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photo4u.it - Tutorial
Interventi su luce e colore
4.1. Livelli

Tecnica base

L’uso dello strumento Livelli (Ctrl-L) per la correzione del contrasto e della gamma tonale dell’immagine è una delle tecniche più semplici e al tempo stesso più efficaci per migliorare sostanzialmente l’aspetto insoddisfacente di una foto. Si può dire che questo sia il primo passaggio prima di proseguire con tecniche più avanzate.

Diamo un’occhiata all’immagine dell’esempio (fig.1 qui sotto): ci appare abbastanza piatta e priva di contrasto. Il suo istogramma ci spiega immediatamente perché: l’intera gamma tonale è ristretta al centro del grafico.



In pratica non ci sono né tonalità scure profonde, né chiare brillanti. Tradotto sull’istogramma RGB vediamo che in questo specifico caso nessun pixel dell’immagine ha valori compresi tra 0 e 40 (circa), e tra 190 (circa) e 255.
Vediamo ora come fare per sfruttare completamente la gamma tonale a nostra disposizione, migliorando l’aspetto di questa foto.

Trasciniamo il piccolo segnalino triangolare nero sul lato sinistro della base dell’istogramma spostandolo verso destra fino raggiungere l’estremità del grafico, facciamo la stessa cosa a destra con il segnalino bianco, spostandolo verso sinistra (vedi fig. 2 qui sotto).



In questo modo stiamo dicendo a Photoshop di porre il valore 0 (nero assoluto) dove ora si trova il valore 37 e di assegnare il valore 255 (bianco pieno) dove ora c’è il valore 193 (sono indicati nelle caselle superiori).
Il risultato è un ricalcolo del valore RGB di tutti i pixel, che ora si disporranno sull’intera scala di valori da 0 a 255, “stirando” l’istogramma lungo tutto il range a disposizione.
Muovendo il segnalino grigio centrale, agiamo sul “gamma”, e modifichiamo a piacimento il contrasto generale fino ad ottenere il risultato che ci soddisfa. Confermiamo con OK.
L’immagine è chiaramente migliorata (vedi fig. 3 seguente).



Riaprendo nuovamente la finestra Livelli notiamo il nuovo istogramma. Ora nell’immagine ci sono sia pixel con valore 0 (nero), sia pixel con valore 255 (bianco): la gamma tonale disponibile è completa.

Nella zona inferiore della finestra Livelli ci sono gli “Output Levels”. Essi permettono di limitare il range di valori RGB in uscita. In pratica spostando verso il centro i due segnalini possiamo ridurre il contrasto generale dell’immagine.

Approfondimenti

Regolare i livelli usando il tasto ALT
Un’avvertenza nell’uso di Livelli: se i due segnalini triangolari (nero e bianco) vengono trascinati all’interno del tracciato dell’istogramma, Photoshop sistemerà i valori estremi della gamma (0 e 255) tagliando alcune tonalità scure ed alcune chiare (in rosso nella fig. 4 a lato). Questo si traduce nella perdita dei dettagli nelle ombre “tappate” e nei bianchi “bruciati”. Può essere un effetto ricercato oppure un errore da evitare, vediamo come. Cominciamo trascinare il segnalino nero dal bordo sinistro verso destra tenendo premuto il tasto ALT. L’immagine diviene completamente bianca. Spostiamo il segnalino verso destra lentamente, ad un certo punto parti dell’immagine cominceranno ad apparire: sono le parti che verranno tagliate dal nostro eccesso di correzione. In questo caso saranno ombre “tappate”. Dobbiamo quindi posizionare il segnalino nero nel punto più a destra possibile dove ancora tutta l’immagine appare bianca.
Con il segnalino bianco faremo la stessa operazione. Spostandolo verso sinistra tenendo premuto ALT, l’immagine sarà prima tutta nera. Collochiamo il segnalino bianco nel punto più a sinistra possibile dove ancora tutta l’immagine appare nera.
Il segnalino centrale grigio non viene influenzato da ALT.
Usando questa modalità le aree critiche sono mostrate attraverso colori che rappresentano quali dei tre canali RGB verranno tagliati. Photoshop usa una propria tabella di colori come schema per indicare il problema: questo magari sarà tema di un futuro approfondimento.

