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L'importanza di considerarsi fotografo

 
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Autore Messaggio
Filippo Secciani
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MessaggioInviato: Sab 31 Dic, 2016 11:03 pm    Oggetto: L'importanza di considerarsi fotografo Rispondi con citazione

Ho un amico che ha iniziato a fare fotografie diversi anni dopo di me... ovvia, è facile, visto che io ho iniziato a sedici anni... ma a parte questo. Lui si è messo a fare il fotografo professionista, con tanto di partita iva. Io per campare faccio il portiere d'albergo. Abbiamo avuto una discussione e lui ritiene che per essere fotografi, bisogna avere la partita iva, altrimenti sei un fotoamatore.
Non mi sono scaldato molto, perché questo è un punto che non ho mai affrontato e a cui non sapevo come rispondere. Ho solo accennato al fatto che essere fotografi, forse non è proprio come il camionista che serve per forza una patente. Immagino che uno che sa fare le fotografie, ha una capacità di raccontare con le immagini e un minimo di senso autocritico, capire come affrontare un lavoro richiesto da un amico è sufficiente per essere considerati comunque fotografi.
In realtà il concetto non lo ha digerito. Un fotografo ha la partita iva, se non c'è l'hai, non sai che significa fotografare per campare. Francamente ho detto "Sì sì" e ho chiuso li. Avevo paura di sfociare in argomenti fotografici e ho avuto paura di dirgli che è un brocco... lo è, e si sa che la verità brucia. Vero che anche tanti che non hanno partita iva son brocchi, ma non volevo sciupare l'amicizia. Faccio notare che per evitare di fare le fotografie che non amo, per campare faccio qualcos'altro. Lui fa foto che non ama. Per come la vedo io non cambia molto.
Io in tutta franchezza, penso che per essere fotografi non occorra una partita iva, ma piuttosto una passione o una necessità per fare questa attività. Che poi ci siano fotografi più o meno bravi, è scontato e ormai assodato.
Che ne pensate?

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Tanti mettono in firma la propria attrezzatura. A me piacerebbe metterci la mia voglia di far belle fotografie. Forse non mi basterebbe il posto.
Parafrasando Andy: "oltre la foto, nulla"


Ultima modifica effettuata da Filippo Secciani il Dom 01 Gen, 2017 8:20 am, modificato 1 volta in totale
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Filippo Secciani
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Iscritto: 02 Lug 2006
Messaggi: 3680
Località: Provincia di Siena

MessaggioInviato: Dom 01 Gen, 2017 8:16 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Scusate per come ho presentato la discussione, ma ieri sera ero stanco, assonnato e distratto, non per i festeggiamenti di fine anno, perché con un gesso al piede, quest'anno niente mondanità o lavoro... però tanti cartoni con la mia bambina.

Approposito, buon anno.

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Crunchy
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Iscritto: 31 Ott 2015
Messaggi: 210

MessaggioInviato: Dom 01 Gen, 2017 11:52 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Viviamo in un mondo dove sembra sia indispensabile appiccicare etichette, lascia che il tuo amico si diverta con i suoi recinti mentali e goditi la tua passione.
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Mario Zacchi
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Iscritto: 07 Giu 2008
Messaggi: 6627

MessaggioInviato: Dom 01 Gen, 2017 5:00 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Se chiedono che mestiere fai tu risponderai il portiere d' albergo; lui il fotografo. Se chiedono che hobby hai tu risponderai scattare foto; lui non so, magari raccogliere margherite.

Fare il fotografo è una professione; scattare foto è una passione. Bravo o no, forse il tuo amico difende una scelta che comporta costi e anche sacrifici (fare anche ciò che non piace). E magari la difende anche da chi la passione ogni tanto se la fa pagare senza dover dichiarare 😉.

Tutto sommato ha delle ragioni. Ma le ragioni, da sole, non fanno buone foto: questo è vero. E quel tipo di ragioni a volte tarpano le ali perché si è presi dal produrre qualcosa che renda per vivere anche se creativamente vale poco o niente. Per questo ci sono fotografi che continuano a scattare anche per sé e non solo per i committenti.

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Belle foto. O perlomeno belle idee ->
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Leoconte
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Iscritto: 10 Lug 2016
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Località: Veneto

MessaggioInviato: Dom 01 Gen, 2017 5:23 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Filippo, hai toccato un problema che nell'arte è un vero vespaio.
Darsi la propria identità, essere identificati. Avere un'immagine di se stessi, io chi sono? Non è tema di poco conto, chi si è scontrato con questo problema lo sa. Problema tipico di chi va in pensione, per 50 anni si è considerati una cosa e quando si va in pensione si diventa solo uomini?
L'identità di una persona, la propria e l'altrui considerazione è un grande problema individuale, visto da mille modi differenti.
Nella propria considerazione, una persona può essere un medico, ma considerarsi sopratutto un cantante.
Puoi essere appassionato di fotografia, essere bravo, ma viverci è altra cosa.
Per viverci, ogni lavoro artistico ha bisogno di essere bravi a fare molte cose, oltre al proprio lavoro: bravi venditori, bravi ragionieri, bravi a scegliere e a conoscere, bravi psicologi, bravi oratori, bravi con le tecnologie o con la manualità. Tutte conoscenze necessarie per fare un mestiere artigianale o artistico. L'artista o l'artigiano non va in pensione...

