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Autore Messaggio
gianfranco242
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MessaggioInviato: Sab 18 Feb, 2012 12:26 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Dopo lunghe ricerche sono riuscito a trovare su ebay ad un prezzo decente la mia prima macchina fotografica (per essere precisi era quella di mamma) rotta e buttata negli anni '70.
Mi sono però conservato il mio primo libro di fotografia dell'epoca e l'esposimetro (con tanto di data di produzione all'interno) comprato con i primi risparmi (ovviamente a Porta Portese).
Quasi quasi qualche volta faccio una bella uscita con questi apparecchi perfettamente funzionanti.
Gianfranco



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ainokaarina
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MessaggioInviato: Gio 22 Mar, 2012 10:37 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

saluti
Ricordandomene, ecco la fotocamera della mia fanciullezza :
una francese "Lumière" con Anastigmat Fidor da....udite udite: 6.3 max apertura.
Shutter con tempi T (tempo), B (bulbo), 1/25, 1/50, 1/100s
Aperture : 6.3, 9, 12.5, 18, 25 e comunque qualsiasi intermedio.

A pensare che le moderne vanno da 1.2 a 22 circa e da 30s ad1/4000 circa, si potrebbe pensare:
ma come ci si poteva fotografare ??

Eppure vi assicuro che le foto fatte con questa fotocamera 6x9 sono molto nitide e di un colore molto vivido;
naturalmente con il sole ben alle spalle perchè essendo forse addirittura senza nessun multistrato x controluce
soffre moltissimo sia la luce diretta che quella laterale.

Quella specie di mirino poi.......è una tortura e l'inquadratura è solo una cosa molto approssimativa.

Ormai non la uso più da anni, ma.....è stata la mia prima fotocamera
e per questo, essendo la prima, non si dimentica mai !



Lumière.jpg
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Lumière.jpg



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Qualche fotocamera e lenti di varie case :
Non Si Smette Mai Di Giocare: e' come avere ancora i trenini elettrici o le autopiste di macchinine
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zUorro
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MessaggioInviato: Gio 12 Apr, 2012 10:09 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ecco la mia piccolina... anche se con il 50 ha fatto poco...

ora lavora con il 20mm f2.8...



FM2 5012_resize600.jpg
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FM2
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FM2 5012_resize600.jpg



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Federico
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ubald™
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MessaggioInviato: Gio 12 Apr, 2012 2:47 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

grande ottica il 20!
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zUorro
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MessaggioInviato: Gio 12 Apr, 2012 2:49 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

ubald™ ha scritto:
grande ottica il 20!


sisi, molto bello in effetti.

anche se mi piacerebbe fare un piccolo scambio se un giorno lo trovassi... 24mm f2 per il 20 f2.8 ...

ma non si trova.

spero prossima settimana posto qualcosa dei risultati dell'accoppiata

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Federico
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_Alex_
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MessaggioInviato: Gio 12 Apr, 2012 3:19 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Si trova, si trova, basta leggere la mia firma Very Happy

Io ne ho trovati 3 o 4 in due mesi, aspettando mi è capitata l'occasione da fotoprismabo a 230+sped per dei segnetti di pulizia sulla lente frontale, sono molto contento dell'acquisto.

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zUorro
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MessaggioInviato: Gio 12 Apr, 2012 3:37 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

_Alex_ ha scritto:
Si trova, si trova, basta leggere la mia firma Very Happy

Io ne ho trovati 3 o 4 in due mesi, aspettando mi è capitata l'occasione da fotoprismabo a 230+sped per dei segnetti di pulizia sulla lente frontale, sono molto contento dell'acquisto.


eh si... si trova il 20...

è il 24mm f2 che non si trova^^

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Federico
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_Alex_
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MessaggioInviato: Gio 12 Apr, 2012 7:12 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ah scusa, avevo interpretato male.

Comunque mi pare che ce ne sia uno su fotootticacavour ed uno su fotoprismabo.

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_Alex_
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MessaggioInviato: Gio 12 Apr, 2012 7:15 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

http://www.fotootticacavour.it/prodotti.asp?area=prd&sez=old&subSez=det&id=4575

Su fotoprismabo non c'è, su fotootticacavour ti ho passato il link.

Cerca pure su Newoldcamera.