8 bit o 16 bit?
Come è noto i colori nell’immagine digitale possono essere rappresentati secondo diverse “profondità”, espresse in bit per canale. Le più comuni sono: 8 bit per canale (8 R + 8 G + 8 B = 24 bit = 16,8 milioni di colori), oppure 16 bit per canale (16 R + 16 G + 16 B = 48 bit = 281,5 miliardi di colori).
Tra chi fa editing si discute dell’utilità di elaborare luce e colore delle immagini lavorando su file a 16 bit/canale e non sui più comuni 8 bit/canale. Vediamo il perché, dopo aver ricordato che nel menu “Image > Mode” di PS è possibile cambiare la profondità colore dell’immagine.
Nella correzione dei livelli che abbiamo appena applicato con la tecnica base, abbiamo visto come un istogramma troppo ristretto venga “stirato” fino a coprire l’intera gamma di valori disponibile.
Questo “stiramento” può provocare nell’immagine un effetto simile alla “posterizzazione”, cioè un certo valore RGB viene “spalmato” e finisce per essere utilizzato per rappresentare diverse tonalità simili adiacenti, creando appunto un effetto indesiderato. L’effetto può essere quasi nullo oppure piuttosto sgradevole se le correzioni sono notevoli.
Questo “stiramento” lo si nota anche nell’istogramma dell’immagine appena corretta sui livelli (fig. 5): in modo approssimato quella forma a pettine rappresenta la difficoltà, con i valori presenti nel ristretto istogramma originario, a coprire il nuovo range di valori più esteso. I “denti bianchi” del pettine sono valori mancanti.
Ma quanti valori abbiamo a disposizione? Un’immagine a 8 bit/canale dispone di 256 possibili valori per ognuno dei tre colori RGB (2^8=256), mentre un’immagine a 16bit/canale dispone di 65.536 valori diversi sempre per ognuno dei tre canali Rosso, Verde e Blu (2^16=65.536).

Per questa ragione un’immagine a 16 bit/canale consente a Photoshop una maggiore libertà nel ricalcolo dei valori RGB durante la correzione dei livelli e quindi permette di limitare i “denti bianchi”. Ecco nella fig. 6 a lato l’istogramma della stessa immagine, a cui è stata apportata la stessa correzione ma lavorando a 16 bit/canale. La differenza nell’omogeneità del grafico è evidente.
I “detrattori” del lavoro a 16 bit sostengono: a) che la concreta differenza di risultato è minima nella maggioranza dei casi; b) le immagini a 16 bit occupano esattamente il doppio di spazio sull’Hard Disk, il doppio di RAM durante l’elaborazione e quindi rallentano il lavoro; c) alcuni filtri e plug-in non funzionano lavorando a 16 bit; d) non esiste alcun dispositivo nemmeno lontanamente in grado di visualizzare i miliardi di colori rappresentabili a 16 bit.
Resta pur vero che si può limitare il trattamento a 16 bit alle fasi dell’elaborazione che comportano la correzione dei valori RGB, quindi essenzialmente agli interventi su luce e colore, riducendo l’immagine a 8 bit per tutti gli altri usi.
Autore: redazione4u - Inviato: Mer 25 Feb, 2009 9:08 pm
4.2. Curve

Tecnica base

L’approccio alla correzione delle immagini mediante le Curve (Ctrl-M) è sempre stato giudicato un po’ ostico, roba da “editor esperto”. L’arrivo del comando “Shadow/Highlight” nelle ultime versioni di Photoshop ha talmente facilitato il compito che più comunemente si affidava a Curve – aprire le ombre e/o evitare la bruciatura delle luci – che anche i pochi volonterosi stanno sempre più orientandosi verso la semplicità del nuovo comando (che non fa altro che lavorare sulle Curve al posto nostro).
Al contrario l’argomento rimane di attualità. Non fosse altro per non lasciare soli coloro che non hanno nel proprio software di editing un comando “Shadow/Highlight”.
Vedremo come, facendo chiarezza su pochi concetti base, tutto diventi un po’ più semplice.