Ci cono vari modi di fare un mestiere o di svolgere una passione, le varianti sono illimitate, un buon pittore potrebbe aver bisogno di fare il decoratore di vasellame...

Tutto questo dipende da chi ci sentiamo di essere e quanto del tempo della nostra vita investiamo. Possono venire molte necessità prima dell'arte, in una persona, dipende dalle scelte. Però, per essere artisti in senso assoluto, di qualche disciplina come la fotografia, dovrà essere una necessità che scavalca tutte le altre.
Buon anno

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Leoconte
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AleZan
coordinatore


Iscritto: 16 Giu 2006
Messaggi: 11697
Località: Bologna

MessaggioInviato: Dom 01 Gen, 2017 5:33 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Anch'io non penso mai alle etichette. Mi vengono in mente solo quando qualcuno mi chiede "sei un fotografo"?
Mi pare che 'fotografo professionista' e 'fotoamatore' siano due categorie abbastanza definite nell'immaginario comune. Con molti stereotipi.

Io credo che quando una persona utilizza la fotografia a scopo espressivo, con continuità e serietà nella sua ricerca, producendo dei risultati concreti, allora lo si possa chiamare 'fotografo'. Senza l'attributo 'professionista' che indica la fotografia come principale fonte di reddito.
Purtroppo l'etichetta 'fotoamatore' spesso fa pensare a 'fotografo della domenica', cioè ad un'attività hobbystica non necessariamente collegata ad un'esigenza espressiva che può essere molto forte.

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Alessandro - www.alessandrozanini.it
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Leoconte
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Iscritto: 10 Lug 2016
Messaggi: 514
Località: Veneto

MessaggioInviato: Dom 01 Gen, 2017 5:49 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

AleZan:
Citazione:
Io credo che quando una persona utilizza la fotografia a scopo espressivo, con continuità e serietà nella sua ricerca, producendo dei risultati concreti, allora lo si possa chiamare 'fotografo'. Senza l'attributo 'professionista' che indica la fotografia come principale fonte di reddito.
Purtroppo l'etichetta 'fotoamatore' spesso fa pensare a 'fotografo della domenica', cioè ad un'attività hobbystica non necessariamente collegata ad un'esigenza espressiva che può essere molto forte.


Se dirai queste cose a un artigiano della fotografia, forse non interesseranno nemmeno, l'artigiano lavora per portare a casa la pagnotta, poi, la soddisfazione è un più. Invece, se dirai queste cose a un fotografo d'arte, non sarà d'accordo di sicuro. Ti risponderà che i risultati arrivano solo da quanto sei disposto a investire di vita a questo lavoro e non è detto che arrivino.
L'illusione del foto amatore di essere, senza investire la propria vita in quel essere, sono risultati quasi sempre di poco conto, bisogna ammetterlo. Puoi rapportarti ai circoli, ai concorsi, qualche mostra, al Web, ma siamo in un piano inferiore rispetto al professionismo, sotto molti punti di vista.
Ci sono molte storie di persone che hanno cambiato vita, che si sono messi, corpo e anima a fare il fotografo professionista con buoni risultati, appunto, è una scommessa che ti fa puntare tutto, senza scampo, poi se ci riesci è altra cosa.

La mia risposta è abbastanza decisa, il fotoamatore bravo, non rimarrà molto tempo: foto amatore, ma proverà il salto...

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Leoconte


Ultima modifica effettuata da Leoconte il Lun 02 Gen, 2017 12:03 pm, modificato 1 volta in totale
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Filippo Secciani
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Iscritto: 02 Lug 2006
Messaggi: 3680
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MessaggioInviato: Lun 02 Gen, 2017 8:20 am    Oggetto: Rispondi con citazione

L'anno scorso (ormai...) a Cortona on the move, c'era Larry Towell. Nella sua presentazione c'era scritto che è fotografo, poeta e tante altre cose. Un eclettico, in pratica. Questo per rispondere a Mario. Poi se proprio la devo dir tutta, anche io sono un eclettico, visto che ho fatto il camionista, il magazziniere di pezzi di ricambio per auto, il venditore di auto e solo gli ultimi anni sono a fare il receptionist. Vero che per campare ho fatto tutto fuorché le fotografie, ma al netto di tutto, io non posso neppure dire che sono un receptionist, perché so fare con efficacia e professionalità anche altre cose. Forse non sono neppure un fotografo. O forse le professioni non esistono e sono un retrogrado status burocratico della penosa legislatura italiana. Che la legislatura è penosa non lo dico per questo specifico argomento, ma per altre cose che mi sono capitate, solo che se tanto mi da tanto, anche qui le cose non saranno di certo messe benissimo. Quindi sono io e scusate del poco!