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F3_HP
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MessaggioInviato: Sab 10 Nov, 2012 3:24 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ecco l'ultima arrivata Smile

6x9... il negativo è un bel lenzuolo, che soddisfazione guardarlo in controluce Smile



moskva-5.jpg
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moskva-5.jpg



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lamb
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MessaggioInviato: Sab 20 Apr, 2013 10:43 am    Oggetto: Rispondi con citazione

In questo post voyeristico devo assolutamente mostrare l'ultima entrata nella mia collezione Konica...
In realtà è stata in casa nostra da sempre (mio padre la comprò probabilmente nel 1974) ma solo recentemente sono riuscito a strapparla a mia sorella...





Purtroppo ora non funziona ma spero di farla mettere a posto quanto prima...

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Ascolta, una volta un giudice come me giudicò chi gli aveva dettato la legge: prima cambiarono il giudice e subito dopo la legge.
Konica AutoReflex, Hexanon 21/4, 28/3.5, 40/1.8, 57/1.2, 85/1.8, 135/2.5.
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MessaggioInviato: Dom 28 Apr, 2013 9:22 pm    Oggetto: Rispondi con citazione


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goonico
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MessaggioInviato: Lun 01 Lug, 2013 9:43 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

agfa isolette I


canonet


fujica st605


minox 35GL


olympus om20


olympus xa2


polaroid 103


polaroid image


voigtlander brillant

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1D 4,48 Mp ccd ......................…terme del corallo … particolari …
... e tanta voglia d'imparare...
l'ultima mia foto da commentare è qui - (14.12.2012) - ... inoltre ----> orange # - …fantasmino… - … LUCCA WP 2012…
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anteriorechiuso
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MessaggioInviato: Lun 03 Feb, 2014 10:37 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Oggi mi son regalato questo libro: e' ricco di curiosita' sfiziose e costa solo una dozzina di euro; ve lo consiglio!


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LE MIE FOTO: http://www.flickr.com/photos/anteriorechiuso/sets/72157626199084245/
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anteriorechiuso
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MessaggioInviato: Lun 03 Feb, 2014 11:00 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Comincio con una delle mie vecchiette (ho una collezione povera e recente)
Questa Agfa Flexilette (pagata BEN 15 euro) mi ha incuriosito parecchio, essendo una biottica in un corpo compatto e simile ad una reflex.

P.S. perdonate la google-traduzione Smile




La Flexilette (commercializzato come Agfa Reflex in Nord America) è un prodotto di Agfa di Monaco di Baviera, Germania . E 'stato introdotto nel 1960 ed è stato in produzione fino al 1961 quando fu sostituito da un modello simile ma più automatizzata denominata Optima Reflex .

La Flexilette è una fotocamera di design molto insolito , essendo un 35 millimetri di tipo a doppia lente reflex . Il design della reflex a doppia lente non era , però , di nuovo, Franke & Heidecke , di Braunschweig , in Germania hanno introdotto il concetto con la Rolleiflex nel 1928 . Pochi produttori , tuttavia , applicato il disegno nel formato 35mm, forse il più notevole è Zeiss con la sua Contaflex del 1935 . Il Flexilette , sembra , era un tentativo di combinare i vantaggi della focalizzazione e visualizzazione meriti del sistema formato più grande con l'economia e convenienza del sistema 35 mm. Il tentativo non ha avuto successo commerciale di Agfa , dato che la fotocamera mai veramente fatto un grave impatto con il pubblico e il successore del Flexilette è stata ritirata nel 1964 .

Caratteristiche generali

Il Flexilette è una fotocamera Doppia Lens Reflex 35 millimetri progettata per utilizzare standard di film 35 mm fino a 36 esposizioni . Si tratta di una fotocamera ben progettata e solidamente costruita, destinata al dilettante serio . Considerando il suo concetto di design è di dimensioni ragionevolmente compatto .

