che il pensiero logico razionale sia l'unico che permette di indagare su verità oggettive e condivisibili da tutti fuorché chi non le arriva. Per me oggettività e razionalità sono fondamentali al fine di elevare un sapere al grado di scienza. La fotografia, soggettiva per antonomasia a mio avviso, infatti la trovo utile per dare sfogo agli istinti irrazionali. Ma non vedo nemmeno un'ombra flebile e sfuocata di verità oggettiva nella fotografia. Con sommo rispetto per i critici d'arte che credono di averla trovata Very Happy

(Il sunto era che tutto dipende da cosa troviamo andando oltre il pensiero logico razionale. Se troviamo un infinito arbitrio dove ognuno si esprime per ciò che prova mi piace. Ma se invece troviamo un arbitrio oligarchico dove alcune persone hanno verità assolute che non possono dimostrare (critici d'arte, preti (?)), allora preferisco rimanere dentro la solidità dei quadrati concentrici). Ciao


fmongili ha scritto:
Dentro o fuori dagli schemi? scatto interessante e ben realizzato .... bravo! ciao Franco




Il conosciuto è come un “guscio” che ci avviluppa , lo si può modificare nella forma e dimensione,
e' permeabile solo a quello che conosciamo (o che possiamo trasformare in qualcosa di noto) ed ha una
doppia valenza: una è lo spazio di sicurezza entro il quale ci sentiamo tutelati, l'ambito
entro cui si ha la certezza di agire, di essere ciò che si deve essere in base ad un tipo di cultura
basata su idealismi, dogmi e convenzioni ; l'altra è il confine limitante , creato anche
dalla nostra mente, che ci ostacola quando si cerca di superarlo
Link Foto su p4u




L' algoritmo è una procedura finita e completa che risolve un determinato problema attraverso
un numero finito di istruzioni chiare e non ambigue, a partire da dati d’ingresso “certi”.Prima dell’avvento della Rete,
il riflettere sul “come fare?” metteva in moto una serie di ragionamenti che portavano l
a persona alla maturazione di uno spirito critico ed era uno stimolo alla curiosità del singolo che ora,
in epoca di “sovrabbondanza di spiegazioni”, rischia di mancare .
Oggi infatti esiste la Rete come punto di raccolta dati e procedure,
che può indirizzare verso una determinata direzione , “alleviando” la fatica di immaginare
percorsi alternativi e/o soluzioni originali. Con la logica dell’algoritmo, si dà enfasi al
sapere emulativo a discapito di quello generativo, si è portati a gratificare, e a gratificarsi,
per aver replicato risultati ottenuti da altri, non per avere “modificato” o “creato” ex novo.
Per chi è interessato [http://www.clementinagily.it/wolf/il-mondo-algoritmizzato-il-saper-fare-ai-tempi-della-rete/]lInk[/url]
Link Foto su p4u


littlefà ha scritto:
Ricchissima, quasi psichedelica,molto riflessiva come ogni tua proposta... L uomo si circonda di algortitmi, di soluzioni che gli semplifichino la vita, percorsi facili studiati e creati da altri che gli consentano di avanzare ,di scivolare in una vita semplificata ma che perde di gusto e sapore. Ma il tuo uomo si racchiude in una bolla che lo estrania dalla strada più facile, dai richiami facili e accattivanti che gli scorrono intorno, e va dritto per la sua strada verso una luce e un mondo da scoprire e creare. Ciao


Mausan ha scritto:
Molto molto interessante, un bellissimo lavoro.


PieroF ha scritto:
Bella anche questa!

Ma grazie al cielo esistono gli algoritmi ed esiste l'algebra (le due parole sono simili perché derivano proprio dal nome della stessa persona). Lavorare a migliorare algoritmi resta comunque un lavoro logico, che richiede intuito ed inventiva. Un tipo di intuizione razionale, che rimane pur sempre una delle capacità più esclusive (complice pure la cultura classica che non le valorizza). L'efficienza della propria intuizione viene valutata direttamente dai risultati, universali e ripetibili. Quindi per me anche su questo tema… c'è chi si impigrisce… ma la disciplina in questione resta assolutamente non banale ed è anzi una di quelle che richiedono più potenza mentale.




pamar ha scritto:
Concordo con quanto detto precedentemente da Vittorione. Un singolo scatto capace di “dire” molto nella sua semplicità. Grazie alla sedia rotta ma non solo, anche e soprattutto per la disposizione dei toni del B&N e di conseguenza delle zone luminose e più scure. Una manciata di elementi capaci di costruire la scena ed un ventaglio di sensazioni e congetture. Per esempio le orma sulla sabbia in direzione ed in prossimità della sedia (che risaltano, come la sedia stessa grazie al biancore della sabbia). La fila di impronte possiede, oltre ad un ruolo interrogatorio (chi era, dove andava, perché, che legame aveva/cosa ha visto nella sedia ?) anche un ruolo costruttivo della scena con il loro essere elemento disposto lungo la stessa direttrice della costa Marco