La chiave per capire è avvicinarsi a Curve paragonandolo a Livelli. Mentre il secondo opera linearmente, cioè in egual modo su tutta la gamma tonale dell’immagine, Curve permette di intervenire in proporzioni differenti su diversi valori tonali, come sono le ombre, i toni medi, le alte luci.

Partiamo con il paragone (gli esempi sono esagerati per rendere evidente l’effetto):


La fig. 1 mostra la foto originale: la linea diagonale del grafico è piatta e mostra, per ogni punto, uguale valore tra l’asse orizzontale (Input) e quello verticale (Output). E’ una curva… “lineare”, con nessuna correzione.













(Fig.1)


Fig. 2: tirando orizzontalmente verso destra l’estremo inferiore della curva è come se – in Livelli - trascinassimo il segnalino nero sinistro verso il centro dell’istogramma. Allo stesso modo tirando orizzontalmente a sinistra l’estremo superiore della curva otteniamo lo stesso risultato che spostando il segnalino bianco verso il centro dell’istogramma. La curva resta sempre piatta: l’effetto è identico a quello ottenibile con Livelli.





(Fig.2)


Fig. 3: Il movimento verticale dei due estremi della curva è invece equivalente al variare della posizione dei due segnalini Output in Livelli. Anche qui, curva piatta: effetto identico a Livelli.















(Fig.3)


Fig. 4 e fig. 5: lo spostamento in diagonale del punto centrale della curva dà un risultato simile allo spostamento a destra e a sinistra del segnalino centrale grigio in Livelli.
Il consiglio è di sperimentare queste variazioni, paragonandole all’uso di Livelli. Sempre notando la differenza tra movimenti orizzontali e verticali dei punti della curva.








(Fig.4-5)

(...continua...)
Autore: redazione4u - Inviato: Mer 25 Feb, 2009 9:18 pm
Bene. Ora entriamo nella specificità di Curve. Vediamo come è possibile di inserire dei marcatori per assegnare precisi valori di Input e Output che disegnano una curva non lineare, dove quindi la correzione varia per i diversi valori tonali.

Fig. 6: clicchiamo sulla linea del tracciato nel punto 1 e nelle caselle input e output inseriamo il valore 64. Poi clicchiamo sul punto 2 e inseriamo due valori identici 192 e 192. Non è successo ancora nulla.

(Fig.6)


Fig. 7: trascinando orizzontalmente i due marcatori come da figura, otteniamo un graduale aumento del contrasto.


















(Fig.7)


Fig. 8: sempre trascinando
orizzontalmente, questa volta riduciamo il contrasto.


















(Fig.8)


Ora proviamo ad aprire le ombre lasciando inalterato il resto. Come nella fig. 9, aggiungiamo un punto centrale con valore 128, 128.
















(Fig.9)


Fig. 10: selezioniamo, cliccandolo, il marcatore più basso e inseriamo in Input e in Output i valori 15, 15. Ci siamo posizionati in una zona di ombre estreme. Ora proviamo a cambiare il solo valore Input rendendolo inferiore ad Output. Nell’esempio il valore 8 provoca una buona apertura delle ombre.
Gli altri due marcatori superiori bloccano la curva lasciando inalterate le altre zone tonali dell’immagine.





(Fig.10)


Fig. 11: attenzione! Qui il tentativo era quello di ridurre la luminosità del cielo. Un tentativo però davvero maldestro….. Notate la eccessiva differenza fra i valori Input e Output nel marcatore superiore.














(Fig.11)


Fig. 12: ecco invece un esito corretto sul cielo.




