Il sistema di visione segue il solito motivo per fotocamere reflex a doppia lente , la lente superiore formando una immagine speculare del soggetto su uno schermo di vetro smerigliato , per riflessione da uno specchio fisso . Il cercatore accoppiati e tenendo lenti sono montati uno sopra l'altro in una montatura elicoidale comune . Il mirino principale è un livello di vita vetro smerigliato riflesso circondato da un cappuccio pieghevole. A livello degli occhi finder secondario del tipo di visione inverso telescopio diretta , è costruito nei pannelli anteriore e posteriore del cofano . Lo schermo di vetro smerigliato , che è uniforme e ben illuminato e ha un tipo di cuneo scissione telemetro al suo centro , può essere utilizzata solo per la visualizzazione e l'inquadratura di essere troppo piccolo per essere una piattaforma di messa a fuoco efficace . Per soddisfare questa lacuna una lente di ingrandimento pieghevole è montato dentro il cofano e la messa a fuoco e migliore utilizzando questo per visualizzare lo schermo e il cuneo telemetro . La vicinanza delle due lenti (circa 22 millimetri centro a centro ) riduce al minimo gli errori dovuti alla parallasse e che quelle esistenti tendono ad essere mascherato dalla piccola area di visualizzazione .

Le lenti montate sono 45 millimetri di tre terzine elemento Color- Apotars con un campo visivo di 51 gradi . Entrambi hanno un'apertura massima di f2.8 e, nel caso della lente presa questo è regolabile fino a f22 dalla rotazione della ghiera di controllo diaframma sul monte lente . Messa a fuoco , nella gamma di 3 metri all'infinito , si ottiene ruotando un anello che circonda il monte , che agisce per ruotare l' elica e spostare il monte dentro e fuori causando entrambe le lenti da portare allo stesso punto di messa a fuoco. La scala delle distanze è inciso della contigua gruppo ottico con l'anello di controllo del fuoco . Due punti di messa a fuoco di zona a 10 e 30 piedi, sono contrassegnati in rosso . Il montaggio obiettivo accetta filtri di diametro 51 millimetri .

Il Flexilette è dotato di una speciale Prontor l'otturatore foglia lente e ha impostazioni di 1 , 1/2 , 1/4 , 1/15 , 1/30 , 1/60 , 1/125 , 1/250 , 1/500 e B che sono incisi sulla parte posteriore della lente / montaggio di scatto e selezionabile tramite la rotazione di un anello di regolazione . L'otturatore viene teso mediante l'azione della leva di trasporto della pellicola e rilasciato premendo un pulsante montato sulla piastra superiore della fotocamera . Inoltre l'otturatore è sincronizzato con il flash elettronico .

Il caricamento è per mezzo di una leva di avvolgimento rapido . Un dispositivo per prevenire doppia esposizione è collegata al meccanismo di trasporto della pellicola e sbloccato dopo che l'otturatore è stato rilasciato . Una corsa della leva avanza il film , tensioni l'otturatore e incrementa il contatore .

La piastra superiore del corpo macchina trasporta il pulsante di scatto , l'assemblea mirino , il contatore telaio e pulsante di impostazione e l'interruttore di blocco override di trasporto della pellicola . La presa di sincronizzazione flash è situato nella parte inferiore della piastra anteriore . La leva di avanzamento della pellicola e il controllo di riavvolgimento sono montati sulla piastra di base .

Il corpo macchina è realizzato in lega pressofusa con finitura in argento anodizzato e rivestito in pelle fiore nera . Raccordi metallici e finiture sono di cromo brillante cromato . La fotocamera è molto ben costruito e anche se piuttosto pesante è ben equilibrato e comodo da maneggiare .

Le dimensioni approssimative della fotocamera (LxAxP) sono 130 X 100 ( 120 cofano aperto) x 65 mm e pesa 755g .

Saluti

Diego

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MessaggioInviato: Dom 09 Feb, 2014 11:54 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ecco una delle mie preferite, una fotocamera che trovo estremamente bella: la Bencini Comet III



Si tratta di un modello prodotto a partire dal 1953; è una fotocamera molto
semplice nella quale le regolazioni sono ridotte al minimo, ad eccezione della messa a fuoco su scala metrica.
Il corpo è realizzato in pressofusione di alluminio.

Caratteristiche principali

- Fotocamera compatta a sviluppo verticale
- Formato del negativo cm 3 x 4 su pellicola in rullo 127
- Inquadratura con mirino galileiano
- Messa a fuoco su scala metrica mediante rotazione della ghiera dell’obiettivo
- Obiettivo di modello e focale non indicati, costituito da un semplice menisco, dotato comunque di trattamento antiriflessi
- Diaframma fisso del valore di circa f/11
- Otturatore a battente che non richiede caricamento ed è sempre in posizione di scatto
- Tempi di scatto di 1/50, B

- Il caricamento della pellicola avviene rimuovendo il fianco sinistro dell’apparecchio, l’avanzamento è controllabile mediante due finestrelle presenti sul dorso
- Da un rullo si ottengono 16 fotogrammi in quanto il formato è la metà rispetto allo standard della pellicola 127.
Per questo motivo lo stesso numero di fotogramma deve apparire prima nella finestrella inferiore, poi in quella superiore.