L'analisi che ha fatto Alessandro, è a dir poco equilibrata e forse la natura del topic che ho lanciato è un po' cazzona, perché questo tizio con cui ho avuto il contraddittorio, è un po' particolare. Un po' come dire: ma che diamine, tu di fotografo hai la partita iva, la macchina fotografica e la fama non essere affatto capace, stattene zitto e fai il tuo! Dopo,tutto, che si tratta di un brocco non lo dico io, ma i tuoi colleghi professionisti con partita iva che conosco!

Per rispondere a Leoconte, vorrei solo dire che in determinate circostanze e luoghi, il fotografo d'arte non campa. Potrei decidere di trasferirmi a New York, boh, non lo so. So solo che per me fare certi tipi di fotografia, equivale a fare un qualsiasi altro lavoro. Non faccio servizi fotografici al nero, non è detto che prima o poi non mi metta giù a prova a campare della mia fotografia. Ma sarà difficile se le cose rimangono così in Italia. Poi trovo che in fondo forse, essere considerato fotografo non è neppure la mia aspirazione, preferisco di gran lunga fare le fotografie e portare al termine i miei progetti.

Sarà stato uno scatto di orgoglio e una pretesa di rispetto, che mi ha fatto scrivere tutto questo? Può darsi.

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milladesign
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Località: tra brescia, mantova e verona

MessaggioInviato: Lun 02 Gen, 2017 1:56 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

credo che la questione sia molto semplice. in italiano è fotografo colui che fa fotografie, che si fanno con la fotocamera e non con la partita iva.
io che ho la partita iva come fotografo le foto le posso fare e vendere senza alcun limite di guadagno o di continuità temporale, tu che al momento lavori come receptionist le foto le puoi fare (come le mie, più belle, meno belle - la questione qui è un'altra) ma non avendo una partita iva dedicata puoi venderle solo fino a guadagnare non più di 5000 euro all'anno e occasionalmente, ovvero non puoi vendere, per dire, 100 foto a 35 persone diverse nel corso dell'anno (anche una sola volta al mese), ma questi 5000 euro dovresti guadagnarli in poche volte.
finita questa semplice (e anche semplicistica) analisi di carattere tributario, la penso esattamente come te:
"...uno che sa fare le fotografie, ha una capacità di raccontare con le immagini e un minimo di senso autocritico, capire come affrontare un lavoro richiesto da un amico è sufficiente per essere considerati comunque fotografi..."

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Giorgio
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Filippo Secciani
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MessaggioInviato: Lun 02 Gen, 2017 6:41 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Solo per puntualizzare, magari non frega niente a nessuno, ma io le foto le faccio agratissse, ma solo a privati, tradotto: amici e conoscenti. Le volte che me lo ha chiesto qualcuno per la propria ditta, l'ho indirizzato a amici con partita iva, sennò che cazzo di amico sarei? Ops
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Santiago81
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Località: Fiano Romano

MessaggioInviato: Ven 06 Gen, 2017 4:21 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

-Che lavoro fai?
-Fotografo

Per poter rispondere così c'è solo un modo: avere la partita IVA.

Ci sono fotoamatori che fanno foto molto più belle di certi fotografi professionisti.
Verissimo, ciò non toglie che rimangano fotoamatori.
Il professionista può essere incapace, incompetente e privo di gusto.
Però affronta quello che si chiama "rischio di impresa": se non lavora, chiude.
E magari torna a fare il (mediocre) fotoamatore.

Che cosa sei?
-Un fotografo.

Questa è un'affermazione più solida e difendibile: ognuno può credere di essere ciò che vuole.

Quanto all'attaccarsi all'etimologia della parola, è vero che nelle liberatorie dei workshop per "fotografo" si intende chiunque avesse in mano una macchina fotografica ma è un po' come dire che se io mi diverto a cantare al karaoke allora "sono un cantante".
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Filippo Secciani
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Località: Provincia di Siena

MessaggioInviato: Sab 07 Gen, 2017 9:55 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Il fatto che ultimamente cani e porci si definiscono fotografi è vero.
Quando facevo i corsi di fotografia, ci sono stati alcuni che subito hanno aperto un'attività propria! Bellissima sicurezza di se e grande coraggio. Chapeau! Adesso è peggio. Ci sono fenomeni che si limitano a guardare un paio d tutorial su YouTube. Magari qualche dritta si impara bene anche così, ma una scuola è diversa. La frequentazione di persone dedite allo stesso scopo, il confronto diretto, il contraddittorio. Fanno crescere diversamente.
Comunque penso di aver messo i presupposti per evitare di considerare i fotografi con ph, quelli che magari non conoscono manco l'inglese, oltre che a non conoscere manco la fotografia.
Almeno io un minimo d'inglese lo spicco! Ops

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