(Fig.12)


Fig. 13: ecco infine insieme le due correzioni: sulle ombre e sulle alte luci


















(Fig.13)


Fig. 14: anche Curve permette di agire sui singoli canali. Possiamo così permetterci di ridurre leggermente la dominante rossastra delle ombre.
Abbiamo il risultato finale.















(Fig.14)

Riassumendo:
a) fissate pochi marcatori (due, tre al max.) posizionandoli inizialmente sulla diagonale perfetta (uguali valori in Input e Output)
b) preferite i movimenti orizzontali dei marcatori (variazioni del valore di Input)
c) poiché si tratta di lavorare per leggeri scostamenti tra i valori Input e Output, spesso è più preciso immettere direttamente i nuovi valori nelle caselle piuttosto che trascinare i marcatori con il mouse sul grafico
d) Attenzione. Perché è molto facile provocare delle “posterizzazioni” ed altri “orrori tonali”….. Procedere sempre per piccoli aggiustamenti e osservare con attenzione la preview del risultato.

Tip
Se ad un certo punto vi sentite persi e vorreste ricominciare tutto da capo, invece di cliccare semplicemente Cancel, premete prima ALT poi andate a cliccare. Vedrete che il bottone Cancel si è trasformato in un più comodo Reset, che rimette tutto a zero senza chiudere la finestra e obbligarvi a riaprirla.
Questo trucchetto funziona con quasi tutte le finestre di dialogo di Photoshop. Molto comodo.


Su questo argomento la community di P4U ha detto:
- Come regolare le curve
- Tutorial Cross processing
Autore: redazione4u - Inviato: Mer 25 Feb, 2009 9:19 pm
4.3. La correzione del colore con una tecnica "matematica"
(....ovvero la matematica è una percezione)


Il vantaggio principale di questa tecnica sta nel fatto che utilizza alcuni calcoli aritmetici eseguiti dal software che permettono, in prima battuta di neutralizzare una dominante mediante il suo colore complementare, e poi di individuare con una certa precisione un punto che nella foto corrisponde ad un colore neutro nella scena reale ripresa.
Come si sa, trovare questo punto di tinta neutra è la condizione necessaria per potere usare strumenti che effettuano la correzione della dominante.
Certo se in ogni nostro scatto riprendessimo in un angolino un bel cartoncino grigio medio Kodak tutto questo sarebbe inutile, ma visto che così non è...

Vorrei anche aggiungere che io non sono un fanatico del "bianco più bianco". Tante volte il colore della luce rispecchia l'atmosfera di un momento e aggiunge fascino ad un immagine...


Si parte...

1) Si parte dalla foto ORIGINALE che presenta una fastidiosa dominante fredda. (vedi fig. 1 seguente)


(Fig.1)

2) Duplico il Layer ORIGINALE (Ctrl-J), e a questo applico un filtro Blur Average (fig. 2 e 3).


(Fig.2)


(Fig.3)

Cosa fa questo filtro?
Calcola una media dei valori RGB di tutti i pixel dell'immagine e genera un riempimento con il colore frutto della media di questi valori. Possiamo dire che questo colore rappresenta la dominante di colore media della fotografia. Se risultasse un grigio (cioè R = G = Cool saremmo di fronte ad una foto senza dominanti.

3) Inverto il Layer (Ctrl-I). In pratica ottengo l'inverso della dominante, la dominante complementare, l'anti-dominante (fig. 4)


(Fig.4)

4) Cambio il metodo di fusione fra questi due Layer in Soft Light oppure Overlay: la dominante complementare viene sovrapposta a quella della foto e ottengo già una prima correzione (fig. 5).


(Fig.5)

Cosa è successo?
In pratica ogni pixel della foto viene corretto di un valore che è pari al valore complementare della dominante media ottenuta al punto 2. Quindi in un certo senso annullo l'effetto della dominante.

Ma non abbiamo finito: possiamo fare di meglio. Anche perché alle volte accade che con questa operazione la foto perda in saturazione e brillantezza delle tinte.