Si tratta di un apparecchio semplicissimo, predisposto per effettuare riprese in condizioni di luce ottimali, dal momento che la coppia tempo/diaframma è fissa a 1/50 – f/11.

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MessaggioInviato: Dom 09 Mar, 2014 9:05 am    Oggetto: Rispondi con citazione



KIEV, IL DOPPIO MISTERO DELLE CONTAX RUSSE
Leica e Contax tra Est e Ovest: un interessante e completo dossier che Nadir può offrirvi grazie alla gentile disponibilità degli Autori, Danilo Cecchi e Pierluigi Febo, ed alla rivista Classic Camera che l'ha pubblicato nel 1999.

Qui il test della Kiev 4
Di Leica russe è ormai piena la letteratura specializzata, almeno da quando le copie Leica sono salite alla ribalta della notorietà, e di esse si conosce o si crede di conoscere quasi tutto. Ma accanto alle Leica russe la storia ripropone, come in un eterno ripetersi di rapporti e di confronti, la complessa vicenda delle Contax russe, ribattezzate Kiev dal nome della capitale ucraina.

La storia delle Contax russe non è, come nel caso di Fed e Zorki, una semplice storia di copie, ma una storia di continuità con la produzione tedesca di Dresda. Ma come tutte le storie russe, da Dostojevski in poi, è una storia maledettamente lunga e complicata. Come è noto, la produzione delle Contax II e III avviene a Dresda nelle officine Zeiss Ikon, nel periodo che va dal 1936, anno delle Olimpiadi di Berlino, al 1942, anno della svolta nelle vicende militari del Terzo Reich. La produzione di questo periodo sfiora i centomila esemplari di fotocamere, e non è escluso che qualche esemplare venga montato anche negli ultimi tre anni del conflitto.

Il giorno 8 maggio del 1945, le truppe sovietiche entrano in una Dresda annichilita dai bombardamenti angloamericani, e trovano quasi miracolosamente indenne il reparto della Zeiss Ikon destinato alla produzione delle Contax. Le Contax immagazzinate, le singole componenti, gli stampi e i macchinari destinati alla produzione, oltre a qualche centinaio di obiettivi Sonnar, rappresentano per i sovietici una ghiotta preda, da computare nel novero dei risarcimenti per i danni di guerra. Prelevare gli apparecchi, gli obiettivi e le parti da assemblare sembra la scelta più logica e immediata, mentre smontare le presse e i macchinari richiede una riflessione e tempi più lunghi. Ma le cose non sembrano andare in maniera così lineare. Non tutti i corpi macchina, gli obiettivi e le parti di ricambio vengono prelevati dai soldati sovietici. Anche lo smontaggio dei macchinari, il caricamento sui treni diretti in Ucraina ed il trasporto non procedono come previsto. Le operazioni richiedono tempo, impegno e competenza, anche tenendo conto delle difficoltà dovute al periodo del dopoguerra, ai danni alle linee ferroviarie e alla differenza di scartamento fra le ferrovie tedesche, polacche e russe. Questi inconvenienti provocano una enorme dilatazione dei tempi previsti. Intanto l'assemblaggio delle parti staccate procede in maniera più rapida, ma non per questo meno complicata.

