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Antonio Attini
Antonio Attini

Qualche tempo fa abbiamo assistito alla videoproiezione di un’opera in fieri, un progetto di ampio respiro che la passione e la costanza di un fotografo sta lentamente portando a termine. Il fotografo si chiama Antonio Attini e non è solo un artista di grande talento: dopo aver assistito ad alcune delle sue presentazioni e dopo averlo avvicinato per una piacevolissima chiacchierata, lo consideriamo anche un un uomo di grande generosità e profondità d’animo.

In una domanda di rito, Antonio, come hai cominciato?
Ho comprato la mia prima macchina fotografica a nel ’79, a Porta Portese, mentre facevo il militare. Una volta tornato in abiti civili e al mestiere di elettricista, ho iniziato a lavorare anche come stampatore, come secondo lavoro. Sono fotografo professionista dall’86.
Non ci nasconde che fino a pochi anni fa ha continuato a realizzare anche servizi di matrimonio: un’attività che, afferma, ha trovato a suo modo divertente e che si sente di consigliare a tutti coloro che nella vita vogliono fare i fotografi: se fatto bene, un servizio di matrimonio è un’esperienza preziosa per la formazione di un professionista. Ha smesso solo con l’arrivo del digitale, quando la richiesta del fotolibro ha superato la richiesta dell’album.
L’immagine per me è esistita, in principio, solamente in bianco e nero, per almeno cinque anni: a saper far bene il proprio mestiere c’era la possibilità di guadagnare: dalle stampe in carta baritata al successivo Cibachrome. Poi è arrivato il colore e con il colore la Velvia... Un amore, quello per la diapositiva, che nonostante l’avvento del digitale resiste nel tempo e permette ad Antonio di regalarci ancora i suoi panorami mozzafiato.

Come sei arrivato alla scelta dell’editoria?
Tra le varie attività seguivo il percorso artistico di diversi pittori. Fotografavo le loro opere, a quel tempo rigorosamente in bianco e nero, e mi sforzavo di renderle in tutta la gamma cromatica dei grigi, perché dalla foto potesse emergere, anche se tramite un diverso mezzo, la stessa emozione che essi stessi infondevano nell’originale. E poi gli stessi avevano bisogno di cataloghi, cartoline... ma spesso non avevano, una volta realizzate le foto, chi gliele rilegasse. Così, un po’ alla volta, ho pensato di farlo io.

Oggi Antonio Attini, fotografo professionista, stampatore ed editore, siede nel suo ombroso studio in Corso Moncalieri, a Torino (in negozio non ci va più), seminascosto da un enorme monitor e circondato da foto ed enormi tele stampate. Il modo di fotografare è cambiato molto in poco tempo e sta cambiando ancora, ma Antonio non fa parte di quella schiera di professionisti che si lascia spaventare: al contrario è curioso, si informa, si tiene aggiornato, impara ad utilizzare tecniche nuove e a coniugarle con il passato.

C’è un lungo percorso di formazione, di maturazione, di esperienza che Antonio Attini ha seguito senza fretta e che l’ha condotto ad essere l’artista di oggi. Ogni reportage, ogni ricerca, nascono da un lungo e meditato lavoro, da ore e ore di paziente dedizione e studio.
C’è prima di tutto l’incontro con diversi artisti nel campo della pittura quali, solo per citarne alcuni, Lorenzo Alessandri, Enrico Colombotto Rosso, Lamberto Camerini; c’è la lunga esperienza di stampatore che osserva, dosa, miscela; c’è l’esperienza di fotografo che realizza in studio ritratti e nudi che poi elabora in ricche immagini sviluppate ai sali d’oro e d’argento (materiale che, con cruccio dell’autore, è andato interamente perduto); c’è una lunga collaborazione con la casa editrice White Star che lo porta a viaggiare per il mondo realizzando intensi reportage: sue sono le immagini di numerose guide, nonché i volumi Roma antica, Antico Perù, Antico Messico, Antica Grecia, Antico Egitto, Antica India, Le città perdute, Italia meravigliosa, Italia antica, Cuba, Ramesses II, Egitto ieri e oggi e Terra Santa Ieri e Oggi.

Ed è proprio a proposito dei suoi viaggi che l’abbiamo incontrato, colpiti da uno dei suoi lavori più intensi. Un progetto ambizioso che coniuga la passione per la foto con un’altra grande passione, quella per il volo. Da almeno quattordici anni Antonio vola per i cieli del mondo, impressionando pellicole come fossero le tavole di un pittore: tracce di chiaroscuri, morbide pastellate, graffianti grafismi che mirano ad estrarre, togliendo poco a poco tutto ciò che appare superfluo, l’essenzialità, forse l’anima, dei paesaggi.