5) Creo un nuovo Layer, cliccando la seconda icona da destra in basso sulla palette dei Layer, poi menu Edit => Fill, e scelgo un riempimento grigio 50% (fig. 6).


(Fig.6)

6) Cambio il metodo di fusione di questo Layer in Difference (fig. 7).
Come si comporta questo metodo di fusione?


(Fig.7)

Con Difference il valore di un pixel del layer superiore viene sottratto al valore di quelli inferiori. In sostanza se due pixel hanno valori RGB uguali il risultato è zero, cioè nero assoluto.
Osservate la strana immagine: i pixel neri hanno lo stesso valore RGB del grigio 50%, cioè sono pixel di tinta assolutamente neutra.

7) A questo punto vado in cerca dei punti neri o più scuri ottenuti con Difference, cioè dei pixel che più si avvicinano alla tinta neutra grigio 50%.
Per farlo, applico un Layer di aggiustamento di tipo Soglia (Threshold), cliccando la quarta icona da sinistra in basso nella barra della palette Layer.
Sposto il cursore tutto a sinistra ed effettivamente trovo un punto usando il valore 1 della soglia (fig. 8).


(Fig.8)

Questo passaggio è un po' critico: non sempre si riesce a individuare un pixel usando il valore soglia al minimo. Ma quanto più alzo il valore di soglia, quanto più mi allontano dalla tinta neutra che voglio individuare.
Devo quindi cercare con attenzione, muovendomi sull'immagine e zoomando (Ctrl- + e Ctrl- -), fino a trovare il punto che cerco mantenendo Soglia su valori bassissimi.

8) Tenendo premuto il tasto maiuscole, clicco ESATTAMENTE su uno dei punti neri, creando così un marcatore (n.1). Ho individuato un pixel dal tono molto prossimo al neutro.

(...continua..)
Autore: redazione4u - Inviato: Mer 25 Feb, 2009 9:24 pm
9) Togliendo la visualizzazione del Layer Soglia e del Layer Grigio 50%, posso verificare con la finestra Info che in effetti i valori R, G e B del punto individuato si equivalgono (fig. 9) o quasi.


(Fig.9)

Cosa significa? Che correggendo la dominante della foto originale con il suo colore complementare posso sperare di avere individuato un punto che nella scena reale corrispondeva effettivamente ad una tinta neutra.
Se tolgo anche la visualizzazione del Layer Average Blur, posso vedere quanto la dominante della foto originale influisca negativamente sul bilanciamento dei valori RGB del punto neutro marcato (fig. 10).

10) Ora butto nel cestino (prima icona a destra della palette Layer) il Layer Grigio 50% e il Layer Blur Average.


(Fig.10)

11) Ripristino la visualizzazione del Layer Soglia, faccio doppio clic sul layer e spingo il cursore tutto a sinistra. Individuo uno dei pixel neri che marco con il marcatore 2 (fig. 11).


(Fig.11)

In questo modo trovo il punto più scuro dell'immagine. Anche in questo caso devo giocare un po' con lo zoom, spostarmi sull'immagine ed eventualmente alzare un po' il valore della soglia. Anche in questo caso MASSIMA precisione nel marcare il pixel giusto. Aiutatevi zoomando.

12) Analogamente, spostando il cursore di soglia tutto a destra individuo i pixel più chiari (questa volta bianchi) che marco con il marcatore 3 (fig. 12).


(Fig.12)

13) A questo punto butto nel cestino anche il Layer Soglia e mi trovo nella situazione di fig. 13. Il marcatore 1 segna una tinta neutra (o quasi), il marcatore 2 segna il punto più scuro dell'immagine, il numero 3 quello più chiaro.


(Fig.13)

14) Apro un Layer di aggiustamento Livelli (sempre la quarta icona in basso) (fig. 14).