Fra Contax e Kiev
Nei primi anni del dopoguerra compaiono sul mercato alcune fotocamere siglate con il nome Contax, ma non con il marchio Zeiss Ikon, che viene sostituito dal marchio Carl Zeiss Jena. Si tratta di fotocamere Contax II che molto verosimilmente vengono assemblate con pezzi immagazzinati prima della guerra e che non sono stati prelevati dai sovietici. Forse sono stati occultati o forse i sovietici si sono dimenticati di essi. Il motivo della scelta del marchio Carl Zeiss Jena al posto del marchio Zeiss Ikon non è chiaro, dal momento che quel che resta della Zeiss Ikon di Dresda viene messo sotto il controllo statale e che con il marchio Zeiss Ikon vengono siglate, senza problemi né vergogna, altre fotocamere del primo dopoguerra. Le fotocamere Contax Jena si distinguono da quelle genuinamente prebelliche per le finiture leggermente diverse delle parti cromate e per avere un numero di serie diverso dalla tipica numerazione Zeiss Ikon. Ricordiamo che le Contax Zeiss Ikon portano il numero di serie inciso sulla staffa porta accessori, che non è collegata al tettuccio mediante viti esterne facilmente rimovibili, ma in maniera strutturalmente diversa. Ricordiamo inoltre che i numeri di serie delle fotocamere Zeiss Ikon sono composti da sei cifre e sono preceduti da una lettera alfabetica. Per le Contax II e III sono state utilizzate nel periodo prebellico la lettera Z e tutte le lettere da A fino a O, ad eccezione delle sole lettere H, I, L, N. Se l'origine esatta delle Contax Jena non è chiara, altrettanto confusa è l'origine delle prime fotocamere derivate dalle Contax e siglate con il nome Kiev. La produzione delle prime Kiev risale infatti al 1947, e un periodo di due anni fra smontaggio, trasporto, rimontaggio e avviamento degli impianti sembra accettabile, ma qualche autore attribuisce questa produzione ancora a Dresda, o meglio a Jena. Si tratterebbe infatti di fotocamere costruite con i macchinari smontati a Dresda, spediti in Ucraina, arenati nel fango a Brest Litovsk, ricaricati, spediti e rimontati a Jena, per essere rimessi in funzione. Le stesse attrezzature avrebbero poi raggiunto Kiev, sicuramente prima del 1950, ma nessuno spiega esattamente né come né quando. A parte questa rocambolesca storia, la prima produzione delle Kiev sembra essere stata realizzata in gran parte ancora assemblando parti di fotocamere tedesche. La produzione del 1947 è limitata a poche centinaia di esemplari, mentre la produzione degli anni 1948 e 1949 è già quasi completamente di nuova fabbricazione, ma non supera ancora i duemila esemplari per anno. La numerazione di serie viene impressa sulla staffa degli accessori, come nelle Contax originali, ma il criterio per la numerazione viene modificato profondamente. Ogni numero di serie, composto da sei o sette cifre, indica con le prime due cifre l'anno di fabbricazione, già a partire dal 1948.

Contax russe contro Leica russe
Mentre nella Germania del dopoguerra il duello fra Leica e Contax non accenna a ricomporsi, e nel 1950 la Zeiss Ikon di Stoccarda presenta la nuova Contax contrapponendola alle Leica IIIc e alle Leica IIIf, nell'Unione Sovietica vengono avviate contemporaneamente diverse fabbriche specializzate. Mentre le officine Fed di Harkow e le officine KMZ di Mosca vengono indirizzate verso la produzione di fotocamere tipo Leica, alle officine Arsenal di Kiev viene riservata la produzione di fotocamere tipo Contax. A queste fabbriche si affiancheranno qualche anno più tardi le storiche officine GOMZ di Leningrado con la fotocamera Leningrad, con motore a molla e innesto tipo Leica. La scelta di mettere contemporaneamente in produzione per lo stesso mercato fotocamere tipo Leica e fotocamere tipo Contax è difficilmente comprensibile se non si tiene conto dello spirito russo, pragmatico e omnicomprensivo, e della virtuale immensità del mercato sovietico. Lo stesso spirito pragmatico dei russi porta alla realizzazione di qualche centinaio di fotocamere tipo Leica modificate per accettare obiettivi con innesto Contax, le ormai famigerate TCBCB o TSVSV.