Ci siamo chiesti quale tecnica Antonio utilizzi per le sue riprese, immaginandoci chissà quali dispositivi applicati ai velivoli, ma la realtà ci ha colpiti, nella sua semplicità, assai di più. Non utilizzo alcun tipo di trigger: fotografo "a mani nude", col portellone dell’ultraleggero aperto. Ovviamente sono assicurato per non cadere, ma non altrettanto posso dire della mia attrezzatura e ogni tanto devo mettere in conto di perdere, in qualche landa o qualche deserto, una lente o un corpo macchina. Di qualche pezzo mi è dispiaciuto davvero molto, altri... va beh, alla fine è un po’ il prezzo da pagare e il gioco vale la candela.
La velocità nell’inquadratura e nello scatto sono fondamentali: quando vedi quel momento, lo devi cogliere subito, altrimenti non sarà mai più lo stesso: è vero che posso dire al pilota di passare e ripassare infinite volte su quel punto, ma sarà impossibile ritrovare esattamente la stessa posizione, la stessa luce, la stessa “magia”. In questo l’esperienza di stampatore è stata fondamentale: fotografare la carta è lo stesso processo che poi si usa nella compensazione della luce senza esposimetro. Quando sono lassù mi basta un colpo d’occhio per calcolare l’esposizione e, quando scatto, so esattamente cosa sto fotografando. Se dovessi perdere tempo per usare l’esposimetro perderei anche l’attimo.

Il materiale raccolto è oggetto di studio continuo: Antonio non smette di lavorarci, di modificare la selezione delle foto finali, di sperimentare, di stampare.



Eppure, nonostante tutti gli anni di lavoro e gli scatti che può vantare, non si sente ancora alla fine del suo ampio progetto: coprire tutta la superificie terrestre. Ci sono del resto zone "calde" difficili da sorvolare: la Cina, diversi paesi arabi. Un recente viaggio, organizzato con difficoltà, è stato annullato proprio all'ultimo momento. Per ottenere i permessi c'è bisogno di tempo e risorse nonché di una continua e faticosa mediazione.

Ma una data per la pubblicazione finale di questo lavoro? In realtà Antonio ha voluto darsela: non è poi così lontana, ma per scaramanzia non la vogliamo svelare. Gli auguriamo di cuore che quel giorno arrivi presto, e sia esattamente come in tutti questi anni, volando, l'ha sognato.

Per chi volesse saperne di più ecco il sito ufficiale.
Autore: BIANCOENERO - Inviato: Dom 11 Gen, 2009 5:35 pm
Un sincero complimento...
Mi sono letto l'articolo, ho visto tutto il sito personale tra cui la sezione in BIANCOENERO ma era scontato Smile e devo dire che effettivamente l'esperienza e la tenacia appagano a pieni voti i risultati ottenuti.


Grazie della segnalazione Wink
Oggetto: Grande Antonio !
Autore: Corrado Saurin - Inviato: Dom 11 Gen, 2009 8:39 pm
Bella intervista, è stato scritto nè più e nè meno quello che il Maestro Antonio Attini di fatto è: enorme spessore artistico e persona umile e profonda ! Un connubio perfetto che lo porterà a grandi cose e a tante ulteriori soddisfazioni. Mugen No Bi ha trasmesso sensazioni uniche, profonde, severe se vogliamo, ma davvero piene di emozione ed adrenalina; direi quasi che "l'antidoto" giusto per poter avere meno pulsazioni, dopo aver visto la proiezione, è "Colori a Venezia": un libro che trasmette invece calma e tranquillità interiore ma sempre con i colori e le "low key" che Antonio ci ha abituato a vedere.
Grande Antonio, che tutti i tuoi sogni possano avverarsi, buona Luce !
A presto.
Corrado Saurin (Torino)
Autore: lamartinz - Inviato: Mar 13 Gen, 2009 5:53 pm
Ma pensa!
ho avuto il piacere di lavorare con Antonio, non solo un bravissmo fotografo, ma anche una gran persona, sempre pronta a dare consigli e dritte per migliorare le proprie fotografie!
In bocca al lupo per il progetto!!!
Autore: Pietro Bianchi - Inviato: Lun 19 Gen, 2009 5:35 pm
pellicola pellicola però in mano ha un hasselblad digitale...
Oggetto: Re: Antonio Attini
Autore: Maxreflex - Inviato: Lun 23 Feb, 2009 2:29 pm
Ciao Antonio, non ti vedo più nella vita reale e ti ritrovo in quella virtuale! Ok!
Confermo la disponibilità e gentilezza di Attini, per le foto... non ha bisogno delle mie conferme Smile Bravissimo!! Ok!

Saluti
Max Giannotta
Oggetto: Re: Antonio Attini
Autore: Maxreflex - Inviato: Lun 23 Feb, 2009 3:56 pm
Maxreflex ha scritto:
Ciao Antonio, non ti vedo più nella vita reale e ti ritrovo in quella virtuale! Ok!
Confermo la disponibilità e gentilezza di Attini, per le foto... non ha bisogno delle mie conferme Smile Bravissimo!! Ok!

Saluti
Max Giannotta

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