(Fig.14)

Ora seleziono il contagocce di sinistra (nero) e clicco il marcatore 2, poi con quello di destra (bianco) clicco il marcatore 3, infine con il contagocce centrale (grigio) clicco il marcatore 1.
ATTENZIONE: è necessario cliccare con assoluta precisione. La mira del cursore e del marcatore diventano invisibili per segnalare la perfetta corrispondenza.
Ricordate che state agendo sui Livelli per mezzo di un layer di aggiustamento. Potete quindi provare varie volte e al limite eliminare questo Layer senza rovinare l'immagine.
Potete anche usare un contagocce alla volta (sempre nell'ordine nero, bianco, grigio) zoomando MOLTO per cliccare sui marcatori con maggiore precisione.

15) Per finire eliminate i marcatori selezionando il contagocce sulla barra degli strumenti e poi il tasto Clear in alto (fig. 15)


(Fig.15)

16) Ecco il confronto tra il "prima" e il "dopo" (fig.16).


(Fig.16)

I DUE LIMITI PRINCIPALI DI QUESTA TECNICA
Al punto due ho scritto: "Se risultasse un grigio ( cioè R = G = B ) saremmo di fronte ad una foto senza dominanti.". Questo è vero, ma purtroppo non è vero il contrario. Esistono cioè delle immagini che risultano alla visione perfettamente bilanciate nel bianco, ma dove c'è una prevalenza di un colore sugli altri. Immaginate una scena di mare: mare blu, cielo azzurro e una barca a vela bianca. La foto appare perfettamente bilanciata, ma se io applicassi il filtro Blur Average, otterrei un azzurro, proprio come accadrebbe con una foto con una brutta dominante. Ma in questo caso la dominante non c'è....
Quindi il sistema funziona bene solo con foto che
riprendono scene abbastanza bilanciate e assortite nei colori.

Secondo limite. Il metodo va alla ricerca di un colore neutro nella scena ripresa. Ma se nella scena reale un colore neutro non c'era, il metodo non conduce a risultati corretti...


RINGRAZIAMENTI
Prima di tutto a Paolo (Paolone) per avermi stimolato nello scrivere questo tutorial a partire da un thread su una sua foto.

I metodi matematici di correzione del colore hanno molti padri/madri e tante varianti. Vorrei ringraziare gli autori a cui mi sono direttamente riferito, e cioè Scott Kelby perché questa tecnica è un'evoluzione di un suo metodo, ma ancor di più ringrazio Stefano Virgilli, autentico guru di Photoshop e del digital imaging in generale. Grazie.
Autore: redazione4u - Inviato: Mer 25 Feb, 2009 9:26 pm
4.4. Bianco e nero

Prima di iniziare a scrivere ho provato a fare il "censimento" dei metodi conosciuti per trasformare con PS un'immagine a colori in una in B/N. Ne ho contati undici...
Dal momento che questa guida non è un'enciclopedia, né sostituisce un buon manuale completo e corposo, ci limitiamo a vederne insieme tre. Dal più classico, al più versatile introdotto con CS3.


Bianco e nero con il "Miscelatore canali"
E' forse la tecnica più diffusa e classica. Si basa sulla costruzione di un canale "grigio" a partire dalla miscela dei tre canali RGB, ognuno preso singolarmente in una certa percentuale.

Prima di cominciare apriamo la palette Canali e osserviamo la nostra immagine "accendendo" selettivamente un canale alla volta. Lo scopo è quello di vedere quale dei tre canali ci dà in partenza il B/N che ci piace di più.
Nel far questo dobbiamo considerare anche che i diversi canali RGB possono avere una qualità di immagine diversa, in particolare per quanto riguarda il livello di rumore, cosa che si evidenzia soprattutto in scatti ripresi ad alti ISO (vedi nota in calce).
Nella foto dell'esempio (fig. 1) mi pare che il canale verde dia subito il migliore risultato.


(Fig.1)

Deciso questo, riattiviamo i tre canali RGB ritornando all'immagine a colori.

