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G-T utente attivo

Iscritto: 12 Gen 2007 Messaggi: 1030
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Inviato: Lun 19 Nov, 2007 3:03 pm Oggetto: Preparazione Agfa 120 |
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Siccome la soluzione finale di questo rivelatore andrebbe usata 1 a 4 oppure 1 a 5 a seconda dell'effetto che si vuole ottenere o del tipo di carta usata, mi chiedevo se posso direttamente disciogliere rispettivamente un quarto o un quinto del peso dei componenti per ottenere un litro di rivelatore pronto uso, ossia da usare senza diluzione postuma.
Ancora: la descrizione del rivelatore mi ha entusiasmato ma non sono riuscito a recuperare nessun esempio pratico del risultato ottenibile. Qualcuno ne ha esperienza?
Infine: pare che desse il meglio sulla Agfa Brovira, ossia una carta di puro Bromuro d'argento. Qualcuno sa di che "pasta" è fatta la Efke Varycon? Bromuro, cloruro oppure clorobromuro d'argento?
Grazie.
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impressionando utente attivo
Iscritto: 22 Mar 2005 Messaggi: 9100 Località: Reggio nell'Emilia
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G-T utente attivo

Iscritto: 12 Gen 2007 Messaggi: 1030
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Inviato: Mer 28 Nov, 2007 6:25 pm Oggetto: |
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L’agfa 120 non ha sortito buoni risultati (scarsa definizione, scarsa profondità dei neri e forse a causa di una eccessiva lentezza una forte tendenza alla formazione di velo). E’ probabile che la diluizione di 1 a 5 fosse un tantino esagerata. Ad ogni modo, curioso di tentare una alternativa con quello che avevo a disposizione, ho fatto un litro di soluzione B della famosa formula – mai provata – del dr. Beers, ma con una variante, indotta dalla mancanza di uno dei componenti, ossia il bromuro di potassio che è stato completamente omesso (i 31,5 gr. di sodio carbonato mono invece sono stati sostituiti con 26,7 gr. si s.c. anidro). Ecco le dosi:
Acqua calda 750 ml
Sodio solfito anidro 23 gr
Sodio carbonato anidro 26,7 gr
Idrochinone 8 gr
Acqua fredda 250 ml
La carta è sempre quella: Efke Varycon. Lo scopo era quello di riuscire ad ottenere un contrasto più deciso ed una profondità dei neri più consistente, cosa che il Neutol WA riesce bene o male a garantire ma con molta fatica (la più gran parte delle volte quando i neri non sono fiacchi tendono a spalmarsi e straripare nelle zone adiacenti). Con questa formula invece (usata senza diluizione) la stampa appare più immediata e facile da calibrare ed il contrasto e soprattutto i neri sembrano guadagnare molto. Sotto l'esempio.
La foto è stata scattata su pellicola Fomapan 100, la macchina usata una Rolleiflex Automat 1B con obiettivo Carl Zeiss Jena Tessar 75mm, e l’ingranditore un Opemus 4 con obiettivo Belar 75mm, giusto per avere il quadro completo della situazione. La scansione fa perdere un po’ di definizione e non cattura completamente la tonalità e la gradazione, che sulla stampa risultano rispettivamente più calda e morbida. I pareri sono bene accetti. Mi chiedevo comunque che differenza porterebbe l’aggiunta del componente escluso (dovrebbe restituire una tonalità più calda o più fredda accentuando magari il contrasto?)
Grazie per la paziente lettura.
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impressionando utente attivo
Iscritto: 22 Mar 2005 Messaggi: 9100 Località: Reggio nell'Emilia
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