Evoluzione delle Kiev
La produzione in grande serie delle Kiev parte nei primissimi anni Cinquanta, ed alla Kiev derivata dalla Contax II viene imposta la sigla, mai incisa sulla cassa, di Kiev 2, mentre alla Kiev derivata dalla Contax III viene imposto l'altrettanto anonima sigla Kiev 3. Soltanto il nome Kiev in caratteri cirillici maiuscoli viene inciso sul frontale della fotocamera, ma già a metà degli anni Cinquanta si comincia ad utilizzare un logo bilingue, con le scritte sovrapposte in cirillico ed in caratteri latini. Il nuovo logo è particolarmente fortunato, accompagna tutta la vita delle Kiev a telemetro e viene utilizzato per oltre trent'anni, fino a metà degli anni Ottanta. Le Kiev 3, provviste di un grosso esposimetro esterno posto sul tettuccio, hanno l'anello delle sensibilità del film graduato in DIN, come le Contax III, e solo dopo il 1954 si comincia ad usare la scala in GOST, l'unità di misura adottata dai sovietici e simile alla scala ASA. Le Kiev 3 hanno una scala di sensibilità che va da 8 a 500 GOST. La produzione delle Kiev 2 e delle Kiev 3 ricalca pedissequamente i modelli Contax, senza apportarvi la benché minima modifica, salvo per l'incisione del nome Kiev e per la cromatura esterna satinata anziché lucida, e per l'assenza della vite di fissaggio al centro del pulsante di sblocco del riavvolgimento della pellicola posto sul fondello. La Kiev 2, identica alle Contax prebelliche nella forma, nel peso, nei comandi e nella meccanica, ed ancora più identica alle Contax Jena nella cromatura satinata, si presta a delle facili contraffazioni. Risulta infatti relativamente semplice cancellare la scritta Kiev dal frontale per incidervi la scritta Contax. Sugli esemplari contraffatti esaminati la scritta Contax risulta essere tracciata in maniera grossolana e imprecisa, mentre spesso non risulta per niente modificato il numero di serie, che denuncia l'anno di costruzione successivo al 1950 e l'origine sovietica della fotocamera. La contraffazione delle Kiev 3 presenta invece maggiori difficoltà, specialmente nei modelli con l'esposimetro tarato in GOST. I modelli successivi Kiev 2A e Kiev 3A, facilmente identificabili a causa della presa di sincronizzazione sul frontale, assente invece su tutte le Contax prebelliche, non si prestano più a contraffazioni altrettanto facili.

Le Kiev e il collezionismo
Se le Kiev 1947, 1948 e 1949, insieme alle Contax Jena, occupano un posto di rilievo nel collezionismo Zeiss lkon rivolto alla connessione russo-tedesca, e se le Kiev "No Name" hanno alimentato una certa curiosità collezionistica, finendo anche sui banchi di Christie's, le Kiev di produzione normale non alimentano grandi interessi collezionistici a causa dell'altissimo numero di pezzi prodotti. Tuttavia, alcuni collezionisti Contax hanno cominciato a trovare interessanti anche le Contax russe, e si sono aggiunti ai collezionisti puri di materiale russo ed ex sovietico. alcuni autori hanno incluse le Kiev a telemetro nelle loro trattazioni e le principali guide le hanno incluse nei loro elenchi. I prezzi forniti dalle guide includono l'obiettivo standard Jupiter 8 da 50mm F/2.0, ottima copia dell'omologo Sonnar, o l'obiettivo Helios da 53mm F/1.8 che correda i modelli più recenti.

Danilo Cecchi e Prof. Pierluigi Febo - Nadir © 7/2001
Classic Camera numeri 30 (aprile 1999) e 31 (luglio 1999).

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LE MIE FOTO: http://www.flickr.com/photos/anteriorechiuso/sets/72157626199084245/
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lucap77
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MessaggioInviato: Gio 20 Mar, 2014 9:17 am    Oggetto: Rispondi con citazione

anteriorechiuso ha scritto:
Oggi mi son regalato questo libro: e' ricco di curiosita' sfiziose e costa solo una dozzina di euro; ve lo consiglio!


Grazie della dritta!!!
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anteriorechiuso
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Messaggi: 2107
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MessaggioInviato: Ven 21 Mar, 2014 8:36 am    Oggetto: Rispondi con citazione

lucap77 ha scritto:
Grazie della dritta!!!


Figurati!
Pero' a sto punto sento di consigliarti questo:



http://www.amazon.it/gp/product/1402780869/ref=oh_details_o02_s00_i00?ie=UTF8&psc=1

e' un libro fantastico, da bava alla bocca, esiste solo in inglese.

Saluti

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Antonio Conti
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Iscritto: 18 Ago 2010
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MessaggioInviato: Gio 05 Giu, 2014 6:16 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

da qualche anno mi sono avvicinato alla fotografia ed anche all'analogico
la yashica fx-3 la usava mio padre,le altre 3 me le sono aggiudicato sulla baia per pochi euro Very Happy
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