BIANCOENERO ha scritto:
Davvero bella questa foto...un ottimo racconto. Ciao


jus ha scritto:
La trovo notevole. Complimenti. Ciao.


elis bolis ha scritto:
un'immagine molto intrigante che stimola la fantasia ciao Elis


batstef ha scritto:
Composta con grande attenzione, notevole graficamente ed enigmatica quanto basta. Complimenti


Natalia Bondarenko ha scritto:
bel scatto, bella idea.... Mi piace...


vittorione ha scritto:
Interessante per le sensazioni che trasmette attraverso quella certa sostanza irreale della scena. Lo scheletro della sedia surrealmente posizionato davanti ad uno spazio con una profondità che sa di deserto, e le orme che vanno a perdersi in lontananza, e l'area scura, e quindi misteriosa, sullo sfondo... tutta una serie di elementi narrativi che lasciano al lettore la possibilità di spaziare e vivere la foto liberamente. La resa del bn è funzionale ad assecondare il senso di luogo irreale, tramutando la materia di cui è fatta la distesa in uno spazio simbolico. Ben fatta, per me. V.


carcat ha scritto:
molto molto interessante!




Ci congediamo da oltre n con una sua foto che lo ritrae insieme alla sua macchina fotografica strumento con cui coltiva la passione che tutti ci accomuna.




Intervista a cura di Teresa Zanetti e GiovanniQ
Autore: Klizio - Inviato: Sab 27 Giu, 2020 12:04 pm
Gran colpo questa intervista, complimenti!
Oltre è un Autore (non semplicemente un fotografo) unico nel palcoscenico dei vari siti internet in Italia.
Lo conosco ormai da un po' e mi raffronto alle sue immagini sapendo che gli schemi tradizionali di valutazione non consentono di entrare in sintonia con il suo mondo.
D'altro canto il suo mondo, per me, è tanto affascinante quanto difficile, per cui mi arrendo a condividere con lui le mie personali sensazioni e opinioni nella ricerca di un punto di interazione.
Oltre però è anche un utente generoso e i suoi sono commenti spesso illuminanti, che aprono scenari che abbiamo trascurato nella ideazione e realizzazione delle nostre immagini.
Insomma, complimenti a Oltre per la meritata intervista e alla redazione per averlo messo in condizione di aprirsi così come ha fatto.

Un applauso
Autore: lodovico - Inviato: Sab 27 Giu, 2020 1:13 pm
Finalmente ho qualche notizia in più su di te! Non si tratta solo di semplice curiosità.... ma di voler capire ed entrare meglio nel tuo modo di sentire e vivere la fotografia ed.... il mondo! Quindi... quasi uno scoop dello Staff!!! Ok!
Autore: oltre n - Inviato: Lun 29 Giu, 2020 10:16 am
Per lo staff

Aver scelto una persona come me, non statisticamente convenzionale, che cerca quasi sempre .....oltre, è stata una piacevole sorpresa. Dimostra apertura mentale l' inserire, in vetrina, un autore con la sua modalità fotografica che esula da canoni convenzionali consolidati. Un grande grazie, non formale, per l' intervista e l'ottima “impaginazione”
Autore: oltre n - Inviato: Lun 29 Giu, 2020 10:19 am
Per Klizio

…...... mi arrendo a condividere con lui le mie personali sensazioni e opinioni..... questo è quello che faccio quando osservo le tue e le altre foto/immagini. Senza filtri mentali, e senza cercare punti di interazione, quello che scaturisce è dovuto ad una interazione spontanea, senza conflitti, tra ciò che si osserva e sul come dovrebbe essere una immagine. A mio avviso, il difficile è proprio questo, accettare totalmente un ' immagine, con la mente libera da parametri precostituiti. Il tuo apprezzamento non può che farmi piacere
Autore: oltre n - Inviato: Lun 29 Giu, 2020 10:21 am
Per Lodovico

Sono anni che comunichiamo attraverso immagini. Io sono restio a fornire informazioni sulla mia persona ed il mio mondo poiché ( a mio avviso), si ha una conoscenza basata su dati ed informazioni, quindi una conoscenza ..algoritmica. Tra l' immagine di un mondo percepito attraverso le immagini e quello algoritmico...preferisco il primo.

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