[Conoscere la chimica] Ipotesi post-guerra

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Ciao a tutti!
Ipotizziamo una terza guerra mondiale che non distrugge gli UMANI bensì le risorse odierne degli umani stessi (Comunicazioni-Energia elettrica / petrolifera / nucleare/solare /eolica, circuiti elettronici/ elementi chimici di ogni genere ) Volendo ricoastruire la nostra civiltà ognuno si Ri-produce nel ruolo che sente più calzante per se stesso.
Io Lungimirante all'inizio della guerra fra le 20 fotocamere che possieto uso le digitali per fotografare ogni momento della stessa, ma mi nascondo accuratamente addosso una leica M4 e Summicron DR + 20 rullini in BW e COLOR. (Tasconi dei pantaloni con cui dormo e gilet fotografico che fanno parte del mio abbigliamento di "guerra"senza mai essere tolti se non nei pochi momenti destinati alla pulizia.
Ora finita la guerra, anche se tutto, tranne quello citato, resta intatto, io ho la mia piccola telemetro con cui "raccontare" e quindi scatto a differenza di quelli che non avendoci pensato "prima" hanno le batterie scariche.
PROBLEMA!
Con cosa sostituisco i bagni di sviluppo e stampa per rendere palesi i miei scatti?????

Sicuramente è possibilissimo sia sviluppare che stampare ma come?????
Grazie a chi sa e vorrà intervenire su questo ipotetico argomento!
franco

[Sisto Perina]

Con le radiazioni che ti troverai nell'aria le batterie si ricaricheranno in pochi secondi...
stai tranquillo che ti puoi tenere una compattina digitale nel taschino

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[Sisto Perina]

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doppio

[Sisto Perina]

Io ci stavo giocherellando vista l'improbabilità dei tuoi presupposti ma vedo che ti stai Marzullando....
a questo punto fatta la domanda...datti una risposta!

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[Sisto Perina]

Come fai a dire che la tua ipotesi è seria?
1)

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[Sisto Perina]

appunto...fantascienza...niente di reale .... permetti che si faccia una battuta visto che le priorità post-bellum saranno altre e non certo sviluppare dei negativi...
e qui chiudo il mio (poco) contributo alla causa....

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[Habrahx]

a proposito di fantascienza tanti anni fa, quando ero un appassionato, lessi un romanzo che poneva un problema: simile a questo: "Ed egli maledisse lo scandalo", che facendo ricerche su wiki ho trovato qui http://it.wikipedia.org/wiki/Ed_egli_maledisse_lo_scandalo
L'ì l’ipotesi non è quella di una guerra, ma comunque pone il problema di cosa accadrebbe se le nostre macchine smettessero di funzionare (all’epoca i computer non c’erano o erano appena all’inizio)
Riportando il quesito ai giorni nostri forse ci dovremmo chiedere se con tutti i problemi di una civiltà distrutta avremmo ancora voglia e tempo da dedicare alla fotografia. Probabilmente si, il desiderio di documentare sarebbe invincibile per ogni fotografo. Io penso che questi si cercherebbero e formerebbero una sorta di società segreta in cui ogn’uno porta un contributo, che so: una vaschetta o qualche liquido di sviluppo e insomma, tirando fuori le proprie competenze si faccia rinascere la fotografia dall’inizio, creando addirittura le lenti a mano, come ho visto fare ad un ingegnere della Marconi mio vicino di casa negli anni 70.

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[impressionando]

Essendo sopravvissuti alla tempesta solare ipotizzata in occasione della profezia Maya direi che.....
....in caso di guerra e di disastro tecnologico per lo sviluppo in emergenza delle pellicole basta un po' di vitamina c o di caffè, per stoppare un po' d'urina e per fissarle una mistura di intrugli che si mettono normalmete nel vino.
Se ce la facevano i nostri avi al lume di candela figurati noi che siamo sopravvissuti al '68>

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[LorenzS]

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[lux]

[Zonker]

Da prendere con le pinze... Ricordo di aver letto da qualche parte di un esperimento andato a buon fine con il fissaggio in acqua salata (forse acqua di mare???)
Mai provato comunque. Per me che abito a 200km almeno da qualsiasi mare sarebbe di un comodo...