A questo punto aggiungiamo all'immagine un Layer di aggiustamento del tipo "Miscelatore canale", usando la quarta icona da sinistra che troviamo in basso nella palette Layer.
Nella finestra di dialogo alla voce "Canale in output", scegliamo "verde" (o quello che abbiamo deciso al passaggio precedente). Selezioniamo anche la casella "Monocromatico". In questo modo otteniamo un'immagine in B/N usando al 100% il solo canale verde (fig. 2).


(Fig.2)

A partire da questo risultato, possiamo (fig. 3) cambiare la miscela dei canali per ottenere un diverso bilanciamento delle tonalità di grigio inserendo informazioni che provengono anche dagli altri due canali.


(Fig.3)

La regola vorrebbe che la somma delle tre percentuali desse sempre come totale 100, ma in realtà ciò non è vincolante.
Attenzione a non forzare troppo la mano sui tre cursori per non ottenere risultati abnormi.


Bianco e nero con il metodo Hue/Saturation (Russell-Brown)
Anche questo è un sistema molto noto. Aggiungiamo sopra l'immagine due Layer di aggiustamento del tipo "Tonalità/Saturazione".
Apriamo il livello superiore e regoliamo al minimo il cursore Saturazione (fig. 4).


(Fig.4)

Selezioniamo il livello intermedio e scegliamo come metodo di fusione "Colore". Poi apriamo questo livello: regoliamo lentamente il cursore Tonalità muovendolo a destra e sinistra, e notiamo come varia la tonalità di grigio assunta dai colori (movimenti leggeri del cursore, diamo il tempo all'anteprima di riaggiornarsi) (fig. 5).


(Fig.5)

Vogliamo regolare la tonalità di grigio di un singolo colore, ad esempio il blu del cielo? E' sufficiente scegliere il colore Blu nella tendina "Modifica". Poi facciamo click sul blu del cielo. A questo punto regolando sempre il cursore Tonalità modifichiamo il tono di grigio soltanto della tonalità di colore selezionata.


Il Layer di aggiustamento "Bianco e Nero" (Photoshop CS3)

La versione CS3 di PS dispone di uno specifico Layer di aggiustamento per il B/N, selezionabile dal solito menu in basso sulla palette.
Cliccando sul bottone Automatico, si ottiene una buona miscela di partenza. Poi regolando i cursori dei vari colori, si può vedere come questi influiscano sulla gradazione dei grigi dell'immagine.

Se vogliamo schiarire/scurire una certa zona dell'immagine corrispondente ad un certo colore, è sufficiente trascinare il cursore (che si trasforma in una mano, fig. 6) verso destra e sinistra.


(Fig.6)

In tutti i metodi descritti, l'aggiunta di un ulteriore Layer di aggiustamento di tipo Livelli in cima a tutto (fig. 7) può essere molto utile per regolare definitivamente il contrasto dell'immagine.


(Fig.7)

Buon lavoro...!

(nota nel testo): Ad esempio la mia Canon ha un ottimo canale verde e un pessimo canale blu. Mentre non so dire se la qualità del canale blu sia una caratteristica del mio sensore o valga anche per altri modelli/marche, per il verde la cosa è facilmente spiegabile: come noto la matrice Bayer applicata al sensore fa sì che il 50% dei fotodiodi producano informazioni per il canale verde, il 25% per il canale rosso e il 25% per il canale blu. Il canale verde viene creato quindi a partire da un maggior numero di informazioni, da qui anche un migliore rapporto segnale/rumore.

Alcuni metodi sono "la stessa cosa" per vie diverse, sono quindi dei doppioni.

1) Immagine > Metodo > Scala di grigio
2) Immagine > Regolazioni> Togli saturazione
3) Immagine > Regolazioni> Tonalità/Saturazione
4) Immagine > Regolazioni> Mappa sfumatura (applicando un gradiente B/N)
5) Immagine > Metodo > Color Lab (selezionando solo il canale Luminosità)
6) Selezionare solo uno dei tre canali RGB
7) Immagine > Calcoli
8) In Camera RAW > Saturazione a zero
9) In Camera RAW > Scheda HSL > Converti in scala di grigio

... più i tre descritti sopra... 9+3=12

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